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Ormai nel nostro paese le uniche penne in grado di offrire garanzie in termini di funzionalità e durata sono le Aurora, che per altro è uno dei pochissimi produttori che realizza in proprio l'intero gruppo scrittura, ovvero condotta e pennino. Alcune penne Aurora hanno avuto gravi problemi, come le prime serie della Optima, realizzate in un materiale instabile. C'è da dire però che la casa torinese ancora oggi, passato oltre un decennio dalla costruzione di queste penne, ne sostituisce le parti in resina con altre realizzate nel nuovo materiale.
Stipula (anche col marchio Tibaldi), Visconti, Delta hanno prodotto alcune penne bellissime che tuttavia non hanno mai brillato per qualità di scrittura per i pennini ormai omologati ma soprattutto per i conduttori di scarsa qualità reperibili sul mercato. Quello che è peggio però riguarda la durata di molte di queste penne, tra l'altro molto care, soggette a deterioramento dei materiali: le Voyager della Visconti che non si sono sgretolate sono mosche bianche, stessa cosa può essere detta per le Delta Pompei. Le Stipula e le Tibaldi dalla stessa Stipula prodotte soffrivano del deterioramento del maxi converter interno. Tutti guasti di fatto irreparabili che hanno privato gli sfortunati proprietari delle loro costose penne perché nel frattempo i produttori sono falliti e non restava che intonare il chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Parlando di penne care costruite male bisognerebbe parlare anche di Omas, ma non è bello infierire su chi è già defunto.