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C'è sempre una prima volta.

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Giuseppe Tubi:
La Hundred Year della Waterman è una penna che amo profondamente ed anche per questo mi da una grande soddisfazione riportarle agli antichi splendori ponendo rimedio ai guai che interessano quello che è il vero tallone d'Achille di questa bella e particolare penna, ovvero il fondello trasparente che si sgretola alla sorta della celluloide cristallizzata, anche se di celluloide non si tratta. Sta di fatto che sovente, per non dire quasi sempre, si trovano penne col fondello monco. Molte HY sembrano nere, ma mettendo contro luce il bordo del cappuccio si vede che nere non sono: le più comuni sono di un bordeaux, marrone o blu; colori sempre molto scuri: avevano rispettivamente il fondello trasparente rosso ciliegia, giallo e blu. Apro una piccola parentesi: per la mia esperienza per ricostruire la parte mancante si ottengono ottimi risultati utilizzando delle barrette di materiale acrilico che si trovano in rete senza problemi e che vengono proposte in colori perfettamente congruenti con quello del materiale originario. Mi riesce quindi difficile comprendere come alcuni riparatori utilizzino invece del materiale, probabilmente analogo, ma completamente trasparente, ottenendo così lavori che magari tecnicamente sono ineccepibili ma esteticamente suonano di falso da lontano un miglio. Chiusa parentesi.
Insomma col tempo ho eseguito diverse ricostruzioni di fondelli con buoni risultati, ma in realtà il fondello non è l'unica parte trasparente della HY: lo è anche la sommità del cappuccio dove è innestata la clip. Questa parte è decisamente molto meno critica del fondello e sovente si trova con qualche piccola crepa visibile in trasparenza, sovente piuttosto scolorita, ma ancora stabile e senza criticità anche sollecitando la clip. L'ultima penna che mi è capitato, oltre al fondello monco aveva la clip era mancante e la sommità del cappuccio presentava parecchie fatture: non avrebbe sicuramente reggere allo stress per la sostituzione del fermaglio. Dopo lunghi mesi ad attendere l'ispirazione in questo w.e. mi sono deciso a cimentarmi nella ricostruzione della parte. Sono abbastanza soddisfatto del risultato ottenuto, che vi mostro nelle foto di seguito.

tribbo:
Anzitutto veramente complimenti per la bravura e per quella che ai miei occhi di semplice utente sembra una riparazione perfetta!!!! Penna veramente di grande impatto estetico con i suoi terminali trasparenti, sembra come nuova!

Ho letto poi che la HY aveva introdotto la Lucite (Plexiglas) per i terminali trasparenti, ma poi per esigenze belliche (il plexiglas serviva per gli aerei) la lucite venne sostituita con la celluloide trasparente, estremamente prona alla cristallizazione

Giuseppe Tubi:
Grazie Paolo. Credo che non sia mai stata fatta molta chiarezza sul materiale utilizzato per la Hundred Year nel corso degli anni; secondo me la parte trasparente che cristallizza non è celluloide, nonostante il fenomeno di degrado sia analogo. Con la celluloide trasparente si sarebbe potuto ottenere il colore giallo, ma il blu, il rosso ed il verde trasparenti li vedo proibitivi per quel materiale. Sono propenso a pensare che si tratti effettivamente di lucite, con cui erano realizzate le parti trasparenti del cockpit degli aeroplani ed è stato anche il materiale utilizzato dalla Parker per la 51. Sono propenso a credere che se questo materiale non ha più potuto essere utilizzato dalla Waterman ciò possa coincidere con l'introduzione sul mercato di una serie di Hundred Year senza più i terminali trasparenti, in alcuni casi col cappuccio fissato ad incastro e talvolta con il corpo liscio. Penne che hanno perso completamente il fascino delle prime diventando piuttosto tristi e ben poco attraenti.

turin-pens:
Ottimo restauro, la HY è tornata al suo antico splendore. Condivido quanto dici sulla ricostruzione dei fondelli con acrilico completamente trasparente che sa davvero di farlocco. Tenendo anche conto di quanto sia facile reperire il plexiglass trasparente colorato, non si comprende per quale motivo ci siano riparatori che non lo utilizzano.

Giuseppe Tubi:
Grazie anche a te, Riccardo. Infatti. Mi chiedo anch'io come si possa sprecare tempo per fare delle ricostruzioni che è come se avessero attaccata l'etichetta di FARLOCCO.
Pensa che ho visto utilizzare il plexiglas anche per ricostruire quelle che erano le parti in celluloide trasparente su penne d'epoca. ORRORE!

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