Autore Topic: Recensione: Wahl Eversharp Personal Point  (Letto 3026 volte)

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Offline Fenice

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Recensione: Wahl Eversharp Personal Point
« il: Aprile 18, 2016, 10:25:50 am »
Quella che sto per presentarVi è la penna più bella in mio possesso: la Wahl Eversharp Personal Point.

Nasce negli Stati Uniti, intorno al 1920; purtroppo non riesco a collocarla in un anno più preciso.
Entra negli “anni ruggenti” con estrema grazia, eleganza e raffinatezza, quasi a voler sancire la nuova era di rinascita e positivismo dopo gli orrori della prima guerra mondiale.
Vede nascere il jazz, sopravvive alla crisi del 1929 ed esce indenne dalla seconda guerra mondiale.

Il colore verde-giada non credo sia stato scelto a caso. Nella disciplina orientale (cinese) la giada è una pietra che aiuta a raggiungere i propri obiettivi, conduce all’intraprendenza e proietta il soggetto che indossa tale pietra oltre i propri limiti auto-imposti.
Senza dimenticare che è il colore della speranza, forse con riferimento alla speranza di non vedere un nuovo conflitto mondiale.


Mi chiedo chi abbia tenuto questo esemplare in maniera così impeccabile per tutto questo tempo.
Mi chiedo se questa penna abbia trasmesso sentimenti come un “Mi manchi. Quando torni a casa?” in forma epistolare da parte di una donna che scrive al proprio marito impegnato “al fronte”.

La piccola Personal Point non potrà mai svelarmi la sua storia, ma da oggi potrà dire - come scrisse Dante - incipit vita nova … e questa potrò raccontarvela!


*   *   *



Marca Wahl Eversharp
Modello Personal Point
Pennino n. 2

DATI TECNICI:
Lunghezza da chiusa: 11 cm.
Lunghezza da aperta:  10 cm.
Lunghezza con cappuccio posted: 14,5 cm.
Spessore impugnatura: varia da 0,6 cm in prossimità del pennino fino a 0,8 cm. In prossimità della filettatura di avvitamento
Lunghezza pennino: 1,9 cm.
Spazio impugnatura: 1,6 cm. prima di incontrare 0,4 cm. di filettatura di avvitamento
Capacità serbatoio (sacca): 0,6 ml.

PESO:
- da carica: 16 gr. gr.
- senza cappuccio: 8 gr.
- del cappuccio: 8 gr.
Sistema di caricamento: levetta laterale
Pennino in oro 14 k.
Cappuccio ad avvitamento.


*   *   *


Estetica e design: 10
Non è una penna che passa inosservata.
Nonostante le sue ridotte dimensioni richiama l’attenzione su di sé grazie ad un verde giada brillante nella parte iniziale del cappuccio andando via via a scurire fino al fusto in un verde militare.
Questa variazione è dovuta dalla reazione della celluloide con lo zolfo disperso - sotto forma di anidride solforosa - dalla gomma vulcanizzata del serbatoio.
(Preciso che questa informazione non è “farina del mio sacco”: ho appreso tale processo chimico “spremendo come un limone” il povero Tubi che, dopo avermi regalato la penna oggetto di recensione, si è visto - insieme al paziente Gong-oh - tempestato di domande a raffica come solo i bambini della scuola d’infanzia posso fare).

La forma è tronca (ricordando un po’ la moderna Sailor Sapporo anche per le ridotte dimensioni) con estremità nere che non forzano un contrasto cromatico ma forniscono maggiore risalto agli inserti in oro.

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La nappina posta alla sommità del cappuccio le conferisce quel fascino che solo un mito storico può suscitare.
Raffinata ed elegante come Audrey Hepburn, una bellezza intramontabile.

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Realizzazione e qualità: 10
Davvero ha senso dare questo tipo di valutazione?
Stiamo parlando di una penna, costruita in celluloide, che ha attraversato 2 secoli!
Una penna che ha quasi raggiunto i suoi 100 anni di vita!
Credo che tale durata si commenti da sé.



Peso e dimensioni: 10
Non fatevi ingannare dalle dimensioni ridotte! Una volta calzato il cappuccio si può ammirare la sua evoluzione ed abbiamo una sporgenza in coda, rispetto all’incavo della mano, di quasi 3 cm..
Il rivestimento in oro posto all’apice del cappuccio, nonostante presenti un peso rilevante rispetto all’intera penna, non comporta sbilanciamenti in sede di scrittura con cappuccio posted.
Impugnata senza calzare il cappuccio risulta scomoda per mani adulte.

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Pennino e prestazioni: 10
Prima di parlare del pennino, mi fermerei un attimo sull’impugnatura.
Tale spazio è “il minimo sindacale” per una presa confortevole ma ciò che la rende particolarmente comoda è la sporgenza in prossimità dell’attaccatura del pennino che impedisce lo scivolamento dei polpastrelli.
Niente imbrattamenti da “foto segnalamento da Questura”!

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Appena inchiostrata ho scordato la regola delle “3 gocce” … lo sversamento sulla mano appena aperto il cappuccio è stato il suo modo per rimproverarmi per la mancanza di attenzione.

Utilizzo senza cappuccio posted: SCONSIGLIATO.
In tale contesto il pennino preferisce un’inclinazione di 30 gradi rispetto all’asse del foglio. A 40 - 45 gradi si avvertono maggiormente eventuali asperità della carta ed i rebbi sembrano sollecitati in modo innaturale.
Predilige una scrittura lenta, riflessiva e curata; può sopportare la scrittura veloce purché soft e non nervosa.

Utilizzo con cappuccio posted: le prestazioni di scrittura cambiano, la sua personalità si fa più decisa, il pennino si presta ad un’inclinazione maggiore fino a raggiungere i 40 gradi.
Personalmente non amo calzare il cappuccio ma in questo caso si rende necessario in quanto migliorativo delle prestazioni di scrittura.

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Quello che mi ha stupito in questa penna è la perfetta bilanciatura dei pesi.
Appoggiata all'incavo della mano trova senza difficoltà il suo equilibrio e la presa tra le dita funge più da "guida" che da supporto vero e proprio!

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Test di scrittura:
1) scrive senza problemi su correttore a nastro rendendo quasi impossibile distinguere il tratto restituito sulla carta da quello tracciato sulla scivolosa e impermeabile superficie del correttore

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2) su carta igienica le prestazioni sono accettabili, spiuma ma garantisce comunque la leggibilità del manoscritto

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3) pit-stop: lasciata aperta sulla scrivania per 15 minuti riprende a scrivere come se avesse avuto il cappuccio calzato per tutto il tempo! Mi aspettavo un minimo accenno di fatica nel primissimo tratto … invece niente! Sorprendente!
Dopo 20 minuti perde solo i 2 mm di tratto iniziale poi scrive tranquillamente come se nulla fosse!



Conclusioni
E’ dotata di prestazioni e potenzialità inimmaginabili.
Il moderno standardizza il tratto rendendolo impersonale.
Il vintage, con la sua flessibilità, restituisce variazioni di tratto e cromatiche diverse non soltanto a seconda dell’utilizzatore, ma addirittura a seconda dello stato d’animo dello scrittore.
L’eleganza è un dato oggettivo (non soggettivo) e l’esemplare recensito fa impallidire qualsiasi modello moderno.



Ringraziamenti:
1) Il Tubi, per avermi regalato la penna oggetto di recensione e non avermi bloccato tra i suoi contatti dopo le foto e le domande a raffica inviate sul suo smarphone
2) Il nostro Admin, per averla resa perfetta con un sapiente e accurato lavoro manutentivo
3) Gong-oh, per la pazienza nel sopportare i miei: “Perché? - Cos’è? - Come si chiama?”





Offline Giuseppe Tubi

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #1 il: Aprile 18, 2016, 11:29:03 am »
Che dire? Mi viene in mente una striscia dei "Penuts" dove Charlie Brown porta la ciotola dil cibo a Snoopy, che vedendolo inizia a fare per la felicità una danza sfrenata con capriole piroette. Così il suo padrone fa un commento del tipo: "come si fa a non provare soddisfazione a portargli da mangiare?"
Ovvero: di fronte ad una recensione che trasuda tanto entusiasmo, come potrei non essere lieto di avere fatto questo piccolo regalo a Fenice?
P.S. Barbara, sei veramente un tassello che mancava a questo forum: parlo per me, ma penso che spesso chi colleziona tende a dimenticarsi un po' la funzione degli oggetti che con tanta passione cerca ed accumula. Queste recensioni, oltre che piacevoli da leggere, sono per quelli come me anche un opportuno "memento". 

Offline Fenice

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #2 il: Aprile 18, 2016, 21:29:19 pm »
Tubi ti confesso che recensire una vintage è difficilissimo.

Non è tanto la ricerca di dov'è nata, in che epoca storica si colloca, di che materiali è composta, ecc. ma di fare un lavoro introspettivo non di poco conto!
Cosa mi trasmette? Cosa provo? Cosa percepisco dal fruscio del pennino sulla carta?

Quando l'ho usata senza calzare il cappuccio ho scritto la seguente frase: "Perché mi fai sentire questo attrito? Cosa ti ho fatto?", poi ho messo il cappuccio e lei è cambiata totalmente.

Recensire il moderno è una passeggiata, recensire il vintage è un'impresa titanica.

Offline Giuseppe Tubi

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #3 il: Aprile 18, 2016, 21:52:36 pm »
Sono assolutamente convinto che rispetto ad una moderna una vintage tocchi le corde dell'emotività, e questo non può agevolare il compito di un critico.
Sono anche persuaso che l'ottantina di anni di vita abbondanti di una penna come quella che hai testato possano avere influito sul suo "carattere" e non è improbabile che un'altra penna teoricamente identica si comporterebbe in modo non precisamente uguale. In buona teoria questo non dovrebbe succedere per le moderne.
Naturalmente non potranno al contrario mutare le caratteristiche di bilanciamento, dell'impugnatura, ecc.
Insomma, hai svolto ottimamente un compito tutt'altro che facile, e questo lo rende ancora più apprezzabile.
P.S. Che inchiostro è quello blu?

Offline Fenice

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #4 il: Aprile 18, 2016, 22:19:40 pm »
Diamine Asa Blue.


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Offline Gong-oh

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #5 il: Aprile 19, 2016, 02:37:07 am »
Cento Babbà!

Offline Gong-oh

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #6 il: Aprile 19, 2016, 02:41:40 am »
Geniale la prova di scrittura su carta igienica.

E poi...., ti confermi a buon diritto la Signora degli Inchiostri.
 :set2010001:

Offline Fenice

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #7 il: Aprile 19, 2016, 07:46:42 am »
In sede d'esame non sai mai che carta ti propinano! Si va dalla carta velina, dove scrivere sul retro diventa impossibile, alla carta "Lines-Panpers" da tanto assorbe!

Giá ho la tensione e l'ansia da esame, ci manca pure lo stress della carta dei fogli protocollo!
Ecco come nascono i miei test di scrittura: se scrive senza spiumare su carta igienica ... all'esame ho uno stress in meno!

La carta Pigna dei quaderni del Fenomeno non fa meno schifo di quella che mi danno all'esame, pertanto ... i miei test servono anche a lui!

Fino ad ora, l'unica penna in grado di scrivere su qualsiasi superficie di scrittura senza spiumare é SAILOR!


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Offline pedewall

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #8 il: Aprile 19, 2016, 12:30:39 pm »

Vi regalo una copia del catalogo del 1929 della Wahl-Eversharp sulla Personal Point dal quale ho escluso le matite ed i desk set per problemi di dimensione file che comunque ho dovuto dividere in due parti.
La risoluzione è molto elevata.

Purtroppo è in bianco e nero.


Offline pedewall

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #9 il: Aprile 19, 2016, 12:31:50 pm »

Seconda parte

Offline Fenice

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #10 il: Aprile 19, 2016, 13:47:11 pm »
Grazie 1000 pedewall!!! Quindi la mia é nata nel 1929!!! L'anno della crisi economica! Se non é un risorgere dalle ceneri quello ...


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Offline fabbale

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Re:Recensione Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #11 il: Aprile 19, 2016, 15:56:39 pm »
 :set2010067:

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Re:Recensione: Wahl Eversharp Personal Point
« Risposta #12 il: Febbraio 14, 2017, 10:08:10 am »
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