Autore Topic: Recensione: Sailor Procolor 500 "Uchimizu"  (Letto 1272 volte)

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Offline casadellastilografica

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Recensione: Sailor Procolor 500 "Uchimizu"
« il: Novembre 11, 2016, 16:29:07 pm »
La Sailor è uno dei più antichi produttori giapponese di penne stilografiche, ed anche se non è il più antico è senz'altro quello che è rimasto continuamente in attività per più tempo. L'azienda infatti nacque nel 1911 per la produzione di munizioni per la marina militare, ma diventò presto una delle maggiori aziende produttrici di penne stilografiche del Giappone. Da sempre una caratteristica distintiva della Sailor è stata quella della qualità dei suoi pennini.

Per la 1° volta mi sbilancio con dei voti!

Aspetto (9/10)
La forma e le dimensioni sono identiche alla classica 1911.
La stessa, grazie anche alla resina blu trasparente appare più informale e giovanile.
La Procolor è praticamente una versione semplificata della 1911.
La differenza di prezzo è data dal pennino, in acciaio sulla procolor ed in oro 14kt sulla 1911.

Dimension/Peso (8/10)
Lunghezza senza cappuccio: 117 mm
Lunghezza da chiusa: 134 mm
Lunghezza con cappuccio inserito: 147 mm.
Diametro impugnatura: 10 mm
Diametro serbatoio: 12 mm
Peso: 15,9 grammi
Penna leggera ed equilibrata.

Pennino (10/10)
Il pennino come sempre è la punta di diamante della Sailor.
Il pennino della Procolor Uchimizu è in acciaio e disponibile solo nel tratto F.
La scrittura risulta fluida ed estremamente sottile.

Sistema di caricamento (6/10)
Un normalissimo sistema a cartucce/coverter(in dotazione)
Ricordo che Sailor utilizza solo ed esclusivamente cartucce proprietarie.

Prezzo (9/10)
Allo stesso prezzo si trovano senza alcun dubbio penne esteticamente più elaborate ma non con un pennino Fine all'altezza del marchio Sailor.



AGGIORNAMENTO

Il colore della Uchimizu è azzurro, come l'acqua.
Erroneamente le viene attribuito il colore del mare ma richiama un'usanza giapponese impiegata per:
- abbassare la temperatura delle strade (asfalto) durante l'estate (infatti questa serie viene "abbinata alla stagione estiva);
- per lavare il cortile / vialetto di fronte a casa per accogliere l'ospite.

La prima motivazione è razionale e logica, mentre la seconda opzione, ha il fascino che porta con sé la tradizione giapponese e suoi valori mistici.
Sembra che la tradizione bicentenaria preveda che ...
Quando si attende un ospite, e la casa è pronta ad accoglierlo, viene cosparsa dell'acqua sul vialetto di casa in modo tale che se l'ospite è in anticipo, vedendo il vialetto bagnato sa di poter entrare perché è "tutto pronto" per accoglierlo; al contrario, se il vialetto o il cortile non presentano segni di Uchimizu, significa che stanno ultimando i preparativi per l'accoglienza e che un ingresso anticipato creerebbe imbarazzo nella famiglia che si accinge ad accogliere l'ospite.



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