Pennamania by I.F.P.A. - Il network Italiano della Penna Stilografica
Penne Stilografiche Italiane => Omas => Topic aperto da: katanankes - Dicembre 13, 2014, 15:27:13 pm
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Ciao a tutti, uso questo post anche per presentarmi. Lo faccio in un thread dedicato ad Omas perche' e' dal 2005 che uso e collezione quasi solo penne della casa bolognese, sono la mia grande passione stilografica e, con forse una o due eccezioni, mi hanno dato grande soddisfazioni come strumento di scrittura. La mia prima Omas risale in realta' ai tempi dell'Universita, una Ogiva piccola. Poi per qualche anno non ci ho pensato finche' qualcosa e' scattato! Ho partecipato almeno a un pen show (a Bologna dove vivevo), ma dal 2010 vivo fuori dall'Italia, in Asia, dove lavoro per una Universita' australiana. Se volete dritte su negozi di penne in Vietnam, Singapore, Malaysia e Hong Kong posso forse esservi utile!
Ho notato che da un paio di anni Omas praticamente sforna solo serie limitate o tirature "certificate". Certo, per un'azienda di piccole dimensioni ogni tiratura e' per forza di cose limitata. Mi sembra di capire che la strategia sia apprezzata soprattutto in Nord America dove leggo recensioni entusiaste degli ultimi modelli vintage in tiratura limitata. Come appassionato la strategia crea un po' di frustazione perche' e' impossibile starci dietro! E ormai sto notando che anche le tirature limitate stanno diventando sempre piu' ripetitivi (i.e. la resina trasparente, prima applicata alle 360, poi alle Ogiva...). Vi sembra che questo approccio sia sostenibile? Vedo in questo forum che l'accento e' sulle stilografiche d'epoca. Ne ho anche io, ma nulla di paragonabile alle meraviglie che vedo postate in questo forum.
Scusate se inizio con un post un po' sconclusionato tanto per provare a vedere se riesco a iniziare una conversazione e a riconnettermi (PS: riconosco diversi nickname, con diversi contributori penso di avere fatto acquisti su ebay! Magari vi ricordate di me).
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Benvenuto Mattia, come ha ben detto questo é principalmente un forum dedicato alle penne vintage e quindi, solo marginalmente, si parla anche di penne moderne. Il problema che tu lamenti della Omas con eccesso di serie limitate e/o speciali, purtroppo é abbastanza comune a molti dei marchi moderni di penne, sarà forse perché ormai il grosso della produzione é appannaggio del mercato dei nuovi ricchi nordamericani ed asiatici, dove i criteri estetici ed il concetto di passione pennifera sono molto diversi dai nostri. Certo é che per un vero appassionato, sovente é frustrante..
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Benvenuto filomasico d'oriente.
Mi sembra che un po' tutte le Case produttrici di penne prestigiose si stiano comportando come descrivi per Omas. MB, Visconti, Delta, Aurora, Marlen, solo per citarne alcune.
La mia opinione è che ormai la stilografica non è più uno strumento di scrittura, è un oggetto da collezione o da regalare, quando si vuole fare un regalo prestigioso, ma non si conoscono i gusti dell'interessato.
Però, per esperienza diretta, i giovanissimi sono sensibili al fascino della penna stilografica; proprio la scorsa settimana ne ho regalata una a mia nipote, quando ho scoperto il suo interesse.
Bisogna sostenere i giovani virgulti, perciò sono da incoraggiare le varie iniziative finalizzate a riportare la penna stilografica nella scuola.
Ci sono maestrine in questo forum?.
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Benarrivato Mattia, anche da Firenze...
Quanto alla domanda finale nel post di Roberto, "maestrine" non so, ma eccoti il solito
attempato "maestrino" che ama bacchettarti, amico Gong, mani sulla cattedra che uso il righello...
"filomasico" non si trova in alcun repertorio, dal Vocabolario della Crusca in qua...
Forse volevi dire "filomatico" (amante del sapere...). ;) ;D 8)
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Carissimo Super Max,
per il rispetto e l'ammirazione che nutro per te, accetto di buon grado qualsiasi rimprovero ed ammenda, però mi stupisco di come tu non abbia immediatamente scoperto l'etimo del termine: FILOMASICO.
Filo, ca va sans dire, con crasi della "o", Omas, idem, + ico, suffisso terminale derivato dal greco ikós.
Non esiste questo termine?
Va beh, da oggi c'è!
:set2010046:
Ps: mi si perdoni la "c" , non dispongo di tutti i caratteri.
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Filomasico...Filomatico...Filoni....
Roberto e Max, qualche volta mi fate paura :set2010028:
p..s. per i caratteri speciali:
http://www.oppo.it/tabelle/tabella_ascii.htm
vale a dire: ç = alt+135.
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Mi sento troppo bifolco per questo topic; do il benvenuto a Mattia e mi levo di 'ulo.
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Mi sento troppo bifolco per questo topic; do il benvenuto a Mattie e mi levo di 'ulo.
Bravi Tubi..... ..... te l'appoggio .......
:set2010028:
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Mi sento troppo bifolco per questo topic; do il benvenuto a Mattia e mi levo di 'ulo.
Bravi Tubi..... ..... te l'appoggio .......
:set2010028:
Levati da tre passi, vai.
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Caro Tubi, per mettersi al sicuro dal Falchetto tre passi sono un'esagerazione...
Basta mezzo passo, anche meno...
:set2010042: :set2010054: :set2010021: :set2010033:
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Caro Tubi, per mettersi al sicuro dal Falchetto tre passi sono un'esagerazione...
Basta mezzo passo, anche meno...
:set2010042: :set2010054: :set2010021: :set2010033:
Chi ha inventato questo modo di dire evidentemente ha quantificato una distanza prudenziale per mettersi al vento da ogni possibilità.
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Grazie per il benvenuto. E filomasico ci sta tutto.
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Benvenuto in questo forum di pazzi scatenati...ma che dico filomatici delle penne vintage.
P.S.: conosco il Fachetto solo virtualmente ma, da quanto leggo, se dovessi incontrarlo di persona...cammino muro muro!!!
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Benvenuto in questo forum di pazzi scatenati...ma che dico filomatici delle penne vintage.
P.S.: conosco il Fachetto solo virtualmente ma, da quanto leggo, se dovessi incontrarlo di persona...cammino muro muro!!!
Macchè.... sò innocuo.... purtroppo anche per il gentil sesso...... :set2010027: :set2010027: :set2010028:
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Ciao Mattia, anche se con molto ritardo, benvenuto anche da parte mia! Difficile aggiungere altro alla tua lucida considerazione. Personalmente sono abbastanza critico selle scelte della maggior parte delle aziende moderne anche se sotto un certo punto di vista sono quasi comprensibili.
Dico questo perché se è vero che da un lato la moderna tecnologia ha certamente semplicato la produzione, l'ormai costante mancanza di personale qualificato e la scarsa innovazione porta un po' tutte le aziende tra cui anche Omas ad arroccarsi su modelli ormai stabilmente sul mercato senza prendere ulteriori rischi, dato che introdurre un nuovo colore su una produzione consolidata ha un costo quasi nullo.
Tutto questo certamente può spiazzare i clienti più esigenti ma oggi col mercato mondiale a portata di clic dei nuovi clienti si trovano sempre.
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Ciao Mattia, benvenuto! :set2010001:
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...Buongiorno Mattia anche da parte mia.
Inutile ripetere quanto ampiamente illustrato da chi mi ha preceduto...Rilevo nello specifico soprattutto per quanto riguarda Omas che negli ultimi anni, a parte la produzione di serie speciali o limitate comuni a tutti i grandi nomi del settore, un scadimento medio della qualita' non solo in termini tecnico-produttivi ma anche in termini di servizio ed assistenza...Per trovare anche solo dei refill di una penna roller ho dovuto recarmi a Milano visto che nella fascia Piacenza-Cremona nessuno rivende piu' Omas.
Un vero peccato direi...
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Grazie per il commento. Su fountainpensnetwork dicono che la rete vendita in alcuni paesi e' praticamente scomparsa, in particolare in Francia. Ho anche notato che sul sito di Omas ora c'e' una sezione di ecommerce con gli ultimi modelli. Forse il futuro per piccole case (in un video recente il direttore commerciale afferma che Omas ha 21 dipendenti) e' l'ecommerce e il rapporto diretto con la clientela. Aspetto curioso le novita' per il 90mo anniversario.
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Con enorme ritardo ti do anch'io il benvenuto. Contemporaneamente tutta la mia invidia per il fatto di vivere in Australia (benché conosca solo Sidney, appena appena Brisbane e per una piccola sosta Melbourne).
Le Omas in generale sono croce e delizia di questo forum, come vedrai. D'altra parte è normale per chi ha forti passioni.
Su quelle moderne vale anche per me il discorso fatte da tutti: minor qualità, prezzi spesso stratosferici e sovente cadute di gusto dedicate ai mercati cosiddetti emergenti. Anch'io ritengo che la stilografica sia quella degli anni d'oro, fino al massimo ai Sessanta, certo con le dovute eccezioni.
Sarà perché nessuno di noi ha visto e usato in diretta le penne d'anteguerra, loro hanno il fascino maggiore, come del resto orologi e auto d'epoca.
In bocca al lupo e di nuovo benvenuto!
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A me, l'ho già scritto più volte, tra le moderne la 360 piace molto. E' molto particolare, quindi è verosimile che non lasci indifferenti: o la si ama o la si detesta.
Però a parte questa lecitissima disputa di gusti, è fuori dubbio che la 360 sia una penna nata da un'idea ed un progetto totalmente nuovi; immagino che della produzione precedente utilizzasse conduttore e pennino e forse qualche particolare interno del caricamento. Il fatto che non sia il frutto del rimestare la solita minestra e/o riproporre in chiave economica le penne del passato, è già molto. Prosperare sulla produzione di stilografiche non deve essere una cosa semplice, ma è certo che i fasti del passato non possono essere l'unico supporto ed argomento di vendita.