Autore Topic: Del tutto inaspettata  (Letto 6610 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #45 il: Gennaio 13, 2013, 10:27:58 am »
Grandissimo set di gusto eccezionale. Qual è la datazione più o meno precisa? Lo chiedo perché sono un appassionato, a tempo perso, di stili, nel senso di quello che oggi chiameremmo design, e questo lo vedo al confine tra il decò ed il cosiddetto modernismo anni 40. E' così?
A me, che non sono un esperto in materia, verrebbe da considerarle decò. La filettatura sull'imboccatura del tipo più grande ci dice che la penna è posteriore al '30; dire di quanto non è facile, ma non credo che possa esserlo di molto. Se dovessi buttarla lì direi dal 30 al 35.

Offline Marlowe

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #46 il: Gennaio 13, 2013, 11:58:24 am »
Grandissimo set di gusto eccezionale. Qual è la datazione più o meno precisa? Lo chiedo perché sono un appassionato, a tempo perso, di stili, nel senso di quello che oggi chiameremmo design, e questo lo vedo al confine tra il decò ed il cosiddetto modernismo anni 40. E' così?
A me, che non sono un esperto in materia, verrebbe da considerarle decò. La filettatura sull'imboccatura del tipo più grande ci dice che la penna è posteriore al '30; dire di quanto non è facile, ma non credo che possa esserlo di molto. Se dovessi buttarla lì direi dal 30 al 35.

Grazie. Quindi siamo nell'art decò. Nacque anche come reazione alla depressione degli anni Trenta, in realtà almeno in campo architettonico consentì di sperimentare nuove tecniche di ingegneria con moduli autoportanti (qui mi fermo). I due esempi più noti, e più belli, sono il Chrysler e l'Empire State Building a New York. Oggetti come quelli dello spendido set di GT andrebbero immaginati inseriti nella moda e nell'atmosfera dell'epoca: in mano a personaggi e belle bione alla Scott Fitzgerald....

Online Giuseppe Tubi

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #47 il: Gennaio 13, 2013, 13:06:03 pm »
Grandissimo set di gusto eccezionale. Qual è la datazione più o meno precisa? Lo chiedo perché sono un appassionato, a tempo perso, di stili, nel senso di quello che oggi chiameremmo design, e questo lo vedo al confine tra il decò ed il cosiddetto modernismo anni 40. E' così?
A me, che non sono un esperto in materia, verrebbe da considerarle decò. La filettatura sull'imboccatura del tipo più grande ci dice che la penna è posteriore al '30; dire di quanto non è facile, ma non credo che possa esserlo di molto. Se dovessi buttarla lì direi dal 30 al 35.

Grazie. Quindi siamo nell'art decò. Nacque anche come reazione alla depressione degli anni Trenta, in realtà almeno in campo architettonico consentì di sperimentare nuove tecniche di ingegneria con moduli autoportanti (qui mi fermo). I due esempi più noti, e più belli, sono il Chrysler e l'Empire State Building a New York. Oggetti come quelli dello spendido set di GT andrebbero immaginati inseriti nella moda e nell'atmosfera dell'epoca: in mano a personaggi e belle bione alla Scott Fitzgerald....
Per me il decò è stato uno dei periodi più floridi del design; mi piacciono tantissimo le penne e l'oggettistica in generale, i gioielli, i vestiti e le stoffe, alcuni mobili, tipo quelli di Charles Mckintosh. A parte le superlative eccezioni che hai nominato, mi piace al contrario poco l'edilizia di quell'epoca, spesso piuttosto pesante.

Offline turin-pens

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R: Del tutto inaspettata
« Risposta #48 il: Gennaio 13, 2013, 14:48:46 pm »
Secondo me bisogna considerare l'art decò anche insieme allo stile streamlining che essendo nato nello stesso periodo, per molti anni corse parallelo allo stile decò e che con quest'ultimo portò ad una più che valida fusione stilistica, in considerazione di questo c'è anche da tenere in considerazione che lo stile decò puro fu più di vocazione europea essendo nato sostanzialmente in Francia mentre lo streamling ebbe una genesi americana. Entrambi però a loro volta subirono l'influenza dello stile del movimento futurista italiano nato per mano del notissimo Marinetti. In America venne raccolta la parte del movimento italiano che gettava l'occhio alla velocità, all'aereodinamica e alla ricerca tecnologica, mentre in Francia prima e nel resto d'Europa poi, venne maggiromente percepita la parte del movimento italiano che si muoveva verso la razionalità e la pulizia delle linee.
Questo apparentemente può sembrare un controsenso ma a ben pensare no in quanto aerodinamica e linee pulite geometriche o tondeggianti che siano, sono pur sempre linee pulite.
Un esempio molto coerente di questa pulizia possiamo ritroverlo nel Crysler Building e nelle sue sculture aquiline che la fotografa Margaret Burque White immortalò in uno scatto ormai storico.

Lunghissime divagazioni scaturite da un set meraviglioso che inconsapevolmente porta con se un bagaglio storico, culturale, tecnico ed estetico incredibilmente ampio e terribilmente affascinante.

Sono dell'idea che soltanto il collezionismo di penne stilografiche possa permette questa grande libertà intellettuale e capacità di parlare di tantissime altre cose soltanto apparentemente distanti ma in realtà legate moltissimo le une alle altre.

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Offline fabbale

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #49 il: Gennaio 13, 2013, 15:18:59 pm »
Sono dell'idea che soltanto il collezionismo di penne stilografiche possa permette questa grande libertà intellettuale e capacità di parlare di tantissime altre cose soltanto apparentemente distanti ma in realtà legate moltissimo le une alle altre

Condivido questa affermazione di Riccardo, in considerazione di quello che mi ha sempre affascinato del mondo delle stilografiche; le nostre amate sono state (ma lo sono tutt'ora), credo il principale mezzo di comunicazione alla portata di tutti. Pensiamo se una qualsiasi penna, brutta, scalcinata, povera, etc. potesse parlare. Quante belle cose potrebbe raccontarci essendo "testimone" di parole vergate dal propietario in un preciso momento storico; pensiamo ad una penna che ha firmato un trattato di pace...un contratto di lavoro....una lettera di amore...etc.etc. Amo questi strumenti per questo; a differenza di un orologio che ha scandito il tempo, le penne lo hanno fatto e scritto.
Amo cmq anche gli orologi e tutto quanto prodotto dal 1929 fino ai primi anni 50; penso sia stato un periodo cruciale in cui, crisi o non crisi, ma il mondo ha iniziato veramente l'era moderna.

 :set2010021:

Offline turin-pens

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #50 il: Gennaio 13, 2013, 17:05:01 pm »
Leggendo quanto scritto da Fabio, aggiungo che per quanto il collezionismo sia una bella cosa, saggia e giusta, ritengo il collezionare penne stilografiche come il massimo raggiungibile da ogni collezionista perché proprio come dice Fabio, ogni penna è portatrice di moltissime storie e che nessun altro oggetto può portare con se.
Collezionare orologi ha il suo fascino questo è vero, ed anche un certo appagamento economico esattamente come collezionare arte in generale, libri , fotografie, francobolli etc... ma la penna stilografica ha qualcosa in più. Infatti se pensiamo alla storia dell'uomo si parla di preistoria e di storia e lo sparti acque tra queste due epoche è proprio l'invenzione della scrittura dapprima fatta con strumenti arcaici come semplici bacchette di legno poi penne d'oca ed infine la moderna stilografica ma sempre legate alla scrittura.
La penna stilografica, rara o comune, preziosa oppure economica porta sempre con se tutto questo e lo fa in modo democratico indipendentemente dall'estrazione sociale ed economica del suo proprietario. Tutti noi prima o poi abbiamo iniziato a scrivere e tutti noi prima o poi abbiamo utilizzato tanto la bic quanto una penna costosa.
Pensate ai vari trattati di pace, dichiarazioni di questo o quel politico, temi scolastici e quant'altro hanno tutti in comune la stessa cosa e mentre ad esempio un bel quadro o un prezioso orologio sono testimoni passivi della storia, la penna stilografica invece non soltanto è testimone attivo ma allo stesso tempo letteralmente essa stessa scrive la storia.
Una cosa semplicemente incredibile e al tempo stesso democratica come poche altre cose al mondo.

Offline Mrbones67

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #51 il: Gennaio 13, 2013, 18:50:56 pm »

Guardare a pag. 70 del libro Waterma Safety della Jacopini



Grandissimo set di gusto eccezionale. Qual è la datazione più o meno precisa? Lo chiedo perché sono un appassionato, a tempo perso, di stili, nel senso di quello che oggi chiameremmo design, e questo lo vedo al confine tra il decò ed il cosiddetto modernismo anni 40. E' così?
A me, che non sono un esperto in materia, verrebbe da considerarle decò. La filettatura sull'imboccatura del tipo più grande ci dice che la penna è posteriore al '30; dire di quanto non è facile, ma non credo che possa esserlo di molto. Se dovessi buttarla lì direi dal 30 al 35.

Grazie. Quindi siamo nell'art decò. Nacque anche come reazione alla depressione degli anni Trenta, in realtà almeno in campo architettonico consentì di sperimentare nuove tecniche di ingegneria con moduli autoportanti (qui mi fermo). I due esempi più noti, e più belli, sono il Chrysler e l'Empire State Building a New York. Oggetti come quelli dello spendido set di GT andrebbero immaginati inseriti nella moda e nell'atmosfera dell'epoca: in mano a personaggi e belle bione alla Scott Fitzgerald....
Per me il decò è stato uno dei periodi più floridi del design; mi piacciono tantissimo le penne e l'oggettistica in generale, i gioielli, i vestiti e le stoffe, alcuni mobili, tipo quelli di Charles Mckintosh. A parte le superlative eccezioni che hai nominato, mi piace al contrario poco l'edilizia di quell'epoca, spesso piuttosto pesante.

Offline fabbale

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Re:Del tutto inaspettata
« Risposta #52 il: Gennaio 14, 2013, 09:17:50 am »
Leggendo quanto scritto da Fabio, aggiungo che per quanto il collezionismo sia una bella cosa, saggia e giusta, ritengo il collezionare penne stilografiche come il massimo raggiungibile da ogni collezionista perché proprio come dice Fabio, ogni penna è portatrice di moltissime storie e che nessun altro oggetto può portare con se.
Collezionare orologi ha il suo fascino questo è vero, ed anche un certo appagamento economico esattamente come collezionare arte in generale, libri , fotografie, francobolli etc... ma la penna stilografica ha qualcosa in più. Infatti se pensiamo alla storia dell'uomo si parla di preistoria e di storia e lo sparti acque tra queste due epoche è proprio l'invenzione della scrittura dapprima fatta con strumenti arcaici come semplici bacchette di legno poi penne d'oca ed infine la moderna stilografica ma sempre legate alla scrittura.
La penna stilografica, rara o comune, preziosa oppure economica porta sempre con se tutto questo e lo fa in modo democratico indipendentemente dall'estrazione sociale ed economica del suo proprietario. Tutti noi prima o poi abbiamo iniziato a scrivere e tutti noi prima o poi abbiamo utilizzato tanto la bic quanto una penna costosa.
Pensate ai vari trattati di pace, dichiarazioni di questo o quel politico, temi scolastici e quant'altro hanno tutti in comune la stessa cosa e mentre ad esempio un bel quadro o un prezioso orologio sono testimoni passivi della storia, la penna stilografica invece non soltanto è testimone attivo ma allo stesso tempo letteralmente essa stessa scrive la storia.
Una cosa semplicemente incredibile e al tempo stesso democratica come poche altre cose al mondo.

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