Inizialmente due pillole di storia delle penne Japan.
Ryosuke Namiki fonda nel 1918 la Namiki Manufacturing Co. Lmtd., prima lavorava alla Accademia Navale Giapponese come ingegnere capo al comando di navi mercantili, poi come professore universitario brevetta una variante al sistema di alimentazione della stilografica ed una lega di oro iridio da applicare ai pennini.
Il primo logo della Namiki non poteva che essere rappresentato dal disegno di un salvagente con all’interno una N, ma nel 1938 la società cambia denominazione diventando Pilot Pen Co. e nel logo la N viene sostituita con una P.
Nel 1937 il governo Giapponese vietò l’uso commerciale dell’oro ed invitò la popolazione a donare alla patria quello che possedevano, al fine di destinarne il ricavato agli usi bellici del paese. Praticamente il pennino in oro di una stilo, valeva più della penna.
Quindi tantissime penne prodotte prima del 1937 sono state private dal pennino originale.
La più vecchia di queste penne, in celluloide anellata, arriva dagli USA e, per quanto poco ne capisca, mi sembra che il pennino sia originale del periodo, non ha alcuna numerazione e nessun marchio IJS (Industrial Japanese Standard) adottato per l’oro dagli anni 50.
Penna di misura media (mod. P-Type balance) con sistema di riempimento a siringa inversa presumibilmente prodotta tra il 1937 ed i primi anni 40.
Il feed penso non sia quello originale.
Quella moderna, di misura grande (15 cm), modelllo Custom 823 amber Demonstrator prodotta dal 2000, ha il sistema di riempimento a siringa inversa.