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Relax e altre passioni => Fotografia => Topic aperto da: turin-pens - Febbraio 23, 2011, 18:53:32 pm
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la mia ultima bimba macchina fotografica grande formato 8,5x15 pollici
Le fotografie non sono mie ma del venditore:
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/01.JPG)
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/01.JPG)
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/05.JPG)
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/06.JPG)
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/07.JPG)
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/10.JPG)
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/11.JPG)
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:set2010001:
Ma sei in grado di farla funzionare,
o l'acquisti per mero piacere del collezionista?
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Ma è la macchina ad essere di grande formato, o fa foto di grande formato? :set2010078:
Alfredo
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Certo che sono in grado di farla funzionare e con questa macchina verrà fatto un reportage paesaggistico di grande respiro in Sardegna "quando sarò più in forma... coming soon..."
Per Alfredo, le fotografie di grande formato si intendono tali se partono da un negativo grande come superficie almeno di 4x5 pollici ovvero 10x15cm quella che userò è di 8,5x15pollici ovvero 21,59x38,1cm stampe a contatto senza ingranditore.
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History channel
:set2010083:
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C'è un "digital back" per quella? ;D
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C'è un "digital back" per quella? ;D
No, non per questo formato.
Il più grande disponibile dovrebbe essere, per quanto io ne sappia, quello usato dalla hasselblad che comunque è più piccolo del classico 6x6 cm.
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Una nota curiosa, l'obiettivo "normale" per questa macchina fotografica è il 450mm...!!! se consideriamo che l'obiettivo "normale" per il formato 24x36 e il 50mm e che il 400mm è considerato un super teleobiettivo, capirete da voi quanto è grande il formato del negativo che si ottiene con questa macchina fotografica!
Per chi non è abituato al gergo fotografico, per obiettivo normale si intente l'obiettivo che ha la lunghezza focale uguale o molto prossima alla diagonale del fotogramma.
Per intenderci, nel formato classico 24x36mm la diagolane è di 43mm di conseguenza si considera come obiettivo normale quello che ha una lunghezza focale compresa tra i 43mm e i 50mm.
:set2010054: :set2010054: :set2010054:
Queste sono alcuni degli obiettivi per in grande formato che preferisco (http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/nikkor-largeformat-lens.pdf) sono della Nikkor alias Nikon.
Altre lenti eccellenti sono gli Schneider, Rodenstock, Fujinon e i Cooke.
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E usi il sistema zonale?
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La domanda apparirà banale (ma per me la fotografia è un mondo sconosciuto, neanche quando vado in vacanza porto una macchina fotografica), ma come si fa per le pellicole per questa macchina?
Alfredo
P.S. quando mi sono sposato mia moglie non è rimasta sorpresa quando gli ho chiesto a che servisse la chiesa, ma mi ha quasi mandato a quel paese quando gli ho chiesto a che servisse un fotografo.
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E usi il sistema zonale?
Naturalmente, si.
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La domanda apparirà banale (ma per me la fotografia è un mondo sconosciuto, neanche quando vado in vacanza porto una macchina fotografica), ma come si fa per le pellicole per questa macchina?
Alfredo
P.S. quando mi sono sposato mia moglie non è rimasta sorpresa quando gli ho chiesto a che servisse la chiesa, ma mi ha quasi mandato a quel paese quando gli ho chiesto a che servisse un fotografo.
Si usano pellicole in fogli.
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La domanda apparirà banale (ma per me la fotografia è un mondo sconosciuto, neanche quando vado in vacanza porto una macchina fotografica), ma come si fa per le pellicole per questa macchina?
Alfredo
P.S. quando mi sono sposato mia moglie non è rimasta sorpresa quando gli ho chiesto a che servisse la chiesa, ma mi ha quasi mandato a quel paese quando gli ho chiesto a che servisse un fotografo.
Si usano pellicole in fogli.
Ma sono di facili reperibilità? lo sviluppo lo fai tu o ci sono ancora laboratori attrezzati?
Alfredo
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La pellicola la compro in rete e lo sviluppo lo eseguo in casa.
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La fotografia in grande formato è un hobby bellissimo. Mi ci dedico ormai da parecchio, con una Linhof Technika IV 4x5" o 10x12 cm, se si preferisce, con 3 ottiche: 90, 150 e 240mm.
Faccio esclusivamente foto in bianco e nero che sviluppo e stampo con un ingranditore IFF Eurogon.
Ho studiato parecchio e fatto pratica col sistema zonale di Ansel Adams. Il suo libro "Il negativo" è veramente molto utile.
Purtroppo sono dovuto arrivare alla conclusione che se le teorie di Adams sono tuttora validissime ed utili in fase di ripresa, in fase di sviluppo tutto è diventato molto relativo con le moderne emulsioni, che se da una parte tollerano molto bene sovra e sotto esposizioni, anche di un paio di stop, reagiscono abbastanza poco a sovra e sotto sviluppo, e se si esagera "tracollano".
E' vero che col formato della tua folding dovrai rivolgerti, penso, alla produzione di Paesi dell'Est, il che è un bene, perché producono ancora con tecniche del passato, che reagiscono assai meglio delle emulsioni "tabular grain". Tanto sul grande formato una grana un pò più accentuata è proprio l'ultimo dei problemi!
A me piacevano tantissimo i prodotti della ungherese Forte: ottime sia le pellicole che le carte da stampa. Purtroppo non esiste più: i soci hanno litigato e chiuso la fabbrica. Sono comunque valide anche le Foma e le Efke, che si trovano anche con marchio Adox.
Buon divertimento!
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Concordo con voi che in quanto a nitidezza e minimizzazione della grana il grande formato è unico (per taluni scopi), ma quanti sono gli attimi imperdibili andati perduti? Poi, le ultime emulsioni anche per il piccolo formato avevano una grana veramente minima....un corpo motorizzato, un 35 ed un 85 con buona luminosità, una kodacrhome 50 od agfa professional 50 o 100 ed un sacchetto di fagioli o lenticchie.....e via.....
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Hai assolutamente ragione. Foto tradizionale (digitale poi...) e grande formato sono due mondi distinti. Innanzi tutto, nel primo caso, ti puoi portare l'attrezzatura dietro anche solo "per l'eventualità di fare foto" andando in gita, in ferie, ecc. ecc.. Nel secondo caso esci con l'attrezzatura solo per andare a fare foto. Punto.
Può darsi che io sia particolarmente lento, ma per uno scatto credo che, tra piazzarsi, cercare l'inquadratura, misurare la luce nei punti significativi, inserire lo chassis con la pellicola, appuntarsi i dati necessari per riconoscere e gestire quella lastra una ventina di minuti ci vogliano tutti. Se ci fossero degli altri che ti aspettano per proseguire la passeggiata, al secondo scatto la tua incolumità è a forte rischio. A patto che siano pazienti.
Naturalmente una tal lentezza ti preclude definitivamente la possibilità di fare istantanee. Qualcuno potrà dire che negli anni '50 molti reporter usavano ancora la Graflex: è verissimo, ma quanto questo fosse poco pratico lo dimostra il fatto che non appena si sono affermate macchine come la Rolleiflex o la Leica, tutti hanno adottato quelle.
Comunque proprio per questo non sono molto daccordo nel considerare perdute le possibilità di fare istantanee: se sei uscito con la grande formato hai rinunciato in partenza a tale possibilità. La vedo paragonabile all'aver (potendo) scelto di prendere la Posche dal proprio garage. Non puoi poi aver rimpianti per non esserti potuto avventurare su uno sterrato di quelli tosti.
Il grande formato ti condanna quindi senza remissione a scatti di soggetti statici: che poi siano panorami, steel life, ritratti è solo questione di gusti. Per questo io lo considero, dal punto di vista dell'apprezzamento dei risultati da parte della gente comune, una partenza ad handicap: l'ineccepibilità tecnica del risultato può essere apprezzata solo da chi se ne intende; la gente comune quando gli fai vedere, chessò una foto delle cime di Lavaredo, che ha già visto decine di volte resta lì, con l'occhio a mezz'asta e ti dice bella per educazione. A meno che non sei riuscito a dare un'impronta tua nella composizione, nel taglio, ecc.. E non è facile.
Se poi si vuol parlare dell'aspetto tecnico, a mio parere in una foto fatto col G.F. qualcosa in più c'è; non sempre è ben identificabile, perchè anche anche formati più piccoli consentono dettaglio ed assenza di grana.
Ciò che per me è superiore è la gamma tonale. Che è quasi una sensazione, veramente poco misurabile e difficilmete identificabile in modo univoco anche in un paragone diretto. Però c'è.
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Ti dò ragione sul discorso della gamma tonale (anche se io la ritengo più ascrivibile al BN che al colore); per quel che ne so io (poco; il mio massimo formato é stato i 6x6 ) associo il grande formato alla foto statica tipo still-life (il massimo); arte ed architettura (obiettivi basculanti), ma che purtroppo comportano un contorno di altra attrezzatura, quali set luci, diffusori con i relativi appoggi (e con il caddy per trasportarli) valigette per le lastre, esposimetri esterni, ecc...
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Concordo in pieno: gamma tonale a intendo sul bianco e nero, in quanto mi dedico solo a quello e del colore non ho elementi per parlare. Per il resto mi dedico essenzialmente al paesaggio, portandomi sulla schiena 10 kg di attrezzatura, cavalletto escluso. Per la serie "dai libero sfogo al masochista che c'è in te".
Già che ci sono esprimo il mio pensiero filosofico sulla fotografia, così scandalizzerò senz'altro qualcuno:
Aborro il digitale (che però va benissimo per fotografare le penne); consente di produrre eccellenti immagini che però non considero fotografie in quanto nessuno sa come si sono generate, qual'è la partenza e con quali e quanti interventi si è giunti all'arrivo.
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La fotografia in grande formato è un hobby bellissimo. Mi ci dedico ormai da parecchio, con una Linhof Technika IV 4x5" o 10x12 cm, se si preferisce, con 3 ottiche: 90, 150 e 240mm.
Faccio esclusivamente foto in bianco e nero che sviluppo e stampo con un ingranditore IFF Eurogon.
Ho studiato parecchio e fatto pratica col sistema zonale di Ansel Adams. Il suo libro "Il negativo" è veramente molto utile.
Purtroppo sono dovuto arrivare alla conclusione che se le teorie di Adams sono tuttora validissime ed utili in fase di ripresa, in fase di sviluppo tutto è diventato molto relativo con le moderne emulsioni, che se da una parte tollerano molto bene sovra e sotto esposizioni, anche di un paio di stop, reagiscono abbastanza poco a sovra e sotto sviluppo, e se si esagera "tracollano".
E' vero che col formato della tua folding dovrai rivolgerti, penso, alla produzione di Paesi dell'Est, il che è un bene, perché producono ancora con tecniche del passato, che reagiscono assai meglio delle emulsioni "tabular grain". Tanto sul grande formato una grana un pò più accentuata è proprio l'ultimo dei problemi!
A me piacevano tantissimo i prodotti della ungherese Forte: ottime sia le pellicole che le carte da stampa. Purtroppo non esiste più: i soci hanno litigato e chiuso la fabbrica. Sono comunque valide anche le Foma e le Efke, che si trovano anche con marchio Adox.
Buon divertimento!
Io ho risolto tutto riducendo al massimo le variabili, il 4x5 pollici lo considero troppo piccolo per poter lavorare bene col sistema zonale e con tutta onestà, il 4x5 pollici lo uso soltanto in studio, banco ottico Toyo GII con movimenti micrometrici, mentre le folding in legno di questa misura non le uso.
Il 4x5 pollici in studio lo uso esclusivamente a colori Velvia 50 iso, oppure dorso digitale a scansione da 100mpx.
In studio col 4x5 pollici uso ottiche nikkor da grande formato ed esattamente queste due Nikkor-W 105mm f5,6 su Copal0 e Nikkor-AM "Apo Macro" 210mm f5,6 su Copal1.
Quest'ultimo come indica la sigla è un obiettivo macro apocromatico con schema ottico simmetrico che copre fino al formato 11x14 pollici è un obiettivo raro da trovare ma che ti permette di ottenere dei risultati fuori dal comune.
Mentre per utilizzare il sistema zonale in completa armonia faccio come faceva Ansel Adams uso formati grandi almeno 8x10 pollici ovvero 20x25cm in modo da stampare a contatto senza avere bisogno dell'ingranditore. Per questo motivo ho scelto un formato molto grande e panoramico così da avere sempre il massimo della qualità.
La pellicola e lo sviluppo li compro in rete tutto negli usa anche perché pellicola nel formato che mi serve non esiste in commercio quindi devo comprarla più grande e ritagliarla al formato opportuno, la mia preferita continua ad essere la Ilford HP5 Plus 400 iso, la compro in fogli 10x12 pollici in pacchi da 25 pezzi e la riduco al formato che mi serve ovver 8,5x15 pollici.
Per lo sviluppo invece utilizzo bagni al pirogallo, gli stessi che erano utilizzati al tempo dai vari Ansel Adams, Edward Weston, Walker Evans, Minor White etc... tra tutti i bagni al pirogallo il mio preferito è il moderno MaxPiro.
Il pirogallo è ancora il sistema migliore per ottenere stampe nitide e contrastate come merita il grande formato se utilizzato a dovere col sistema zonale.
Comunque sia è anche vero che serve un ottimo esposimetro spot con lettura di 1° e per me non c'è nulla di meglio del Pentax Spotmeter V.
Finendo come obiettivo per il grande formato 8,5x15 pollici uso il Nikkor-M 450mm f9 su Copal3 fantastico.
Risultato finale lavoro a 400 iso su grande formato con assoluta assenza di grana.
Per continuare il discorso, io uso tutti i formati 24x36mm, medio formato 6x6 e 6x7, grande formato 4x5 pollici e grande formato 8,5x15 pollici. Ogni formato, ogni macchina fotografica, hanno delle caratteristiche tecniche e specifiche uniche che ti permettono di fare bene ai massimi livelli determinate cose.
Bisogna saper comprendere cosa ogni tipo di formato ti permette di ottenere, ad esempio per me ormai da anni la fotografia fatta con la reflex 24x36mm sia analogica che digitale vuol dire utilizzare obiettivi macro e macro decentrabili/basculabili e solo saltuariamente altri tipi di obiettivi.
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Già che ci sono esprimo il mio pensiero filosofico sulla fotografia, così scandalizzerò senz'altro qualcuno:
Aborro il digitale (che però va benissimo per fotografare le penne); consente di produrre eccellenti immagini che però non considero fotografie in quanto nessuno sa come si sono generate, qual'è la partenza e con quali e quanti interventi si è giunti all'arrivo.
Su questo punto dissento, pur ammettendo l'ancora superiore qualità dell'analogico sul digitale. Ritengo che il digitale abbia invece allargato quella schiera di smanettoni che si dilettavano con tank, bagni di sviluppo ecc..sostituendo la camera oscura (sovente ricavata nel bagno di casa, requisito per mezze giornate con reprimende di mogli e figli) con il computer...con grande soddisfazione per la vescica del parentado.. :set2010021:
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Su quest'aspetto non c'è storia: o hai come me la fortuna di disporre di uno spazio dedicabile ad una camera oscura più o meno permanente, oppure benvenuto il digitale, che peraltro in fase di stampa rispetto e guardo con interesse.
Non mi ci dedico e non intendo farlo perche dopo tanti anni dedicati ad imparare la tecnica della camera oscura, non mi va di buttar tutto nel cesso e ri-iniziare studiando Photoshop. Sono troppo vecchio. Comunque l'aspetto dei costi della stampa digitale è un tasto abbastanza dolente: irrinunciabili un buon monitor ed buona stampante. E se quest'ultima non lavora tanto da giustificare i soldi spesi, finisce per essere da cambiare ancora nuova, magari perché non sono più in commercio le cartucce o qualche pezzo di ricambio.
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Condivido in pieno l'apprezzamento per i risultati del Pirogallo; pero bisogna starci veramente molto attenti: sembra infatti accertato che possa provocare il Parkinson, del quale giustappunto s'è ammalato Weston.
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Su quest'aspetto non c'è storia: o hai come me la fortuna di disporre di uno spazio dedicabile ad una camera oscura più o meno permanente, oppure benvenuto il digitale, che peraltro in fase di stampa rispetto e guardo con interesse.
Non mi ci dedico e non intendo farlo perche dopo tanti anni dedicati ad imparare la tecnica della camera oscura, non mi va di buttar tutto nel cesso e ri-iniziare studiando Photoshop. Sono troppo vecchio. Comunque l'aspetto dei costi della stampa digitale è un tasto abbastanza dolente: irrinunciabili un buon monitor ed buona stampante. E se quest'ultima non lavora tanto da giustificare i soldi spesi, finisce per essere da cambiare ancora nuova, magari perché non sono più in commercio le cartucce o qualche pezzo di ricambio.
Per le stampe di tutti i giorni non é conveniente servirsi della stampante domestica, meglio ricorrere a laboratori specializzati reperibili anche online, verificando nelle recensioni degli utenti quali siano i migliori dal punto di vista qualitativo.
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Condivido in pieno l'apprezzamento per i risultati del Pirogallo; pero bisogna starci veramente molto attenti: sembra infatti accertato che possa provocare il Parkinson, del quale giustappunto s'è ammalato Weston.
Questo perché all'epoca non si sapeva, oggi invece si ed è sufficiente prendere le dovute precauzioni.
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Su quest'aspetto non c'è storia: o hai come me la fortuna di disporre di uno spazio dedicabile ad una camera oscura più o meno permanente, oppure benvenuto il digitale, che peraltro in fase di stampa rispetto e guardo con interesse.
Non mi ci dedico e non intendo farlo perche dopo tanti anni dedicati ad imparare la tecnica della camera oscura, non mi va di buttar tutto nel cesso e ri-iniziare studiando Photoshop. Sono troppo vecchio. Comunque l'aspetto dei costi della stampa digitale è un tasto abbastanza dolente: irrinunciabili un buon monitor ed buona stampante. E se quest'ultima non lavora tanto da giustificare i soldi spesi, finisce per essere da cambiare ancora nuova, magari perché non sono più in commercio le cartucce o qualche pezzo di ricambio.
Buona stampante e buon monitor non mi mancano, ma non sono sufficienti ancora più importante è una dovuta calibrazione del sistema macchina fotografica digitale-monitor-stampante se questo non si fa puoi anche avere tutto al top ed il risultato non sarà mai ai massimi livelli.
Detto questo poi parlando sempre di digitale, io all'inizio avevo dei preconcetti che oggi ho totalmente abolito e posso affermare che il digitale è una gran bella rivoluzione che ti permette di fare cose che la pellicola non può fare ma è vero anche il contrario, la pellicola fa cose che il digitale non fa, specialmente nel bianco e nero e nel grande formato.
Quello che bisogna comprendere e che sono due mezzi splendidi per ottenere risultati splendidi ma come ogni cosa specialistica, per governarli bene serve esperienza, pratica e testa, senza queste tre cose, puoi spendere tutti i soldi del mondo ma non otterrai mai nulla se non delle tasche più leggere!
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Su quest'aspetto non c'è storia: o hai come me la fortuna di disporre di uno spazio dedicabile ad una camera oscura più o meno permanente, oppure benvenuto il digitale, che peraltro in fase di stampa rispetto e guardo con interesse.
Non mi ci dedico e non intendo farlo perche dopo tanti anni dedicati ad imparare la tecnica della camera oscura, non mi va di buttar tutto nel cesso e ri-iniziare studiando Photoshop. Sono troppo vecchio. Comunque l'aspetto dei costi della stampa digitale è un tasto abbastanza dolente: irrinunciabili un buon monitor ed buona stampante. E se quest'ultima non lavora tanto da giustificare i soldi spesi, finisce per essere da cambiare ancora nuova, magari perché non sono più in commercio le cartucce o qualche pezzo di ricambio.
Buona stampante e buon monitor non mi mancano, ma non sono sufficienti ancora più importante è una dovuta calibrazione del sistema macchina fotografica digitale-monitor-stampante se questo non si fa puoi anche avere tutto al top ed il risultato non sarà mai ai massimi livelli.
Detto questo poi parlando sempre di digitale, io all'inizio avevo dei preconcetti che oggi ho totalmente abolito e posso affermare che il digitale è una gran bella rivoluzione che ti permette di fare cose che la pellicola non può fare ma è vero anche il contrario, la pellicola fa cose che il digitale non fa, specialmente nel bianco e nero e nel grande formato.
Quello che bisogna comprendere e che sono due mezzi splendidi per ottenere risultati splendidi ma come ogni cosa specialistica, per governarli bene serve esperienza, pratica e testa, senza queste tre cose, puoi spendere tutti i soldi del mondo ma non otterrai mai nulla se non delle tasche più leggere!
:set2010001: ben detto!
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Tutto questo centra poco con la fotografia grande formato, o meglio centra in parte perché oggi pomeriggio (è sabato ed è il momento del relax) ho dedicato qualche oretta di svago giocando col banco ottico 4x5 pollici (che solitamente uso per lavoro) e prima di preparare il piano di lavoro, ho fatto questa foto d'insieme di una piccola parte della mia attrezzatura fotografica.
C'è un pò di tutto
(http://www.tangotorino.com/pennamania/altrepassioni/pargolini.jpg)