Autore Topic: Novum particolare  (Letto 588 volte)

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Offline maxpen2012

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Novum particolare
« il: Settembre 02, 2015, 21:04:49 pm »
Boh, sempre penne "particolari" mi capitano, scommetto che ora quel vecchio
criticone che si annida sotto la Lanterna mi brontola...
Io una Novum così non credo di averla mai vista, è il modello grande col pennino
n.5 in oro, in un colore di celluloide grigiastro un pò indefinito, che da noi si chiama
"color cane che scappa"...
La particolaritá sta soprattutto nella testina di ottone in cima al cappuccio, che
somiglia a quella della così detta Iridia, ma nella quale è inserita una clip somigliante
a quella delle Novum terza serie, come anche i tre anellini sottili...
Per il resto tutto normale, se si esclude il marchietto sulla sezione "Aurora Torino"
mentre tutte le Novum che ho visto se non sbaglio riportano la scritta "Aurora Novum"...
Vedete un pò voi, sabaudi e non, se  ci capite qualcosa, la penna è in ottime condizioni
e non sembra manomessa...
                                             :set2010045:



Online Giuseppe Tubi

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Re:Novum particolare
« Risposta #1 il: Settembre 02, 2015, 23:42:43 pm »
Secondo il criticone della città della spilorceria il puntale va bene; mi pare che in questa serie di Novum alcune penne ne avessero uno proprio così: più lungo di quello della serie precedente e con "AURORA TORINO" in luogo di "AURORA NOVUM". Quello che appare indubbiamente più strana è l'accoppiata testina clip, dove quest'ultima sembrerebbe quella dell'ultima serie delle Novum (nonché la più brutta, a parere mio) e di altre penne a marchio OLO, mentre la testina metallica non mi era mai capitato prima di vederla. Che dire? Nessuno potrà mai esibire prove per dimostrare che è nata così. Ma neppure del contrario. Certo è che questa era una delle celluloidi più votate alla cristallizzazione e la testina sicuramente una delle parti più soggette a subire detto nefasto processo di degrado.
Ne so qualcosa io stesso per una Superna di identico materiale e con una testina molto simile: comparsa di una rete di fratture, contrazione del materiale in corrispondenza di queste, sbriciolamento.
Fortunatamente trovai un pezzo sano di quella celluloide da cui ricavarne una nuova ed un amico che si è prestato a fare il (capo)lavoro al tornio.
Insomma, caro Max, qualche perplessità mi pare che obiettivamente la si possa anche avere. Però in tutta sincerità ti dirò che è anche giusto guardare le cose da un'altra angolazione e chiedersi: sarebbe stato sensato, in tale ipotesi, buttare via una così bella penna per una testina? Certamente no. Quindi, se anche un intervento "recente" ci fosse stato, ha restituito ad un rottame la dignità di penna.
Secondo me quello che differenzia un restauro conservativo da un tarocco e solo nell'intenzione di chi lo esegue: se lo fa con l'intento, appunto, di restituire la funzionalità ad un oggetto, è un restauro; se invece lo scopo è quello di "tirarlo nel baugigi" a qualcuno, allora è un tarocco.

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