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Tecnica & Riparazioni - Professionisti e semplici appassionati del fai da te => Restauri, ricostruzioni e riparazioni => Topic aperto da: turin-pens - Dicembre 31, 2015, 17:38:10 pm
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Quando ci hanno mostrato il danno si questa Parker Duofold Centellian, la prima esclamazione è stata tutt'altro che di giubilo, date le caratteristiche costruttive con cui il cappuccio è stato realizzato.
Infatti, il cappuccio, le verette e il labbro del cappuccio, formano un sandwich incollato che nel corso del tempo può spaccarsi nei punti di maggior sollecitazione.
Tutto questo perché oggi, si sono perse le conoscenze su come un tempo venivano inserite le verette sul cappuccio. Non essendoci più memoria tecnica, si aggira l'ostacolo realizzando questi sandwich davvero pessimi dal punto di vista strutturale, tanto che a distanza di pochi anni i danni sono ingenti e più gravi di quelli normalmente visibili su cappucci degli anni 30 in celluloide oppure ebanite.
Ecco il prima
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/2326540a96a4cc13de88b624c7e1f00c.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/90240c7854444a4f6cd8396f7ca198e2.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/15eb5d8ffd6d2ca706b0b415b6900557.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/e15b6dc3f87870dec0b9b8607cbf3944.jpg)
E qui il dopo
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/1c593f55442740cf25fd2fb53e289652.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/d4e2850b053131d76c1258d407dccc10.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/9e97b2842201cac4cfa2c8e56c13a112.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/153cca896776ed3833674939f5d4ee06.jpg)
Qui invece la penna completa prima e dopo
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/13cf4ae887eec66910929b5eb670da90.jpg)
(https://uploads.tapatalk-cdn.com/20151231/7572853ce39d9cc1cf134316dc1715b3.jpg)
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Il risultato è perfetto, ma raccontaci la tecnica usata!
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Non abbiamo modificato il principio costruttivo usato dalla Parker ma soltanto migliorato usando accoppiamenti conici, esattamente come si fa con i legni preparati per le barche, in questo modo non esistono punti più deboli di altri. Abbuamo ricostruito la parte di impanatura con medesimo materiale acrilico quasi dello stesso colore, aumentato lo spessore dello stesso di 5 decimi di millimetro e diminuito lo spessore delle verette che era davvero esagerato e inutile, sono comunque rimaste considerevolmente spesse e non modificate esteticamente.
Detto in soldoni, ora la penna è molto ma molto più robusta di prima.
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Ottimo lavoro fatto con tecnica, potrà rompersi altro ma non il cappuccio. :set2010001:
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Non abbiamo modificato il principio costruttivo usato dalla Parker ma soltanto migliorato usando accoppiamenti conici, esattamente come si fa con i legni preparati per le barche, in questo modo non esistono punti più deboli di altri. Abbuamo ricostruito la parte di impanatura con medesimo materiale acrilico quasi dello stesso colore, aumentato lo spessore dello stesso di 5 decimi di millimetro e diminuito lo spessore delle verette che era davvero esagerato e inutile, sono comunque rimaste considerevolmente spesse e non modificate esteticamente.
Detto in soldoni, ora la penna è molto ma molto più robusta di prima.
Chapeau!
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Bellissimo lavoro! Queste Duofold hanno problemi dovuti alla resina usata. A me è successo lo stesso con una Duofold Centennial verde giada: fortunatamente alla Parker avevano il ricambio. Non fu così invece per una Duofold International Limited Edition Big Red: inviata alla Parker per la riparazione del cappuccio, se la sono tenuta e mi hanno mandato in cambio una Duofold International Black and Pearl, non Limited Edition. Avevano esaurito i ricambi della LE, che a causa di una resina fragile, era tornata in fabbrica a centinaia. Si tratta di resina made in Italy (purtroppo!), la prima serie usava resina made in UK e non aveva di questi problemi...
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Ciao Giovanni, la tua è come questa? credo sia il colore che il mito associa a penne prodotte per la AMEX
A vedere la differenza fra le verette dei due cappucci dovrebbero essere produzioni diverse, spero che tutto rimanga ben saldo al suo posto :set2010054: :set2010054:
Ho ritrovato questo vecchio topic dove si vede la differenza fra i due tipi di verde, topic vecchio fa buon brodo... immagini non perse ......
http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=1389.msg10517#msg10517
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Non abbiamo modificato il principio costruttivo usato dalla Parker ma soltanto migliorato usando accoppiamenti conici, esattamente come si fa con i legni preparati per le barche, in questo modo non esistono punti più deboli di altri. Abbuamo ricostruito la parte di impanatura con medesimo materiale acrilico quasi dello stesso colore, aumentato lo spessore dello stesso di 5 decimi di millimetro e diminuito lo spessore delle verette che era davvero esagerato e inutile, sono comunque rimaste considerevolmente spesse e non modificate esteticamente.
Detto in soldoni, ora la penna è molto ma molto più robusta di prima.
Chapeau!
Al quadrato !!!!!!!
:set2010035:
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Ciao Giovanni, la tua è come questa? credo sia il colore che il mito associa a penne prodotte per la AMEX
A vedere la differenza fra le verette dei due cappucci dovrebbero essere produzioni diverse, spero che tutto rimanga ben saldo al suo posto :set2010054: :set2010054:
Ho ritrovato questo vecchio topic dove si vede la differenza fra i due tipi di verde, topic vecchio fa buon brodo... immagini non perse ......
http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=1389.msg10517#msg10517
Magari!! Ho tutti i colori della prima serie, meno il verde Amex! Quella che si ruppe è verde giada, di produzione più recente. La prima serie, come quella in foto, era di gran lunga migliore delle serie che le hanno fatto seguito.
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Fammi capire meglio..... che mi ritrovo una penna rara in casa ?????
Da non credere, se se ne accorge il Lord capace la rivuole indietro.....
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Veramente un ottimo lavoro..complimenti!!
Sarebbe possibile sapere con quale solvente sono state risaldate le due parti in resina??
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Bellissimo lavoro! Queste Duofold hanno problemi dovuti alla resina usata. A me è successo lo stesso con una Duofold Centennial verde giada: fortunatamente alla Parker avevano il ricambio. Non fu così invece per una Duofold International Limited Edition Big Red: inviata alla Parker per la riparazione del cappuccio, se la sono tenuta e mi hanno mandato in cambio una Duofold International Black and Pearl, non Limited Edition. Avevano esaurito i ricambi della LE, che a causa di una resina fragile, era tornata in fabbrica a centinaia. Si tratta di resina made in Italy (purtroppo!), la prima serie usava resina made in UK e non aveva di questi problemi...
Certamente la resina può avere avuto qualche problema ma è preoccupante scoprire che, chi ha progettato questo cappuccio, ha una scarsa conoscenza meccanica.
In pratica a causa del progetto, questi cappucci sono destinati a rompersi in quel modo.
In sostanza, hanno alleggerito il più possibile le parti in resina e ispessito senza alcuna logica le verette.
Certamente la qualità del materiale può avere giocato un ruolo importante ma con un progetto del genere, non si poteva che peggiorare tutta la situazione. Magari avrebbe ceduto comunque, magari non ora ma tra qualche altro anno.
Io ho visto che dati gli spessori la parte in resina poteva essere irrobustita del 50% e scusate ma non è poco. Secondo me è la differenza che corre tra un buon progetto e un mediocre progetto, senza entrare nel merito della tecnica di accoppiamento del sandwich che da sola fa quasi il 100% del successo.
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Fammi capire meglio..... che mi ritrovo una penna rara in casa ?????
Da non credere, se se ne accorge il Lord capace la rivuole indietro.....
Qui negli USA una penna Amex verde Centennial, se ti va bene, ti costa 600 dollari.
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Veramente un ottimo lavoro..complimenti!!
Sarebbe possibile sapere con quale solvente sono state risaldate le due parti in resina??
È un prodotto "inventato" sul momento non sappiamo ancora se tiene oppure no.
Abbiamo provato vari prodotti in commercio ma non ci hanno mai convinto del tutto.
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Veramente un ottimo lavoro..complimenti!!
Sarebbe possibile sapere con quale solvente sono state risaldate le due parti in resina??
Alcune fabbriche di penne di qualità che conosco bene, usano questo prodotto:
(http://s26.postimg.org/a5hgsp0t5/uhu_plus.jpg)
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Ciao Giovanni e ben ritrovato.
Non conosco il prodotto nello specifico ma sembrerebbe un bicomponente su base epossidica come gli altri. L'unica cosa che noto, almeno dalle istruzioni sulla confezione, è che richiede ben 90 min. per l'incollaggio iniziale. In verità in commercio ne esistono similari e anche con tempi molto più rapidi fino a 5/6 min. che per operazioni di questo tipo sono più congeniali non dovendo essere costretti a tenere immobilizzato il pezzo, almeno all'inizio, per così tanto tempo (con conseguenti micro- spostamenti tra le due parti che possono pregiudicare il corretto incollaggio). Poi ovviamente è opportuno, come peraltro descritto anche nella confezione del prodotto da te segnalato, dopo la saldatura iniziale farla riposare per un certo numero di ore che variano a secondo del relativo tempo inizialmente impiegato pe il primo incollaggio.
A meno che questo tipo di bicomponente abbia delle caratteristiche superiori agli altri?? Potrebbe essere visto che ci dici che importanti ditte che costruiscono penne lo usano!! Se lo trovo lo provo sicuramente.
Diverso invece il caso (che mi sembra abbiamo affrontato in un altro topic, anche se non mi sembra che siamo riusciti a definire il prodotto idoneo da utilizzare) di fratture su parti in resina che, seppure incollate, al fine di non far apparire il segno di frattura, dovrebbero essere fuse assieme, come sostanzialmente avviene con i solventi per la celluloide.
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Ciao Amedeo! Ho lavorato in campo aeronautico per quarant'anni e di bicomponenti epossidici ne ho usati e visti usare molti. Pensa che ho partecipato alla costruzione del primo prototipo di aeronave in materiale composito realizzata nel mondo. Ho menzionato il prodotto della UHU perchè è stato scelto da fabbricanti di penne in materiale acrilico dopo molti test con vari altre resine epossidiche.
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La riparazione che abbiamo fatto noi esula da quello che è un semplice incollaggio. Il semplice incollaggio non avrebbe risolto il problema. Qualcuno aveva già operato in quei termini e infatti non ha ottenuto una riparazione duratura, infatti è durata da Natale a s. Stefano. Le colle epossidiche si possono usare nei materiali acrilici soltanto se si prevedono particolari agganci, come per esempio dei sottosquadra o innesti a coda di rondine. La cosa migliore è conoscere esattamente la formula dell'acrilico e usare il solvente dedicato. O se si hanno le conoscenze tecniche giuste prepararselo.
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Ciao Amedeo! Ho lavorato in campo aeronautico per quarant'anni e di bicomponenti epossidici ne ho usati e visti usare molti. Pensa che ho partecipato alla costruzione del primo prototipo di aeronave in materiale composito realizzata nel mondo. Ho menzionato il prodotto della UHU perchè è stato scelto da fabbricanti di penne in materiale acrilico dopo molti test con vari altre resine epossidiche.
Se ricordo bene, il primo aereo della storia interamente incollato con colle epossidiche al posto delle saldature, rivetti etc... fu il Mosquito inglese, ricordo che però, molti piloti si lamentavano delle colle perché a causa delle intemperie, spesso cedevano e facevano la muffa, perché le colle epossidiche utilizzate a quel tempo (parlo dell'ultimo periodo della WWII) erano se ricordo bene di origine animale.
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Riccardo, hai ragione: molti aerei lignei usavano, ovviamente, collanti. In Italia l'amico (purtroppo scomparso) Stelio Frati aveva introdotto la tecnica dei pannelli in alluminio incollati su una struttura lignea. La mia esperienza si riferisce a un'aeronave fatta in Kevlar, pannelli a nido d'ape, etc....
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Riccardo, hai ragione: molti aerei lignei usavano, ovviamente, collanti. In Italia l'amico (purtroppo scomparso) Stelio Frati aveva introdotto la tecnica dei pannelli in alluminio incollati su una struttura lignea. La mia esperienza si riferisce a un'aeronave fatta in Kevlar, pannelli a nido d'ape, etc....
Stelio Frati è uno dei miei idoli. Praticamente il padre dell'SF260 un aereo spettacolare!
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Fammi capire meglio..... che mi ritrovo una penna rara in casa ?????
Da non credere, se se ne accorge il Lord capace la rivuole indietro.....
se ...e lo sapevi...lo sapevi... te l'ho sempre detto testone.
:set2010054:
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Fammi capire meglio..... che mi ritrovo una penna rara in casa ?????
Da non credere, se se ne accorge il Lord capace la rivuole indietro.....
se ...e lo sapevi...lo sapevi... te l'ho sempre detto testone.
:set2010054:
O come testone? Chiorbone, per piacere!
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Riccardo, hai ragione: molti aerei lignei usavano, ovviamente, collanti. In Italia l'amico (purtroppo scomparso) Stelio Frati aveva introdotto la tecnica dei pannelli in alluminio incollati su una struttura lignea. La mia esperienza si riferisce a un'aeronave fatta in Kevlar, pannelli a nido d'ape, etc....
Stelio Frati è uno dei miei idoli. Praticamente il padre dell'SF260 un aereo spettacolare!
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Era un mio caro amico!
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Fammi capire meglio..... che mi ritrovo una penna rara in casa ?????
Da non credere, se se ne accorge il Lord capace la rivuole indietro.....
se ...e lo sapevi...lo sapevi... te l'ho sempre detto testone.
:set2010054:
O come testone? Chiorbone, per piacere!
E' dimagrito anche di testa quindi scende di una categoria: da chiorbone a testone "semplice".
Tubino vedo che ti sei rimesso alla grande; bene, risparmiamo due lire per la corona che di questi tempi fanno comodo
:set2010021:
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Tubino vedo che ti sei rimesso alla grande; bene, risparmiamo due lire per la corona che di questi tempi fanno comodo
:set2010021:
Infatti....
Per te* ce ne vorrano anche tre o quattro e di euri: si sa che la corona di un Lord è più elaborata!
*A suo tempo, eh... Non voglio mica portà male.
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:set2010033:
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Se qui non ci fosse già un mezzachiorba potrei ambire a questo titolo...........
:set2010028: :set2010028:
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Se qui non ci fosse già un mezzachiorba potrei ambire a questo titolo...........
:set2010028: :set2010028:
Auguri Falchetto!
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M'avete beccato !!!!!!!!!!!!!!!!!!
:set2010033:
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Riccardo, hai ragione: molti aerei lignei usavano, ovviamente, collanti. In Italia l'amico (purtroppo scomparso) Stelio Frati aveva introdotto la tecnica dei pannelli in alluminio incollati su una struttura lignea. La mia esperienza si riferisce a un'aeronave fatta in Kevlar, pannelli a nido d'ape, etc....
Stelio Frati è uno dei miei idoli. Praticamente il padre dell'SF260 un aereo spettacolare!
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Era un mio caro amico!
Mi sarebbe piaciuto moltissimo conoscerlo.
Se ricordo bene, ora ci sono due aziende aeronautiche italiane specializzate nella produzione di aerei in materiali compositi la blackshape e la vulcanair.
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Tubino vedo che ti sei rimesso alla grande; bene, risparmiamo due lire per la corona che di questi tempi fanno comodo
:set2010021:
Infatti....
Per te* ce ne vorrano anche tre o quattro e di euri: si sa che la corona di un Lord è più elaborata!
*A suo tempo, eh... Non voglio mica portà male.
:set2010001: