Autore Topic: Una trucchetto interessante  (Letto 5182 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Una trucchetto interessante
« il: Marzo 08, 2015, 18:59:58 pm »
Avevo già fato un'esperimento sporadico che si era rivelato promettente ed oggi, trafficando su un paio di laminate l'ho usato ancora avendo conferma che funziona. Quindi condivido questo metodo con coloro che-non-hanno-paura-di-nulla e le penne le sbudellano senza remore. Chiuso il preambolo.
Si tratta di un sistema per fissare le laminature una volta che sono state tolte per eseguire qualche lavoro, tipo quello classico di cambiare un fermaglio rotto. Credo che volendo qualcosa di simile all'adesivo bituminoso utilizzato all'epoca si possa anche trovare, ma ho scoperto che una buona alternativa è la colla solida in stick per le pistole che scaldandola permettono di fare incollaggi. Esiste sicuramente trasparente, bianca e nera. Un metodo comodo è utilizzare un saldatore a gas di quelli a penna che hanno l'accessorio catalitico che li fa funzionare come un cannoncino ad aria calda. A che ne dovesse comprare uno consiglio vivamente il Dremel Versatip, che non arriva alla professionalità del Weller (che però costa una fortuna), ma ha un ottimo rapporto qualità/prezzo: meno di 50€.
Basta mettere un pezzetto di colla all'interno della laminatura (naturalmente pulita), portarla a fusione, ficcarci dentro l'anima d'ebanite e ruotarla affinché la colla si sparga bene sulla superficie, proteggendosi le mani con una straccio.   



Offline pirulazio

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #1 il: Marzo 08, 2015, 19:36:32 pm »
Vero ottimo metodo, oltretutto se occorresse ri-sgusciare la penna si può fare in un attimo,
però io sono più grezzo, utilizzo i bastoncini di colla ed un accendino da 1 Euro ;-)

Online turin-pens

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #2 il: Marzo 09, 2015, 19:54:49 pm »
Ottimo e interessante consiglio, sicuramente utile a tutti quanti gli utenti del forum. Complimenti per l'ingegno!

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Offline Giovanni Abrate

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #3 il: Marzo 09, 2015, 21:22:14 pm »
Chi vuole usare i metodi dell'epoca delle penne può usare la gommalacca (shellac).

Offline pedewall

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #4 il: Marzo 09, 2015, 23:31:03 pm »

Ho della gommalacca in scaglie.
Giovanni sai come la si deve diluire per ottenere il shellac?
 in alcool come per i mobili? oppure?

Offline Giovanni Abrate

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #5 il: Marzo 10, 2015, 02:27:08 am »

Ho della gommalacca in scaglie.
Giovanni sai come la si deve diluire per ottenere il shellac?
 in alcool come per i mobili? oppure?

In alcool. Meglio se al 90% (qui negli USA si trova solo al 70%). Qui in America si trova anche già pronta, per la finitura dei mobili, in barattoli. Ce ne sono di due tipi, la gommalacca arancione e quella incolore. Vanno bene tutte e due. In passato i fabbricanti di penne usavano quella arancione. Io uso quella arancione per le vesciche di gomma e quella incolore per fermare le verette dei cappucci. Dopo averla applicata, rimuovo l'eccesso con una pezzuola imbevuta di alcool. Se il materiale è delicato, diluisco l'alcool con acqua del rubinetto.

Offline pedewall

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #6 il: Marzo 10, 2015, 09:13:40 am »

Grazie Giovanni.
Stupidamente non avevo mai pensato di usare la gommalacca come collante.
Ho ancora un paio di etti di quella arancione in scaglie, non conoscevo l'esistenza di quella incolore.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #7 il: Marzo 10, 2015, 12:12:49 pm »
Sull'ebanite nessun problema; sulla celluloide la base alcolica induce alla prudenza....
Comunque l'utilizzo della gommalacca è una valida opportunità, specie in quei casi dove lo spessore del collante deve essere minimo.
La colla a caldo è al contrario indicata dove sono necessari riempimenti abbastanza consistenti, come talvolta accade in presenza di laminature un po' abbondanti e quasi sempre nelle le testine dei cappucci, dove spesso le quantità di pece o simili sono davvero rilevanti e vanno eliminate se si vuole accedere alla saldatura della clip.

Online turin-pens

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #8 il: Marzo 10, 2015, 13:46:52 pm »
Vorrei spezzare una lancia sulla ortodossia delle riparazioni o meglio " restauri " lo scellac o gomma lacca si usava per sigillare i sacchetti di caucciù e in versione più densa per sigillare le rivestiture delle laminate. Per fissare gli anellini sulla celluloide io ci andrei cauto, ci sono altri sistemi anzi direi uno solo. Altre sostanze che  si dovrebbero usare sono la pece greca opportunamente lavorata e il bitume di giudea, tutte le altre sostanze andrebbero usate soltanto come " ULTIMA " ratio.

Offline Giovanni Abrate

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #9 il: Marzo 10, 2015, 16:00:06 pm »
Caro Riccardo, mi trovi d'accordo. Come sai, la "pece greca", o meglio il "section sealant" "Storico" sono stato il primo a commercializzarlo in tempi recenti. Si produce sciogliendo a caldo resina (come quella per gli archetti del violino) in olio di ricino. Ti assicuro che è un processo che lascia la cucina attaccaticcia per mesi!!!! :)
Per le verette, il metodo migliore è certamente quello dello "swaging" ed ho usato la morsa circolare "bionic wrench" per farlo, ma bisogna che il materiale del cappuccio non sia stato indebolito dal tempo. In molti casi è più consigliabile usare lo shellac, come veniva fatto anche dai riparatori dei tempi passati.
Ho in collezzione un grande numero di verette ed altri componenti rilevati molti anni fa da una ditta inglese fallita. Ne ho abbastanza da ricostruire decine di vecchie penne con le parti originali... un passatempo per quando andrò in pensione!

Offline pedewall

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #10 il: Marzo 10, 2015, 17:16:56 pm »

Grazie Giovanni, sei una fonte inesauribile di suggerimeti.
Ordinata una bionic wrench da 6", dovrebbe lavorare nel range da 7 a 14 mm.

Vediamo quante ne rompo anche se spero neanche una.

Offline solido

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #11 il: Marzo 10, 2015, 18:13:06 pm »
Caro Riccardo, mi trovi d'accordo. Come sai, la "pece greca", o meglio il "section sealant" "Storico" sono stato il primo a commercializzarlo in tempi recenti. Si produce sciogliendo a caldo resina (come quella per gli archetti del violino) in olio di ricino. Ti assicuro che è un processo che lascia la cucina attaccaticcia per mesi!!!! :)
Per le verette, il metodo migliore è certamente quello dello "swaging" ed ho usato la morsa circolare "bionic wrench" per farlo, ma bisogna che il materiale del cappuccio non sia stato indebolito dal tempo. In molti casi è più consigliabile usare lo shellac, come veniva fatto anche dai riparatori dei tempi passati.
Ho in collezzione un grande numero di verette ed altri componenti rilevati molti anni fa da una ditta inglese fallita. Ne ho abbastanza da ricostruire decine di vecchie penne con le parti originali... un passatempo per quando andrò in pensione!

Io ho gia una "bionic wrench" pinza molto interessante che una ditta americana "LOGGERHEAD" commercializza da molto tempo. Ne ha una gigante in catalogo che usano i vigili del fuoco americani specifica per aprire le fontane per ricaricare i serbatoi dell'acqua. Me la feci prendere da un amico quando si è recato negli Stati Uniti. E' vero che questa pinza lavora contemporaneamente in maniera circolare, quindi niente di meglio per stringere appunto qualcosa di circolare come le verette. Però è anche vero che se le verette si sono allentate questo dipende quasi sempre da un leggero collasso della celluloide sottostante e andare a stringere con la bionic wrench comporta molto spesso quel fastidioso fenomeno di vedere le verette, si fissate, ma distorte e alcune volte un pò ripiegate. Meglio sarebbe in questi casi, come disse a suo tempo il Tubi, scaldare e infilare qualcosa del diametro giusto all'interno del cappuccio per riportare la celluloide ristretta alle dimensioni originarie e fissare in questo modo le verette. Ovviamente quasi sempre, quando ho usato questo metodo ho poi dovuto carteggiare.

Offline solido

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #12 il: Marzo 10, 2015, 18:20:19 pm »
Mi sfugge invece il metodo migliore per sgusciare la lamina dalle penne rivestite. Fermo restando che è emerso dagli interventi precedenti che si può usare pece, shellac o addirittura stick di colla a caldo per rifissare la lamina alle parti in ebanite nude mi chiedevo se il metodo di Paolo (accendino) fosse sufficiente per sciogliere il collante originario e togliere la parte laminata oppure se risulta più opportuno utilizzare una pistola che spara aria calda e a che temperatura impostarla visto che ne posseggo una con la possibilità di stabilire a priori a quale temperatura di esercizio farla lavorare.

Offline Giovanni Abrate

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #13 il: Marzo 10, 2015, 19:35:42 pm »
Caro Riccardo, mi trovi d'accordo. Come sai, la "pece greca", o meglio il "section sealant" "Storico" sono stato il primo a commercializzarlo in tempi recenti. Si produce sciogliendo a caldo resina (come quella per gli archetti del violino) in olio di ricino. Ti assicuro che è un processo che lascia la cucina attaccaticcia per mesi!!!! :)
Per le verette, il metodo migliore è certamente quello dello "swaging" ed ho usato la morsa circolare "bionic wrench" per farlo, ma bisogna che il materiale del cappuccio non sia stato indebolito dal tempo. In molti casi è più consigliabile usare lo shellac, come veniva fatto anche dai riparatori dei tempi passati.
Ho in collezzione un grande numero di verette ed altri componenti rilevati molti anni fa da una ditta inglese fallita. Ne ho abbastanza da ricostruire decine di vecchie penne con le parti originali... un passatempo per quando andrò in pensione!

Io ho gia una "bionic wrench" pinza molto interessante che una ditta americana "LOGGERHEAD" commercializza da molto tempo. Ne ha una gigante in catalogo che usano i vigili del fuoco americani specifica per aprire le fontane per ricaricare i serbatoi dell'acqua. Me la feci prendere da un amico quando si è recato negli Stati Uniti. E' vero che questa pinza lavora contemporaneamente in maniera circolare, quindi niente di meglio per stringere appunto qualcosa di circolare come le verette. Però è anche vero che se le verette si sono allentate questo dipende quasi sempre da un leggero collasso della celluloide sottostante e andare a stringere con la bionic wrench comporta molto spesso quel fastidioso fenomeno di vedere le verette, si fissate, ma distorte e alcune volte un pò ripiegate. Meglio sarebbe in questi casi, come disse a suo tempo il Tubi, scaldare e infilare qualcosa del diametro giusto all'interno del cappuccio per riportare la celluloide ristretta alle dimensioni originarie e fissare in questo modo le verette. Ovviamente quasi sempre, quando ho usato questo metodo ho poi dovuto carteggiare.

D'accordo su tutto!
Per la cronaca, il primo a vendere le bionic wrench per le riparazioni delle penne è stato il sottoscritto tramite la ditta che avevo allora (Tryphon Enterprises). Le fornivo con un corredo di guarnizioni in gomma per estrarre le sezioni delle penne.

Offline Giovanni Abrate

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Re:Una trucchetto interessante
« Risposta #14 il: Marzo 10, 2015, 19:37:48 pm »
Mi sfugge invece il metodo migliore per sgusciare la lamina dalle penne rivestite. Fermo restando che è emerso dagli interventi precedenti che si può usare pece, shellac o addirittura stick di colla a caldo per rifissare la lamina alle parti in ebanite nude mi chiedevo se il metodo di Paolo (accendino) fosse sufficiente per sciogliere il collante originario e togliere la parte laminata oppure se risulta più opportuno utilizzare una pistola che spara aria calda e a che temperatura impostarla visto che ne posseggo una con la possibilità di stabilire a priori a quale temperatura di esercizio farla lavorare.

Se la lamina è fissata con la gommalacca (come d'origine) si può usare la pistola ad aria calda. La gommalacca si scioglie a 75º-80º.

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