Autore Topic: 12/10/2011  (Letto 13364 volte)

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Online turin-pens

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Re: 12/10/2011
« Risposta #30 il: Ottobre 14, 2011, 17:02:10 pm »
Tra l'altro, la 88 oltre che essere costruita meglio, è anche più curata nei dettagli e nella rifinitura generale. Era l'unica penna del periodo ad essere venduta con un numero seriale, la 361 no!

 :set2010080:

Offline eric47

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Re: 12/10/2011
« Risposta #31 il: Ottobre 14, 2011, 18:00:26 pm »
Tra l'altro, la 88 oltre che essere costruita meglio, è anche più curata nei dettagli e nella rifinitura generale. Era l'unica penna del periodo ad essere venduta con un numero seriale, la 361 no!

Ma la 88 non ha un pennino 'double verse' come scrive Stefano*...vuol dire double-sided. (*mi ha presso in giro, tocca me ;D )

Numero seriale, non mi dice un cosa così importante. Ci sono anche sulle Yugo ma non fanno la macchina più forte o superiore. ;D Durante il rinascimento moderno delle stilo, Omas era una (delle poche?) che aveva messo numero seriale sulle penne, prime Paragon e Ogive; e come sono oggi quelle penne in resine?

Offline eric47

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Re: 12/10/2011
« Risposta #32 il: Ottobre 14, 2011, 18:53:02 pm »
Effettivamente una meccanica più semplice potrebbe essere anche un pregio. Ma non è questo il caso.
La raffinatezza costruttiva della 88 trova davvero pochi raffronti; conversando fuori da questo forum con Riccardo dicevo che considero una delle poche realizzazioni paragonabili alla 88 la serie Meisterstuck delle Montblanc anni '40 con lo stantuffo telescopico.
Scusa se è poco....

L'88 come l'51 ha un problema dal mio punto visto, pennini coperti. Mi piacciano nudi, nudi i pennini.  :set2010080:

Online turin-pens

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Re: 12/10/2011
« Risposta #33 il: Ottobre 14, 2011, 19:10:07 pm »
Tra l'altro, la 88 oltre che essere costruita meglio, è anche più curata nei dettagli e nella rifinitura generale. Era l'unica penna del periodo ad essere venduta con un numero seriale, la 361 no!

Ma la 88 non ha un pennino 'double verse' come scrive Stefano*...vuol dire double-sided. (*mi ha presso in giro, tocca me ;D )

Numero seriale, non mi dice un cosa così importante. Ci sono anche sulle Yugo ma non fanno la macchina più forte o superiore. ;D Durante il rinascimento moderno delle stilo, Omas era una (delle poche?) che aveva messo numero seriale sulle penne, prime Paragon e Ogive; e come sono oggi quelle penne in resine?

e vero il numero seriale di per se non dice molto ma unito al fatto che non era una penna in edizione limitata come quelle di oggi ma una penna costantemente in produzione, sta a indicare che il controllo qualità era mediamente superiore a quello fatto dalle altre aziende. Oltretutto ogni singola garanzia di ogni penna era firmata dal capo collaudatore.
A differenza della 361, la 88 non puntava sull'idea del momento ma sulla qualità e cura con cui era costruita e di fatti ne furono costruite e vendute decisamente di più della 361.

Il pennino double side? si bell'idea ma non ha avuto seguito perché?

Online Giuseppe Tubi

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Re: 12/10/2011
« Risposta #34 il: Ottobre 14, 2011, 19:19:11 pm »
Tra l'altro, la 88 oltre che essere costruita meglio, è anche più curata nei dettagli e nella rifinitura generale. Era l'unica penna del periodo ad essere venduta con un numero seriale, la 361 no!

Ma la 88 non ha un pennino 'double verse' come scrive Stefano*...vuol dire double-sided. (*mi ha presso in giro, tocca me ;D )

Numero seriale, non mi dice un cosa così importante. Ci sono anche sulle Yugo ma non fanno la macchina più forte o superiore. ;D Durante il rinascimento moderno delle stilo, Omas era una (delle poche?) che aveva messo numero seriale sulle penne, prime Paragon e Ogive; e come sono oggi quelle penne in resine?
Calma! neppure la 361 ha un vero pennino "duble verse" o double-sided!
Il pennino della 361 si comporta come rigido o flessibile a seconda i come viene ruotata la carenatura esterna, che dal lato aperto lo lascia libero di flettere, mentre dal lato opposto lo "opprime" costringendolo ad essere rigido.
Un vero pennino double-sided è quello della Parker 180, che secondo me è geniale.

Offline eric47

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Re: 12/10/2011
« Risposta #35 il: Ottobre 14, 2011, 20:09:45 pm »

e vero il numero seriale di per se non dice molto ma unito al fatto che non era una penna in edizione limitata come quelle di oggi ma una penna costantemente in produzione, sta a indicare che il controllo qualità era mediamente superiore a quello fatto dalle altre aziende. Oltretutto ogni singola garanzia di ogni penna era firmata dal capo collaudatore.
A differenza della 361, la 88 non puntava sull'idea del momento ma sulla qualità e cura con cui era costruita e di fatti ne furono costruite e vendute decisamente di più della 361.

Il pennino double side? si bell'idea ma non ha avuto seguito perché?


L'esempio delle Omas moderne non erano limited editions. Erano consecutivi le prime Paragon e Ogive. Anche le Etruria di Stipula produzione normale avevano numeri consecutivi. Numeri seriali si aiutano quando si segue bene le materiale primi, distinti base, lotti, ecc. Senza quelli si ha solo un numero e/o un idea generale. Se Aurora lo faceva a quel livello, bravi veramente.

Firma del capo collaudatore? Cosa faceva il capo? Faceva la firma per i milioni di 88? Quelli certificati sono come le etichette che trovo in qualche paio di pantaloni? Almeno quelli sono firmati da "collaudatore" proprio, non il capo. Seriamente, sono un buon pezzo di marketing. Bravo Aurora veramente per essere così avanti (ahead of the curve) 30-50 anni.

Certamente per quel periodo, erano molti bravi con marketing e prodotti. Oggi sono ancora bravi coi prodotti, ma il marketing dei prodotti non è come una volta. Non devo dire chi sono i bravi in marketing delle penne oggi...

Calma!

Sono calmissimo. Mi sembra che sono nel forum Aurora fanboy. Non si può dire una parole negativa di quel marca sia in seria o per scherzo...

(Ho toccato per sbaglio 'post' su iPhone prima di finirlo. Scusate per la confusione.)

Offline iltoda

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Re: 12/10/2011
« Risposta #36 il: Ottobre 14, 2011, 20:11:52 pm »
La 88 è una penna meravigliosa ma mi associo a quanto detto da Eric... come la 51, ( e la 361 ) ha il difetto di mostrare poco pe nnino...

Anche a me piaccioni i pennini belli in vista, e le Triumph di Sheaffer's, per restare nel periodo delle forme affusolatissime,  mostrano tutto!!!

Marco

Offline alfredop

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Re: 12/10/2011
« Risposta #37 il: Ottobre 14, 2011, 21:08:08 pm »
Comunque su questo sito http://www.dannzeman.com/2010/01/19/vintage-aurora-88-tear-down/ si possono osservare tutte le parti che costituiscono una 88.

Alfredo

Offline iltoda

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Re: 12/10/2011
« Risposta #38 il: Ottobre 14, 2011, 21:58:53 pm »
Bello!

Grazie per il link.

Marco

Offline Wallygator

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Re: 12/10/2011
« Risposta #39 il: Ottobre 14, 2011, 23:33:10 pm »
Sono un po' perso nei quotes.....

In un momento di noia ho pensato ad un ipotetico match tra l'Aurora 88 e la Omas 361 (forse un'occhiata da uno psichiatra mi sarebbe utile...) ed ho provato a contare, a memoria, anche i pezzi di quest'ultima:

17) veretta (che non sarebbe da contare in quanto non smontabile)

Vedi, meno pezzi nell'Omas, quindi più elegante.  :set2010079:
Effettivamente una meccanica più semplice potrebbe essere anche un pregio. Ma non è questo il caso.
La raffinatezza costruttiva della 88 trova davvero pochi raffronti; conversando fuori da questo forum con Riccardo dicevo che considero una delle poche realizzazioni paragonabili alla 88 la serie Meisterstuck delle Montblanc anni '40 con lo stantuffo telescopico.
Scusa se è poco....


Da qualche parte lessi che non fu Montblanc ad inventare lo stantuffo telescopico, bensì la Luxor con la cosidetta Teleskop, da cui poi MB acquistò il brevetto...

Online turin-pens

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Re: 12/10/2011
« Risposta #40 il: Ottobre 15, 2011, 00:56:47 am »
Aurora FanBoy? Oddio spero proprio di no! Parlo di Aurora e di 88 perché sono due argomenti che "suppongo" di conoscere più o meno bene provando tra l'altro a spiegare il mio punto di vista che non per forza dev'essere condivisibile ma anzi spero criticabile.

Oltretutto credo che a livello teorico, tutti noi siamo dei FanBoy chi per una cosa, chi per altro: possiamo esserlo per Ancora, Aurora, Omas, Canon, Nikon, Leica, Apple, Meade, Celestono, Teac, Takahashi etc...

Comunque sia, ridendo e scherzando, Aurora quando produsse la prima penna Ferrari, controllava e testava ogni singola penna, idem per l'Hastil e la 88 Omas, davvero non lo so.
Parlando di marketing ovvio che far sapere che ogni penna è controllata, e meglio che non farlo sapere.

Poi ad essere sinceri, era soltanto una disquisizione "tecnico/qualitativa" ovvero anche se un prodotto è di altissima qualità, può tranquillamente definirsi inguardabile, esattamente come dire una bellissima m....a, ovvero quello che si dice un ossimoro.
La 88 è notevolissima per la qualità e per il fatto che veniva collaudato ogni singolo componente e in più a montaggio terminato veniva collaudata ogni singola penna.
Tutto qui e se a chiunque la penna comunque non piace ha tutte le ragioni per dire che non gli piace, certo non può dire se capisce di penne che non è di buona qualità.
Quindi non si tratta di FanBoy ma pura disquisizione tecnica.

Offline eric47

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Re: 12/10/2011
« Risposta #41 il: Ottobre 15, 2011, 11:48:01 am »
Oltretutto credo che a livello teorico, tutti noi siamo dei FanBoy chi per una cosa, chi per altro: possiamo esserlo per Ancora, Aurora, Omas, Canon, Nikon, Leica, Apple, Meade, Celestono, Teac, Takahashi etc...

Spero di no. Ad essere un Fanboy non è una cosa positiva. Si può piacersi tanto qualcosa, avere dei favoriti, senza essere un fanboy.

Offline Wallygator

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Re: 12/10/2011
« Risposta #42 il: Ottobre 15, 2011, 12:48:07 pm »
Tra l'altro, la 88 oltre che essere costruita meglio, è anche più curata nei dettagli e nella rifinitura generale. Era l'unica penna del periodo ad essere venduta con un numero seriale, la 361 no!

Ma la 88 non ha un pennino 'double verse' come scrive Stefano*...vuol dire double-sided. (*mi ha presso in giro, tocca me ;D )

Numero seriale, non mi dice un cosa così importante. Ci sono anche sulle Yugo ma non fanno la macchina più forte o superiore. ;D Durante il rinascimento moderno delle stilo, Omas era una (delle poche?) che aveva messo numero seriale sulle penne, prime Paragon e Ogive; e come sono oggi quelle penne in resine?

e vero il numero seriale di per se non dice molto ma unito al fatto che non era una penna in edizione limitata come quelle di oggi ma una penna costantemente in produzione, sta a indicare che il controllo qualità era mediamente superiore a quello fatto dalle altre aziende. Oltretutto ogni singola garanzia di ogni penna era firmata dal capo collaudatore.
A differenza della 361, la 88 non puntava sull'idea del momento ma sulla qualità e cura con cui era costruita e di fatti ne furono costruite e vendute decisamente di più della 361.

Il pennino double side? si bell'idea ma non ha avuto seguito perché?



...forse non é esattamente vero... dimentichiamo la Parker 180 o la Trident della Sailor (costruita per scrivere a tutte le angolazioni)?

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Re: 12/10/2011
« Risposta #43 il: Ottobre 15, 2011, 19:10:41 pm »
Tra l'altro, la 88 oltre che essere costruita meglio, è anche più curata nei dettagli e nella rifinitura generale. Era l'unica penna del periodo ad essere venduta con un numero seriale, la 361 no!

Ma la 88 non ha un pennino 'double verse' come scrive Stefano*...vuol dire double-sided. (*mi ha presso in giro, tocca me ;D )

Numero seriale, non mi dice un cosa così importante. Ci sono anche sulle Yugo ma non fanno la macchina più forte o superiore. ;D Durante il rinascimento moderno delle stilo, Omas era una (delle poche?) che aveva messo numero seriale sulle penne, prime Paragon e Ogive; e come sono oggi quelle penne in resine?

e vero il numero seriale di per se non dice molto ma unito al fatto che non era una penna in edizione limitata come quelle di oggi ma una penna costantemente in produzione, sta a indicare che il controllo qualità era mediamente superiore a quello fatto dalle altre aziende. Oltretutto ogni singola garanzia di ogni penna era firmata dal capo collaudatore.
A differenza della 361, la 88 non puntava sull'idea del momento ma sulla qualità e cura con cui era costruita e di fatti ne furono costruite e vendute decisamente di più della 361.

Il pennino double side? si bell'idea ma non ha avuto seguito perché?



...forse non é esattamente vero... dimentichiamo la Parker 180 o la Trident della Sailor (costruita per scrivere a tutte le angolazioni)?

Vero, ma io intendevo dire in casa Omas, suppongo di non essermi spiegato bene!

Offline Macchia Nera

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Re: 12/10/2011
« Risposta #44 il: Ottobre 18, 2011, 18:10:06 pm »
Le stilografiche mi appassionano e mi fanno divertire.
Ho le mie preferenze, ma non credo che una marca sia migliore di un'altra.
Detto cio' trovo che l'Aurora 88 sia una penna eccellente sotto tutti i punti di vista: tanto bella, quanto pratica e affidabile. Il successo che ha avuto e' tutto meritato.
La Omas, con il modello 361, ha voluto offrire una penna dalla doppia scrittura: rigida e flessibile. Il confronto andrebbe fatto con la Eversharp ed il suo "adjustable nib"...o con la piu' recente Pilot Justus.
Invece la Parker 180 offriva un pennino rigido, in grado di generare una linea piu' fine, o piu' marcata, a seconda del lato di scrittura. Lo stesso discorso vale per la Platinum PKW-5000 degli anni '70, dalla quale, forse, la Parker ha colto ispirazione.

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