Ore 7:06 del mattino: primo pensiero dopo il caffè ringraziare Ignazio della generosa proposta della quale di certo approfitterò avendo una manualità inesistente! Dopo la saldatura ti nominerò "stagnaro" del millennio.
La generosità di Ignazio già circola sul web e fuori, visto che un altro utente del forum (del quale non faccio il nome ma metto una foto ) mi ha narrato di gesti nobili tra pennaroli!
Secondo pensiero, il misterioso portamine, che mi vivo peggio dell'automa di Hugo Cabret: ma da dove si infilano le mine?
Attendo risposte, sperando che l'ultimo quesito non susciti volgarità tra i peggiori della cricca!
Buona giornata a tutti.
Giorgio, mi fai arrossire!
Quando muoio avrai il compito di scrivermi l'epitaffio.
Scritto questo mi tasto un attimino (foto di esempio) e, approfittando della momentanea assenza del Lord che assist come il tuo non se li lascia sfuggire, ti dico che nella tua matita, come nella stragrande maggioranza delle matite di fabbricazione successiva agli anni 50 - 60, il caricamento della mina non era automatico, perché l'interno era occupato dal meccanismo, quindi quando una mina finiva, non poteva essercene una che dall'interno scivolava a prendere il suo posto. L'eventuale alloggiamento per le mine di scorta al di sotto della gomma aveva quindi la sola funzione di contenitore.
Le mine vanno pertanto inserite dall'imboccatura, talvolta semplicemente spingendole dentro, talvolta azionando il meccanismo che le fa fuoriuscire in senso contrario.
Una cosa da tenere sempre presente è che il meccanismo delle matite è molto delicato ed allo stesso tempo sono mediamente molto, ma molto più difficili da riparare delle penne.