Ve ne dico un'altra: quando nel recente 2011 l'alluvione fece diverse vittime, le polemiche al solito divamparono, quella volta molto più mirate sulla zona dove c'erano stati tutti o quasi tutti i morti, ovvero il Rio Fereggiano. Guardato in estate, in periodo secco, fa ridere: portata pari sì e no alla pisciata di un cavallo. Con piogge del tipo quelle cadute nei giorni scorsi, è un'altra cosa: raccogliendo le acque di un bacino abbastanza esteso, costretto nel suo alveo striminzito, fa paura. Ma d'estate devono averlo guardato gli ispirati urbanisti che hanno deciso che nel suo compluvio potevano benissimo starci una strada e qualche fila di case: per quella poca acqua qualche metro quadrato di sezione era già fin troppo. Lui non è d'accordo, e quando lo spazio assegnatogli non gli basta, se ne prende altro, ovvero quello della strada, dilavando accuratamente auto, moto, bus persone ecc.
Ma ormai il danno è fatto: come si può pensare di demolire un quartiere intero? Bisognerebbe però a questo povero rivo qualcosa almeno riconoscergli, per esempio una costante pulizia dell'alveo. Ma naturalmente mancano sempre i quattrini. Allora quantomeno andrebbe attentamente monitorato, quando ci sono acquazzoni come quelli scorsi. E qui viene il bello. Probabilmente gli scandali per la mancata chiusura della strada e le conseguenti morti sono arrivati molto smorzati al di fuori dei confini locali, ma è venuto fuori che i soliti sgherri, nominati fiduciariamente, senza concorso e selezioni dai politici, falsificarono i verbali sull'orario dello straripamento e della comunicazione sul livello di guardia del Fereggiano da parte di un volontario che avrebbe dovuto recarsi sul posto, ma non riuscì a giungervi. Si potrebbe aprire un capitolo su quanto astuta sia stata la possibilità offerta per simili assunzioni di comodo, giustificate col consentire di dotarsi di elementi eccelsi che potessero compensare la nota e congenita imbecillità dei dipendenti di ruolo. I fatti dimostrano poi la realtà delle cose e questa gente, mediocre quando va bene, ha nel loro padrino non un superiore ma un padrone: la priorità massima quindi non è quella di fare le cose giuste, ma quella di parare le terga al suddetto. Chiusa parentesi. Torniamo a quanto affermato poc'anzi: nel 2011 un volontario doveva, a rischio della propria pelle, andare a controllare il livello di piena del torrente. Due giorni fa, il nuovo Sindaco, nel fare dichiarazioni incentrate essenzialmente sul manlevare l'Amministrazione comunale da ogni colpa, per sottolineare che nonostante il mancato allerta, con grande zelo furono attuate una serie di cose denotanti un'alta responsabilità, tra le quali inviare le pattuglie dei vigili di ronda nelle zone a rischio per riferire lo stato delle cose. Quindi tutto lascia pensare che nel 2014 siamo daccapo. Mi chiedo, ma con una città disseminata da selve di telecamere pronte a beccare qualche bischero che si avventura ignaro nella ZTL o posteggia fuori posto, un paio di telecamere sui torrenti a rischio no? Evidentemente no. Lì è giusto che ci vadano a guardare con i propri occhi i volontari della Protezione civile oppure i vigili urbani. Tanto se qualcuno ci lascia le penne può contare sul funerale pubblico, sull'essere proclamato eroe e se gli va bene pure su una medaglietta al valore.
Se qualcuno mi spiegasse....
P.S. su Youtube ci sono ancora alcuni video sull'esondazione del Fereggiano nel 2011: qui ce n'è uno che vale la pena di essere visto:
https://www.youtube.com/watch?v=szWl34ufwe4