Autore Topic: Wally, perché e percome pennofilo...  (Letto 2470 volte)

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Offline pedewall

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #15 il: Marzo 02, 2015, 20:58:06 pm »

Fabio, un sentito plauso.

Offline Wallygator

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #16 il: Marzo 02, 2015, 21:01:28 pm »
 :set2010090: :set2010090: applausi a tutti, stanno uscendo fuori delle cosine niente male.

Una richiesta al boss........propongo di cambiare titolo al post... in "Wally e gli amici di penna, il perché ed il percome pennofili....."

Offline f.hawks

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #17 il: Marzo 02, 2015, 22:03:31 pm »
Galeotta fu la 88 nikargenta del nonno paterno che, narra la leggenda, acquistò insieme ad un orologio da polso usato marca kismet quando divenne vice aiuto fattore...... insieme ad una parker 25 ed una pelikan verde nera sono state per anni tutta la mia collezione.
Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare appena tornato dal servizio militare, quindi con qualche soldino in tasca ho iniziato ad acquistare cosa di peggio c'era in vendita, tutta roba che poi è finita in un locale mercatino dell'usato.
Poi entra in ballo The Lord: in ufficio quando sparivo salivano le scale e mi trovavano da lui, intenti a trafficare col fax dove arrivavano i cataloghi in bianco e nero da lui citati, senza dimenticare le corse per far sparire quelli che arrivavano da oltreoceano (severamente vietato l'uso personale di attrezzature aziendali...).
Mi son quindi buttato nel mondo del vintage, primi acquisti una waterman 513 ed una parker slimfold, poi una sheaffer snorkel e mi sembrava di essere il padrone del mondo !!!!
Iniziano le prime gite fuori porta per i penshow Accademia (Siena, Firenze) e comincio con le marche minori, arriva il giorno del matrimonio e sembrava quello della prima comunione fra parker ed affini..... il povero Babbo che non faceva altro che dire "bischero... o di cosa te ne fai ??" era il primo che ad ogni occasione me ne faceva trovare una (Omas 555, Milord ecc ecc).
Poi senza un perchè o un per come, con una quarantina di penne mi fermo per diverso tempo, mi stufo delle vintage ed inizio il giro di scambi/acquisti  con le moderne di sua altezza che stava facendo il percorso inverso.
Non ricordo di preciso quando sono ripartito, però l'ho fatto .... ho scoperto il magico mondo di ebay, ripreso i discorsi con Fabio che alla fine mi ha incuriosito a venire qui..... l'ho fatta la mia maremma maiala !!!!
Da allora tutto quello che è successo lo potete trovare qui nel forum, fra frizzi e lazzi, consigli, discorsi seri (pochi) e non (tanti...); con amicizie nate stando qui a cazzeggiare, rafforzate da contatti diretti prima telematici poi di persona ritornando a bazzicare i penshow, conoscendo sempre più persone nuove anche bazzicando altri forum, tanto alla fine siamo sempre gli stessi più o meno !!!!!
Che dire ancora... boh.... credo che un semplice grazie vada più che bene......


Offline Marlowe

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #18 il: Marzo 03, 2015, 12:39:11 pm »

La premessa è che ho cromosomi (quelli che rendono gli esseri umani tutti diversi altri) che contengono il fascino per il passato non troppo remoto: non proprio storia (che pure mi piace) ma costume. Il periodo che mi attrae va dagli anni Trenta ai Sessanta. A questo la vita ha poi aggiunto il gusto per il design.
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Alle elementari ho vissuto anch'io l'incontro ravvicinato con pennino e calamaio raccontato con maestria da Pedewall, con mani e grembiule sporchi, esattamente su quei banchi di legno, anche se non vi ho mai scagliato nessuna penna. Al tempo stesso vedevo a casa parecchie stilografiche, dovute forse al fatto che i miei avevano lavori per così dire amministrativi, babbo bancario, mamma insegnante, nonni funzionari pubblici. Due cose mi affascinavano: il tappo della penna che spuntava nel taschino delle giacche - cosa che poi da ventenni avrei ovviamente ripudiato - e la grafia  dei nonni e di mio padre. Babbo disegnava molto bene da ragazzo, alcuni suoi disegni giovanili erano corredati da una firma perfetta con tanto di anno littorio. Così come le foto, che avevano sul retro rigorosamente luogo e data. Il mio nonno paterno, che era stato autodidatta, aveva scritto con una vecchia stilografica (ignoro quale) le sue memorie al fronte della prima guerra mondiale, precedute da quella di Libia, che poi ribatté su una Underwood che troneggiava a casa sua, memorie che mi dedicò con parole bellissime e soprattutto molto ben scritte. Quando tutti i miei se ne sono andati e ho radunato gli oggetti di casa ho trovato una sua lettera, con splendida calligrafia, inviata all'altro nonno materno, con la quale chiedeva per babbo la mano di mia madre. Era un pro-forma, i miei stavano già insieme ed era passata la guerra, ma lui usava così. Conservo ancora memorie e lettera. Dell'altro nonno materno ho invece una Parker Vacumatic, della quale ho anche scritto nel forum, che veniva religiosamente tenuta in uno scrittorio e che quando andavo a casa sua mi incuriosiva sempre. Andavo a sbirciarla nella penombra di quella stanza. Solo due anni fa mi sono accorto, grazie a voi ma avrei dovuto vederlo io stesso se non l'avessi sempre osservata come una reliquia, che il suo caricamento era stato modificato. A pulsante di fondo e addio sistema Vacumatic. Non ho mai capito come e perché, ho perfino spedito la penna negli Usa ma non ho ottenuto nessuna spiegazione convincente. Per me resta però la penna simbolo di mio nonno, e in generale di una famiglia nella quale ero l'unico bambino: figlio unico, nipote unico.
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Anni più recenti. Con il lavoro che ho fatto ho ricevuto in regalo molte penne di rappresentanza - Omas, Mont Blanc prevalentemente - mentre ovviamente usavo le biro per prendere appunti, e appena è arrivato nei giornali mi sono attaccato al computer. La differenza tra la velocità e la praticità del pc e delle penne a sfera da una parte, e di quelle stilografiche dall'altra, era abissale. Ma ai miei occhi faceva risaltare il fascino di queste ultime, per me che ho sempre tenuto separato il lavoro dai gusti personali e dalla vita privata. Così ho cominciato a radunare con quelle mie più moderne le stilo di famiglia: oltre alla Parker del nonno soprattutto una laminata Standard con il suo portamine, che ancora conservo nella loro scatola, dono per la comunione di uno zio che si chiamava come me, ma che non ho mai conosciuto; e poi le Pelikan degli anni Sessanta che amo molto.

A tutto questo volevo dare un senso, e non molti anni fa ho cominciato timidamente a comprare altre penne per collezione. La prima è stata una Radius superior con celluloide ad arco, alla quale voglio molto bene. Le cartolerie e le librerie sono posti nei quali mi piace passare il tempo... e poi come per tutti è arrivato eBay, e quindi questo forum, dove riesco a ripulirmi la mente da tutto il resto. Non sono certo un collezionista professionale, ciò che raccolgo mi piace sapere che è lì, come per altre piccole collezioni che mando avanti.

Seguo principalmente il gusto personale,  i miei stili preferiti - per le penne ma anche per l'architettura ed altri oggetti - sono il decò e il razionalismo, cosa che potrà anche presentare una certa contraddizione. Come ho detto amo  il periodo dagli anni Trenta ai Sessanta; mi piace anche il jazz dei Cinquanta-Sessanta, quello freddo californiano; avrei voluto vivere in bianco e nero come certi personaggi dei film di allora, da cui il mio nickname. Se dovessi indicare due edifici di culto dove sono stato direi l'Hotel Savoy di Londra e il Chrysler Building di Manhattan. Ma apprezzo molto il minimalismo e gli oggetti di design contemporaneo, il materiale con cui sono fatti; tra molti cellulari, macchine fotografiche e devices vari ne cito uno: il Kindle.

Infine appunto Pennamania. La considero una sintesi di tutto questo, ancora più felice perché ci sono arrivato per caso - nel senso che non conoscevo altri collezionisti - un porto dello spirito dove tornare sempre, un club dove so che  passerò buoni momenti.Grazie a voi di tutto.


Offline fabbale

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #19 il: Marzo 03, 2015, 13:12:18 pm »
Oh Tubino….Mio Tubino….

Eccomi; dammi un momento di riorganizzare le idee.

Allora intanto dividiamo la PASSION e la sua genesi, ed il FOUNTAIN PEN COLLECTOR, ossia l’evoluzione, l’epidemia, la malattia.

La PASSION per la vita lordiana può essere ricondotta all’età di 5 anni quando la Mamma, l’ha mandato da una vecchia maestra in pensione per imparare a scrivere e leggere anzitempo. L’anziana maestra, impose al Lordino paginate e paginate di lettere in corsivo per dare un imprinting a quell’acerba scrittura. A tal uopo, il lordino vergava l’alfabeto con un attrezzo in prestito: una AURORA 88 della teacher.
Mentre gli altri bambini giocavano a nascondino o a calcio per la strada, il Lordino scriveva…scriveva…scriveva…e gli giravano le palline…eccome gli giravano le palline!!! Forse è per quello che al Lordino non è mai piaciuta l’88.

Comunque la Mamma ottenne il suo scopo ed il Lordino imparò a comunicare per iscritto precocemente, ma inconsapevole, forse creò un mostro; da quei momenti in poi la PASSION per la bella scrittura e quell’attrezzi chiamati penne ebbe inizio.
Per tutto il periodo degli studi ed anche dei primi lavori, il Lordino cercava di scrivere bene e con belle penne; qualche volta comuni stilo tipo Parker 45/75– Paper Mate – Waterman Laurate, altre con biro in commercio di cui ricordo una piacevole Ballograf a cui l’inchiostro puzzava di taleggio andato a male e poi roller, che in quegli anni iniziavano ad affacciarsi sul mercato.

Alla fine degli anni 80/inizio 90 e negli anni subito a seguire, alcuni eventi plasmano la vita del Lordino collezionista: si parte dal restauro di una 361 del Babbo senza pennino, per anni tenuta in un cassetto insieme alla copie di Play Boy ed ai fumetti di Alan Ford. Un volta restaurata e dopo aver ingaggiato una lotta spietata con il restauratore che la voleva a tutti i costi offrendomi in cambio una MontBlanc 146, il Lordino Volpino capì che quella penna forse valeva qualche cosa e poi era pure divertente scriverci, utilizzando il pennino di dritto e di rovescio, come il miglior Panatta dell’epoca, anche se il Lordino praticava già (e con discreto successo) lo sport dei giganti.

LA PENNA IN FOTO E’ LEI: LA 361 DEL BABBO’S LORD CHE COME DISSE LUI, SCRIVE DI RIFFO E DI RAFFO.

Un giorno, in maniera del tutto casuale, in una mostra di penne d’epoca in quel di Castiglioncello (luogo tanto caro al new entry A.Dabbene) il Lordino rimase folgorato vedendo tante belle penne ed in particolare, in una teca, una 361 simile alla ormai sua. Chiedendo info all’organizzatore (che poi diventerà il suo primo spacciatore di penne moderne) ebbe la conferma di quello che aveva pensato ritirandola dal restauratore.
Inizia così la frequentazione della cartoleria dell’Organizzatore della mostra e dove oltre a spendere qualche liretta in penne, il Lordino compra il primo libro sul tema, quel MAGGI-NENCINI-NEGRETTI che andrà a sostituire nel cassetto le copie di Play Boy e che farà veramente sbocciare la voglia di collezionare vecchie penne stilografiche.

A questo punto il problema era dove andare a trovare queste penne; che ci crediate o no, qui interviene il Falquetto (e anche colpa sua, sì..giuro) che mi regala una copia di una rivista che ho sempre ma non ricordo il nome, dove comparivano annunci di persone che vendevano penne d’epoca.

BINGO!!! Il Lordino partì in tromba contattando un tale di Torino che per anni sarà il suo nuovo spacciatore; questo Signore (di nome e di fatto) inviava per posta delle “penne fotocopiate” in bianco e nero.
Ogni mese, comunicando per telefono o per fax, si succedettero una serie di acquisti di cui ricordo come primi un set PARKER 51 in box ed una Sheaffer Admiral Red.

A quel tempo non esisteva internet o le email e quindi questo era il modo di comunicare anche con l’estero, dove il Lordino, sempre attraverso il giornale del Falquetto iniziò a spedire richieste. In questo ambito, fu grande uno scambio fatto tramite fax con il Fountain Pen Hospital di NY dove a fronte di una OMAS EUROPA, il Lordino ricevette in cambio una MONT BLANC 206 aragosta, una WATERMAN 452 FILIGREE ed una SHEAFFER BALANCE B&P.
Attraverso questo negozio di NY, il Lordino poi iniziò anche a comprare i primi testi sacri scritti negli USA.

Il solco era tracciato; il Lordino andava come un treno. Leggeva tutto quello che poteva; era in contatto con qualche collezionista italiano ed estero, frequentava i Pen Show dell’Accademia Italiana della Penna Stilografica organizzati da DonnaLetizia Jacopini, di cui se non ricordo male, era Socio con numero di tessera 86 e la Casa della Stilografica di Firenze dove, con il Boss Vittorio e l’omonimo Fabio, si intratteneva ogni tanto in piacevoli conversazioni pennofile.

Dopo qualche anno inizia internet; cambiano tutte le regole del gioco. Ebay diventa il parco giochi del Lordino dove compra di tutto; ciofeche impossibili, ma anche penne che tutt’ora risiedono negli espositori.

Infine, i giorni nostri: in ordine di tempo prima il forum di Simone Piccardi (buaiolo fissato e grande conoscitore di tedesche e americane) e poi PENNAMANIA.

Soprattutto questa ultima esperienza è innagabile affermarlo, ma ha dato per qualche anno un grande impulso al Lordino Fountain Pen Collector. E’ stato il luogo dove, contagiato da nuovi amici malati, ha aperto tutti i suoi cassetti ed ha “rinverdito” la sua collezione conoscendo nuovi spacciatori e anche tanti nuovi Amici.
Sono stati anni dove credo che sono uscite dai cassetti di tutti, delle cose forse mai viste e dove l’entusiasmo di quel manipolo di eroi, ha messo a disposizione della rete (e quindi del mondo) un sacco di informazioni che prima era impossibile reperire.
Oggi è facile andare su google e digitare AURORA ETIOPIA per essere indirizzati per esempio in un post dove ci sta scritto tutto e ci sono pure le penne…

Grande merito a PENNAMANIA; grande merito a tutti i forummisti, attivi e silenti; grande merito pure al Lordino vai… In tutti questi anni un segno penso che l’abbia lasciato pure lui.

Poi se volete conoscere il Lordino pensiero è qui...

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