Pennamania by I.F.P.A. - Il network Italiano della Penna Stilografica
Tecnica & Riparazioni - Professionisti e semplici appassionati del fai da te => Restauri, ricostruzioni e riparazioni => Topic aperto da: Giuseppe Tubi - Gennaio 22, 2016, 20:34:52 pm
-
Quando capita d'imbattersi in una penna rara come una Colorado fuori dal circuito dei penshow e quindi ad un prezzo arrivabile, non si può storcere troppo il naso per imperfezioni e difetti; o meglio, si DEVE farlo col venditore per cercare di abbassare il prezzo, ma sempre con la consapevolezza che questi sono treni che passano una volta e chissà se passeranno più.
Però come si vede nelle foto la penna è visibilmente sforbiciata ed il cappuccio è alquanto bitorzoluto, anche se in foto non si vede.
In queste condizioni la penna è mortificata e decido così d'intervenire. Questa volta però cerco di frenare l'istinto d'improvvisazione (la posta in gioco impone prudenza) è pianifico la cosa ragionandoci con calma. La prima idea è quella di smontare i due corpi dalle lamelle metalliche avvitate che li uniscono e che permettono il movimento a forbice, ma poi mi viene da pensare che non sia la strategia giusta: metto infatti a fuoco che piegando un qualsiasi corpo, il lato interno alla piega tende a comprimersi e quello esterno a stirarsi. Naturalmente raddrizzandolo accade l'esatto contrario. In questo caso però non sarebbe accettabile che la faccia interna possa comprimersi, perché potrebbe succedere che i fori delle viti, quantomeno quelli delle coppie di punta e di fondo, non corrispondano più con quelli dalla lamella metallica.
Decido quindi di togliere una penna per volta e raddrizzare l'altra. Predispongo così due supporti in legno (mogano, noblesse oblige) con un lato concavo che poggeranno uno in punta ed uno sul fondo dalla penna, ed un tassello su cui poggerà la parte mediana del lato opposto, con una leggera scanalatura che ospiterà la lamella della penna rimossa, disposta a 90 gradi dall'altra. Colloco tutto nella morsa, che è assolutamente esagerata per la forza in grado di esercitare, ma necessaria per contenere la penna nelle sue ganasce.
Serro fino ad esercitare una leggerissima pressione ed inizio a scaldare col phon; stringo ancora un minimo sino ad ottenere una leggerissima curva concava al posto di quella convessa. Tolgo la penna dalla morsa mentre questa si sta raffreddando e la raffronto con un piano; correggo ancora leggermente con le mani e lascio raffreddare completamente. Rimonto questa penna e smonto l'altra, che sottopongo poi ad identico trattamento. Nel frattempo è venuto buio, faccio in casa una foto col cellulare alla penna nuovamente assemblata insieme al cappuccio, che è ancora da lucidare ma già notevolmente levigato e privato delle gibbosità presenti.
Magari domani la fotografo un po' meglio, ma sono comunque piuttosto inorgoglito per il risultato raggiunto.
-
Oh Signore..........
:set2010035: :set2010083: :set2010083: :set2010083:
-
Ho aggiunto un paio di foto dove è mostrata anche la parte interna con le lamelle e le viti che fissano le penne.
La leggera "coda di rondine" che si nota ancora negli ultimi millimetri della parte posteriore sarei portato a ritenerla "fisiologica"; mi viene da supporre che sia una piega volutamente conferita alle lamine per evitare che possano impuntarsi.
-
Ottimo risultato: e ne valeva la pena! Ho usato anche io il calore con successo per ridare forma a vecchi visori del View Master di celluloide (anno 1939). Impossibile trovarne non deformati.
-
Ottimo risultato: e ne valeva la pena! Ho usato anche io il calore con successo per ridare forma a vecchi visori del View Master di celluloide (anno 1939). Impossibile trovarne non deformati.
Credevo che li avessero fatti solo in bakelite...
-
No, i primissimi, Modello A, venduti alla fiera mondiale del 1939 erano fatti di una celluloide prodotta dalla Eastman e iniziarono a deformarsi molto presto, tant'è che la seconda serie (Modello B) fu fatta in bakelite.
-
Come pensavo...OTTIMO RISULTATO!!!! Non mi deludi mai Tubi...sempre bravo!!!
-
L'idea di non smontare le lamelle è risultata magnifica...in questo modo non hai dovuto rifare i buchi per le viti che sicuramente non avrebbero combaciato.
Veramente un ottimo lavoro!!
-
L'idea di non smontare le lamelle è risultata magnifica...in questo modo non hai dovuto rifare i buchi per le viti che sicuramente non avrebbero combaciato.
Veramente un ottimo lavoro!!
Non sono certo che i fori non avrebbero più combaciato, ma il rischio c'era. Tra l'altro verosimilmente il foro "corretto" avrebbe dovuto essere realizzato in parte coincidente col vecchio, con la conseguente necessità di chiudere i vecchi fori rendendoli omogenei al resto del materiale. Senza contare poi che i suddetti sono ciechi e profondi un paio di mm, non filettabili quindi con un maschio tradizionale. Non mi stupirei affatto se inoltre il passo fosse in pollici; anzi, lo darei più che probabile. Insomma, una serie di complicazioni assolutamente al di fuori dalla mia portata.
-
L'idea di non smontare le lamelle è risultata magnifica...in questo modo non hai dovuto rifare i buchi per le viti che sicuramente non avrebbero combaciato.
Veramente un ottimo lavoro!!
Non sono certo che i fori non avrebbero più combaciato, ma il rischio c'era. Tra l'altro verosimilmente il foro "corretto" avrebbe dovuto essere realizzato in parte coincidente col vecchio, con la conseguente necessità di chiudere i vecchi fori rendendoli omogenei al resto del materiale. Senza contare poi che i suddetti sono ciechi e profondi un paio di mm, non filettabili quindi con un maschio tradizionale. Non mi stupirei affatto se inoltre il passo fosse in pollici; anzi, lo darei più che probabile. Insomma, una serie di complicazioni assolutamente al di fuori dalla mia portata.
Uhmm.....brividi...fori profondi un paio di mm......tutto ciò non fà altro che conferma re che hai fatto bene cosí...tutto ciò inorgoglisce anche noi!!!
-
No, i primissimi, Modello A, venduti alla fiera mondiale del 1939 erano fatti di una celluloide prodotta dalla Eastman e iniziarono a deformarsi molto presto, tant'è che la seconda serie (Modello B) fu fatta in bakelite.
Molto curioso; hai una foto o un link?
-
Bellissimo lavoro, Bravo, Tubi sei grande. :set2010083: :set2010090: :set2010090:
-
ENTUSIASMANTE!
Rara, geniale, stilosa.
Hai promesso altre foto; restiamo in attesa.
Credo che una diva così meriti un altro defilé sul tappeto rosso.
..... e sarei anche curioso di vedere una prova di scrittura.
-
Grande Tubi. Treno preso e destinazione raggiunta.
Mi unisco alla richiesta della prova scrittura.
-
No, i primissimi, Modello A, venduti alla fiera mondiale del 1939 erano fatti di una celluloide prodotta dalla Eastman e iniziarono a deformarsi molto presto, tant'è che la seconda serie (Modello B) fu fatta in bakelite.
Molto curioso; hai una foto o un link?
http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html (http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html)
La celluloide della Eastman Kodak si chiamava Tenite.
-
Ovvia, volete la prova di scrittura? Eccovela; però contentatevi di uno scarabocchio fatto intingendo il pennino nel calamaio: per questo in qualche tratto l'inchiostro è un po' eccessivo, in altri un po' scarso. Comunque i pennini sono abbastanza rigidi, ma nemmeno troppo.
Abbiate pazienza, ma dopo tanto lavoro di sporcare la penna e doverla lavare da capo proprio non ne avevo voglia.
-
No, i primissimi, Modello A, venduti alla fiera mondiale del 1939 erano fatti di una celluloide prodotta dalla Eastman e iniziarono a deformarsi molto presto, tant'è che la seconda serie (Modello B) fu fatta in bakelite.
Molto curioso; hai una foto o un link?
http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html (http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html)
La celluloide della Eastman Kodak si chiamava Tenite.
Certo che è strano; prototipo a parte sembrerebbero ottenuti da stampaggio.
-
No, i primissimi, Modello A, venduti alla fiera mondiale del 1939 erano fatti di una celluloide prodotta dalla Eastman e iniziarono a deformarsi molto presto, tant'è che la seconda serie (Modello B) fu fatta in bakelite.
Molto curioso; hai una foto o un link?
http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html (http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html)
La celluloide della Eastman Kodak si chiamava Tenite.
Certo che è strano; prototipo a parte sembrerebbero ottenuti da stampaggio.
Credo proprio di sì!
-
http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html (http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html)
La celluloide della Eastman Kodak si chiamava Tenite.
Certo che è strano; prototipo a parte sembrerebbero ottenuti da stampaggio.
Credo proprio di sì!
Non so, ma forse è la prima volta che che vedo utilizzare la celluloide così.
-
http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html (http://www.cinti.net/~vmmasell/Viewers.html)
La celluloide della Eastman Kodak si chiamava Tenite.
Certo che è strano; prototipo a parte sembrerebbero ottenuti da stampaggio.
Brevetto anni 30: http://www.google.com/patents/US1744582 (http://www.google.com/patents/US1744582)
Credo proprio di sì!
Non so, ma forse è la prima volta che che vedo utilizzare la celluloide così.
-
Lavorazione celluloide in stampi: brevetto anni '30. http://www.google.com/patents/US1744582
(http://www.google.com/patents/US1744582)
-
Quando capita d'imbattersi in una penna rara come una Colorado fuori dal circuito dei penshow e quindi ad un prezzo arrivabile, non si può storcere troppo il naso per imperfezioni e difetti....................ma sono comunque piuttosto inorgoglito per il risultato raggiunto.
Il "piuttosto" suona male per un lavoro di vera inventiva e maestria come mostrato! Mi unisco al coro di apprezzamenti con sinceri complimenti.
-
Lavorazione celluloide in stampi: brevetto anni '30. http://www.google.com/patents/US1744582
(http://www.google.com/patents/US1744582)
Sei documentatissimo!
Complimenti!
-
Quando capita d'imbattersi in una penna rara come una Colorado fuori dal circuito dei penshow e quindi ad un prezzo arrivabile, non si può storcere troppo il naso per imperfezioni e difetti....................ma sono comunque piuttosto inorgoglito per il risultato raggiunto.
Il "piuttosto" suona male per un lavoro di vera inventiva e maestria come mostrato! Mi unisco al coro di apprezzamenti con sinceri complimenti.
Grazie Franco, grazie tutti.
Ci vuole comunque anche un minimo di fortuna. O, forse meglio, di "non sfiga".
-
Ovvia, volete la prova di scrittura? Eccovela; però contentatevi di uno scarabocchio fatto intingendo il pennino nel calamaio: per questo in qualche tratto l'inchiostro è un po' eccessivo, in altri un po' scarso. Comunque i pennini sono abbastanza rigidi, ma nemmeno troppo.
Abbiate pazienza, ma dopo tanto lavoro di sporcare la penna e doverla lavare da capo proprio non ne avevo voglia.
Grazie Tubi.
Scarabocchio??? Grafia molto bella e coerente nello stile, e se hai scritto senza modello e senza falsariga ti faccio tripli complimenti.
Sarete (spero) d'accordo con me che la foto della penna con il suo scritto è un piacere doppio...
-
Ovvia, volete la prova di scrittura? Eccovela; però contentatevi di uno scarabocchio fatto intingendo il pennino nel calamaio: per questo in qualche tratto l'inchiostro è un po' eccessivo, in altri un po' scarso. Comunque i pennini sono abbastanza rigidi, ma nemmeno troppo.
Abbiate pazienza, ma dopo tanto lavoro di sporcare la penna e doverla lavare da capo proprio non ne avevo voglia.
Grazie Tubi.
Scarabocchio??? Grafia molto bella e coerente nello stile, e se hai scritto senza modello e senza falsariga ti faccio tripli complimenti.
Sarete (spero) d'accordo con me che la foto della penna con il suo scritto è un piacere doppio...
No, nessuna falsariga e su carta normalissima per stampanti e fotocopiatrici. Grazie per i complimenti; non so quanto siano meritati, ma ho sempre avuto - se m'impegno - una calligrafia abbastanza decorosa.
-
Guarda, da quel poco che so una bella grafia richiede sempre impegno e la giusta lentezza.
Bravo davvero, senza falsariga e righe scrivere con una Rotonda così gradevole non è per niente semplice.
-
Tubi i tuoi lavori sono sempre da gran maestro, davanti alla tua maestria ed al tuo ingegno non possiamo far altro che inchinarci, trovi sempre la giusta soluzione a tutto.
-
Tubi i tuoi lavori sono sempre da gran maestro, davanti alla tua maestria ed al tuo ingegno non possiamo far altro che inchinarci, trovi sempre la giusta soluzione a tutto.
Ai miei tempi una pubblicità di Carosello diceva "Cala, Trinchetto!"
-
Se la metti così sei paragonabile al prof. amico del gatto Felix (anni '60), aveva un nome tedesco lo ricordi?
-
Bravo Tubi lavoro molto buono. Partendo dalla situazione iniziale, il risultato è assolutamente degno di nota.
Sicuramente le code andrebbero messe in linea come il resto dei due corpi.
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk