Non ho il libro sulla Mabie Todd che vendevano anche in CD perché quel venditore non voleva paypal, ed oggi è esaurito.
Quindi ho poche fonti.
Ricordo che quella fabbrica realizzava in proprio i rivestimenti, raramente si rivolgeva ai goldsmiths di New York, in Inghilterra poi faceva tutto in casa, almeno così mi avevano detto ad un pen show londinese e non ho capito male perché la traduzione era fatta da miei figli; lì avevano splendidi esemplari, ma i prezzi erano superiori alla mia voglia di spendere.
Quei pochi punzoni USA visti (non era obbligatorio nemmeno indicare il titolo del metallo prezioso) erano sempre Kt o K, mai Ct o assimilati che era una terminologia europea.
L’incisione sul corpo penna, mi aveva fatto pensare ad un lavoro tardivo eseguito nel cartiglio, idea che mi confermi come anche tua, così anche il decoro sulla zona terminale ad anello.
Ingrandendo il decoro del cartiglio si vedono alcuni ampi tratti circolari, soprattutto uno centrale che ci appiccica poco col resto del disegno, e mi fa pensare ad una lavorazione eseguita in un secondo tempo per coprire forse le iniziali del precedente proprietario oppure un disegno non gradito, con l’occasione veniva aggiunta anche l’incisione nel cappuccio.
L’ipotesi è che quindi sia un rivestimento andato incontro a due distinte lavorazioni, USA ed Europa, fatte in periodi differenti, cosa che potrebbe spiegare i due diversi punzoni del titolo del metallo.
Non fotografare nulla se l’alimentatore termina come i tre della mia prima fotografia, sono stati utilizzati sino a circa il 1910 (da sx Alfred Gumbinner, Crocker, Mascot) e potrebbe essere corretto, pur tuttavia dovrebbe avere all’interno del corpo penna un prolungamento, più o meno lungo, come nelle due Wirt della seconda fotografia.
Mi ero scordato di questa simpatica accomodation clip nella foto, è un brevetto del 1905 di tal Duryea.