Autore Topic: TIBALDI INFRANGIBILE 26 (e non solo....)  (Letto 4738 volte)

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Re: TIBALDI INFRANGIBILE 26 (e non solo....)
« Risposta #15 il: Novembre 22, 2010, 09:25:58 am »

In aggiunto a quanto riportato da Andrea, ecco il mio contributo alla querelle su chi ha iniziato per primo a produrre penne in Italia.

La legge 121 del 20 marzo 1910 imponeva, entro tre giorni dall’inizio della attività, la denuncia alla Camera di Commercio nella cui giurisdizione veniva esercitato “il commercio anche temporaneo e girovago” di qualsiasi bene; anche chi produceva e vendeva doveva fare la denuncia.
Nell’arco dei successivi anni vi è stato un susseguirsi di dichiarazioni di imprese che regolarizzavano la propria posizione.

A Milano:
10.04.1910 denuncia di Cabrini Guido, assemblava penne e vendeva le A.A. Waterman;
02.01.1911 Eugenio Speidel della Fr. Speidel di Pforzheim, industria attiva dal 1868 nella produzione orafa, dichiara di essere attiva a Milano dal 1900 con una rappresentanza; oltre catene in oro, produceva poche stilografiche che rivestiva in oro;
12.05.1911 Emil Uhlmann denuncia un esercizio di articoli di cancelleria, attivo dal 1902; produce penne da alcuni anni prima del 1910 che pubblicizzava con cataloghi; registra il marchio “eterno” il 18.04.1912.

A seguire tantissimi altri, noti e meno noti. 


Grande Paolo, sei "un pozzo" di sapienza su date e brevetti.
Però facci capire; a questo punto con queste affermazioni tu escludi Ancora, Tibaldi e altri indicati fino ad oggi come primi produttori di stiligrafiche in Italia?

 :set2010002:

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Re: TIBALDI INFRANGIBILE 26 (e non solo....)
« Risposta #16 il: Novembre 22, 2010, 17:37:35 pm »

Andrea è stato molto chiaro nello spiegare la non possibile certezza di quando una certa ditta ha iniziato l’attività che in seguito l’ha resa famosa.

Io ho cercato di spiegare come il dato ufficiale sovente non corrisponde all’inizio attività.

Rimanendo nel campo “pennaiolo”, ciò che resta sono solo quei nomi che hanno contribuito in misura maggiore alla sua diffusione. Nessuno o quasi si ricorda o conosce Cabrini o Fr. Speidel.
Il primo, unitamente alle penne vendeva cucine economiche e macchine da cucire, ma nel giro di pochi anni ha dovuto cessare l’attività di vendita. Oggi, in maniera garbata, si direbbe “è andato in default”. 
Adesso non ricordo il periodo, ma la Stilus ha lavorato per anni nell’ombra avendo solamente denunciato l’industria, ma non l’attività di vendita che ha regolarizzato solo a seguito di richiamo da parte della C. di C. locale; dobbiamo quindi tener conto della data ufficiale, oppure di quanto loro asseriscono?

È come chiedere chi ha fatto la storia d’Italia: tutti noi abbiamo contribuito e vi contribuiamo, ma alcuni, perché più importanti o famosi, lasciano una traccia più profonda che la gente ricorda più facilmente, gli altri dei segni e solchi sempre più tenui.

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