Pennamania by I.F.P.A. - Il network Italiano della Penna Stilografica
Notizie e Informazioni dall'Italia e da tutto il mondo => Penshow, mostre, libri e appuntamenti di varia natura => Topic aperto da: Ambros - Giugno 19, 2011, 12:46:07 pm
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Erano anni, ormai, che la rivista "Penna", soprattutto per gli amanti delle vintage,
poteva essere utilizzata fondamentalmente per incartare la frittura di pesce......
Tuttavia, quando si erano ormai perse le speranze di leggere qualcosa di interessante,
ecco che il numero 98, bimestrale maggio-giugno, porta una ventata di speranze.
Due gli articoli rimarchevoli:
il primo è di Letizia, la cui attività di ricerca da anni migliora costantemente le
nostre oscure conoscenze sulle mille marche italiane degli albori della stilo;
l'articolo è incentrato su un marchio sconosciuto ai più, il Fer.Bor.,
utilizzato da una azienda milanese dal '27 al '35, di proprietà di Ferruccio Boralevi.
L'interessantissimo articolo parte anche dal ritrovamento di un esemplare
da parte - manco a dirlo - del nostro mitico Pedewall...............
Proprio la sinergia tra Letizia e Paolo ha dato quindi "una mossa" alla rivista....
La seconda segnalazione è per Pedewall: le sue ricerche certosine lo hanno portato,
nell'articolo seguente a quello di Letizia, a dissertare - sulla scorta di antichi brevetti -
sull'attività di un pioniere della stilografica, l'ing. Eberstein.
Le capacità di Paolo nello scoprire dettagli nascosti è nota a tutti......
.....la fortuna vuole che, dopo aver acquisito tali conoscenze,
il Nostro abbia anche il piacere di condividerle con noi!
Leggete e divulgate!! :set2010001:
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Speriamo che non siperdano d'animo e che continuino a scrivere
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Dopo il Pen-Show Roma non avevo dubbi .... UNA COPPIA DI GRANDE RISPETTO.
:set2010001:
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devo comprarla
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Domanda e se ci fosse una rivista specifica interamente dedicata al collezionismo di penne d'epoca, informazioni storiche, fotografie etc...
Sarebbe o no una gran bella cosa?
:set2010002:
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Domanda e se ci fosse una rivista specifica interamente dedicata al collezionismo di penne d'epoca, informazioni storiche, fotografie etc...
Sarebbe o no una gran bella cosa?
:set2010002:
Certo, sarebbe bellissimo!
Peccato che manchino "gli euri"........ :set2010027:
Inoltre, sarebbe troppo "di nicchia":
la rivista di cui sopra è zeppa di pubblicità,
altrimenti non va da nessuna parte..........
Io, fino a gennaio, ero abbonato ad una rinnomata rivista di numismatica,
ma quest'anno ha cessato le pubblicazioni per mancanza di fondi.....
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Domanda e se ci fosse una rivista specifica interamente dedicata al collezionismo di penne d'epoca, informazioni storiche, fotografie etc...
Sarebbe o no una gran bella cosa?
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Certo, sarebbe bellissimo!
Peccato che manchino "gli euri"........ :set2010027:
Inoltre, sarebbe troppo "di nicchia":
la rivista di cui sopra è zeppa di pubblicità,
altrimenti non va da nessuna parte..........
Io, fino a gennaio, ero abbonato ad una rinnomata rivista di numismatica,
ma quest'anno ha cessato le pubblicazioni per mancanza di fondi.....
Secondo me è soltanto questione di tempo ma qualcosa in quella direzione si muoverà.
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Domanda e se ci fosse una rivista specifica interamente dedicata al collezionismo di penne d'epoca, informazioni storiche, fotografie etc...
Sarebbe o no una gran bella cosa?
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Certo, sarebbe bellissimo!
Peccato che manchino "gli euri"........ :set2010027:
Inoltre, sarebbe troppo "di nicchia":
la rivista di cui sopra è zeppa di pubblicità,
altrimenti non va da nessuna parte..........
Io, fino a gennaio, ero abbonato ad una rinnomata rivista di numismatica,
ma quest'anno ha cessato le pubblicazioni per mancanza di fondi.....
E vero che come dice un vecchio detto Toscano "SENZA LILLERI NON SI LALLERA"!!!
Oggi però anche i mercati di nicchia hanno una propria valenza; se ben presidiati pure provocano un effetto trainante sul mass-market.
Aziende Storiche come Omas - Aurora - Ancora avrebbero tutto di guadagnato secondo me ad alimentare il mercato del vintage: questo rafforzerebbe la loro brand identity in un momento in cui "l'effetto memoria" è tirato in ballo in tutti gli ambiti per ripensare al futuro (dai discorsi politici a quelli sociologici).
Parlare con i collezionisti del vintage, convincerli della bontà del prodotto attuale, potrebbe creare un circolo virtuoso per cui questi, potrebbero diventare i testimonials del "nuovo" e rendere forse anche più credibili i prodotti delle nuove collezioni.
Inutile dire l'importanza che hanno oggi i social forum nello smuovere le opinioni delle persone; oggi ci sono intere sezioni di uffici marketing di grosse aziende che fanno partecipare i propri Addetti ai vari forum di opinione e non, in circolazione: questi insieme al web, a you-tube e ad altri media (mobile apps), sono tutte "nicchie" molto osservate.
Pensiamo se dalle pagine di questo forum si presentasse un nuova penna dell'Azienda X e tutti noi (VERAMENTE CONVINTI) dicessimo che è una buona penna, fatta bene, ben funzionante e che correremo a comprarla...
Alla stessa maniera, pensiamo se dicessimo che è una CAGATA ORRENDA....
Se con buono propositi nasce una rivista o un qualche cosa dedicato interamente al vintage, applaudo a chi ha pensato a questo e ritengo i tempi maturi per una iniziativa del genere.
Aspetto con ansia un prodotto del genere.
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Certo, sarebbe bellissimo!
Peccato che manchino "gli euri"........
Inoltre, sarebbe troppo "di nicchia":
la rivista di cui sopra è zeppa di pubblicità,
altrimenti non va da nessuna parte..........
Io, fino a gennaio, ero abbonato ad una rinnomata rivista di numismatica,
ma quest'anno ha cessato le pubblicazioni per mancanza di fondi.....
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Sia quello degli euri che quello del settore si nicchia, sicuramente sarebbero grossi problemi, ma temo che ce ne sarebbe un altro ancora più d'impatto, e lo affermo avendo comprato per tanti anni penna ed altre riviste che negli anni si sono affiancate od hanno preceduto Penna: il cosa scrivere.
Se ad un certo punto non ho più acquistato quella pubblicazione è perchè era diventata una rivista piena di nulla, o perlomeno, nulla d'interessante per un collezionista: tanta pubblicità, penne nuove, scempiaggini in varie salse.
Partita con numeri bellissimi ed interessantissimi, nel giro di pochi anni ha avuto un declinosempre più veloce per mancanza di argomenti.
Se ci pensate sulle penne d'epoca gli argomenti non sono infiniti e, fatti di slancio i primi anni, poi ci si deve alimentare con le scoperte, le ipotesi e le congetture degli appassionati. Io credo che guardando questo bel forum, che come tale è alimentato dal dibattito sugli argomenti, ci si rende conto che materiale per riempire almeno parte di una rivista, non è che poi se ne trovi con la necessaria continuità.
Si potrebbe logicamente ovviare con una cadenza, p. es. quadrimestrale, ma a questo punto il problema dei quattrini (senza lilleri non si lallera) diventerebbe insostenibile.
Questo naturalmete è il mio pensiero, col quale si può essere o meno in accordo e sono il primo a sperare di sbagliarmi.
Il fatto è che, purtroppo, le esperienze passate sembrano darmi ragione...
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Io penso che sfruttando le moderne tecnologie, qualcosa di buono a basso costo iniziale si possa fare. Quello che conta è la qualità dei contenuti, assicurato ciò, sponsor, inserzioni pubblicitarie etc... verranno da se.
Ovvio che l'inizio è sempre difficoltoso ma se non si parte, non si arriverà mai da nessuna parte.
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Innanzitutto ringrazio tutti per gli immeritati complimenti, mi diverto a fare ricerche e scrivere qualcosa, il resto viene da se.
Condivido interamente la proposta di Riccardo sulla rivista, magari in formato elettronico e non solo, ma le persone disposte a scrivere dovrebbero essere più di due, altrimenti non si va da nessuna parte.
Mi fa piacere l’esperienza di Fabio.
Non sono d’accordo sulla mancanza di argomenti.
Il mio articolo su Eberstein, il vero padre ideatore e fondatore della Montblanc, pubblicato sull’ultimo numero di Penna che purtroppo lo divide in due parti per questioni di spazio, è assolutamente diverso e può essere una nuova forma di indagine ed opportunità nel mondo della penna, aperto a tutti.
Su Pennamania vi è un quantitativo impressionante di materiale e notizie, utilizzandole si potrebbero scrivere centinaia di articoli ed anche delle monografie.
Esiste un libro sulla Parker 51, ma ben poco è stato scritto sull’Aurora 88, per non dire della Etiopia che tutti i collezionisti del mondo inseguono, ma forse sono poco noti persino i colori in cui era disponibile.
Per non parlare della penne tecniche come la Itala, l’Asterope.
Esclusi i quattro grandi produttori americani di penne , quanto si conosce dei minori?
Ma rimanendo in Italia, quante sono ancora quelle stilografiche di cui nulla si conosce?
Pensiamo solamente a quale sconfinato argomento sia: Montegrappa, marchi minori attribuiti ed attribuibili.
Volendo vi è molto da fare.
Allego una pagina che ho tratto da un anonimo libro americano degli anni 80 di Judson Bell, penso che interesserà tanti.
Perchè non fare una simile cosa per l’Aurora? Per ...........l’Ancora? Forza Andrea, hai in casa tutto il materiale.
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Io penso che sfruttando le moderne tecnologie, qualcosa di buono a basso costo iniziale si possa fare. Quello che conta è la qualità dei contenuti, assicurato ciò, sponsor, inserzioni pubblicitarie etc... verranno da se.
Ovvio che l'inizio è sempre difficoltoso ma se non si parte, non si arriverà mai da nessuna parte.
Quoto.
Io "amo chi sbaglia" perché significa che ha provato a fare qualche cosa e non è stato fermo a pensare alla rava e la fava...
Concordo con tutti che dire che fare una cosa del genere non sarà facilissimo; siamo una nicchia.... gli investitori non amano le nicchie se non sono molto remunerative....ci vogliono contenuti (e però mi sembra che da questo forum ne siano venuti diversi)... ci vogliono soldi per fare e per mantenere il prodotto....ci sarebbe troppa pubblicità (sena lilleri non si lallera / ci vuole il giusto equilibrio)
Tutto giusto ma ricordiamoci che la COCA COLA fu inventata da un farmacista non certo con lo scopo di farla diventare la bevanda #1!!! (scusate il paragone).
Prendiamo ad esempio quello che è stato fatto nel mondo degli orologi che mi sembra che per certi versi possa reggere.
I trucco (se c'è) credo che sia quello di ben "miscelare" la nascita del "prodotto"; da una parte ci sta chi ci mette i $ e l'organizzazione per fare una rivista e dall'altra ci stanno esperti del settore che si occupano di riempirla di contenuti interessanti, ed è chiaro che questi ultimi sono fondamentali, perché sono loro che sanno come parlare e di cosa parlare "alla loro gente".
Un vecchio "guru" in ambito del marketing sosteneva in maniera provocatoria: NON LASCIATE MAI VINCERE I CONTABILI !!
Senza offesa per nessuno (io sono ragioniere) un prodotto va pensato per chi lo compra non per chi lo vende....
:set2010002:
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Io penso che sfruttando le moderne tecnologie, qualcosa di buono a basso costo iniziale si possa fare. Quello che conta è la qualità dei contenuti, assicurato ciò, sponsor, inserzioni pubblicitarie etc... verranno da se.
Ovvio che l'inizio è sempre difficoltoso ma se non si parte, non si arriverà mai da nessuna parte.
Quoto.
Io "amo chi sbaglia" perché significa che ha provato a fare qualche cosa e non è stato fermo a pensare alla rava e la fava...
Concordo con tutti che dire che fare una cosa del genere non sarà facilissimo; siamo una nicchia.... gli investitori non amano le nicchie se non sono molto remunerative....ci vogliono contenuti (e però mi sembra che da questo forum ne siano venuti diversi)... ci vogliono soldi per fare e per mantenere il prodotto....ci sarebbe troppa pubblicità (sena lilleri non si lallera / ci vuole il giusto equilibrio)
Tutto giusto ma ricordiamoci che la COCA COLA fu inventata da un farmacista non certo con lo scopo di farla diventare la bevanda #1!!! (scusate il paragone).
Prendiamo ad esempio quello che è stato fatto nel mondo degli orologi che mi sembra che per certi versi possa reggere.
I trucco (se c'è) credo che sia quello di ben "miscelare" la nascita del "prodotto"; da una parte ci sta chi ci mette i $ e l'organizzazione per fare una rivista e dall'altra ci stanno esperti del settore che si occupano di riempirla di contenuti interessanti, ed è chiaro che questi ultimi sono fondamentali, perché sono loro che sanno come parlare e di cosa parlare "alla loro gente".
Un vecchio "guru" in ambito del marketing sosteneva in maniera provocatoria: NON LASCIATE MAI VINCERE I CONTABILI !!
Senza offesa per nessuno (io sono ragioniere) un prodotto va pensato per chi lo compra non per chi lo vende....
:set2010002:
Penso che la formula della rivista "On line" potrebbe effettivamente essere quella che salva capra e cavoli.
In campo fotografico è stata l'evoluzione per la sopravvivenza di Leica Passion.
Credo che non ci siano dubbi sul preferire la carta patinata, ma nei settori di nicchia è una soluzione proibitiva.
Sulla illimitata quantità di cose da scrivere, continuo ad avere perplessità; credo che la maggior parte delle cose sia già stata pubblicata: sicuramente c'è tanto da integrare e tanto da correggere sulla base delle nuove scoperte, certamente si possono fare monografie, ma se si assumesse l'impegno di riempire tot pagine ogni tot giorni, credo che col passare del tempo potrebbero sorgere difficoltà a mantenere un certo livello qualitativo. Se si riesce ad affrancarsi da tale logiche, sicuramente è più facile. comunque, lo ripeto: sono il primo ad augurarmi di essere pessimista.
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Penso che la formula della rivista "On line" potrebbe effettivamente essere quella che salva capra e cavoli.
In campo fotografico è stata l'evoluzione per la sopravvivenza di Leica Passion.
Credo che non ci siano dubbi sul preferire la carta patinata, ma nei settori di nicchia è una soluzione proibitiva.
Sulla illimitata quantità di cose da scrivere, continuo ad avere perplessità; credo che la maggior parte delle cose sia già stata pubblicata: sicuramente c'è tanto da integrare e tanto da correggere sulla base delle nuove scoperte, certamente si possono fare monografie, ma se si assumesse l'impegno di riempire tot pagine ogni tot giorni, credo che col passare del tempo potrebbero sorgere difficoltà a mantenere un certo livello qualitativo. Se si riesce ad affrancarsi da tale logiche, sicuramente è più facile. comunque, lo ripeto: sono il primo ad augurarmi di essere pessimista.
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http://www.youtube.com/watch?v=ZWdWpCM9Gjs&feature=related
Se diventi troppo ottimista però non fare questa fine
:set2010078:
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http://www.youtube.com/watch?v=ZWdWpCM9Gjs&feature=related
Se diventi troppo ottimista però non fare questa fine
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Nel dubbio incremento il pessimismo:
NON CE LA FAREMO MAI!
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
Stylophiles era quasi votata esclusivamente al nuovo e gli articoli attinenti al collezionismo, erano di fatto molto approssimativi e deludenti.
Ricordo l'articolo sull'Etiopia bianca... un pianto unico!
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Si, ma il discorso è generale: che si occupi del nuovo o del vintage, comunque l'impegno è enorme, e dopo qualche mese di "entusiasmo lavorativo" non si riesce più a tenere il ritmo necessario per produrre un risultato di qualità...
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Si, ma il discorso è generale: che si occupi del nuovo o del vintage, comunque l'impegno è enorme, e dopo qualche mese di "entusiasmo lavorativo" non si riesce più a tenere il ritmo necessario per produrre un risultato di qualità...
Se avessi dato retta a opinioni come queste, il forum pennamania non avrebbe mai visto la luce.
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Cosa c'entra?
Un forum è fatto da tantissime persone che vi contribuiscono in minima parte, con opinioni, domande, segnalazioni, ecc. Il bello è proprio la molteplicità di interventi e di argomenti, e qualunque contributo è gradito e benvenuto, immagino.
Una rivista ha contenuti diversi e requisiti diversi. Non voglio dire che debba essere migliore; però la gente che la compra pretende che lo sia; e capisco che dopo qualche numero gli argomenti vengano a mancare, il tempo anche, e se non c'è un'azienda alle spalle con tutte le varie competenze, anche commerciali, l'impresa diventi improba, tutto qui.
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Cosa c'entra?
Un forum è fatto da tantissime persone che vi contribuiscono in minima parte, con opinioni, domande, segnalazioni, ecc. Il bello è proprio la molteplicità di interventi e di argomenti, e qualunque contributo è gradito e benvenuto, immagino.
Una rivista ha contenuti diversi e requisiti diversi. Non voglio dire che debba essere migliore; però la gente che la compra pretende che lo sia; e capisco che dopo qualche numero gli argomenti vengano a mancare, il tempo anche, e se non c'è un'azienda alle spalle con tutte le varie competenze, anche commerciali, l'impresa diventi improba, tutto qui.
Certo che non è la stessa cosa, il paragone mi sembra calzante perché come tutte le cose nuove infarcite di buoni propositi al principio spaventano un pò e direi anche giustamente, il lavoro da fare è grande. Il materiale e gli argomenti che si possono affrontare sono moltissimi in più si possono anche rendere partecipi i lettori. Pensando poi, mi viene in mente che il 1970 è già diventato vintage ................. la storia continua. In parole povere, perché non tentare?
Anche se il lavoro è molto difficile?
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
Vero, giustissimo.
Ottimo esempio per come erano partiti.
:set2010001:
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
Vero, giustissimo.
Ottimo esempio per come erano partiti.
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Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
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Cosa c'entra?
Un forum è fatto da tantissime persone che vi contribuiscono in minima parte, con opinioni, domande, segnalazioni, ecc. Il bello è proprio la molteplicità di interventi e di argomenti, e qualunque contributo è gradito e benvenuto, immagino.
Una rivista ha contenuti diversi e requisiti diversi. Non voglio dire che debba essere migliore; però la gente che la compra pretende che lo sia; e capisco che dopo qualche numero gli argomenti vengano a mancare, il tempo anche, e se non c'è un'azienda alle spalle con tutte le varie competenze, anche commerciali, l'impresa diventi improba, tutto qui.
No il forum prima di tutto è fatto dalla struttura di base che dev'essere di qualità, permettendo l'inserimento di dati che abbiano una base solida. soltanto dopo arriva il contributo degli utenti il quale può essere marginale oppure no poiché dipende dall'impegno personale.
Però senza la base di partenza e senza la volontà personale tutto questo non sarebbe potuto nascere.
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Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
Premesso che non mi permetto di discutere sulla competenza, visto che non so niente di vintage... ma la Stylophiles cartacea era una signora rivista!!!
Era un piacere da sfogliare, aveva delle foto che toglievano il fiato! L'impaginazione era elegantissima, la carta era lussuosa; veramente un altro pianeta! Proprio bella bella.
Non si dedicava al mondo vintage, ok; ma non c'è solo quello.
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Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
Premesso che non mi permetto di discutere sulla competenza, visto che non so niente di vintage... ma la Stylophiles cartacea era una signora rivista!!!
Era un piacere da sfogliare, aveva delle foto che toglievano il fiato! L'impaginazione era elegantissima, la carta era lussuosa; veramente un altro pianeta! Proprio bella bella.
Non si dedicava al mondo vintage, ok; ma non c'è solo quello.
Il moderno è già ampiamente trattato da altre riviste come Penna, Penworld, Stilus e altre, Stylophiles per quanto bella non poteva competere...
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
Vero, giustissimo.
Ottimo esempio per come erano partiti.
:set2010001:
Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
Ricca,
credo che abbiano fatto i soliti errori veniali che sono alle volte riportati anche su testi italiani; anzi credi che potrebbe succedere altrettanto se uno di noi (eccetto Paolo Enrico) si mettesse a disquisire di Wirt - J. Holland - AT Cross _Vacumatic etc.etc.
Non credo che esista la perfezione o la conoscenza assoluta di un settore collezionistico specialmente vintage dove ci sono "informazioni basiche" che vengono poi giustamente aggiornate negli anni dall'opera degli appassionati che trovano modelli non censiti (vedi caldo- caldo esempio di Ambros su Aurora), mai catalogati, con varianti non riportate....
:set2010050:
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
Vero, giustissimo.
Ottimo esempio per come erano partiti.
:set2010001:
Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
Ricca,
credo che abbiano fatto i soliti errori veniali che sono alle volte riportati anche su testi italiani; anzi credi che potrebbe succedere altrettanto se uno di noi (eccetto Paolo Enrico) si mettesse a disquisire di Wirt - J. Holland - AT Cross _Vacumatic etc.etc.
Non credo che esista la perfezione o la conoscenza assoluta di un settore collezionistico specialmente vintage dove ci sono "informazioni basiche" che vengono poi giustamente aggiornate negli anni dall'opera degli appassionati che trovano modelli non censiti (vedi caldo- caldo esempio di Ambros su Aurora), mai catalogati, con varianti non riportate....
:set2010050:
Scrivere in base alle informazioni che si possiedono e poi rettificarle a distanza di tempo perché le conoscenza su quel dato argomento sono cambiate è del tutto normale. Aggiungo ma che ben venga questo!
Invece tutti tendono a ragionare con metro che siccome è stata scritta una determinata cosa allora diventa intoccabile indipendentemente dalla sua attendibilità...
Per Stylophiles, per me è crollata a causa della concorrenza poiché in definitiva per quanto bella, non offriva nulla di più rispetto alle altre riviste.
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
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Vero, giustissimo.
Ottimo esempio per come erano partiti.
:set2010001:
Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
Ricca,
credo che abbiano fatto i soliti errori veniali che sono alle volte riportati anche su testi italiani; anzi credi che potrebbe succedere altrettanto se uno di noi (eccetto Paolo Enrico) si mettesse a disquisire di Wirt - J. Holland - AT Cross _Vacumatic etc.etc.
Non credo che esista la perfezione o la conoscenza assoluta di un settore collezionistico specialmente vintage dove ci sono "informazioni basiche" che vengono poi giustamente aggiornate negli anni dall'opera degli appassionati che trovano modelli non censiti (vedi caldo- caldo esempio di Ambros su Aurora), mai catalogati, con varianti non riportate....
:set2010050:
Invece tutti tendono a ragionare con metro che siccome è stata scritta una determinata cosa allora diventa intoccabile indipendentemente dalla sua attendibilità...
Fin tanto che non c'è "uno scritto" che prova il contrario, o un qualsiasi altro documento comprovante un'altra tesi (come si vede in questo forum) seguo ciò che leggo.
:set2010002:
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Fin tanto che non c'è "uno scritto" che prova il contrario, o un qualsiasi altro documento comprovante un'altra tesi (come si vede in questo forum) seguo ciò che leggo.
:set2010002:
Quello che dici è giustissimo ma permetti anche che possa starci qualche dubbio o domanda?
:set2010002:
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Qualcuno si ricorda di Stylophiles?
Era una magnifica rivista online, gestita artigianalmente da un paio di appassionati. Poi ne hanno fatto una rivista cartacea, altrettanto magnifica, a cui collaboravano diverse persone, come secondo lavoro; c'erano fotografie straordinarie, e descrizioni accuratissime.
E' durata forse un anno, poi ha chiuso, sia per problemi di soldi che di disponibilità lavorativa; e ha ripreso a pubblicare online.
Da diversi anni sembra abbandonata.
www.stylophilesonline.com
Vero, giustissimo.
Ottimo esempio per come erano partiti.
:set2010001:
Gi americani non sono capaci a gestire queste cose. Stylophiles parlava quasi sempre soltanto di vacumatic, pfm, 51... sai che palle! Ogni volta che hanno tentato di parlare di altre penne d'epoca hanno fatto flop su tutta la linea, vedi appunto il misero articolo sull'Aurora Etiopia...
E meno male che ci siamo noi Italiani a guidare il carro...
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Fin tanto che non c'è "uno scritto" che prova il contrario, o un qualsiasi altro documento comprovante un'altra tesi (come si vede in questo forum) seguo ciò che leggo.
:set2010002:
Quello che dici è giustissimo ma permetti anche che possa starci qualche dubbio o domanda?
:set2010002:
Sempre dubbi e domande, altrimenti non andiamo mai avanti :set2010001:
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http://www.youtube.com/watch?v=Ybyat_ZPJW4
Certo che con "sponsor" e ribalte del genere tutto sarebbe più semplice...
Pensiamo una sera Albano da Vespa a parlare di stilografiche, fra un'omicidio e l'altro :set2010078:
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Penso che la formula della rivista "On line" potrebbe effettivamente essere quella che salva capra e cavoli.
In campo fotografico è stata l'evoluzione per la sopravvivenza di Leica Passion.
Credo che non ci siano dubbi sul preferire la carta patinata, ma nei settori di nicchia è una soluzione proibitiva.
Sulla illimitata quantità di cose da scrivere, continuo ad avere perplessità; credo che la maggior parte delle cose sia già stata pubblicata: sicuramente c'è tanto da integrare e tanto da correggere sulla base delle nuove scoperte, certamente si possono fare monografie, ma se si assumesse l'impegno di riempire tot pagine ogni tot giorni, credo che col passare del tempo potrebbero sorgere difficoltà a mantenere un certo livello qualitativo. Se si riesce ad affrancarsi da tale logiche, sicuramente è più facile. comunque, lo ripeto: sono il primo ad augurarmi di essere pessimista.
Se il formato elettronico ha salvato Leica Passon, per quale motivo non dovrebbe sostenere una rivista interamente dedicata al mondo della penna stilografica d'epoca?
Persone capaci che potrebbero collaborare ce ne sono, sponsor anche etc...
Secondo me è una strada che si può e si deve provare a percorrere, il resto verrà da se.
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Questa mattina, vorrei fare pubblicamente i miei più sentiti complimenti a Paolo Demuro perché sull'ultimo numero della rivista PENNA n#99 Agosto/Settembre/Ottobre 2011 è stata pubblicata la seconda parte dell'articolo "Le grandi invenzioni di Eberstein".
Un lavoro davvero ben fatto che a mio modestissimo avviso dimostra quanto nel mondo del collezionismo ci sia ancora tanto da fare, scoprire e scrivere.
Bravissimo Paolo!
Ancora complimenti!!!
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Questa mattina, vorrei fare pubblicamente i miei più sentiti complimenti a Paolo Demuro perché sull'ultimo numero della rivista PENNA n#99 Agosto/Settembre/Ottobre 2011 è stata pubblicata la seconda parte dell'articolo "Le grandi invenzioni di Eberstein".
Un lavoro davvero ben fatto che a mio modestissimo avviso dimostra quanto nel mondo del collezionismo ci sia ancora tanto da fare, scoprire e scrivere.
Bravissimo Paolo!
Ancora complimenti!!!
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Mi associo
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