Purtroppo sono possessore anche io di una Visconti Voyager corallo che si è spaccata a metà e di una Visconti Voyager Lapis, che pure si è spaccata a metà, che ho mandato a Visconti ed è rimasta lì perché mi avevano detto che era impossibile ripararla. Ho ricomprato un'altra Visconti Voyager Lapis Stilografica e, non contento anche una Roller e una Biro.
Vi chiedo se siete riusciti a riparare le penne così compromesse e quali accortezze utilizzare per conservare al meglio le Voyager Lapis che ancora non si sono spaccate. Tra l'altro ho anche le Michelangelo di entrambe le taglie dello stesso modello.
Mi permetto di dire che questi modelli sono più belli delle Voyager immediatamente successive. Ad esempio la veretta dorata vicino al bordo del cappuccio è molto più bella e finemente lavorata.
Ciao e grazie
Difficile dare una risposta univoca. Il problema principale di queste Visconti così come di molte Delta come la Pompei e ad esempio molte Omas come la Galileo è che contrariamente a quanto dichiarato, non sono in celluloide - nitrato di cellulosa - ma in acetato di cellulosa, un materiale ottimo per costruire occhiali ma pessimo per costruire penne stilografiche a causa della sua elevata igroscopicità e instabilità meccanica.
Tutto questo rende quasi impossibile fermare il processo di deterioramento e cristallizzazione.
Purtroppo quello che dice Visconti corrisponde al vero, non si può fare nulla.