Autore Topic: Extra G e riflessioni  (Letto 3402 volte)

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Online turin-pens

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #15 il: Maggio 03, 2013, 08:59:59 am »
Giuseppe perché non fai delle foto ibride e poi le mostri così tanto per giocare e vedere cosa salta fuori?

Online Giuseppe Tubi

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #16 il: Maggio 03, 2013, 10:04:03 am »
Secondo me ciò che sostiene Riccardo è dl tutto plausibile, anche se naturalmente ci sarà chi si strapperà le vesti lanciando anatemi.
Sarebbero comunque importanti svolte sulla conoscenza della storia delle penne italiane e dei suoi produttori, pertanto occorre analizzare compiutamente ogni indizio affidandosi alle valutazioni di chi ha conoscenze e competenze più spinte sui vari aspetti: commerciale, tecnico, materiali, ecc.
Importanti sono comunque anche le semplici osservazioni: dalla visuale privilegiata sulla Columbus che ho mostrato ve ne illustro una, forse insignificante, forse no.
Osservando le penne Ancora realizzate nelle celluloidi anellate (tipo Vacumatic, per capirsi), poiché i diversi strati colorati non erano mai rigorosamente dritti e paralleli, sulle sommità di cappuccio e fondello si vedono chiaramente uno o più strati colorati tagliati nella lavorazione.
Ciò non accade nella Columbus. Eppure guardando il cappuccio si nota chiaramente come le anellature siano decisamente oblique rispetto all'asse e che quindi il "taglio" superiore ne avrebbe intercettato più d'una. Invece le estremità appaiono uniformemente nere, come se fossero stati inseriti dei terminali nella celluloide prima di lavorarla.
 

Online Giuseppe Tubi

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #17 il: Maggio 03, 2013, 10:05:52 am »
Giuseppe perché non fai delle foto ibride e poi le mostri così tanto per giocare e vedere cosa salta fuori?
Posso senz'altro farlo.

Offline Parcival

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #18 il: Maggio 03, 2013, 14:19:59 pm »
 :set2010090: :set2010090: :set2010090:

Online turin-pens

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R: Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #19 il: Maggio 03, 2013, 17:30:13 pm »
A questo punto sarebbe forse il momento di scrivere una storia dell'indotto delle penne, almeno nell'anteguerra. Credo che ne verrebbero fuori delle belle. Ovvero: anziché partire dalle case o dai marchi, come ha fatto Letizia, partire dalle produzioni. Certo, bisogna saperlo fare.

Nel mondo dell'auto citato da Riccardo tutto questo avviene molto più alla luce del sole, o perché esistono fornitori quasi altrettanto importanti delle case (tipicamente quelli delle gomme, ma anche citando due nomi italiani Brembo e Marelli), oppure perché la delocalizzazione dei componenti è esplicita, oppure perché la fusione e l'incorporazione tra marche ha prodotto telai multiuso come economie di scala. L'esempio Panda-Marbella risale a quando la casa spagnola era sotto Fiat, adesso Seat produce la Leon con la meccanica dell'ultima (o penultima) golf e Audi, e in effetti il marchio spagnolo fa parte della galassia VW.

Tutto ciò è meno esplicito nell'informatica e nell'alta orologeria. Secondo me per due motivi: per difendere software e hardware tecnologico nel primo campo, dove la concorrenza è agguerrita; e per difendere l'eslusività dei marchi nel settore del lusso. Ma naturalmente sappiamo che gli incroci e gli incesti ci sono anche lì.

Probabilmente nel periodo d'oro le stilografiche si collocavano un po' tra l'hi-tech di allora ed il prodotto di lusso, quindi ognuno aveva interesse a propagandare brevetti ed esclusive che spesso non c'erano.

Io nel corso dell'ultimo anno sono stato impegnato oltre che col progetto Penna Vintage anche nella realizzazione di un libro fatto dal Politecnico di Torino, Archivio di stato, Regione Piemonte e altri enti proprio sulla storia industriale piemontese parlando anche dell'indotto e delle connessioni tra le industrie di diversi settori. Il libro è diviso in capitoli e sezioni dove ognuno mette a fuoco un determinato reparto industriale. Io insieme ad altre due persone mi sono occupato proprio del settore degli strumenti da scrittura.
Il libro dovrebbe uscire per natale 2013 o giù di li.

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #20 il: Maggio 03, 2013, 20:10:04 pm »
Giuseppe perché non fai delle foto ibride e poi le mostri così tanto per giocare e vedere cosa salta fuori?
Eccole.
L'unico accoppiamento che non è possibile fare è il cappuccio Omas Extra col corpo Ancora Da-Ma; non per la filettatura, che per la proprietà transitiva non può che essere la stessa, ma per la dimensioni leggermente maggiore del diametro del corpo dell'Ancora. Infatti nella seconda foto l'Ancora è esclusa dagli scambi che riguardano solo Omas e Columbus. La differenza in lunghetta è sensibile e si apprezza dalla foto. Occorrerebbe fare una verifica con una Da-Ma a leva laterale. Io purtroppo non la possiedo.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #21 il: Maggio 03, 2013, 20:53:13 pm »
Secondo me ciò che sostiene Riccardo è dl tutto plausibile, anche se naturalmente ci sarà chi si strapperà le vesti lanciando anatemi.
Sarebbero comunque importanti svolte sulla conoscenza della storia delle penne italiane e dei suoi produttori, pertanto occorre analizzare compiutamente ogni indizio affidandosi alle valutazioni di chi ha conoscenze e competenze più spinte sui vari aspetti: commerciale, tecnico, materiali, ecc.
Importanti sono comunque anche le semplici osservazioni: dalla visuale privilegiata sulla Columbus che ho mostrato ve ne illustro una, forse insignificante, forse no.
Osservando le penne Ancora realizzate nelle celluloidi anellate (tipo Vacumatic, per capirsi), poiché i diversi strati colorati non erano mai rigorosamente dritti e paralleli, sulle sommità di cappuccio e fondello si vedono chiaramente uno o più strati colorati tagliati nella lavorazione.
Ciò non accade nella Columbus. Eppure guardando il cappuccio si nota chiaramente come le anellature siano decisamente oblique rispetto all'asse e che quindi il "taglio" superiore ne avrebbe intercettato più d'una. Invece le estremità appaiono uniformemente nere, come se fossero stati inseriti dei terminali nella celluloide prima di lavorarla.
E invece ricordavo male. Probabilmente confondendomi con la Ancora 72 il cui cap appare anch'esso in foto. Infatti, non solo le sommità dei cappucci di Ancora e Columbus appaiono identici, ma nelle foto sembra addirittura d'intravedere gli strati. Evidentemente tutto dipende dal contrasto tra il colore degli strati e molto anche dallo spessore della celluloide.

Offline Marlowe

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Re:R: Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #22 il: Maggio 03, 2013, 22:54:32 pm »
A questo punto sarebbe forse il momento di scrivere una storia dell'indotto delle penne, almeno nell'anteguerra. Credo che ne verrebbero fuori delle belle. Ovvero: anziché partire dalle case o dai marchi, come ha fatto Letizia, partire dalle produzioni. Certo, bisogna saperlo fare.

Nel mondo dell'auto citato da Riccardo tutto questo avviene molto più alla luce del sole, o perché esistono fornitori quasi altrettanto importanti delle case (tipicamente quelli delle gomme, ma anche citando due nomi italiani Brembo e Marelli), oppure perché la delocalizzazione dei componenti è esplicita, oppure perché la fusione e l'incorporazione tra marche ha prodotto telai multiuso come economie di scala. L'esempio Panda-Marbella risale a quando la casa spagnola era sotto Fiat, adesso Seat produce la Leon con la meccanica dell'ultima (o penultima) golf e Audi, e in effetti il marchio spagnolo fa parte della galassia VW.

Tutto ciò è meno esplicito nell'informatica e nell'alta orologeria. Secondo me per due motivi: per difendere software e hardware tecnologico nel primo campo, dove la concorrenza è agguerrita; e per difendere l'eslusività dei marchi nel settore del lusso. Ma naturalmente sappiamo che gli incroci e gli incesti ci sono anche lì.

Probabilmente nel periodo d'oro le stilografiche si collocavano un po' tra l'hi-tech di allora ed il prodotto di lusso, quindi ognuno aveva interesse a propagandare brevetti ed esclusive che spesso non c'erano.

Io nel corso dell'ultimo anno sono stato impegnato oltre che col progetto Penna Vintage anche nella realizzazione di un libro fatto dal Politecnico di Torino, Archivio di stato, Regione Piemonte e altri enti proprio sulla storia industriale piemontese parlando anche dell'indotto e delle connessioni tra le industrie di diversi settori. Il libro è diviso in capitoli e sezioni dove ognuno mette a fuoco un determinato reparto industriale. Io insieme ad altre due persone mi sono occupato proprio del settore degli strumenti da scrittura.
Il libro dovrebbe uscire per natale 2013 o giù di li.

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Ottimo, lo aspettiamo!

Offline Ambros

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Re:R: Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #23 il: Maggio 03, 2013, 23:55:31 pm »
Io sono dell'idea che la genesi di tutte sia da attribuibile ad Ancora e che essa sia colei che produsse per Omas e per Columbus oltre che ovviamente per se stessa.
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Ok, però ora siamo nei guai! Se tutte le faccettate sono di produzione Ancora, Andrea non lascerà proprio più nulla per noi !!!
 :set2010091:

Sante parole...... :set2010033:

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Re:Extra G e riflessioni
« Risposta #24 il: Maggio 04, 2013, 00:15:52 am »
Giuseppe perché non fai delle foto ibride e poi le mostri così tanto per giocare e vedere cosa salta fuori?
Eccole.
L'unico accoppiamento che non è possibile fare è il cappuccio Omas Extra col corpo Ancora Da-Ma; non per la filettatura, che per la proprietà transitiva non può che essere la stessa, ma per la dimensioni leggermente maggiore del diametro del corpo dell'Ancora. Infatti nella seconda foto l'Ancora è esclusa dagli scambi che riguardano solo Omas e Columbus. La differenza in lunghetta è sensibile e si apprezza dalla foto. Occorrerebbe fare una verifica con una Da-Ma a leva laterale. Io purtroppo non la possiedo.

Molto molto interessante. La "fusione" Omas Extra a leva - Ancora a leva lo feci io qualche tempo fa e ne mostrai anche il risultato qui:

https://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=2225.msg21497#msg21497

E inserisco nuovamente l'immagine qui sotto:



Tutto decisamente curioso, molto molto curioso.

 :set2010002:

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