Alfredo, capisco poco di digitale, ma ho la presunzione di credere di capire qualcosa di riproduzione del suono.
Se non ti ho inteso male scrivi che nel creare un file digitale da uno audio analogico utilizzando una frequenza di campionamento di 48 KHz dovresti ottenere un file audio digitale uguale a quello analogico.
Non ho scritto questo, ho scritto che i due files in digitale dovrebbero restituire lo stesso segnale analogico fino a 48Khz, ovviamente usando dispositivi diversi per la riconversione i due segnali potrebbero avere piccolissime differenze.
Che i due segnali analogici siano uguali a quello originale (fino a 48Khz) dipende da come è stato fatto il campionamento, se questo è stato fatto a regola d'arte direi che non avrei dubbi nell'affermare anche questo.
Probabilmente i primi CD erano terribili proprio perchè la conversione dei master non era fatta benissimo e ad una frequenza di campionamento troppo bassa (44Khz).
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Allora perché usare un campionamento a 96 KHz o a 192 KHz?
Forse i tecnici digitali hanno dei dubbi che uguali non siano? Oppure ci sono questi rompi… di analogisti che dicono di trovare delle differenze nel suono.
Di questo passo dovremo sempre usare la massima frequenza di campionamento utilizzabile ed avremo file sempre più grandi, ma il rompino di turno troverà sempre delle differenze.
Io credo che una possibile verità sia che ci sono sempre differenze tra lo stesso brano musicale analogico e digitale, alcune sono minime e accettabili, altre no.
Ci sono molte ragioni per sovracampionare un segnale analogico oltre la frequenza ideale, la più importante delle quali è quella di lasciare uno spazio ragionevole per il roll-off del filtro di anti-aliasing.
Un esperto di signal filtering ti direbbe che una frequenza di campionamento 4-5 volte quella ideale è assolutamente ragionevole, un altro per semplificare ulteriormente la progettazione analogica a valle del convertitore (cosa che oggi si tende a fare) si spingerebbe fino a 10.
Ora un segnale audio analogico ha una banda di 20Khz, la frequenza di campionamento ideale è il doppio, quindi 40Khz, 192Khz corrisponde alle 4-5 volte di cui ti parlato in precedenza. Ci potrebbe spingere fino a 10 raddoppiando ancora la frequenza (384Khz) oltre sarebbe pura follia.
Ma se si dispone di una buona strumentazione (e le case produttrici dovrebbero disporne) anche semplicemente raddoppiare la frequenza di campionamento dovrebbe bastare (ecco i 96Khz).
Ti faccio notare che questo è un ragionamento che deve fare chi deve campionare il segnale analogico, fortunatamente la ricostruzione è più semplice in quanto a valle dell'interpolatore che crea un segnale analogico basta un blando filtraggio passa-basso per eliminare l'effetto Moire'.
Per quanto riguarda il brano di Mozart che ho scaricato, devo ancora approfondire l’ascolto, ma la risposta è scontata: essendo uguale il file digitale di origine i due flac compressi sono uguali ed il wav ottenuto nella conversione è lo stesso, se ci fosse da ascoltare anche quello analogico di riferimento………chissà.
Ergo, perché utilizzare un file da 330 Mb se è uguale a quello di 171Mb??
Qui hai sbagliato qualcosa, probabilmente hai convertito i files in un wav standard a 44Khz decimando il segnale digitale, devi fare la conversione del primo in un wav a 192Khz, e del secondo a 96Khz, vedrai che i files avranno dimensioni diverse.
Alfredo