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Penne Stilografiche Italiane => Aurora => Topic aperto da: Massimo - Dicembre 06, 2015, 17:58:26 pm
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Frutto della caccia odierna in compagnia di Alfredo, un Aurora 88 Duo-cart che credo essere prima serie n° 0796 particolare per il tappo corto la forma del fusto e le condizioni immacolate, mai inchiostrata, se qualche amico sa darmi maggiori info gli sonno grato, questa è la prima volta che mi capita un Aurora 88 così.
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Bellissima confezione ed in condizioni davvero strepitose.
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Ciao Tubi, buona Domenica, sapresti darmi qualche info su questa penna diversa dalle solite 88?
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Forse ricordo male, ma qualcuno aveva già trovato e pubblicato la foto del solo cappuccio corto (senza penna).
Spero di ritrovare il topic. Ad ogni modo davvero molto bella!
Sbagliavo: si parlava di un altro modello http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=6868.msg68680#msg68680 (http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=6868.msg68680#msg68680)
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A Massimo l'Aurora 88 Duo-cart, invece a me è toccata questa cinese:
(http://i178.photobucket.com/albums/w253/gennyesposito/CM151206-18143403_zpsfebsm9tn.jpg)
(http://i178.photobucket.com/albums/w253/gennyesposito/CM151206-18144504_zps3rupluqr.jpg)
(http://i178.photobucket.com/albums/w253/gennyesposito/CM151206-18142002_zpsq3smtdvf.jpg)
(http://i178.photobucket.com/albums/w253/gennyesposito/CM151206-18150005_zpsotbegvla.jpg)
Alfredo
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Ad essere maligni, ma proprio tanto, ci si potrebbe vedere qualche richiamo ad una Sheaffer.
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Ad essere maligni, ma proprio tanto, ci si potrebbe vedere qualche richiamo ad una Sheaffer.
Beh si, bisogna essere proprio maligni :set2010028:, una cosa interessante (che ho dimenticato di fotografare), è che l'alimentatore è identico a quello delle snorkel, compreso il foro, solo che invece dello snorkel metallico, c'è la parte finale del tubicino in plastica del caricamento aerometric. Il tubicino finisce allo stesso modo di quello che si ritrova nello snorkel della Sheaffer, ed ha praticamente la stessa funzione.
Quindi si tratta di una copia, ma con qualche variazione tecnologica.
Alfredo
P.S. mi sono reso ora che il post di Massimo non è nella sezione dedicata alle cacce, ma nella sezione Aurora. Lascio a Riccardo decidere se vuole spostare o cancellare i miei post.
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Alfredo è una bella Sheaffer'S con gli occhi a mandorla molto bella, il puntale trasparente le dona molto.
Ho cercato in tutto il nostro archivio delle 88 e finalmente trovata una simile alla mia 88 solo che è verde col cappuccio è in metallo cromato.
http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=231.285
Ultimo post della pagina.
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Massimo,
strepitosa la tua DuoCart prima versione. Fossi in te la terrei intonsa, visto che come la tua se ne trovano poche (è la prima che vedo con quell'astuccio!!) e che la penna ha l'onore storico di essere stata la prima ad usare cartucce in plastica. Per chi vuole usare le vecchie DuoCart, ricordo che le cartucce e i converter Platinum sono compatibili con queste belle, vecchie Aurora.
Qualcosa sulle DuoCart e la famiglia 88 post-bellica, la scrissi in un mio articolo.
http://www.newpentrace.net/articleGA01.html (http://www.newpentrace.net/articleGA01.html)
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:set2010001: Articolo bello ed utile, complimenti Giovanni.
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Massimo,
strepitosa la tua DuoCart prima versione. Fossi in te la terrei intonsa, visto che come la tua se ne trovano poche (è la prima che vedo con quell'astuccio!!) e che la penna ha l'onore storico di essere stata la prima ad usare cartucce in plastica. Per chi vuole usare le vecchie DuoCart, ricordo che le cartucce e i converter Platinum sono compatibili con queste belle, vecchie Aurora.
Qualcosa sulle DuoCart e la famiglia 88 post-bellica, la scrissi in un mio articolo.
http://www.newpentrace.net/articleGA01.html (http://www.newpentrace.net/articleGA01.html)
Credo che la DP2 preceda la DuoCart, ed anche le cartucce della DP2 erano in plastica.
Alfredo
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Se leggi l'articolo vedrai che la DuoCart ha il brevetto più vecchio per l'uso di cartucce in plastica. Vi fu un caso legale tra la Waterman e la Sheaffer, e le date fornite dalla Waterman relative alla loro creazione di una cartuccia in plastica provano che il brevetto Aurora precedette quello della Waterman di qualche mese:controlla i riferimenti in calce al mio articolo. Inoltre credo che la LUS Atomica abbia introdotto le cartucce prima della DP2. Alla DP2 resta il merito di avere creato il primo converter!
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Se leggi l'articolo vedrai che la DuoCart ha il brevetto più vecchio per l'uso di cartucce in plastica. Vi fu un caso legale tra la Waterman e la Sheaffer, e le date fornite dalla Waterman relative alla loro creazione di una cartuccia in plastica provano che il brevetto Aurora precedette quello della Waterman di qualche mese:controlla i riferimenti in calce al mio articolo. Inoltre credo che la LUS Atomica abbia introdotto le cartucce prima della DP2. Alla DP2 resta il merito di avere creato il primo converter!
Giovanni il brevetto presentato per la DP2 è del 1951, ed oltre al converter descrive una cartuccia che viene ad essere forata quando si inserisce nella penna.
Alfredo
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Traggo questo da un altro sito (mi si perdoni la cosa):
Ecco i brevetti promessi:
http://www.fountainpen.it/File:Patent-DE-963668.pdf
http://www.fountainpen.it/File:Patent-FR-1073346.pdf
http://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-738754.pdf
Sono lo stesso, in tre lingue diverse, e risultano l'unione di due richieste italiane (la più antica è del 1951). Ci sono vari dettagli ma si tratta davvero più di un converter che di una cartuccia vera e proprio.
Tra l'altro nei riferimenti di quello tedesco c'è un interessante brevetto francese della Edacoto, (antecendente anche la Waterman) di una "Duocart"... Viste le relazioni con la Aurora, la fantasia può volare.
Questi commenti mi trovano d'accordo in quanto anche a me pare che quanto usato dalla DP2 sia più un converter che una cartuccia. Da notare che nel brevetto, la "cartuccia" è rigida e non flessibile come quella dell'Aurora. Si menziona inoltre un pistone incorporato all'estremità di tale cartuccia. Di DP2 ne ho un paio, con i converter, ma senza cartucce usa e getta. Possibilissimo che io mi sbagli, ovviamente!
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Proprio ieri ho preso una DP2 compresa di cartuccia e devo dire che secondo me è un converter non una cartuccia avendo la parte superiore di gomma morbida a differenza della parte inferiore che è di plastica rigida.
Infatti l'ho caricata comprimendo e poi rilasciando la parte superiore.
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Giovanni, seguendo la numerazione ai margini del brevetto (faccio riferimento alla versione in inglese), nella prima pagina i paragrafi che vanno da 10 a 30 descrivono una cartuccia (la plastica non è esplicitamente citata, ma viene descritto il meccanismo per bucare la cartuccia attraverso un elemento residente nella sezione, e quindi le cartucce devono essere sigillate e perforabili), quelli da 35 a 45, come ulteriore miglioramento descrivono una modifica che rende la cartuccia un converter. I due tipi di cartucce sono illustrate nelle fig. 3 e 7 (vedi anche paragrafi 55-65 sempre a pagina 1). Per la DP2 io ho diverse cartucce in plastica (ne esistono di almeno due tipi), ma mi manca il converter.
Comunque siamo sul filo di lana (visto anche il brevetto Edacoto), i tempi erano maturi ed alla cartuccia in plastica sono arrivati contemporaneamente più inventori (come succede spesso in questi casi), tra le primogenite, la Duo-Cart e la CF sono senz'altro le penne che hanno avuto maggior successo e diffusione (la DP2 resta comunque il primo, e forse unico, esempio di innovazione in campo stilografico apportato da una azienda del sud italia).
Alfredo
P.S. mentre scrivevo è arrivata anche la risposta di Massimo: le cartucce che ho io sono fatte in maniera diversa (quindi i tipi passano a tre). Al paragrafo 10 del brevetto c'è indicato quello che, secondo me, costituisce l'elemento distintivo tra una cartuccia ed un converter: la cartuccia è sigillata e deve essere perforata quando si innesta nella sezione.
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Ciao Alfredo, tu dici che la differenza tra cartuccia e converter è che una è sigillata l'altra no, non perchè una sia ricaricabile al contrario dell'altra?
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Ciao Alfredo, tu dici che la differenza tra cartuccia e converter è che una è sigillata l'altra no, non perchè una sia ricaricabile al contrario dell'altra?
Non è semplice dare una risposta univoca, a me, leggendo il testo del brevetto, sembra che si describa una cartuccia, poi viene descritto un ulteriore miglioramento è la cartuccia diventa ricaricabile e quindi un converter. Comunque alla fin fine, non è che la cosa sia cosi importante :set2010033:
Alfredo
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L'importante è che, comunque, fu un'invenzione italiana!
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La prima ad arrivare in commercio fu quasi certamente la Duo-Cart, come progetto non saprei, certo e che ci fu un probabile collegamento tra l'Aurora e Natta.
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Esiste la 88 DuoCart laminata?
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Esiste la 88 DuoCart laminata?
Mi pare proprio di sì, e direi anche di averla. A quanto ricordo però ha un cappuccio "normale", non quello corto della prima versione.
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Ne ho presa una ed è come dici tu.
Oggi pomeriggio posto le foto, ero titubante, perchè non ne conoscevo l'esistenza, però visto che il serbatoio portava la filettatura ho pensato che fosse possibile la sua esistenza, anche il cilindretto tra le due cartucce è dorato.
Grazie
Tubi
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Ne ho una anche io
(http://s26.postimg.org/r02nhawk9/s_l1600z.jpg)
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Ciao Giovanni, grazie di avermi mostrato la tua completa di astuccio, invece questa è la mia[attach=1]
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Esiste esiste, ed esiste anche la 888 più lunga sia della 88 laminata che della Duo-Cart laminata
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Ciao Riccardo, spero che tutto vada bene, ti sia rimesso del tutto e che ora sei in piena forma.
Spero di fare cosa gradita mettendo qualche altra foto di questa bella Duo-cart, nelle ultime 2 foto si vede la differenza del disegno della laminatura dell' 88 e di questa Duo-cart "Aquila"
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Caro Massimo felicissimo di leggerti e grazie del ben tornato. Fortunatamente si, rimesso in piena forma anche se alcuni impegni extra accumulatisi nel tempo mi hanno tenuto lontano dal forum oltre il tempo preventivato.
Il disegno della Duo-Cart è più simile a quello della 88K che a quello della 88 Nizzoli dal quale, differisce in modo evidente.
Comunque sia a me la Duo-Cart e la sorella 888 entrambe serie "Aquila" mi piacciono moltissimo. Il mio consiglio è se le avete, usatele, sono penne uniche e che oggi non sfigurano affatto per qualità e design se confrontate con le sorelle moderne.
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Caro Riccardo, anche a me fa molto piacere rileggerti, volevo dirti che secondo me sono le penne moderne che sfigurano, non certo le vintage o quelle d'epoca che sono tutt'altra cosa. :set2010021:
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Hai proprio ragione Riccardo, le 88 sono grandi penne.
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Le penne con la cartuccia non mi fanno impazzire, però la Duo Cart è un'altra storia, perché siamo coscritti, siamo della stessa leva.
Desideravo possederne una, ma finora mi sono solo sempre capitati soggetti un po' vissuti, non sono mica come certa gente ed ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente...... voluto.
Poi, come per incanto, me ne capita una nuova di trinca, perfetta, sembra una giovinetta, oltretutto al prezzo di un pacchetto di chewing gum.
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Però mi sorge un dubbio....
:set2010030:
Che sia Aurora è indiscutibile, ma sarà proprio una Duo Cart autentica?
Nella confezione ci sono si due cartucce, ma non possono essere contenute contemporaneamente nel fusto, a meno che io non sia così imbranato da non sapere come vanno montate.
E poi, per dirla tutta, mi fa quasi invidia, perché si è conservata giovane molto meglio di me.
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Autentica si, però non è quella del 1954 ma la riedizione del 2017
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L'esemplare è molto bello e perfettamente intonso: hai fatto benissimo a prenderla. Però.... Però a volere essere puristi questa è una Duo-Cart di seconda generazione, un pò meno personale della prima, più decisamente imparentata con la capostipite 88 disegnata da Nizzoli: cappuccio inusualmente corto e livrea bicolore, con il puntale in ebanite che veniva realizzato oltre nel classico nero anche in un marrone/bordeaux ed il corpo, in un nuovo materiale plastico, proposto in nero, in grigio ed in un colore cioccolato. Il cappuccio poteva essere scelto con finitura bianca (che purtroppo molto di rado si trova ben conservata) o dorata. Ne esisteva anche una versione interamente laminata che però aveva il cappuccio lungo, come quello della classica 88.
Quanto alle cartucce, non consentono alla penna di adempiere alla sua peculiarità in quanto pur essendo dell'Aurora non sono quelle corrette, molto più corte e tozze.
Dimenticavo: non so se in questa serie di Duo-Cart sia stato conservato il piccolo "batacchio" sul fondo della penna che, quando si era esaurita la prima cartuccia ed inserita quella di riserva, rammentava con un ticchettio al proprietario la necessità di ripristinare la seconda cartuccia.
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Ignoravo che fosse stata realizzata una riedizione contemporanea; se è così, non credo potesse costare molto poco: probabilmente hai fatto un affarone!
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È una penna che non si trova in commercio. È stata realizzata per festeggiare i sessant'anni di Esselunga e faceva parte di quei premi che venivano estratti facendo la spesa. Tutti i premi in palio avevano un fil rouge che li legava agli anni '50. Il premio più importante era la Fiat 500, ce n'erano ben 1.500 in palio. Naturalmente, nonostante sia un abituale cliente di Esselunga, io non ho vinto un tubo, ma in quel periodo era facile trovare subitamente delle Duo Cart, messe in vendita da gente che fortunosamente le aveva vinte, ma fortunatamente non ne sapeva cosa farsene e soprattutto non sapeva assegnare un valore.
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:set2010083:
Complimenti Prof. Tubi, la Sua Duo Cart è una meraviglia, un pregevole pezzo da museo.
Immagino, senza voler essere volgari, che sia anche nella versione con batacchio.
Altrettanti complimenti per la foto, degna della miglior rivista patinata. Ammirazione, smisurata ammirazione ed inevitabile invidia.
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:set2010083:
Complimenti Prof. Tubi, la Sua Duo Cart è una meraviglia, un pregevole pezzo da museo.
Immagino, senza voler essere volgari, che sia anche nella versione con batacchio.
Altrettanti complimenti per la foto, degna della miglior rivista patinata. Ammirazione, smisurata ammirazione ed inevitabile invidia.
La Duo-Cart, anche nella prima versione, non è una penna rara e si trova di solito anche a prezzi contenuti, proprio perché molti storcano il naso sulle penne a cartuccia, con una forse ingiusta generalizzazione. Come già scritto il cappuccio è un po' il suo tallone d'Achille: probabilmente per il contenimento dei costi il trattamento galvanico lasciava parecchio a desiderare.
P.S. tutte penne della prima serie avevano il pendolino all'interno (così il doppio senso è un pelo più difficile).
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:set2010078:
Comunque la tua è proprio bella.
Se non altro quella attuale ha un bel cappuccio.
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Ecco una classica Aurora 888P con cappuccio dorato che ho fotografato per conto di un amico collezionista. Bello (almeno secondo me) il "jewel" cromato applicato sul fondello della penna.
La serie 888 fu una delle prime penne stilografiche realizzate tramite l'allora moderno sistema di stampaggio a iniezione diretta che non dimentichiamolo, divenne fattibile grazie alle scoperte fatte da Giulio Natta.
Caratteristiche anche le cartucce Duo-Cart con il caratteristico manicotto di giunzione in ottone e anch'esse legate alle scoperte fatte nel campo delle materie plastiche da Giulio Natta.
In merito alla penna in se, direi che la discendenza ottantottesca sia abbastanza evidente.
Dal punto di vista prettamente collezionistico, questa è una di quelle penne che seppur notoriamente snobbate dai più, sono ancora in grado di regalare grandi soddisfazioni, specialmente se in collezione, è abbinata alla versione con cappuccio corto.
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Arrivata dalla terra natia poche ore fa, la fotografo in versione "nature" così come mi è stata consegnata. Bellissima la scatola che inseguivo da tempo e che fino ad ora, mi era sempre sfuggita. La scatola come la sorella maggiore è realizzata in alluminio anodizzato blu e appare in condizioni molto buone, tanto da sembrare quasi nuova, ha solo qualche piccolissima imperfezione.
La confezione è completa di tutto, cartuccera completa di cartucce, manicotto con due cartucce, penna etc...
La stilografica è da ripulire ma si presenta anch'essa in buone condizioni.
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:set2010001: :set2010090:
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Versione a cartuccia della 88K con la caratteristica di avere la giunzione molto lunga, mutuata a sua volta dalla 888 Duo-Cart. Cappuccio identico a quello della 88K
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888P cappuccio cromato una "bella abbordabile"
:set2010033: