Autore Topic: Fuji X100, Reflex e Telemetro  (Letto 7642 volte)

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Offline roberto v

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Fuji X100, Reflex e Telemetro
« Risposta #15 il: Maggio 21, 2011, 07:41:48 am »
Ritengo che le macchine fotografiche, come tutti gli strumenti, siano nate per un uso particolare e quindi abbiano campi d'elezione specifici.

Come ho già detto, le telemetro sono a mio modo di vedere imbattibili nel reportage, nel ritratto ambientato in esterni e nelle riprese in situazione di luce scarsa e dove c'è necessità di non fare rumore (ho scattato centinaia di foto durante concerti di musica antica e ti posso assicurare che neanche durante quelli di clavicordo solo ho mai disturbato l'esecutore o il pubblico). Scattare in analogico con un 90/f2 e 1/15 di secondo a mando libera e senza farti sentire, con le reflex te lo scordi.

Siccome a me dei decentrabili non me ne può fregare di meno, per il tipo di foto che faccio, così come non mi interessa portare in giro 40 chili di attrezzatura per fare foto in grande formato, ho scelto quello che per me era il corredo giusto.

Il passo a vite sarà anche macchinoso, ma il sistema baionetta M lo è ben meno, e sulla posso montare le ottiche che posseggo anche sulla M3 del '54 che uso come secondo corpo.

Certo, Leica è arrivata tardi al mercato reflex e infatti non ho mai detto che tutta la produzione di Solms sia perfetta: avessi avuto bisogno di una reflex sarei giocoforza rimasto con Olympus o con Nikon, che ho avuto entrambe.

Sarò stato sfortunato io, ma sta di fatto che la OM1 ebbe problemi all'otturatore dopo neanche 2 anni, e sulla F3 non ci fu verso di far funzionare nessun flash dopo 3 anni dall'acquisto. Le Leica che posseggo non mi hanno mai dato nessun tipo di problema in più di 15 anni - per me conta anche questo.

Che oggi le cose siano cambiate radicalmente è poco ma sicuro, ma mi piace usare anche macchine fotografiche d'epoca, così come scrivo con le stilografiche d'epoca. Certo non sono le più comode, ma hanno caratteristiche che le moderne non hanno.

Online turin-pens

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Fuji X100, Reflex e Telemetro
« Risposta #16 il: Maggio 21, 2011, 08:46:01 am »
Ritengo che le macchine fotografiche, come tutti gli strumenti, siano nate per un uso particolare e quindi abbiano campi d'elezione specifici.

Come ho già detto, le telemetro sono a mio modo di vedere imbattibili nel reportage, nel ritratto ambientato in esterni e nelle riprese in situazione di luce scarsa e dove c'è necessità di non fare rumore (ho scattato centinaia di foto durante concerti di musica antica e ti posso assicurare che neanche durante quelli di clavicordo solo ho mai disturbato l'esecutore o il pubblico). Scattare in analogico con un 90/f2 e 1/15 di secondo a mando libera e senza farti sentire, con le reflex te lo scordi.

Siccome a me dei decentrabili non me ne può fregare di meno, per il tipo di foto che faccio, così come non mi interessa portare in giro 40 chili di attrezzatura per fare foto in grande formato, ho scelto quello che per me era il corredo giusto.

Il passo a vite sarà anche macchinoso, ma il sistema baionetta M lo è ben meno, e sulla posso montare le ottiche che posseggo anche sulla M3 del '54 che uso come secondo corpo.

Certo, Leica è arrivata tardi al mercato reflex e infatti non ho mai detto che tutta la produzione di Solms sia perfetta: avessi avuto bisogno di una reflex sarei giocoforza rimasto con Olympus o con Nikon, che ho avuto entrambe.

Sarò stato sfortunato io, ma sta di fatto che la OM1 ebbe problemi all'otturatore dopo neanche 2 anni, e sulla F3 non ci fu verso di far funzionare nessun flash dopo 3 anni dall'acquisto. Le Leica che posseggo non mi hanno mai dato nessun tipo di problema in più di 15 anni - per me conta anche questo.

Che oggi le cose siano cambiate radicalmente è poco ma sicuro, ma mi piace usare anche macchine fotografiche d'epoca, così come scrivo con le stilografiche d'epoca. Certo non sono le più comode, ma hanno caratteristiche che le moderne non hanno.

Il mondo è bello perché è vario e tutti sono liberi di scegliere ciò che preferiscono ma a me il sistema a telemetro proprio non piace ritenendolo poco pratico, lento, vecchio sin dalla sua nascita e oggi con l'arrivo del digitale ancora più vetusto.
Però le passioni sono il nostro tallone d'Achille e come dice Pino Daniele ogni scarrafone...
Per me scattare a pellicola non è questione di macchina fotografica o del nome che porto al collo ma ciò che la pellicola possiede, un'eleganza nella composizione dell'immagine, indipendentemente dal corpo macchina che utilizzo e che il digitale attualmente non ha.
Certo è però che oggi se dovessi fotografare a teatro o in luoghi dove l'assenza di rumore è importante, sceglierei una evil digitale in formato 4:3 e non 3:2 accantonando ancora una volta il sistema a telemetro.

Sicuramente sei stato sfortunato F, F2, F3, FG20, D50, D3X, NIkonos III, Nikonos V mai avuto problemi, nemmeno mio padre. Idem per la Pentax 6x7 e per la Rolleiflex mentre mio zio con la sua M4 ha sempre avuto problemi.

Online turin-pens

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Fuji X100, Reflex e Telemetro
« Risposta #17 il: Maggio 21, 2011, 08:50:02 am »
Citazione
Concordo sul Visoflex, veramente macchinoso. Incomprensibile se non inquadrato nel suo contesto storico, in cui i produttori si inventavano una gamma infinita di accessori per le proprie fotocamere, alcuni di una genialità sconcertante: tipo la Rolleiflex che poteva addirittura trasformarsi in un proiettore per diapositive! Per non parlare della Minox 9x12: la sua tank di sviluppo è dotata di un elicoide che consente di svolgere la pellicola al suo interno, quindi fare tutto in piena luce.
Il mito di Leica non è sicuramente legato alle reflex; la leicaflex è una gran macchina, precisa robusta, ma nata già vecchiotta. La produzione successiva si è pesantemente avvalsa della collaborazione di Minolta, che a mio avviso ha fatto ottimi prodotti, ottiche comprese, qui da noi molto sottovalutati.
Quello che trovo difficile spiegare è come faccia a sopravvivere oggi col frenetico mercato del digitale, dove - secondo me - comprare prodotti da svariate migliaia di euro è pazzesco, salvo il lavorarci quotidianamente e sfruttarli a fondo. Se io avessi speso 5.000 euro o giù di lì per la M8, all'uscita dopo pochissimo tempo della M9 a pieno formato, sarei andato a Solms a tirargliela in testa: il valore della M8 è piombato immediatamente a 1.500/1.800 euro.
Mi sembra plausibile la teoria dei miei amici di Samca, avvalorata dal fatto che gran parte degli stabilimenti Leica non sono visitabili, è che la fabbrica viva su commesse militari.  

Da quello che so Leica o meglio Leitz ha sempre fornito l'esercito tedesco e recentemente (ultimi 5-6 anni) la Panasonic ha comprato la quota di maggioranza del settore fotografico salvandolo nuovamente dalla bancarotta.

Offline Wallygator

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« Risposta #18 il: Maggio 21, 2011, 09:40:08 am »
Mi intrometto in questa discussione che mi riporta ai bei tempi antichi di quale marca fosse migliore tra Nikon  e Canon (diatriba mai risolta) come penso non sia risolvibile questa; a parte i confronti oggettivi che lascio a coloro che si dilettano a leggere gli articoli delle riviste di fotografia (quante linee per mm., aberrazioni più o meno contenute, vignettatura od altro), ritengo che il rapporto con la macchina fotografica, oltre che la componente tecnica, il tipo di fotografia a cui uno si applica, ha anche una grande componente viscerale; quella macchina mi piace? E la risposta al perché piace prescinde sovente dalla compenente tecnica. A Leica, oltre all'ottima qualità costruttiva, occorre onestamente attribuire il merito di aver lanciato le ottiche intercambiabili  sul piccolo formato già prima della seconda guerra mondiale; bisogna inoltre dire che l'industria forografica tedesca, almeno sino agli anni 60 aveva un ruolo di primo piano sullo scenario mondiale, poi soppiantato dal dilagare delle marche giapponesi che, sostenute anche da una grande politica di dumping, si sono affermate sul mercato in funzione di un migliore rapporto qualità/prezzo. La sorte di Leica (ora sostenuta da Matsushita) è stata preceduta da quella di pressocchè tutte le marche tedesche, vedasi Rollei, Voigtlander, ecc..

Offline roberto v

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Fuji X100, Reflex e Telemetro
« Risposta #19 il: Maggio 21, 2011, 10:08:50 am »


Il mondo è bello perché è vario e tutti sono liberi di scegliere ciò che preferiscono ma a me il sistema a telemetro proprio non piace ritenendolo poco pratico, lento, vecchio sin dalla sua nascita e oggi con l'arrivo del digitale ancora più vetusto.


Il sistema a telemetro vecchio alla nascita? Questa sì che è grossa!!!! Nel 1925 è stata una rivoluzione epocale, tanto che i giapponesi della Nikon e della Canon hanno mosso i loro primi passi proprio copiando questo sistema e ben negli anni del secondo dopoguerra.

E se io oggi voglio fotografare a teatro su pellicola, oggi, il telemetro per me resta insuperabile.

Offline Wallygator

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« Risposta #20 il: Maggio 21, 2011, 10:14:56 am »

Il mondo è bello perché è vario e tutti sono liberi di scegliere ciò che preferiscono ma a me il sistema a telemetro proprio non piace ritenendolo poco pratico, lento, vecchio sin dalla sua nascita e oggi con l'arrivo del digitale ancora più vetusto.


Bah! Mi pare che stiamo parlando di epoche storiche molto distanti tra loro e che tutto debba essere visto nel contesto storico a cui appartiene! Comunque, mai sentito parlare di distanza iperfocale? E' più veloce di qualsiasi telemetro e di qualsiasi sistema reflex, oltre che dell'autofocus! Peccato che sugli obiettivi dell'ultima generazione siano sparite le relative indicazioni.
Utima osservazione: si é tanto decantata la Fuji x100, ma non é una digitale dall' aspetto esteriore di una telemetro? Di qui il ritorno al discorso dell'evidente rapporto emozionale con gli oggetti.

Online turin-pens

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Fuji X100, Reflex e Telemetro
« Risposta #21 il: Maggio 21, 2011, 11:12:23 am »


Il mondo è bello perché è vario e tutti sono liberi di scegliere ciò che preferiscono ma a me il sistema a telemetro proprio non piace ritenendolo poco pratico, lento, vecchio sin dalla sua nascita e oggi con l'arrivo del digitale ancora più vetusto.


Il sistema a telemetro vecchio alla nascita? Questa sì che è grossa!!!! Nel 1925 è stata una rivoluzione epocale, tanto che i giapponesi della Nikon e della Canon hanno mosso i loro primi passi proprio copiando questo sistema e ben negli anni del secondo dopoguerra.

E se io oggi voglio fotografare a teatro su pellicola, oggi, il telemetro per me resta insuperabile.

Non è grossa, il fatto e che una volta nel piccolo formato c'era quello, quindi tutti i fotografi erano obbligati ad utilizzare il sistema a telemetro ma questo non vuol dire ne che fosse il sistema migliore e nemmeno che fosse realmente innovativo.
Che Leica abbia scritto pagine importanti della storia della fotografia è vero, è scritto sulla pietra e non ho nemmeno intenzione di metterlo in discussione ma con l'introduzione delle reflex con specchio a ritorno istantaneo e lettura esposimetrica a tutta apertura, il telemetro ha dimostrato di colpo tutti i suoi limiti.
Questo non vuol dire che non sia un prodotto affascinante o di altissima qualità ma che ha dei limiti tecnici che non possono essere superati.

Poi detto francamente, a teatro così come nella vita di tutti i giorni sei liberissimo di usare ciò che preferisci. Io stesso uso il grande formato a pellicola pur sapendo che ormai ha gli anni contati e che invecchia ogni giorno sempre di più.
Anche la Rolleimarin è vetusta eppure sott'acqua la utilizzo ancora, così come il sistema Nikonos cede il passo al sistema RS ma continuo ad utilizzarlo con soddisfazione.

Offline fabbale

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« Risposta #22 il: Maggio 21, 2011, 11:17:44 am »
Ragà...

avete uno spazio apposito per parlare di foto....

 :set2010021:

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« Risposta #23 il: Maggio 21, 2011, 11:22:30 am »
Ragà...

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 :set2010021:

Fabio hai perfettamente ragione e che ci siamo fatti prendere la mano!

 :set2010054: :set2010054: :set2010054:

Offline Macchia Nera

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« Risposta #24 il: Maggio 21, 2011, 11:56:16 am »
cioe'...Fabio...vuoi dire che la Calamus non e' una macchina fotografica?
...o macchina stilografica?... :set2010037:

Offline fabbale

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« Risposta #25 il: Maggio 21, 2011, 13:06:08 pm »
Ragà...

avete uno spazio apposito per parlare di foto....

 :set2010021:

Fabio hai perfettamente ragione e che ci siamo fatti prendere la mano!

 :set2010054: :set2010054: :set2010054:

Ocio che la prossima volta vi prendo per le orecchie e vi scarto come una GOLIA
 :set2010078:

Online Giuseppe Tubi

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« Risposta #26 il: Maggio 21, 2011, 15:57:48 pm »
Ritengo che le macchine fotografiche, come tutti gli strumenti, siano nate per un uso particolare e quindi abbiano campi d'elezione specifici.

Come ho già detto, le telemetro sono a mio modo di vedere imbattibili nel reportage, nel ritratto ambientato in esterni e nelle riprese in situazione di luce scarsa e dove c'è necessità di non fare rumore (ho scattato centinaia di foto durante concerti di musica antica e ti posso assicurare che neanche durante quelli di clavicordo solo ho mai disturbato l'esecutore o il pubblico). Scattare in analogico con un 90/f2 e 1/15 di secondo a mando libera e senza farti sentire, con le reflex te lo scordi.

Siccome a me dei decentrabili non me ne può fregare di meno, per il tipo di foto che faccio, così come non mi interessa portare in giro 40 chili di attrezzatura per fare foto in grande formato, ho scelto quello che per me era il corredo giusto.

Il passo a vite sarà anche macchinoso, ma il sistema baionetta M lo è ben meno, e sulla posso montare le ottiche che posseggo anche sulla M3 del '54 che uso come secondo corpo.

Certo, Leica è arrivata tardi al mercato reflex e infatti non ho mai detto che tutta la produzione di Solms sia perfetta: avessi avuto bisogno di una reflex sarei giocoforza rimasto con Olympus o con Nikon, che ho avuto entrambe.

Sarò stato sfortunato io, ma sta di fatto che la OM1 ebbe problemi all'otturatore dopo neanche 2 anni, e sulla F3 non ci fu verso di far funzionare nessun flash dopo 3 anni dall'acquisto. Le Leica che posseggo non mi hanno mai dato nessun tipo di problema in più di 15 anni - per me conta anche questo.

Che oggi le cose siano cambiate radicalmente è poco ma sicuro, ma mi piace usare anche macchine fotografiche d'epoca, così come scrivo con le stilografiche d'epoca. Certo non sono le più comode, ma hanno caratteristiche che le moderne non hanno.
Io credo che il guasto od il difetto siano sempre possibili, anche negli oggetti più affidabili; certo, avranno un'incidenza infinitamente inferiore, me se sei lo sfigato a cui capita, a te poco importa.
Sono convinto che quello che fa la differenza sia il modo in cui la casa intervenga.
Devo dire che sotto quell'aspetto la Leica mi ha parecchio deluso ed ho dovuto prendere atto che la volontà di tenere alto il buon nome del marchio, il mettere la soddisfazione del cliente al primo posto, sono concetti ormai sepolti nel passato.
Vi narro: mi accorgo che la mia M6, con già una decina di anni di vita, ma un utilizzo irrisorio presenta una piccolissima bolla sulla cromatura della calotta. Subito penso che probabilmente ci fosse sempre stata e semplicemente non ci avessi fatto caso, ma col tempo mi accorgo che spuntano altri piccoli puntini simili. Verosimilmente un difetto di lavorazione, probabilmente del decappaggio. Sicuramente comunque niente d'imputabile ad uso od incuria.
Scrivo a Leica segnalando la cosa. Si dimostrano molto disponibili e mi invitano a spedire la macchina a Solms per una verifica. Lungo periodo di silenzio concluso con l'invio di un preventivo di 500€ per sostituzione della calotta ed interventi di manutenzione mai richiesti. Morale, mi sono fatto rispedire indietro la macchina ed ho fatto sostituire la calotta, con una nuova originale, da Samca a circa 150€. Per il resto la macchina, mi dicono, è perfetta e non necessita di alcun intervento. Non credo che 20-30 anni fa sarebbe andata così, ma evidentemente ormai anche alla Leica ragionano "in digitale": Macchina in garanzia? on: riparazione gratuita. Macchina in garanzia? off: preventivo. Usura? urto accidentale? difetto di fabbrica? Nessuna differenza: preventivo.
Certo che anche ad avere avuto problemi dalla OM1 e dalla F3 non credo siate in molti...   

Offline roberto v

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« Risposta #27 il: Maggio 21, 2011, 16:09:11 pm »
Ah guarda penso che ormai ragionino tutti nello stesso modo, in quanto a riparazioni, purtroppo. Una volta finita la garanzia, sono cavoli amari.

Mala tempora currunt...

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« Risposta #28 il: Maggio 22, 2011, 11:55:49 am »
Citazione

Certo che anche ad avere avuto problemi dalla OM1 e dalla F3 non credo siate in molti...   


Anche perché sono tra le più affidabili mai prodotte... Qui si va ben oltre la legge di Murphy!

Online turin-pens

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« Risposta #29 il: Maggio 22, 2011, 12:40:11 pm »

Il mondo è bello perché è vario e tutti sono liberi di scegliere ciò che preferiscono ma a me il sistema a telemetro proprio non piace ritenendolo poco pratico, lento, vecchio sin dalla sua nascita e oggi con l'arrivo del digitale ancora più vetusto.


Bah! Mi pare che stiamo parlando di epoche storiche molto distanti tra loro e che tutto debba essere visto nel contesto storico a cui appartiene! Comunque, mai sentito parlare di distanza iperfocale? E' più veloce di qualsiasi telemetro e di qualsiasi sistema reflex, oltre che dell'autofocus! Peccato che sugli obiettivi dell'ultima generazione siano sparite le relative indicazioni.
Utima osservazione: si é tanto decantata la Fuji x100, ma non é una digitale dall' aspetto esteriore di una telemetro? Di qui il ritorno al discorso dell'evidente rapporto emozionale con gli oggetti.

Ad esempio, con la Nikonos essendo una macchina a mirino galileano, si esclusivamente in iperfocale.
Per quello che riguarda la X100 esteticamente è bella così come lo sono le telemetro ma per superare alcuni (non tutti) limiti del sistema a telemetro, hanno installato un mirino ibrido collegato ad un sensore cmos.

Un esempio pratico:

Questa FOTOGRAFIA, con una telemetro non si può fare e come si vede, è una normalissima condotta.

Detto questo, le telemetro sono macchine meravigliose e molto affascinanti ma come ho detto, hanno dei limiti che sono insuperabili e fanno parte della natura stessa del sistema.

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