Fabio il mondo delle “penne rientranti in oro” è fatto di mistificazione a partire dal rivestimento che sembra, ma non è d’oro. Poi quando ne trovi una integra alla quale non hanno sostituito il fermaglio o addirittura scambiato le parti che la compongono (frankenpen come le chiama Eric), senza considerare il pennino o il meccanismo rotto, ha un nome di fantasia o nessuno e tenti di scoprirne la paternità (chi la vendeva) e la maternità (chi l’ha rivestita), ma non è facile. Sarebbe bellissimo ad esempio trovare una stilo che ha il disegno di un’ancora nella ebanite ed il punzone di Cavaliere nella lamina, ma non sempre è così.
Questo similare tipo di decoro graffiato, è stato utilizzato in USA su rivestimenti in argento applicati alle Waterman agli inizi del secolo scorso e veniva chiamato, con grande fantasia, “tree trunk”. Erano lavori molto accurati con i nodi rappresentati in rilievo e stilizzati, quindi sbalzati non solo graffiati.
Vi sono alcune fotografie di queste penne che non mi risultano documentate nella produzione ufficiale della Waterman, nel “blue book” di Fischler & S. a pag. 49 o di P. Erano a pag. 102.
Nei rivestimenti realizzati in Italia, questo decoro graffiato effetto corteccia risulterebbe poco utilizzato, talvolta adoperato come ornamento secondario di decorazioni floreali e cartigli in rilievo, non lo si ritrova come unico abbellimento del rivestimento della stilo, almeno sino agli anni 30.
Così come descritto, è presente in alcune rientranti rivestite da Uhlmann riprodotte nei cataloghi di vendita per corrispondenza di Cesare Marinai.
Non risulta inoltre documentato nella produzione dei frat. Cavaliere, e neppure nelle Waterman rivestite in Italia. Forse, seppur di effetto, il possibile acquirente italiano considerava questo disegno troppo povero al pari di quelli delle Waterman d’oltre oceano.
I punzoni utilizzati, se la foto non mi inganna mi sembrano quattro o almeno tre: [18], [K], [R], [A].
La singolarità del fatto che le lettere siano separate, soprattutto la K dalla R, unitamente all’utilizzo di un antico decoro (graffiato effetto corteccia) manualmente non difficile da realizzare, mi fa pensare, ma potrei sbagliare, ad una lavorazione effettuata tra il 43-45 ed il 1950, periodo post bellico economicamente schizofrenico, in cui tutti facevano e copiavano di tutto.
Per saperne di più bisognerebbe sgusciare questa penna e verificare se il corpo fornisce qualche indizio.
Per quanto infine riguarda la A entro una sorta di cartiglio, entrerà di diritto a far parte del capitolo “punzoni sinora senza padrone” andando a far compagnia ad altri tre.