Autore Topic: E.E. Ercolessi  (Letto 3629 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Re:E.E. Ercolessi
« Risposta #15 il: Settembre 15, 2015, 20:25:53 pm »
Personalmente ho una spiccata antipatia per la gommalacca, salvo che quando la uso per mobili ed affini. Tra le altre cose, essendo a base di alcool, se accidentalmente venisse a contatto con la celluloide provocherebbe guai.
Nei serbatoi non ho mai usato alcun collante quando sono della misura giusta ed il collo stringe adeguatamente sul puntale.
In casi estremi al massimo un ombra di Bostik. Che non dico assolutamente che sia il meglio.
Non capisco perché si debbano usare prodotti "vintage" quando ce ne sono di moderni più efficaci. E' come se in un orologio d'epoca ci si sentisse vincolati ad utilizzare lubrificanti coevi, pieni di limiti rispetto a quelli moderni.

Offline Mrbones67

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Re:E.E. Ercolessi
« Risposta #16 il: Settembre 16, 2015, 10:18:36 am »
Misura l'imbocco col calibro e compra leggermente più piccolo...ricordati di fissarlo con una colla idonea e non attack o cose simili. Ci vuole la orange shellack.

Questa va bene?

http://www.amazon.co.uk/Shellac-dewaxed-Varnish-checkout-Minerals-water-ltd/dp/B014N56CW2/ref=sr_1_5?ie=UTF8&qid=1442311108&sr=8-5&keywords=orange+shellac+flake

Per quella che te ne serve direi che fai prima a trovarti un flaconcino già pronta che ti durerà anni: io ne ho uno da almeno 5 anni e, se ben chiuso, non si altera.
I sacchetti messi solo a pressione, magari non sempre ma corrono il rischio di togliersi per via della continua sollecitazione del sistema di carica con la logica conseguenza di trovarsi il fusto della penna pieno di inchiostro che potrebbe trafilare dalla sezione o dal vao, ed es., dove alloggia la levetta di carica o dal retro, se a pulsante. Non vedo la logica di far correre questo rischio ad un abito magari costoso quando con un filo di colla idonea non accadrebbe mai!
Colle come la orange shellack, a mio avviso, sono assolutamente innocue per la celluloide, soprattutto perchè quando la metti hai in mano solo la sezione porta pennino e ne cospargi la zona idonea con un pennellino con un quantit6ativo talmente minimo che nulla può accadere a meno che non hai le convulsioni e spargi il contenuto della bottiglietta ovunque. Il Bostik se guardi la scheda tecnica necessita di più attenzioni per la salute

http://datasheet.octopart.com/80602-Brady-datasheet-10742753.pdf

cosa che non accade con la gommalacca, e io metto sempre avanti la mia salute a quella delle penne: perchè respirare una cosa che può far male se ci sono prodotti che hanno lo stesso effetto con rischi minori?
Inoltre, come si vede da riparatori esperti, molti hanno un certo gusto sul vintage ad usare materiali d'epoca pur se questa visione può non essere condivisa...di certo ci sono solventi più aggressivi dell'alcol nello Iosso che diamo a tutta forza sulle parti più "nobili" delle nostre penne che, invece di rovinarsi, migliorano!
Di certo mai vista una sezione (e moltissime sono in celluloide) rovinata dalla gommalacca dei serbatoi, che peraltro una volta secca si stacca a schegge cristallizzate che è una bellezza!
Io se fossi in te andrei direttamente su questo prodotto:

http://www.ebay.it/itm/SHELLAC-FOR-FIXING-FOUNTAIN-PEN-INK-SACS-/321853181094?hash=item4aeff1cca6

Dosi già esattamente miscelate, idoneo pennellino e sei pronto per incollare almeno 1000 sacchetti!
Se poi maneggiando il tutto ti scappa un'impronta digitale di gommalacca sulla penna sta tranquillo: si toglie facilmente, anche con la Iosso!

Online Giuseppe Tubi

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Re:E.E. Ercolessi
« Risposta #17 il: Settembre 16, 2015, 12:36:33 pm »
Ognuno è libero di fare come vuole, ci mancherebbe altro!
Io continuo a vedere quaste tecniche come retaggi del passato, dove avevano un loro serio motivo dei essere per le caratteristiche dei serbatoi dell'epoca: decisamente spessi e realizzati con una gomma molto poco elastica.
I materiali attualmente utilizzati per la realizzazione dei serbatoi, gomme siliconiche ecc., si stringono talmente bene sul collare del puntale da non necessitare di alcunché; senza contare che sulla gomma siliconica sono convinto che la gommalacca non aderisca neppure. A me non è mai successo che uno di questi serbatoi, se della misura corretta, si sia scalzato con l'uso. Posso comunque comprendere che un riparatore professionista, volendo mettersi al vento anche dalle eventualità più remote, possa procedere all'incollaggio del serbatoio.
Ribadisco comunque la mia antipatia per la gommalacca, vieppiù quando usata per fissare i rivestimenti delle penne laminate. Avete mai provato a rimuoverne uno quando necessario? Pressoché impossibile. Malgrado le modeste caratteristiche meccaniche di tale adesivo, stante l'ampia superficie d'incollaggio, la resistenza offerta dal rivestimento è inimmaginabile e per di più, contrariamente ai più diffusi (per forutuna!) fissaggi con adesivi bituminosi, la gommalacca, checché se ne dica, se ne katafotte del calore e potreste arrivare a distruggere l'ebanite senza che questa abbia mollato di un millmetro. Una vera iattura!

Offline Giovanni Abrate

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Re:E.E. Ercolessi
« Risposta #18 il: Settembre 16, 2015, 23:51:08 pm »
Io vendevo la gommalacca e l'acquistavano tutti i riparatori, da Ron Zorn a Richard Binder. Se formulata bene, non danneggia assolutamente la celluloide. Le esalazioni non sono dannose come quelle del Bostik, e non dimentichiamo che avvengono in uno spazio contenuto e praticamente sigillato. L'altro vantaggio è che con il calore e con la pazienza, la gommalacca si scioglie e consente lo smontaggio, cosa essenziale per esempio nel fissaggio delle giunzioni delle penne con il caricamento a levetta. La gommalacca è disponibile in due versioni: orange, la migliore per le vesciche in gomme e in plastica e trasparente, che uso per fissare anellini, verette e altri piccoli accessori. Io uso una pistola ad aria clada termoregolata digitalmente, usata normalmente per lavorare sui circuti stampati.
Il fatto che la gommalacca sia ancora un valido adesivo (e, a mio giudizio, il migliore per le penne nuove o vintage) è comprovato che, almeno qui negli USA, tutti i riparatori ne fanno uso.
Se volete, ve ne mando delle boccette, gratis, facendo pagare solo le spese di spedizione. Se uno di voi ne prende una dozzina (gratis, ripeto) e paga una sola spedizione, poi potete distribuirle tra voi.

Online turin-pens

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Re:E.E. Ercolessi
« Risposta #19 il: Settembre 24, 2015, 06:31:11 am »
Le cose che fin qui ho letto, sono tutte pertinenti, e soggette soltanto alle esigenze, vedi abitudini, di ciascuno. I sacchetti di gomma o (cautchu, se ancora se ne trovano) o silicone hanno caratteristiche diverse ma se usate con manutenzione  periodica, e la periodicità è data dal tipo di inchiostro che si  usa   ( vedi grado di acidità dello stesso ) l'elasticità dei materiali, data dalla differenza dei diametri, è sufficiente a garantire per almeno un anno di uso costante e sicuro.
Io invece ho optato per il metodo usato da Aurora sulle penne Novum ed altre, ovvero un piccolo anellino di alluminio o meglio ancora di ottone che si applica con estrema facilità ( la costruzione invece è più difficoltosa ) ed è di una sicurezza totale e si applica sia a sacchetti giusti di diametro che a sacchetti leggermente più larghi. Il tutto senza colle di nessun genere e gli anellini non invecchiano come le colle. Altra chicca, alle volte i collettini delle grip  hanno diametri così strani in rapporto al diametro interno dei fusti, che la soluzione anellino è la più idonea per effettuare l'accoppiamento perfetto. Mi spiegò meglio: il diametro esterno del sacchetto, deve essere il più giusto possibile con il diametro interno del fusto, affinché il sacchetto stesso non si muova e non si verifichi così l'effetto pressorio dato da un piccolo movimento brusco della penna con conseguente piccola o grande, a seconda del movimento, fuoriuscita di inchiostro.

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