Ritengo che le macchine fotografiche, come tutti gli strumenti, siano nate per un uso particolare e quindi abbiano campi d'elezione specifici.
Come ho già detto, le telemetro sono a mio modo di vedere imbattibili nel reportage, nel ritratto ambientato in esterni e nelle riprese in situazione di luce scarsa e dove c'è necessità di non fare rumore (ho scattato centinaia di foto durante concerti di musica antica e ti posso assicurare che neanche durante quelli di clavicordo solo ho mai disturbato l'esecutore o il pubblico). Scattare in analogico con un 90/f2 e 1/15 di secondo a mando libera e senza farti sentire, con le reflex te lo scordi.
Siccome a me dei decentrabili non me ne può fregare di meno, per il tipo di foto che faccio, così come non mi interessa portare in giro 40 chili di attrezzatura per fare foto in grande formato, ho scelto quello che per me era il corredo giusto.
Il passo a vite sarà anche macchinoso, ma il sistema baionetta M lo è ben meno, e sulla posso montare le ottiche che posseggo anche sulla M3 del '54 che uso come secondo corpo.
Certo, Leica è arrivata tardi al mercato reflex e infatti non ho mai detto che tutta la produzione di Solms sia perfetta: avessi avuto bisogno di una reflex sarei giocoforza rimasto con Olympus o con Nikon, che ho avuto entrambe.
Sarò stato sfortunato io, ma sta di fatto che la OM1 ebbe problemi all'otturatore dopo neanche 2 anni, e sulla F3 non ci fu verso di far funzionare nessun flash dopo 3 anni dall'acquisto. Le Leica che posseggo non mi hanno mai dato nessun tipo di problema in più di 15 anni - per me conta anche questo.
Che oggi le cose siano cambiate radicalmente è poco ma sicuro, ma mi piace usare anche macchine fotografiche d'epoca, così come scrivo con le stilografiche d'epoca. Certo non sono le più comode, ma hanno caratteristiche che le moderne non hanno.