Autore Topic: Hi-Fi pensieri  (Letto 39378 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #75 il: Ottobre 17, 2012, 21:51:27 pm »
Mah, non so che dire; sarò pieno di preconcetti, ma che un processo di compressione/decompressione lasci la musica indenne non lo vedo così scontato. Anche se nella teoria potrà essere sostenuto il contrario, mi si scusi tanto, ma non ci credo.
Io parto sempre dal presupposto che le onde sonore sono emesse in modo meccanico, quindi analogico; analogico pertanto deve essere il microfono che cattura i suoni ed analogico deve essere l'altoparlante (o qualsiasi altra diavoleria possa essere inventata) che lo riproduce. Perché analogico è il nostro orecchio. Quindi gli estremi iniziali della catena non possono che essere analogici e se in mezzo si è fatta una conversione in digitale, dovrà gioco forsa esserci una successiva conversione in analogico. I convertitori sono stati il principale tallone d'Achille dei lettori CD e probabilmente, malgrado gli innegabili miglioramenti, continuano ad esserlo tuttora. Ora, che della musica registrata e trasformata in digitale venga compressa, sparata in rete consentendo di scaricare in pochi minuti un'ora di musica che poi dovrà essere decompressa e convertita in segnale analogico...... Abbiate pazienza e perdonate il mio scetticismo, ma se serve per essere ascoltata con un lettore tascabile facendo joggin, mi va benissimo, ma per il resto mi tengo le mie sorgenti tradizionali.
Mi verrebbe da aggiungere "finché ci saranno", ma su questo sono abbastanza ottimista. Infatti, mentre il digitale è fatto da una sequenza di zero ed uno, l'analogico sfrutta tutti i valori in tutte le sue sfumature intermedie. Nell'analogico in ogni passaggio di duplicazione si perde qualcosa, magari impercettibile, ma che sommandosi passaggio dopo passaggio diventa percettibile eccome. Al contrario per la sua peculiarità il digitale consente in buona teoria di fare un numero infinito di copie tutte identiche di un originale. Questo è stato il boomerang che è tornato con violenza sul coppino delle case discografiche. La cosiddetta "musica liquida" non sposta il problema, perché ammesso e non concesso che sia pagata alla fonte, sarà poi duplicata N volte gratis. Per questo sono abbastanza convinto che i discografici saranno ben lieti di continuare a proporre dei vinili, forzatamente anche di qualità. Magari li faranno pagare ai grulli come il sottoscritto un capitale, ma penso proprio che continueranno a produrli.

Caro Giuseppe non voglio convincerti, e d'altra parte anch'io ho ancora il mio giradischi ed ogni tanto compro ancora qualche LP. Quello che voglio cercare di esprimere è il fatto che musica liquida e CD sono equivalenti, anzi la musica liquida può essere meglio.
Il problema della compressione e decompressione è un falso problema, quando comprimi un file testo e poi lo decomprimi riottieni lo stesso file, quando fai viaggiare su internet dei dati dall'altra parte arrivano inalterati (se non fosse cosi il mondo crollerebbe, pensa all'uso dei conti correnti online).

Da questo discorso devi togliere gli mp3, il formato degli mp3 porta infatti ad una compressione con perdita di informazione, ma ci sono altri formati compressi che non portano ad alcuna perdita (i soliti FLAC), ovviamente comprimono di meno. Ma ti dirò di più, oggi con la densità dei dischi rigidi e la velocità della rete nessuno ti impedisce di memorizzare e trasferire file senza alcuna compressione.

Insomma se preferisci una catena completamente analogica io sono con te. Ma se hai già ceduto al digitale, nel senso che usi anche dei CD, non hai alcun motivo per privileggiare questi ultimi rispetto alla liquida.

Alfredo
Naturalmente neppure io pretendo di convincere nessuno.
Mi rendo conto che se esistono file non compressi, i suddetti possano essere uguali ad un CD; sui file compressi sono un pò meno convinto; non ho difficoltà a pensare a compressioni su file testo, facilmente ottenibili uniformando i bianchi degli spazi vuoti ed i neri dei caratteri, che lasciano il risultato inalterato. Su un file musicale mi resta un pò più difficile immaginare di uniformare suoni o silenzi senza compiere qualche approssimazione.
Resta comunque il fatto che sarebbe poi pratico e quasi automatico (seppur non obbligatorio) farsi una discografia su un hard disk, perdendone poi quasi altrettanto automaticamente la conoscenza e la cognizione, rinunciando inoltre a copertine, foto, testi e notizie che hanno - almeno per me - un loro non trascurabile significato.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #76 il: Ottobre 17, 2012, 21:57:31 pm »

Mi assento mezza serata e scrivete due romanzi, uno a favore del digitale altro dell’analogico.
Entrambe condivisibili

Voglio innanzitutto precisare il mio pensiero su quanto ho scritto in precedenza: quella che io chiamo musica liquida, non è riferito a tutta la musica digitale, ma solo a quella che si scambia/vende in rete solitamente in formato mp3, formato ottenuto da una spinta compressione del file di origine. Le caratteristiche di questa musica vanno dal buono al pessimo, solitamente mediocre, ma sono di grande comodità dovuta prevalentemente alla ridotta dimensione in byte: si scarica velocemente, la puoi portare con te in un minuscolo contenitore etc., ma quasi mai raggiunge la qualità dell’alta fedeltà.
Per comprenderci faccio un semplice esempio.

Una canzone, ottimamente eseguita, tratta da un vinile o altra sorgente analogica,  viene digitalizzata ed il file creato si sente benissimo come l’analogico.
Questa canzone digitale, diciamo per semplicità che equivale ad un file Wave di dimensione pari a circa 10 MB ogni minuto di suono che, compresso in un mp3 quali quelli comunemente scaricabili da internet ha una dimensione di 1/10: 1MB.
E lecito pensare che all’mp3 più piccolo di dieci volte manchi qualcosa.
In via teorica è come riscrivere la frase precedente togliendo quanto possibile che diventa: 
lcto pensr mp3 piccol – 10 mnchi alcos.
Come vedete lo abbiamo ridotto della meta ed è comprensibile.
Ma nella musica il suono lo fanno, oltre la gamma audio, anche le armoniche che vengono per buona parte ridimensionate. 
Quindi minore sarà la compressione a cui sottopongo il file digitale originario, migliore sarà la qualità, altrimenti devo rinunciare a qualcosa.

Attualmente se voglio ascoltare dei particolari cantanti, li trovo solamente in digitale su CD, forse perdo qualcosa, ma non ho alternative.
Quoto, quoto, quoto.

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #77 il: Ottobre 17, 2012, 22:01:51 pm »

Mi assento mezza serata e scrivete due romanzi, uno a favore del digitale altro dell’analogico.
Entrambe condivisibili

Voglio innanzitutto precisare il mio pensiero su quanto ho scritto in precedenza: quella che io chiamo musica liquida, non è riferito a tutta la musica digitale, ma solo a quella che si scambia/vende in rete solitamente in formato mp3, formato ottenuto da una spinta compressione del file di origine. Le caratteristiche di questa musica vanno dal buono al pessimo, solitamente mediocre, ma sono di grande comodità dovuta prevalentemente alla ridotta dimensione in byte: si scarica velocemente, la puoi portare con te in un minuscolo contenitore etc., ma quasi mai raggiunge la qualità dell’alta fedeltà.
Per comprenderci faccio un semplice esempio.

Una canzone, ottimamente eseguita, tratta da un vinile o altra sorgente analogica,  viene digitalizzata ed il file creato si sente benissimo come l’analogico.
Questa canzone digitale, diciamo per semplicità che equivale ad un file Wave di dimensione pari a circa 10 MB ogni minuto di suono che, compresso in un mp3 quali quelli comunemente scaricabili da internet ha una dimensione di 1/10: 1MB.
E lecito pensare che all’mp3 più piccolo di dieci volte manchi qualcosa.
In via teorica è come riscrivere la frase precedente togliendo quanto possibile che diventa: 
lcto pensr mp3 piccol – 10 mnchi alcos.
Come vedete lo abbiamo ridotto della meta ed è comprensibile.
Ma nella musica il suono lo fanno, oltre la gamma audio, anche le armoniche che vengono per buona parte ridimensionate. 
Quindi minore sarà la compressione a cui sottopongo il file digitale originario, migliore sarà la qualità, altrimenti devo rinunciare a qualcosa.

Attualmente se voglio ascoltare dei particolari cantanti, li trovo solamente in digitale su CD, forse perdo qualcosa, ma non ho alternative.

Sono assolutamente d'accordo con te, soltanto che al giorno d'oggi la musica liquida non è più soltanto mp3. 100 CD occupano circa 60GB (una quantità di spazio oggi irrisorio) in formato non compresso, se si usa il formato flac (che non toglie alcuna informazioni) ne entrano tra i 150 ed i 200, abbiamo veramente bisogno di compressioni con perdita e di rinunciare a qualcosa?


Alfredo

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #78 il: Ottobre 17, 2012, 22:13:28 pm »
Mah, non so che dire; sarò pieno di preconcetti, ma che un processo di compressione/decompressione lasci la musica indenne non lo vedo così scontato. Anche se nella teoria potrà essere sostenuto il contrario, mi si scusi tanto, ma non ci credo.
Io parto sempre dal presupposto che le onde sonore sono emesse in modo meccanico, quindi analogico; analogico pertanto deve essere il microfono che cattura i suoni ed analogico deve essere l'altoparlante (o qualsiasi altra diavoleria possa essere inventata) che lo riproduce. Perché analogico è il nostro orecchio. Quindi gli estremi iniziali della catena non possono che essere analogici e se in mezzo si è fatta una conversione in digitale, dovrà gioco forsa esserci una successiva conversione in analogico. I convertitori sono stati il principale tallone d'Achille dei lettori CD e probabilmente, malgrado gli innegabili miglioramenti, continuano ad esserlo tuttora. Ora, che della musica registrata e trasformata in digitale venga compressa, sparata in rete consentendo di scaricare in pochi minuti un'ora di musica che poi dovrà essere decompressa e convertita in segnale analogico...... Abbiate pazienza e perdonate il mio scetticismo, ma se serve per essere ascoltata con un lettore tascabile facendo joggin, mi va benissimo, ma per il resto mi tengo le mie sorgenti tradizionali.
Mi verrebbe da aggiungere "finché ci saranno", ma su questo sono abbastanza ottimista. Infatti, mentre il digitale è fatto da una sequenza di zero ed uno, l'analogico sfrutta tutti i valori in tutte le sue sfumature intermedie. Nell'analogico in ogni passaggio di duplicazione si perde qualcosa, magari impercettibile, ma che sommandosi passaggio dopo passaggio diventa percettibile eccome. Al contrario per la sua peculiarità il digitale consente in buona teoria di fare un numero infinito di copie tutte identiche di un originale. Questo è stato il boomerang che è tornato con violenza sul coppino delle case discografiche. La cosiddetta "musica liquida" non sposta il problema, perché ammesso e non concesso che sia pagata alla fonte, sarà poi duplicata N volte gratis. Per questo sono abbastanza convinto che i discografici saranno ben lieti di continuare a proporre dei vinili, forzatamente anche di qualità. Magari li faranno pagare ai grulli come il sottoscritto un capitale, ma penso proprio che continueranno a produrli.

Caro Giuseppe non voglio convincerti, e d'altra parte anch'io ho ancora il mio giradischi ed ogni tanto compro ancora qualche LP. Quello che voglio cercare di esprimere è il fatto che musica liquida e CD sono equivalenti, anzi la musica liquida può essere meglio.
Il problema della compressione e decompressione è un falso problema, quando comprimi un file testo e poi lo decomprimi riottieni lo stesso file, quando fai viaggiare su internet dei dati dall'altra parte arrivano inalterati (se non fosse cosi il mondo crollerebbe, pensa all'uso dei conti correnti online).

Da questo discorso devi togliere gli mp3, il formato degli mp3 porta infatti ad una compressione con perdita di informazione, ma ci sono altri formati compressi che non portano ad alcuna perdita (i soliti FLAC), ovviamente comprimono di meno. Ma ti dirò di più, oggi con la densità dei dischi rigidi e la velocità della rete nessuno ti impedisce di memorizzare e trasferire file senza alcuna compressione.

Insomma se preferisci una catena completamente analogica io sono con te. Ma se hai già ceduto al digitale, nel senso che usi anche dei CD, non hai alcun motivo per privileggiare questi ultimi rispetto alla liquida.

Alfredo
Naturalmente neppure io pretendo di convincere nessuno.
Mi rendo conto che se esistono file non compressi, i suddetti possano essere uguali ad un CD; sui file compressi sono un pò meno convinto; non ho difficoltà a pensare a compressioni su file testo, facilmente ottenibili uniformando i bianchi degli spazi vuoti ed i neri dei caratteri, che lasciano il risultato inalterato. Su un file musicale mi resta un pò più difficile immaginare di uniformare suoni o silenzi senza compiere qualche approssimazione.
Resta comunque il fatto che sarebbe poi pratico e quasi automatico (seppur non obbligatorio) farsi una discografia su un hard disk, perdendone poi quasi altrettanto automaticamente la conoscenza e la cognizione, rinunciando inoltre a copertine, foto, testi e notizie che hanno - almeno per me - un loro non trascurabile significato.


Parto dalla fine della tua risposta per dirti che su questo hai ragione, le copertine, le foto, etc. sono importanti, ed è questo il motivo per cui continuo a comprare musica solida, domenica a Napoli c'era Discodays che è una fiera del vinile, ci sono andato con mio  figlio ed abbiamo portato a casa 10 LP.

Per la prima parte, parti da un assunto sbagliato un brano nella memoria di un calcolatore avrà la stessa rappresentazione di un testo, sarà cioè una stringa concatenata di 0 e di 1, del tipo

010111101100111 .... (sto trascurando ovviamente l'accorpamento in parole di lunghezza prefissata che viene fatta per motivi tecnologici)

Gli algortimi di compressione senza perdita per un testo saranno diversi da quelli usati per un brano solo perchè differenti tipi di informazione hanno sequenze di bit con differenti proprietà statistiche, e quindi di volta in volta si usa l'algoritmo che statisticamente da risultati migliori per quel tipo di informazione.

Alfredo


Offline iltoda

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #79 il: Ottobre 17, 2012, 22:25:19 pm »
Cerchiamo di fare un filo di chiarezza: una volta campionato un segnale musicale smette di essere musica ma diventa una bella sequenza di bit; la compressione senza perdita ( lo zip per esempio ) entra in gioco a questo livello ed è totalmente agnostica nei confronti del contenuto.

Differente è il caso di algoritmi di "faclidiatura" dei contenuti che portano ad una effettiva riduzione degli ingombi ( mp3 sempre come esempio ) ma partendo da principi totalmente differenti ( l'esempio della frase monca è perfettamente calzante! )

Detto in altri termini: se è lossless una volta decompresso è identico a quanto è stato compresso -> la diatriba analogico Vs digitale si sposta alla fase precedente ossia alla conversione AD.

E qui postremmo scoperchiare il classico vaso di pandora, e me ne guardo bene, ma vi invito a riflettere sul parallelo fotografico pellicola/RAW/jpeg.

A cosa serve comprimere senza perdita: ad esempio a permetterci a parità di ingombro di campionare a frequenze leggermente superiori e con un numero di bit più elevato, e in questo caso, se i confronti vengono eseguiti nel modo corretto le differenze possono essere abissali.

:-)

Marco


Offline iltoda

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #80 il: Ottobre 17, 2012, 22:27:12 pm »
Alfredo, abbiamo detto cose simili nello stesso momento!

:-)))

Marco

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #81 il: Ottobre 17, 2012, 22:57:20 pm »
Alfredo, abbiamo detto cose simili nello stesso momento!

:-)))

Marco

Direi di si!

Ne approfitto per aggiungere un link per chi vuole ascoltare un po' di musica classica in alta risoluzione (materiale liberamente disponibile senza alcun problema di copyright, ovviamente):
http://www.2l.no/hires/index.html

Alfredo

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #82 il: Ottobre 18, 2012, 09:20:48 am »
Cerchiamo di fare un filo di chiarezza: una volta campionato un segnale musicale smette di essere musica ma diventa una bella sequenza di bit; la compressione senza perdita ( lo zip per esempio ) entra in gioco a questo livello ed è totalmente agnostica nei confronti del contenuto.

Differente è il caso di algoritmi di "faclidiatura" dei contenuti che portano ad una effettiva riduzione degli ingombi ( mp3 sempre come esempio ) ma partendo da principi totalmente differenti ( l'esempio della frase monca è perfettamente calzante! )

Detto in altri termini: se è lossless una volta decompresso è identico a quanto è stato compresso -> la diatriba analogico Vs digitale si sposta alla fase precedente ossia alla conversione AD.

E qui postremmo scoperchiare il classico vaso di pandora, e me ne guardo bene, ma vi invito a riflettere sul parallelo fotografico pellicola/RAW/jpeg.

A cosa serve comprimere senza perdita: ad esempio a permetterci a parità di ingombro di campionare a frequenze leggermente superiori e con un numero di bit più elevato, e in questo caso, se i confronti vengono eseguiti nel modo corretto le differenze possono essere abissali.

:-)

Marco
.....Si potrebbe smontare la torre di Pisa, per risparmiare spazio nel trasporto mettere tutte le pietre uguali in casse comuni, trasportarla a Livorno (il massimo dello spregio) e rimontarla uguale lì.
So di aver fatto un paradosso e vi chiedo umilmente perdono, ma il mio cervello antiquato prova ripugnanza.....

Offline pedewall

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #83 il: Ottobre 18, 2012, 09:55:38 am »

Giuseppe bellissimo l’esempio della torre di Pisa.

Pongo una domanda, se qualcuno mi sa rispondere.

Nel sito segnalato da Alfredo in cui sono presenti brani liberamente utilizzabili, la prima riga ha lo stesso pezzo di musica con un “peso” di 338 MB e di 171 MB, stessa durata.
Chiedo: posto che il brano sia sempre lo stesso, che uno è circa il doppio dell’altro, cosa manca ad uno o cosa ha in più l’altro? Oppure sono uguali? Allora a cosa serve quello più grande, ma soprattutto a chi serve?

Lascio perdere l’elaborazione digitale di un segnale stereo in Dolby 5+1 che io non ritengo valida per ascoltare musica, benissimo per i videogiochi o per i film.

Forse sono un “audiofilo analogico” che apprezza ed utilizza il digitale quando non può farne a meno come per le registrazioni non ufficiali dal vivo.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #84 il: Ottobre 18, 2012, 11:42:14 am »

Giuseppe bellissimo l’esempio della torre di Pisa.

Pongo una domanda, se qualcuno mi sa rispondere.

Nel sito segnalato da Alfredo in cui sono presenti brani liberamente utilizzabili, la prima riga ha lo stesso pezzo di musica con un “peso” di 338 MB e di 171 MB, stessa durata.
Chiedo: posto che il brano sia sempre lo stesso, che uno è circa il doppio dell’altro, cosa manca ad uno o cosa ha in più l’altro? Oppure sono uguali? Allora a cosa serve quello più grande, ma soprattutto a chi serve?

Lascio perdere l’elaborazione digitale di un segnale stereo in Dolby 5+1 che io non ritengo valida per ascoltare musica, benissimo per i videogiochi o per i film.

Forse sono un “audiofilo analogico” che apprezza ed utilizza il digitale quando non può farne a meno come per le registrazioni non ufficiali dal vivo.
Grazie Paolo; ho dimenticato di scrivere che con l'occasione la torre la si potrebbe anche montare DIRITTA.
Pur lasciando agli esperti la sentenza, ritengo che la rilevante differenza di formato da te evidenziata non possa che derivare da una compressione di diversa entità; magari addirittura nulla nel primo file.
Avrebbe una sua logica, perché chi ascolta con un lettore tascabile e cuffiette e verosimilmente non coglierebbe differenze sensibili, col formato più ridotto può risparmiare spazio nella memoria e tempo nel download.

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #85 il: Ottobre 18, 2012, 11:42:36 am »

Giuseppe bellissimo l’esempio della torre di Pisa.

Pongo una domanda, se qualcuno mi sa rispondere.

Nel sito segnalato da Alfredo in cui sono presenti brani liberamente utilizzabili, la prima riga ha lo stesso pezzo di musica con un “peso” di 338 MB e di 171 MB, stessa durata.
Chiedo: posto che il brano sia sempre lo stesso, che uno è circa il doppio dell’altro, cosa manca ad uno o cosa ha in più l’altro? Oppure sono uguali? Allora a cosa serve quello più grande, ma soprattutto a chi serve?

Lascio perdere l’elaborazione digitale di un segnale stereo in Dolby 5+1 che io non ritengo valida per ascoltare musica, benissimo per i videogiochi o per i film.

Forse sono un “audiofilo analogico” che apprezza ed utilizza il digitale quando non può farne a meno come per le registrazioni non ufficiali dal vivo.


Paolo la risposta è semplice la frequenza di campionamento del file più grande è il doppio di quella dell'altro, 192Khz per il primo 96Khz, per il secondo.
Nel primo caso viene prelevato un campione del segnale analogico ogni circa 5 microsendi, nell'altro ogni circa 10 microsecondi. Il famoso teorema del campionamento dice che fino ad una frequenza di 48Khz i due segnali analogici ricostruiti dovrebbero essere perfettamente uguali, prudenzialmente per tenere in conto qualche effetto non ideale, diciamo che possiamo ritenere uguali i due segnali almeno fino ad una frequenza di 40Khz.

Messi su un impianto i due files suoneranno diversi? Prova e facci sapere.
Personalmente trovo i 44Khz di frequenza di campionamento dello standard CD limitanti, ma dubito che andare oltre ai 96Khz serva a qualcosa.

Alfredo

P.S. Per Giuseppe, in questo caso la compressione non centra nulla con la diversa lunghezza dei files (ovvero entrambi i file sono compressi ed il fattore di compressione è probabilmente lo stesso). La lunghezza è diversa perchè il primo file contiene il doppio dei campioni del secondo.

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #86 il: Ottobre 18, 2012, 12:01:30 pm »
Bellissimo questo topic! Ammetto la pia più totale ignoranza in fatto di audio in alta definizione ma leggo con molto interesse quanto da tutti voi scritto!

 :set2010083:

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #87 il: Ottobre 18, 2012, 12:21:53 pm »
Cerchiamo di fare un filo di chiarezza: una volta campionato un segnale musicale smette di essere musica ma diventa una bella sequenza di bit; la compressione senza perdita ( lo zip per esempio ) entra in gioco a questo livello ed è totalmente agnostica nei confronti del contenuto.

Differente è il caso di algoritmi di "faclidiatura" dei contenuti che portano ad una effettiva riduzione degli ingombi ( mp3 sempre come esempio ) ma partendo da principi totalmente differenti ( l'esempio della frase monca è perfettamente calzante! )

Detto in altri termini: se è lossless una volta decompresso è identico a quanto è stato compresso -> la diatriba analogico Vs digitale si sposta alla fase precedente ossia alla conversione AD.

E qui postremmo scoperchiare il classico vaso di pandora, e me ne guardo bene, ma vi invito a riflettere sul parallelo fotografico pellicola/RAW/jpeg.

A cosa serve comprimere senza perdita: ad esempio a permetterci a parità di ingombro di campionare a frequenze leggermente superiori e con un numero di bit più elevato, e in questo caso, se i confronti vengono eseguiti nel modo corretto le differenze possono essere abissali.

:-)

Marco
.....Si potrebbe smontare la torre di Pisa, per risparmiare spazio nel trasporto mettere tutte le pietre uguali in casse comuni, trasportarla a Livorno (il massimo dello spregio) e rimontarla uguale lì.
So di aver fatto un paradosso e vi chiedo umilmente perdono, ma il mio cervello antiquato prova ripugnanza.....

Giuseppe credo di poter ribaltare il tuo paradosso: lasciamo la Torre originale a Pisa, e costruiamo una replica esatta della torre in tutte le città italiane. Quando noi parliamo di queste cose non stiamo paragonando una replica all'originale, ma stiamo sempre paragonando due repliche (quelli di Livorno diranno che la loro replica è migliore anche dell'originale, ma questo non c'entra con il discorso).
Se ammetti che anche il tuo amato vinile è la replica di un nastro master analogico (il quale è a sua volta il tentativo di replica di un evento passato), ti renderai conto che il tuo paradosso perde parte del suo fascino.
Qualsiasi sia la sorgente che usiamo stiamo sempre approssimando quanto contenuto nel master, ed il fatto che il vinile possa essere più vicino al Master rispetto ad un file digitale ottenuto campionando dal master a 96Khz, e che conservi questa proprietà a lungo (anche questo va considerato) è discutibilissimo.

Alfredo

Alfredo

Offline pedewall

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #88 il: Ottobre 18, 2012, 14:12:26 pm »

Alfredo, capisco poco di digitale, ma ho la presunzione di credere di capire qualcosa di riproduzione del suono. 

Se non ti ho inteso male scrivi che nel creare un file digitale da uno audio analogico utilizzando una frequenza di campionamento di 48 KHz dovresti ottenere un file audio digitale uguale a quello analogico.
Allora perché usare un campionamento a 96 KHz o a 192 KHz?
Forse i tecnici digitali hanno dei dubbi che uguali non siano? Oppure ci sono questi rompi… di analogisti che dicono di trovare delle differenze nel suono.
Di questo passo dovremo sempre usare la massima frequenza di campionamento utilizzabile ed avremo file sempre più grandi, ma il rompino di turno troverà sempre delle differenze.
Io credo che una possibile verità sia che ci sono sempre differenze tra lo stesso brano musicale analogico e digitale, alcune sono minime e accettabili, altre no.

Per quanto riguarda il brano di Mozart che ho scaricato, devo ancora approfondire l’ascolto, ma la risposta è scontata: essendo uguale il file digitale di origine i due flac compressi sono uguali ed il wav ottenuto nella conversione è lo stesso, se ci fosse da ascoltare anche quello analogico di riferimento………chissà.
Ergo, perché utilizzare un file da 330 Mb se è uguale a quello di 171Mb??
Li sto analizzando per semplice curiosità e posso solo anticipare che il brano e stato digitalizzato senza introdurre modifiche di editing tranne i tagli all’inizio e alla fine ed è digitalmente migliorabile.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #89 il: Ottobre 18, 2012, 15:29:16 pm »

Giuseppe credo di poter ribaltare il tuo paradosso: lasciamo la Torre originale a Pisa, e costruiamo una replica esatta della torre in tutte le città italiane. Quando noi parliamo di queste cose non stiamo paragonando una replica all'originale, ma stiamo sempre paragonando due repliche (quelli di Livorno diranno che la loro replica è migliore anche dell'originale, ma questo non c'entra con il discorso).
Se ammetti che anche il tuo amato vinile è la replica di un nastro master analogico (il quale è a sua volta il tentativo di replica di un evento passato), ti renderai conto che il tuo paradosso perde parte del suo fascino.
Qualsiasi sia la sorgente che usiamo stiamo sempre approssimando quanto contenuto nel master, ed il fatto che il vinile possa essere più vicino al Master rispetto ad un file digitale ottenuto campionando dal master a 96Khz, e che conservi questa proprietà a lungo (anche questo va considerato) è discutibilissimo.

Alfredo

Alfredo
Ti assicuro, e non sono certo il solo, che non ho mai sentito un cd suonare come un vinile. Ci si è avvicinati molto, questo è vero, si è riuscito anche a dare una certa "spazialità" che era totalmente assente sino a non molti anni addietro.
Quello che scrivi è sacrosanto: anche un vinile nasce come copia di un nastro e poi di un master; però avrà sempre due passaggi in meno rispetto a qualsiasi sorgente digitale: la conversione analogico/digitale e la riconversione digitale/analogico.
C'è comunque un altro aspetto del discorso che è doveroso evidenziare: io sono stra-convinto che il vinile suoni meglio; va detto però che per fare suonare un vinile meglio di un cd e relativo lettore da poche centinaia di euro, occorre spenderne qualche migliaio. Per andare oltre, molti di più.

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