Autore Topic: Il futuro è qui  (Letto 1025 volte)

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Online turin-pens

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Il futuro è qui
« il: Gennaio 31, 2014, 23:19:25 pm »
Dopo ma le celluloide ma forse anche prima della celluloide il mio materiale preferito è la fibra di carbonio. Un materiale Hi-Tech, leggero, resistente bello da vedere con la sua trama che ricorda quella dei tessuti più raffinati.

Questa è la Sertum una penna giovane ma assolutamente da provare.

http://www.pmauction.net/auction/sertum-penna-stilografica,name,100354,auction_id,auction_details

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Offline Gong-oh

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Re:Il futuro è qui
« Risposta #1 il: Febbraio 02, 2014, 01:14:44 am »
La prima impressione che ebbi quando per la prima volta vidi la Sertum fu molto positiva. Mi venne illustrata nei minimi particolari tecnici, la provai anche. Indubbiamente é una bella penna, che scrive molto bene, però il prezzo piuttosto elevato lascia qualche perplessità circa il rapporto qualità/prezzo.
L'ho vista nuovamente un po' di tempo dopo ed ho capito cosa non mi convinceva di quella penna: è fredda. È bella, ma non dona un'emozione. Permettetemi un paragone maschilista: è come una donna con le tette finte.
Forse questa freddezza è dovuta proprio all'uso del carbonio, che la rende troppo hi-tec.
Ritengo che ultimamente si faccia un uso persino eccessivo del carbonio. Se è vero che ormai non si può più concepire una stecca da hockey non in carbonio, in altri casi la sua predominanza non è giustificata. Ad esempio, di recente ho acquistato per mio figlio, come bici da tutti i giorni, una bicicletta da corsa con telaio in alluminio Oria, ciclistica Campagnolo, mozzi torniti dal pieno, manubrio Cinielli, per € 100. Perché un prezzo così basso? Perché se oggi una bici da corsa non ha il telaio in carbonio, più nessuno la vuole.
Tornando alle pene. Personalmente ritengo che non tutti i materiali si prestino ad essere impiegati per realizzare penne stilografiche. Ad esempio, a me piace tantissimo l'uso del legno, dalla scultura alle stoviglie, ma trovo  orribili la penne  di legno. Forse sul carbonio non sono così categorico, ma non mi entusiasma.

Offline Marlowe

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Re:Il futuro è qui
« Risposta #2 il: Febbraio 02, 2014, 22:27:27 pm »
La prima impressione che ebbi quando per la prima volta vidi la Sertum fu molto positiva. Mi venne illustrata nei minimi particolari tecnici, la provai anche. Indubbiamente é una bella penna, che scrive molto bene, però il prezzo piuttosto elevato lascia qualche perplessità circa il rapporto qualità/prezzo.
L'ho vista nuovamente un po' di tempo dopo ed ho capito cosa non mi convinceva di quella penna: è fredda. È bella, ma non dona un'emozione. Permettetemi un paragone maschilista: è come una donna con le tette finte.
Forse questa freddezza è dovuta proprio all'uso del carbonio, che la rende troppo hi-tec.
Ritengo che ultimamente si faccia un uso persino eccessivo del carbonio. Se è vero che ormai non si può più concepire una stecca da hockey non in carbonio, in altri casi la sua predominanza non è giustificata. Ad esempio, di recente ho acquistato per mio figlio, come bici da tutti i giorni, una bicicletta da corsa con telaio in alluminio Oria, ciclistica Campagnolo, mozzi torniti dal pieno, manubrio Cinielli, per € 100. Perché un prezzo così basso? Perché se oggi una bici da corsa non ha il telaio in carbonio, più nessuno la vuole.
Tornando alle pene. Personalmente ritengo che non tutti i materiali si prestino ad essere impiegati per realizzare penne stilografiche. Ad esempio, a me piace tantissimo l'uso del legno, dalla scultura alle stoviglie, ma trovo  orribili la penne  di legno. Forse sul carbonio non sono così categorico, ma non mi entusiasma.

Quoto.

Online turin-pens

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Re:Il futuro è qui
« Risposta #3 il: Febbraio 03, 2014, 01:01:52 am »
Io invece sono un amante della fibra di carbonio, dei materiali borosilicati e del titanio e sono dell´idea che siano tutti quanti ampiamente sottovalutati, sottostimati e il piú delle volte utilizzati poco e male. Proprio oggi ne ho parlato a lungo durante l´evento Stipula presso Scripta Manent e devo dire che il riscontro è stato abbastanza concorde con il mio pensiero.
Che la fibra di carbonio non sia un materiale semplice è vero ma la potenzialitá che ha è davvero enorme e i campi di utilizzo sono pressoché infiniti. In passato e fino ad una ventina di anni fa era la stessa cosa per la celluloide che dai primi del ´900 venne utilizzata quasi per tutto, idem per il moplen e tanti altri materiali.
Forse la fibra di carbonio non è ancora stata compresa completamente? Comunque è anche vero che la vibra di carbonio nuda e cruda è tosta da digerire anche perché è tendenzialmente opaca ma basta poco per esaltare alcune sue caratteristiche. Ad esempio il processo di vetrificazione non la rende fragile come si potrebbe pensare, rendendola brillante ed accentuandone la trama che come sappiamo è simile  a quella dei tessuti piú pregiati. Un esempio è la No-Nuke di Delta dove per l´appunto la fibra di carbonio ha subito un processo di vetrificazione.
Oppure "drogando" la fibra di carbonio inserendo nella trama dei sottili fili di titanio, oro, argento, platino etc... aumentando la tridimensionalitá della trama e rendendo la stessa fibra piú brillante, oppure inserendo dei fili di cianina e sempre dopo il processo di vetrificazione "cuocere" la cianina con il laser con un sistema del tutto analogo a quello che si utilizza nei comuni masterizzatori per pc, una tecnologia ormai "arcaica" che costa veramente pochissimo.

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