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Autore Topic: Columbus - Eugenio Verga  (Letto 4258 volte)

Pennamania

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Columbus - Eugenio Verga
« il: Novembre 10, 2012, 04:31:08 pm »
Columbus - Eugenio Verga

Columbus penne stilografiche Columbus nasce agli inizi degli anni ’20 ed è un nome abbastanza noto nel panorama italiano.
Nonostante le penne Columbus siano oggetti di squisita fattura, gli articoli di carattere storico sono piuttosto rari, quindi poco si sa.

È sempre molto difficile ricostruire la parte storica di un’azienda se non esistono riferimenti cartacei, tipo pubblicità, cataloghi e Pubblicazioni di vario genere.

La qualità Columbus in alcuni modelli di penna è assoluta, tanto che data la grande amicizia di Eugenio Verga (Columbus) e Armando Simoni (Omas), molti pensano che le due aziende abbiano incrociato le loro produzioni; ciò naturalmente può essere verosimile, ma non ci sono notizie certe a questo riguardo.

Più semplicemente, per il fatto che le fonti di approvvigionamento dei materiali erano sostanzialmente le stesse, e che quindi alcuni modelli di penna di marche diverse, avessero lo stesso materiale e colore, ha fatto pensare che la Omas e la Columbus abbiano prodotto l’una per l’altra.
Io personalmente ho rilevato una scatola con diverse decine di pezzi in ebanite provenienti dai vecchi magazzini Stilus, anche diversi pezzi assolutamente identici marcati Columbus. Questo cosa vuol dire? È certamente difficile date le attuali conoscenze e dare un giudizio, però è verosimile che stilus possa avere prodotto anche per Columbus, perché? Perché nell’area Torinese e di Settimo Torinese, molte aziende producevano per conto terzi, soprattutto per l’area Milanese.

La storia di Columbus è divisa in tre diversi periodi.
Il primo dal 1919 al 1927, l’ azienda vive grazie al lavoro congiunto di Eugenio Verga e di suo fratello Alfredo.
Il secondo periodo, dal 1927 al 1957. La conduzione dell’ azienda è nelle mani del solo Eugenio Verga.
Il terzo periodo invece dal 1957 al 1992.

Nel 1992, l’azienda passa nelle mani della società SANTARA s.r.l. sotto la direzione di Enrico Verga, figlio del fondatore

Dagli inizi, dal 1919 Eugenio Verga e Alfredo Verga, fondarono una società per il commercio delle penne stilografiche.
In questo modo ebbe modo di manifestare la propria conoscenza delle penne, il giovane Eugenio Verga, il quale era anche forte dell’esperienza maturata come lavorante nel negozio Demagistris di Milano e poi come rappresentante della Hulman’s sempre di Milano, il marchio Columbus venne registrato nel 1924 come ditta Alfredo Verga dei fratelli Verga snc recitava:


1938 Columbus Extra 98 platinum arco cherry/b]

Produzione e commercio di penne stilografiche

La sede della azienda era in corso di Porta romana n° 80
La produzione iniziale, riproduceva certamente quello che erano prodotto in tutte le altre aziende produttrici di penne (Parker, Waterma’s etc…) sparse per il mondo.
Quindi Rientranti e altri modelli in ebanite fornibili in 6 misure, sia versione lunga che versione corta.
Erano comunque penne destinate ad un mercato di basso profilo ed ebbero scarso successo. Questo probabilmente è il motivo della rarità di questo modello.
Le strade dei due fratelli si divisero nel 1927. Eugenio rimase alla Columbus come unico proprietario, invece il fratello Alfredo, l’ anno seguente fondò l’ Omega AVM. Dove AVM significa Alfredo Verga Milano.

Come la maggior parte dei produttori nazionali, anche Eugenio Verga, copiò la mitica “42” di Waterman’s. Quindi anche le Columbus erano fornite nella misura classica “42”, da signora e in modello sottile, erano disponibili con le diverse colorazioni dell’ ebanite, nera, rossa, woodgrain, fiammata, i rivestimenti laminati erano quelli classici guillochè e quelli più pregiati dal repoussè e dal traforo a galleria, anche veri e propri disegni di oreficeria, arricchiti da fregi e figure.

Come consuetudine comune anche ad altre aziende, le lavorazioni più comuni, venivano prodotte all’ interno dell’ azienda, tutte le altre venivano prodotte da aziende specializzate vedi KOSKA, Cavaliere e altri, infatti molte lavorazioni sono comuni ad altre marche, alcuni modelli sono addirittura uguali a modelli “42” Waterman con il medesimo disegno.

Negli anni ’30 ’40 le penne Columbus si trovavano in molti cataloghi di vendita per corrispondenza, dove si trovavano in compagnia di penne anche di altre importanti marche.

Tra i vari meccanismi di caricamento merita di essere ricordato il sistema a leva interna o “cucchiaio”, termine improprio che in realtà non definisce il sistema ma la forma estetica della leva, era un sistema a leva che invece di funzionare con una molla era direttamente azionata dalla pressione delle dita.

Un sistema analogo era usato dalla The King ma invece di avere la leva esterna, c’ era un nottolino che veniva ruotato in senso orario e comprimeva il sacchetto.

Con questo sistema di caricamento e con la denominazione Columbus extra 98/96/94/ e 80 per la versione extra con anellino, erano penne chiaramente ispirate alla Parker Duofold delle quali ricalcavano in pieno gli stilemi.

La Columbus, continuò a ispirarsi alle Parker anche con la linea successiva che riprendeva la linea della Parker Duofold Stream Lined, le quali però vennero arricchite con guillochè nella base del cappuccio.

A differenza della Parker, la Columbus adottò tutta la fantasia possibile nello scegliere una numerosa varietà di colori della celluloide.


1935 Columbus Extra 101 caricamento a depressione/b]

All’ inizio degli anni ’30 visto il successo delle Omas extra, anche Columbus si cimento nelle penne sfaccettate e così la serie extra venne presentata in una splendida serie di colorazioni e sempre con il medesimo sistema di caricamento a leva esterna, queste penne furono prodotte fino alla fine degli anni ’30.

Sono giunti fino a noi anche modelli detti autarchici perché le parti in ottone sono state sostituite con alluminio e i pennini invece che in oro sono in acciaio.

Queste penne con finiture per così dire povere, furono adottate da tutte le marche italiane nel periodo della autarchia.

Le misure erano tre G = Grande, M = Media, P = Piccola, di queste penne sfaccettate ve ne erano 2 versioni con greca sul cappuccio oppure con 3 anellini.

Sulla serie più economica di quegli anni, era quella denominata Columbus 30 con caricamento a pulsante sul fondo.

Nel decennio dal 1930 al 1940 questa versione variava nelle finiture che erano con 3 o 2 anellini oppure una sola banda larga.

Negli anni che vanno dal 1930 al 1940 e fino alla fine del 1940 Verga propose numerose varianti di penne da extra 98 con le varie dimensioni ’30 con le varie dimensioni, ’25 con le varie dimensioni, si trovano infatti sempre appigli estetici ispirati alle Parker, vedi clip a freccia tipo Vacumatic.
Nel 1936 l’ attività venne trasferita da Corso di Porta Romana a Via Lamarmora, una sede molto più spaziosa.

Nella seconda metà degli anni ’30 venne brevettato anche un caricamento a stantuffo, i modelli cambiarono nome ma stilisticamente, il modello era sempre quello della extra 98 arricchito dalle trasparenze della celluloide colorata. In quel periodo, venne anche perfezionato un modello con caricamento a depressione di tutti questi modelli e nelle varie versioni, esiste una variante in metallo autarchico.

Subito dopo la fine della guerra, la vita era dura e anche Columbus si sollevò con difficoltà.
Nei primi anni ’40 Columbus presentò anche una penna principalmente destinata ai taschini militari con finiture cromate.
Quasi tutti i produttori di penne italiani avevano in listino un modello simile per le esigenze dei militari. Infatti queste penne nel taschino, quasi scomparivano senza influire sull’ estetica della divisa.

Non ci furono grandi cambiamenti ma si cercò di diversificare rielaborando i modelli già fatti, le clip a freccia vennero modernizzate facendole lisce o meno ricche e così le colorazioni della celluloide, terminate le scorte degli anni ’30, furono di colorazioni più sobrie.

I primi anni del dopoguerra venne presentata la serie a “siluro” con caricamento a leva laterale.
Questi modelli di costo contenuto erano destinati alla fascia bassa del mercato.
Insieme al modello 55 vennero anche prodotte con caricamento a pulsante sul fondo, i modelli 54, 52, e 50, alcuni modelli erano anche prodotti con finiture laminate in oro.

Subito dopo la guerra, vide la luce il modello 134, una penna di generose dimensioni, chiaramente ispirata alla Skyline di Sheaffer ma decisamente più bella e ricca di aspetto, fornite in 12 colori, dalla smaglianti tonalità e nelle classiche 3 dimensioni: Grande 134, Media 132, Piccola 130.
Sulla serie della Parker 51 e della Aurora “88” Columbus produsse anche il modello 40 con pennino carenato e caricamento a stantuffo, venne anche prodotta con finiture laminate.

Il tipo denominato serie 90 è l’ultima versione in celluloide, anche questa in 3 dimensioni: Grande 94, Media 92, Piccola 90 con caricamento a stantuffo o a pulsante.
Negli anni ’30 Columbus, abbandona la produzione di penne stilografiche in celluloide e inizia la produzione in materiali termoplastici.
L’azienda cambia sede e si sposta da Via Lamarmora a Via Trebbia, dove ancora oggi risiede.

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Visita il sito ufficiale Columbus:

http://www.columbuspenne.it


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