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Stilo-Everest, solo un distributore?

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LetiziaJac:
Per restare in tema di marchi minori, posto le foto di questa bella Everest ( cortesia di Paolo Rossi) che mi ha colpito per la bellezza della celluloide, totalmente trasparente. Non é sicuramente un prodotto di fascia alta ma é comunque una penna ben fatta. Sulle sue origini, non posso fare altro che citare me stessa dicendo che non é chiaro se la Stilo-Everest di Torino, a cui viene attribuita la paternità delle stilografiche Everest, fosse una vera e propria officina di produzione , se si limitasse ad assemblare componenti acquistati da altri o, ancora ,se fosse solo una struttura distributiva su larga scala che si faceva produrre penne con il proprio marchio per poi venderle ai grossisti insieme a prodotti di varia natura ed origine.

Quello che posso aggiungere oggi deriva da un listino prezzi, di cui allego la pic ( ma non sono sicura che si riesca a leggere, dato che é scritto a macchina su una specie di carta velina), datato 1948, in cui vengono elencati gli articoli commercializzati dalla Stilo-Everest.
L'elenco é lungo e composito e, tra l'altro non comprende nemmeno un modello Everest...
Sono presenti  molti nomi noti e meno noti, di cui riporto l'elenco ( con alcuni commenti), nel caso in cui la scansione non risultasse leggibile:
Select – A.P. 41 (?) - Mignon R – Ideal – Wally I – Wallj II ( e noi ci spertichiamo da anni sui nomi dei marchi italiani, quando bastava un semplice errore di battitura per cambiare il nome ad una penna...da Wally a Wallj il passo é breve) – Friend – Elit – Princes – Royal – Boston C.D. - Rouge et Noir – Revery – Mondial – Silver Star – Merveille – Eva – Ever ( vengono elencati 5 modelli Ever: 10, 21, 40, 51, 60)- Rexsing ( con la “s )- Imperial I e Imperial II – Paradise – Matita Magis; ho saltato di proposito le penne a sfera e gli stilofori, che sono elencati con descrizioni estetiche ( in marmo con penna, rustico con penna) senza indicazioni dei marchi.

Ora, la qualità del listino, battuto a macchina su un foglio di carta intestata, la dice lunga sulla affidabilità in termini di catalogazione, di documenti di questo tipo. A me pare che strutture come la Stlo-Everest ( e credo che ce ne fossero parecchie simili in Italia all'epoca), componessero il proprio campionario di volta in volta, a seconda di quello che il mercato offriva e chiedeva. Nessuna linea guida, se non il rapporto prezzo-qualità.Quindi fonti di approvvigionamento varie e variabili, penne e matite di ogni sorta e tipo. Forse lo stesso principio del rapporto prezzo-qualità valeva anche nel caso di produzioni commissionate con il marchio Everest. Forse per qualche tempo  Montegrappa, poi forse altri produttori, in tempi diversi e così via.

Concludo con un'osservazione di curiosità che nasce dalla lettura della descrizione delle penne in questo listino: la Rouge et Noir viene descritta” nera con fondello e testina rossi...
 chi l'ha mai vista?

sbroglia:
la tua analisi mi smbra corretta.

Ognuno cercava di offrire prodotti diversificati in base alla richiesta/tipo di clientela

Erano anche molto in voga le vendite per cataloghi postali e quindi si cercava di "reclutare" il maggior numero di prodotti possibile con la piu' ampia scelta disponibile.

ma il fondello rosso.....boh....

posto qui sotto alcuni modelli trovati negli anni

sbroglia:
eccone un altra degli anni '50

come si vede le tipologie e la qualità erano molto variabili...

sbroglia:
questa è tutta un'altra tipologia

sbroglia:
e chiudiamo con un'altra tipologia ancora...

questa è una chicca: un set con intarsi di argento (o argentati)

Ringrazio Letizia per aver aperto questo topic: sono questi per me gli argomenti più interessanti e di cui sappiamo ben poco.

certo non sono penne di grande valore, non sono sicuramente nella nostra personale "wish list", non saranno il massimo riguardo la qualità, ma sono pur sempre un patrimonio, un testamento che è arrivato fino ai giorni nostri e che ci può aiutare a capire meglio le logiche di mercato, l'altissima iniziativa personale di molti italiani e - perchè no - il quadro socio-economico dell'Italia che cresce, sprofonda e ricresce durante quei trent'anni.

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