Autore Topic: Recensione: Pilot Elabo - Falcon Resin  (Letto 397 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Fenomeno Zanio

  • Special Guest
  • Baby User
  • *********
  • Karma: +1/-0
  • Sesso: Maschio
Recensione: Pilot Elabo - Falcon Resin
« il: Ottobre 29, 2016, 19:17:25 pm »
Marca Pilot
Modello Elabo (Falcon in resina)
Pennino SF soft-fine

DATI TECNICI:
Lunghezza da chiusa: 13,6 cm.
Lunghezza da aperta: 12,4 cm.
Lunghezza con cappuccio calzato: 15,2 cm.
Spessore impugnatura: 0,9 cm.
Lunghezza pennino: 1,8 cm.
Capacità converter: 0,6 ml.
Spazio di impugnatura: 1,8 cm. prima di incontrare 0,6 cm. di filettatura di avvitamento.

PESO:
- da carica: 18 gr.
- cappuccio: 8 gr.
- senza cappuccio: 10 gr.

Sistema di caricamento: cartucce proprietarie / converter fornito in dotazione
Pennino oro 14 k
Cappuccio ad avvitamento (non a pressione).



Ho sempre sognato di avere una penna con pennino flessibile.
Volevo un pennino che mi permettesse di variare lo spessore del tratto, di poter effettuare esercizi calligrafici ma soprattutto ... che mi consentisse di stenografare, dove la variazione di tratto ha un significato diverso rispetto ad un tratto non marcato.

Nel mercato attuale la più gettonata è la Pilot Falcon, con il caratteristico pennino a “becco di Falco” che le conferisce quell’aspetto così aggressivo ed accattivante.

Tuttavia, vari elementi mi hanno sempre frenato da tale acquisto.
1° il materiale di costruzione: la Pilot Falcon commercializzata per il mercato europeo è in metallo che la rende particolarmente pesante (esattamente 34 gr.) e non molto idonea a lunghe sessioni di scrittura.
2° il costo: la versione in metallo ha un costo piuttosto elevato (siamo intorno ai 300 euro).

In un momento di insanità mentale telefono alla Casa della Stilografica e chiedo a Marco un consiglio in merito a questo “Falco”.
La sua risposta è delle più sconcertanti: “Aspetta a comperarla, tra qualche mese mi arriva la Pilot Elabo, cioé la versione in resina della Falcon. Non è solo più leggera, ma costa anche molto meno!”.

L’onestà morale di Marco mi era già nota, ma certe attenzioni per il budget del cliente non finiranno mai di stupirmi.


Prima di acquistare la penna ho dato un’occhiata in internet, come si fa di solito, ed ho “ammirato” chi già la possiede e sono rimasta estasiata dalle “prodezze” calligrafiche e di variazione di tratto che si riesce a far fare a questa penna!

http://www.youtube.com/watch?v=pRebkWHsHC0

Arriva il fatidico giorno in cui il corriere mi consegna un pacco della Casa della Stilografica ... la mia Falcon in resina!!!
Non stavo più nella pelle, ero emozionatissima.
Ad una prima scrittura si mostra molto scorrevole e precisa nel tratto.

Come ogni “bambino” con un giocattolo nuovo ... tendo a emulare quanto ho potuto ammirare nel video sopraindicato.

Questo è uno di quei casi in cui (DOPO) risuonano nella testa le vecchie raccomandazioni dei “grandi”, quando eravamo dei bambini: “non imitare quello che vedi in TV perché non è reale e potresti farti male!”

Il voler emulare tali “voli pindarici” ha avuto come unico effetto quello di danneggiare il pennino. Nello specifico si sono accavallati i rebbi.

Ho voluto riguardare quel malefico video su youtube e solo allora mi sono resa conto che nella descrizione era presente questa dicitura:
Custom Namiki Falcon Resin Fountain Pen modified by John Mottishaw. He grounded the nib (14k) extra fine and added flex to it (Specerian customization).

Quel pennino mostrato nel video era frutto di accurate modifiche.
Sperimentare lo stesso tipo di “maltrattamento” su una penna nuova si è dimostrato controproducente oltreché non coperto da garanzia in quanto il difetto si è manifestato a seguito di un uso non corretto dello strumento di scrittura.


* * *



Estetica e design: 9

Linea snella e tronca alle estremità.
La resina nera e lucida le conferisce un tono elegante e classico.
Le decorazioni sono essenziali: un anello di ridotte dimensioni è collocato all’estremità del cappuccio per decorare l’inizio della robustissima clip ed altro anello delle stesse dimensioni è posizionato nella parte finale del fusto.
Alla base del cappuccio vi è un altro anello di pari dimensioni che anticipa una fascia - sempre cromata - di 2,5 mm. dove la scritta “Pilot Japan” è circondata da una decorazione con stampo a X.
Pilot ha puntato molto sulla maneggevolezza di questa penna, assicurando un fusto snello, slanciato e spazio di impugnatura molto capiente.


Realizzazione e qualità: 9

Il cappuccio pesa quasi quanto l’intera penna (8 gr.), la solidità è tangibile.
La maggior parte del peso deriva da una clip di tutto rispetto che oltre ad essere molto solida, ha una capienza di ancoraggio di ben 4 cm.
Il fusto sembra abbastanza solido seppure di spessore inferiore rispetto al cappuccio.


Peso e dimensioni: 10

Finalmente una penna di dimensioni adeguate sia in lunghezza sia in spessore che consente lunghe sessioni di scrittura
Personalmente preferisco utilizzare una penna senza calzarne il cappuccio, ma la Pilot in questione risulta molto ben bilanciata anche con cappuccio posted; tuttavia la lunghezza potrebbe creare problemi di maneggevolezza, in quanto arriva a ben 15,2 cm.


Pennino e prestazioni: 8

E’ un’ottima penna:
- molto scorrevole,
- non si registra alcun attrito sulla carta
- non vi sono interruzioni di tratto
- flusso costante ed adeguato
- lasciata aperta sulla scrivania per 16 minuti riparte immediatamente come se avesse avuto il cappuccio calzato!
- scrive su correttore a nastro senza problema.

Si può rivenire uno spiumaggio su carta scadente ovvero su carta di pregio in caso di pressione per ottenere la tanto sospirata “variazione di tratto”.
Capovolgendo il pennino il tratto si assottiglia al punto da diventare un Fine Sailor, ma non mantiene a lungo tale tratto e finisce per interrompersi, così come cessa in sede di scrittura con pennino impugnato lateralmente.
Tuttavia, la flessibilità del “becco di Falco” non può reputarsi tale.
Oggettivamente abbiamo un pennino (un ottimo pennino) che con una pressione piuttosto marcata riesce a divaricare i rebbi ed avere una variazione di tratto apprezzabile ma non eccezionale.
Il parametro di tale valutazione è frutto di comparazione tra la Pilot Elabo e la Waterman 52 (vintage).
Tra le due penne c’è un abisso.
Per ottenere la stessa variazione di tratto registrata con la Waterman devo esercitare una pressione sulla Falcon che rasenta il “maltrattamento” (vds. emulazione del video) con conseguenti danni ai rebbi.
Non intendo ripetere gli stessi errori aspettandomi risultati diversi.

Sarebbe più corretto definirla quasi-flessibile, ma non flessibile.
La flessibilità vera appartiene al vintage, al passato, e sembra non trovare posto nella “rigidità” moderna, dove si scrive di fretta, dove - nelle aule scolastiche - non si insegna più calligrafia ma tecnologia.


Sistema di caricamento: 10

La Pilot Elabo (Resin Falcon) monta cartucce proprietarie ovvero calza un converter incluso nella confezione al momento dell’acquisto.
Il converter è di tipo CON-50, quindi con una capacità inferiore rispetto al CON-70; tuttavia quest’ultimo non può trovare alloggiamento nella Elabo in quanto le dimensioni di circonferenza del fusto non ne consentono il posizionamento.
Il converter è particolare: al suo interno è inserito un piccolissimo imbuto in metallo che ha la geniale funzione di far fluire in modo costante l’inchiostro nell’imboccatura del converter ed eliminare bolle d’aria presenti in tale meccanismo.
Alcuni mi tacceranno di blasfemìa per aver dato un 10 ad una “banale” penna a converter.
In realtà il 10 ci sta tutto:
1) il converter consente un lavaggio più accurato della penna
2) il converter consente un lavaggio più veloce rispetto al sistema “a pistone”
3) non c’è nessuna penna a pistone o a converter ideata per eliminare le bolle d’aria all’interno!!!


Qualità / Prezzo: 9

I materiali di costruzione sono ottimi.
La resina è solida, il pennino è in oro bianco 14 k.
La scorrevolezza non fa rimpiangere le Sailor ma si percepisce una maggiore delicatezza rispetto a tale casa, dovuta principalmente ad un pennino quasi flessibile rispetto al pennino rigido di Sailor.
Si ha comunque un’ottima penna ad un prezzo accessibile che non ha nulla da invidiare alla più costosa sorella in metallo.


Precisazioni:

La Pilot Elabo non può competere con la flessibilità vera della Waterman 52, tuttavia appare doverosa una precisazione: la Waterman 52 è degli anni ’20 - un contesto ben diverso da quello attuale.
La Falcon si colloca nel mercato moderno e tende a rispondere a quelle che sono le mutate esigenze della platea di utilizzatori di penne stilografiche.
Appare pertanto verosimile, al di là della nota nostalgica che trapela dalla mia recensione, che Pilot abbia voluto conciliare la flessibilità del passato con l’affidabilità che il mercato moderno richiede.
Nel panorama attuale non mi risulta che ci sia nessuna casa che abbia intrapreso questa delicatissima impresa e Pilot può senz’altro definirsi una pioniera in tal senso.

Concludendo, ritengo che sia un’ottima penna, non mi pento di averla acquistata.
Consigliata? Assolutamente sì, ma con l’avvertenza di non emulare ciò che si vede in internet.


La Pilot Elabo (Falcon Resin) vista con gli occhi di un bambino:
Impugnatura idonea per un bambino, il fusto è snello ed adatto ad essere inserito negli elastici degli astucci scolastici.
Molto leggera e maneggevole.
Estrema scorrevolezza.

Estetica e design: 8 e mezzo
Scorrevolezza: 9
Variazione di tratto: 7
Comodità impugnatura: 8 e mezzo
















Inchiostrarla con il Diamine Cerise non le rendeva giustizia.
La lasciavo abbandonata sulla scrivania e la evitavo come la peste.
Ora con l'Asa-Gao (Pilot Iroshizuku) la trovo fantastica, la cerco e la uso con più frequenza rispetto a prima.
Il Fenomeno la snobba, nonostante gli piaccia, credo che ci sia stato un colpo di fulmine con la Shikisai.

Vorrei aggiungere un paio di considerazioni sulla penna in questione.
A distanza di tempo la apprezzo ancora di più.
Tuttavia è una penna che ama gli inchiostri Iroshizuku (o anche i Sailor nuovi).
Con gli inchiostri della stessa casa vi è un risalto particolare del colore.

Ho notato inoltre un "matrimonio perfetto" con carta Fabriano EcoQua.

Mal sopporta i Diamine, restituendo un improponibile e poco tollerabile spiumaggio.

Scrivere sul retro del foglio diventa impossibile.

67349-7

67351-8

67353-9



Tags:
 

       
Twittear