Autore Topic: Pen Repair - Second Edition  (Letto 2802 volte)

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Offline alfredop

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Pen Repair - Second Edition
« il: Ottobre 27, 2011, 22:19:01 pm »
Oggi ho trovato in un negozio il libro "Pen Repair - Second Edition" di J. Marshall e L. Oldfield l'ho preso il libro. Che mi dicono i restauratori esperti, da delle buone indicazioni, o rischio solo di fare danni seguendone i consigli?


Alfredo



Offline iltoda

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #1 il: Ottobre 28, 2011, 06:48:53 am »
Ho acquistato anche io quel libro e mi sembra fatto veramente bene!

Molte riparazioni, specifiche per modelli particolari, sono effettivamente molto complesse ( o sono le penne ad esserlo? ;-) ), trovo cmq il libro estremamente interessante sia per la sezione *generale* che per quella dedicata a modelli particolari.
Se non altro si vede chiaramente come sono costruite!

Buona lettura!

Ciao

Marco


Offline eric47

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #2 il: Ottobre 28, 2011, 08:17:19 am »
Uno dei libri consigliati su FPN. Ho anch'io una copia; non mi ricordo se 1° o 2° edizione, era un regalo. Per i dettagli del restauro non so, ho guardato solo le foto.  :set2010079:

Online Giuseppe Tubi

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #3 il: Ottobre 28, 2011, 12:08:21 pm »
Oggi ho trovato in un negozio il libro "Pen Repair - Second Edition" di J. Marshall e L. Oldfield l'ho preso il libro. Che mi dicono i restauratori esperti, da delle buone indicazioni, o rischio solo di fare danni seguendone i consigli?


Alfredo
Francamente non conosco il libro, sul quale pertanto non posso esprimere giudizi.
Ciò che mi sento di dire e che, pur se le penne stilografiche sono oggetti meccanicamente abbastanza banali (se facciamo il raffronto p. es. con un orologio, siamo su altri pianeti) l'argomento della riparazione delle penne è assai infido e complesso in relazione alla quantità quasi infinita di varianti esistenti. E parliamo solo d'interventi di ripristino, tralasciando quindi il capitolo dei restauri. Volendo scriverci un libro, credo che l'unica possibilità sia quella di trattare casi relativamente semplici per passare poi a cose un pochino più specialistiche, ma con molta, molta prudenza e senza la presunzione di poter fornire la chiave cha apre tutte le porte.
Pensiamo solo al caso dello smontaggio delle penne rientranti per la sostituzione della guarnizione di sughero: alcune hanno una spina trasversale nel fondello, talvolta in metallo, talvolta in ebanite. Altre hanno invece la spina all'interno, sulla spirale. Forse la maggior parte ha lo spinotto eccentrico sul fondello, tipo le Waterman, e si aprono battendo in modo adeguato sul peno centrale del fondello. Però c'è una variante di alcune Aurora, le quali visivamente sono indistinguibili, ma in realtà hanno il perno centrale che è avvitato nel fondello e non semplicemente incastrato. In questo caso battendoci sopra non si ottiene nulla. Battendo più forte si spacca tutto.
Come è possibile scrivere, solo su quest'argomento, tutto ciò che sarebbe necessario?

Online turin-pens

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #4 il: Ottobre 28, 2011, 15:38:36 pm »
Oggi ho trovato in un negozio il libro "Pen Repair - Second Edition" di J. Marshall e L. Oldfield l'ho preso il libro. Che mi dicono i restauratori esperti, da delle buone indicazioni, o rischio solo di fare danni seguendone i consigli?


Alfredo
Francamente non conosco il libro, sul quale pertanto non posso esprimere giudizi.
Ciò che mi sento di dire e che, pur se le penne stilografiche sono oggetti meccanicamente abbastanza banali (se facciamo il raffronto p. es. con un orologio, siamo su altri pianeti) l'argomento della riparazione delle penne è assai infido e complesso in relazione alla quantità quasi infinita di varianti esistenti. E parliamo solo d'interventi di ripristino, tralasciando quindi il capitolo dei restauri. Volendo scriverci un libro, credo che l'unica possibilità sia quella di trattare casi relativamente semplici per passare poi a cose un pochino più specialistiche, ma con molta, molta prudenza e senza la presunzione di poter fornire la chiave cha apre tutte le porte.
Pensiamo solo al caso dello smontaggio delle penne rientranti per la sostituzione della guarnizione di sughero: alcune hanno una spina trasversale nel fondello, talvolta in metallo, talvolta in ebanite. Altre hanno invece la spina all'interno, sulla spirale. Forse la maggior parte ha lo spinotto eccentrico sul fondello, tipo le Waterman, e si aprono battendo in modo adeguato sul peno centrale del fondello. Però c'è una variante di alcune Aurora, le quali visivamente sono indistinguibili, ma in realtà hanno il perno centrale che è avvitato nel fondello e non semplicemente incastrato. In questo caso battendoci sopra non si ottiene nulla. Battendo più forte si spacca tutto.
Come è possibile scrivere, solo su quest'argomento, tutto ciò che sarebbe necessario?


Concordo praticamente su tutto anche se ci sono alcune penne che sono realmente complesse quanto un orologio o giù di li.

Online Giuseppe Tubi

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #5 il: Ottobre 28, 2011, 17:33:45 pm »
Oggi ho trovato in un negozio il libro "Pen Repair - Second Edition" di J. Marshall e L. Oldfield l'ho preso il libro. Che mi dicono i restauratori esperti, da delle buone indicazioni, o rischio solo di fare danni seguendone i consigli?


Alfredo
Francamente non conosco il libro, sul quale pertanto non posso esprimere giudizi.
Ciò che mi sento di dire e che, pur se le penne stilografiche sono oggetti meccanicamente abbastanza banali (se facciamo il raffronto p. es. con un orologio, siamo su altri pianeti) l'argomento della riparazione delle penne è assai infido e complesso in relazione alla quantità quasi infinita di varianti esistenti. E parliamo solo d'interventi di ripristino, tralasciando quindi il capitolo dei restauri. Volendo scriverci un libro, credo che l'unica possibilità sia quella di trattare casi relativamente semplici per passare poi a cose un pochino più specialistiche, ma con molta, molta prudenza e senza la presunzione di poter fornire la chiave cha apre tutte le porte.
Pensiamo solo al caso dello smontaggio delle penne rientranti per la sostituzione della guarnizione di sughero: alcune hanno una spina trasversale nel fondello, talvolta in metallo, talvolta in ebanite. Altre hanno invece la spina all'interno, sulla spirale. Forse la maggior parte ha lo spinotto eccentrico sul fondello, tipo le Waterman, e si aprono battendo in modo adeguato sul peno centrale del fondello. Però c'è una variante di alcune Aurora, le quali visivamente sono indistinguibili, ma in realtà hanno il perno centrale che è avvitato nel fondello e non semplicemente incastrato. In questo caso battendoci sopra non si ottiene nulla. Battendo più forte si spacca tutto.
Come è possibile scrivere, solo su quest'argomento, tutto ciò che sarebbe necessario?


Concordo praticamente su tutto anche se ci sono alcune penne che sono realmente complesse quanto un orologio o giù di li.

E' vero, ma per fortuna sono poche.
Poi non volevo essere troppo disfattista nei confronti di chi vuole imparare a ripararsi le penne, che alla fin fine, almeno per me, è la parte più divertente del collezionismo.
Il mio pensiero, come sai, è che sia relativamente facile dare e apprendere i rudimenti per gli interventi più di routine; un pò più complesso è spiegare la tecnica di interventi un pò più specialistici, poi le difficoltà salgano esponenzialmente.
Sarebbe tutto molto diverso se si potessero fare degli stage, perché interloquire è essenziale. Altrimenti la domanda "e ora come faccio?" resta senza risposte. Mi pare che un tempo l'Accademia della Stilografica avesse organizzato qualcosa del genere...
Temo che alla fin fine, giunti ad un certo livello, nelle difficoltà si debba dare un pò di naso, mettendo anche a bilancio qualche guaio. Il consiglio utile è poi quello di farsi una scorta il più ampia possibile di ricambi: talvolta vale la pena di comprare pennacce incomplete o disastrate proprio a tal fine. Disporre di un parco ricambi è trovare la soluzione a tanti problemi. Vanno custoditi gelosamente, ma senza esagerare, perché è una soddisfazione anche togliere la spina dal piede di un'altro collezionista a cui manca il pezzo giusto.

Online turin-pens

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #6 il: Ottobre 28, 2011, 19:58:28 pm »
Citazione

E' vero, ma per fortuna sono poche.
Poi non volevo essere troppo disfattista nei confronti di chi vuole imparare a ripararsi le penne, che alla fin fine, almeno per me, è la parte più divertente del collezionismo.
Il mio pensiero, come sai, è che sia relativamente facile dare e apprendere i rudimenti per gli interventi più di routine; un pò più complesso è spiegare la tecnica di interventi un pò più specialistici, poi le difficoltà salgano esponenzialmente.
Sarebbe tutto molto diverso se si potessero fare degli stage, perché interloquire è essenziale. Altrimenti la domanda "e ora come faccio?" resta senza risposte. Mi pare che un tempo l'Accademia della Stilografica avesse organizzato qualcosa del genere...
Temo che alla fin fine, giunti ad un certo livello, nelle difficoltà si debba dare un pò di naso, mettendo anche a bilancio qualche guaio. Il consiglio utile è poi quello di farsi una scorta il più ampia possibile di ricambi: talvolta vale la pena di comprare pennacce incomplete o disastrate proprio a tal fine. Disporre di un parco ricambi è trovare la soluzione a tanti problemi. Vanno custoditi gelosamente, ma senza esagerare, perché è una soddisfazione anche togliere la spina dal piede di un'altro collezionista a cui manca il pezzo giusto.


Sagge parole che altro aggiungere?

Offline Wallygator

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #7 il: Novembre 02, 2011, 14:16:38 pm »
Oggi ho trovato in un negozio il libro "Pen Repair - Second Edition" di J. Marshall e L. Oldfield l'ho preso il libro. Che mi dicono i restauratori esperti, da delle buone indicazioni, o rischio solo di fare danni seguendone i consigli?


Alfredo
Francamente non conosco il libro, sul quale pertanto non posso esprimere giudizi.
Ciò che mi sento di dire e che, pur se le penne stilografiche sono oggetti meccanicamente abbastanza banali (se facciamo il raffronto p. es. con un orologio, siamo su altri pianeti) l'argomento della riparazione delle penne è assai infido e complesso in relazione alla quantità quasi infinita di varianti esistenti. E parliamo solo d'interventi di ripristino, tralasciando quindi il capitolo dei restauri. Volendo scriverci un libro, credo che l'unica possibilità sia quella di trattare casi relativamente semplici per passare poi a cose un pochino più specialistiche, ma con molta, molta prudenza e senza la presunzione di poter fornire la chiave cha apre tutte le porte.
Pensiamo solo al caso dello smontaggio delle penne rientranti per la sostituzione della guarnizione di sughero: alcune hanno una spina trasversale nel fondello, talvolta in metallo, talvolta in ebanite. Altre hanno invece la spina all'interno, sulla spirale. Forse la maggior parte ha lo spinotto eccentrico sul fondello, tipo le Waterman, e si aprono battendo in modo adeguato sul peno centrale del fondello. Però c'è una variante di alcune Aurora, le quali visivamente sono indistinguibili, ma in realtà hanno il perno centrale che è avvitato nel fondello e non semplicemente incastrato. In questo caso battendoci sopra non si ottiene nulla. Battendo più forte si spacca tutto.
Come è possibile scrivere, solo su quest'argomento, tutto ciò che sarebbe necessario?



la RA3 a quale categoria appartiene?

Online Giuseppe Tubi

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #8 il: Novembre 02, 2011, 14:55:37 pm »
la RA3 a quale categoria appartiene?

[/quote]
Purtroppo non so risponderti con sicurezza perché non sono certo che la caratteristica del fondello avvitato sia legata ad uno specifico modello o possa esere una variante "trasversale". Ricordo con certezza che quella che mi era passata per le mani era un modello più grande della RA2, quindi starei attento.
Mi auguro che gli specialisti Aurora, come Riccardo e Paolo, sappiano darti una risposta più precisa; io comunque al tuo posto, qualora permanesse un dubbio, metterei in preventivo di rifare la spinatta, operazione tutto sommato semplice, ed inizierei col forare la sua per tentare di estrarla, p.es. avvitandoci una vite autofilettante di adeguato diametro e tirando poi la suddetta. Se non funziona, alla peggio consumi completamente la spinetta con la dovuta attenzione. E' solo un pò di fatica in più, ma così non corri rischi.
Non è semplice comprendere per quale motivo Aurora introdusse questa variante, in realtà assai scomoda, su un sistema già ampiamente collaudato.
 

Offline pirulazio

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #9 il: Novembre 02, 2011, 15:08:49 pm »
Secondo me è a pressione, non mi sembra una di quelle "filettate"
per essere sicuri basta andare da un'amico dentista e farle una radiografia,
sembra uno scherzo ma conosco veramente un tizio che ha fatto radiografare un'Asterope
per sapere come smontarla.

Mr. P

Offline Wallygator

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #10 il: Novembre 02, 2011, 15:20:55 pm »
Grazie ad entrambi; la prima volta che ho un dente cariato ne approfitto...(tanto ormai le radio le fanno anche con lo strumento collegato al computer e quindi non sprecano pellicola, bagni ecc..) :set2010002:

Offline Wallygator

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #11 il: Novembre 02, 2011, 17:51:44 pm »
Confermo: spina piantata.

Online Giuseppe Tubi

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #12 il: Novembre 02, 2011, 19:19:03 pm »
Confermo: spina piantata.

Intendi dire che l'assemblaggio del fondello è del tipo "tradizionale"? Perché la spina eccentrica è in ogni caso piantata, nella variante cui mi sono riferito è l'albero della spirale che, anziché incastrato nel fondello, c'è avvitato.

Offline Wallygator

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Re: Pen Repair - Second Edition
« Risposta #13 il: Novembre 03, 2011, 00:08:57 am »
Confermo: spina piantata.

Intendi dire che l'assemblaggio del fondello è del tipo "tradizionale"? Perché la spina eccentrica è in ogni caso piantata, nella variante cui mi sono riferito è l'albero della spirale che, anziché incastrato nel fondello, c'è avvitato.

Si, fondello tradizionale; avevo inteso male che cosa fosse avvitato. Grazie comunque.

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