Alfredo, capisco poco di digitale, ma ho la presunzione di credere di capire qualcosa di riproduzione del suono.
Se non ti ho inteso male scrivi che nel creare un file digitale da uno audio analogico utilizzando una frequenza di campionamento di 48 KHz dovresti ottenere un file audio digitale uguale a quello analogico.
Allora perché usare un campionamento a 96 KHz o a 192 KHz?
Forse i tecnici digitali hanno dei dubbi che uguali non siano? Oppure ci sono questi rompi… di analogisti che dicono di trovare delle differenze nel suono.
Di questo passo dovremo sempre usare la massima frequenza di campionamento utilizzabile ed avremo file sempre più grandi, ma il rompino di turno troverà sempre delle differenze.
Io credo che una possibile verità sia che ci sono sempre differenze tra lo stesso brano musicale analogico e digitale, alcune sono minime e accettabili, altre no.
Per quanto riguarda il brano di Mozart che ho scaricato, devo ancora approfondire l’ascolto, ma la risposta è scontata: essendo uguale il file digitale di origine i due flac compressi sono uguali ed il wav ottenuto nella conversione è lo stesso, se ci fosse da ascoltare anche quello analogico di riferimento………chissà.
Ergo, perché utilizzare un file da 330 Mb se è uguale a quello di 171Mb??
Li sto analizzando per semplice curiosità e posso solo anticipare che il brano e stato digitalizzato senza introdurre modifiche di editing tranne i tagli all’inizio e alla fine ed è digitalmente migliorabile.