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Penne Stilografiche Italiane => Il resto della produzione italiana => Topic aperto da: Giuseppe Tubi - Maggio 22, 2011, 13:58:28 pm

Titolo: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 22, 2011, 13:58:28 pm
Forse non è bellissima, ma ha delle peculiarità veramente uniche: il caricamento, definito nel Castruccio "a pistone di punta", la parte trasparente per il controllo della carica, situata sul fondo della penna, la grafica del marchio, davvero bellissima. Sembra quasi impossibile che con tali presupposti, questa penna e questo marchio siano state una meteora: spuntata dal nulla e nel nulla sparita.
Eppure sinora, a quanto mi risulta, nessuno è riuscito a connetterli né ad una città, né ad un nome. 
Ho fotografato la penna anche da smontata per mostrarne la tecnica costruttiva; il blocco pennino/conduttore, dotato di tubicino, con una mezza rotazione può essere reso solidale al puntale o svincolato e reso libero di scorrere all'interno di esso. Col predetto movimento, contrastato da una molla, si mette in azione un dispositivo che agisce in modo analogo allo stantuffo tuffante brevettato da Simoni per la Omas, benché già precedentemente realizzato con la Dunn Pen americana. :( :(
In analogia con l'Aurora 88, il corpo è in celluloide, mentre sia la perte interna che l'esterna del puntale, sono in ebanite.
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: sbroglia - Maggio 22, 2011, 17:08:44 pm
Effettivamente...sconosciuta,partcolare e ben costruita. Peccato
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 22, 2011, 18:48:39 pm
Effettivamente...sconosciuta,partcolare e ben costruita. Peccato
In effetti ho trovato un piccolo indizio: la clip è identica a quella di una Goldmichel tipo Aurora 88, quindi presumibilmente coeva.
Probabilmente però non vuol dir nulla perché verosimilmente saranno state parti acquistate da fornitori terzi.
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: sbroglia - Maggio 22, 2011, 19:19:27 pm
sono d'accordo
la minuteria potrebbe essere di "fornitura"
il sistema pennino è veramente curioso
pazzesco nessuno ne abbia mai trovata un'altra
eppure hanno speso dei soldi per fare il tutto
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: turin-pens - Maggio 22, 2011, 19:22:03 pm
Indubbiamente è una penna particolare, curiosa e ben progettata ma sfortunatamente mai vista prima, non ho nemmeno mai avuto l'opportunità di fotografarne una.

Vediamo se c'è qualche altro utente che ne possiede una?

 :set2010002:
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Wallygator - Maggio 22, 2011, 20:23:16 pm
Posso solo aggiungere che la penna é citata a pag. 181 del 2^volume  della "Storia della stilografica" della signora Jacopini; magari é la medesima penna (colore, scatola ecc. paiono identici)
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 22, 2011, 21:25:27 pm
Posso solo aggiungere che la penna é citata a pag. 181 del 2^volume  della "Storia della stilografica" della signora Jacopini; magari é la medesima penna (colore, scatola ecc. paiono identici)
E' probabile che fosse il (un) precedente proprietario.
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Macchia Nera - Maggio 23, 2011, 05:02:07 am
Penna interessantissima, vista sui libri ma mai dal vero.
Anche il logo... bellissimo.

Negli anni mi e' capitata una penna con pennino semicarenato montato anch'esso su molla. Ho subito pensato ad un sistema di caricamento simile pero' quella penna aveva un comune caricamento a pulsante di fondo. Marcata "Lucciola", corpo e cappuccio in ebanite nera con estremita' in plastica rossa. Forme a "torpedo".
Mi rimane il dubbio sul perche' il blocco pennino fosse molleggiato.
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: pedewall - Maggio 23, 2011, 23:00:17 pm

Riporto copia di un articolo pubblicato su Penna N. ?? non lo ricordo.

PENSAR PER SCRIVERE
La stilografica che interpretava il modernismo
di Enrico Bettazzi

Gli anni cinquanta sono stati un periodo di forte bizzarria costruttiva nel mondo delle penne. I produttori italiani, schiacciati dalla concorrenza dei prodotti esteri, dovevano per forza ingegnarsi per garantirsi l'attenzione del mercato. Aurora con la 88 e le sue varianti e Omas con la 361 lasciavano il resto del mercato domestico alle vulcaniche invenzioni di Umberto Legnani (oltre 50 brevetti per il marchio Lus), ai marchi come Quadretti con la Colorado, Pen-Co con i modelli "touch-down" e altri ancora quasi sconosciuti.
La produzione era all'insegna dell'innovazione o meglio del "famole strane". Tant'è che anche per Pensar si diceva nella reclame che "era rivoluzionaria come l'era che l'ha creata".
In questo panorama si inserisce dunque a pieno titolo questa penna, poco conosciuta per la breve durata dell'esperienza produttiva. Il nome forse rimanda alla scrittura come espressione del pensiero umano, come confermerebbe la pubblicità che recitava "Pensar, la penna che traduce il pensiero" (FOTO 1). Ma come avviene in molti casi commerciali il vero significato dell'acronimo è molto meno filosofico: Pensar sta per "penna Sartori", dal nome del produttore Ferdinando Sartori. La sede della società era a Bologna, vera fucina di produzioni e commercializzazione di ottime penne (Omas, Nettuno, Tabo, Quadretti ecc.), in via dell'Arcoveggio al numero civico 48.
Il marchio sfruttava un logo anch'esso vulcanico, o meglio sulfureo, visto che la sagoma della penna (peraltro a pennino scoperto) era portata a braccio da un diavoletto che, tra i piedi ben distanziati in un passo assai lungo (un gran passo nel progresso), aveva un motto "precedo e procedo" che ribadiva l'idea innovativa che distingueva la stilografica (FOTO 2).
Caratteristica unica di Pensar è quella di avere un sistema di caricamento tutto particolare, unico nel suo genere. Il meccanismo di riempimento è legato alla parte anteriore della penna; la piccola carenatura del pennino è un elemento a sé stante rispetto al corpo della penna e svitato si allunga e diviene libero di muoversi in su e giù grazie a una molla. La pressione sul pennino inzuppato nella boccetta di inchiostro spinge all'indietro il corpo pennino e permette l'afflusso del liquido al corpo serbatoio (FOTO 3). Una volta effettuata la carica, il corpo pennino viene riavvitato e così bloccato e rigido permette la scrittura. Questa inversione di posizionatura negli elementi costitutivi della penna continua anche nel corpo, perché la finestra trasparente rivela-inchiostro, che solitamente è posizionata vicino al colletto della stilografica, stavolta è posta verso la coda della penna. In taluni modelli tale finestrella è caratterizzata da un'anellatura orizzontale.
La produzione prevedeva due modelli: uno con cappuccio laminato oro, l'altro con cappuccio in resina in tinta col corpo della penna. Le penne conosciute sono tutte di colore nero.
La stilo con il cappuccio in tinta aveva la zigrinatura per l'avvitamento, mentre l'altro modello prevedeva una chiusura a pressione. La banda dorata sul cappuccio non laminato è abbellita da un motivo floreale. La clip riecheggia la sagomatura della Pelikan, con la classica forma a becco di pellicano. I due modelli avevano prezzi in linea con quelli del mercato medio-alto: quella con il cappuccio in tinta costava 6.200 lire, mentre l'altra con il cappuccio laminato 7.800 lire.
Il depliant qui riprodotto, nella grafica degli anni cinquanta, accosta in prima pagina la sagoma delle due penne al fungo atomico: così come la bomba a idrogeno, anche la Pensar avrebbe dovuto rivoluzionare un'era (FOTO 4). Si spiegava anche che "una pressione di 240 grammi esercitata sul pennino è sufficiente ad azionarne il dispositivo di riempimento. Il pennino ha una resistenza alla pressione di 12 kg" (FOTO 5).
Pensar era abbinata al numero tre, simbolo della perfezione, perché tre erano i movimenti per il caricamento (sviamento, pressione, riavvitamento del corpo pennino) e perché la sua capienza era tre volte superiore a quella di qualsiasi altra penna. Il depliant riprodotto (FOTO 6) ci fa anche vedere una sezione del corpo/serbatoio, illuminandoci sul sistema di caricamento sopra descritto.
Nonostante fosse garantita in eterno, Pensar non resse alla prova del tempo: il sistema di caricamento ideato danneggiava alla lunga la funzionalità del pennino. Tale problematica fu forse la ragione della rapida scomparsa di questa penna che, quindi, va considerata una vera rarità per il collezionismo.
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: sbroglia - Maggio 24, 2011, 09:27:43 am
GRAZIE PAOLO!
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: turin-pens - Maggio 24, 2011, 11:13:41 am
Grande Paolo! sempre puntuale e preciso!
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: The Pen Lover Boutique - Maggio 24, 2011, 17:29:12 pm
Visto che se ne conoscevano solo nere... trovarne uno così bordeaux è ancora più rara...!!  :set2010090:
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 24, 2011, 21:27:34 pm

Riporto copia di un articolo pubblicato su Penna N. ?? non lo ricordo.

PENSAR PER SCRIVERE
La stilografica che interpretava il modernismo
di Enrico Bettazzi

Gli anni cinquanta sono stati un periodo di forte bizzarria costruttiva nel mondo delle penne. I produttori italiani, schiacciati dalla concorrenza dei prodotti esteri, dovevano per forza ingegnarsi per garantirsi l'attenzione del mercato. Aurora con la 88 e le sue varianti e Omas con la 361 lasciavano il resto del mercato domestico alle vulcaniche invenzioni di Umberto Legnani (oltre 50 brevetti per il marchio Lus), ai marchi come Quadretti con la Colorado, Pen-Co con i modelli "touch-down" e altri ancora quasi sconosciuti.
La produzione era all'insegna dell'innovazione o meglio del "famole strane". Tant'è che anche per Pensar si diceva nella reclame che "era rivoluzionaria come l'era che l'ha creata".
In questo panorama si inserisce dunque a pieno titolo questa penna, poco conosciuta per la breve durata dell'esperienza produttiva. Il nome forse rimanda alla scrittura come espressione del pensiero umano, come confermerebbe la pubblicità che recitava "Pensar, la penna che traduce il pensiero" (FOTO 1). Ma come avviene in molti casi commerciali il vero significato dell'acronimo è molto meno filosofico: Pensar sta per "penna Sartori", dal nome del produttore Ferdinando Sartori. La sede della società era a Bologna, vera fucina di produzioni e commercializzazione di ottime penne (Omas, Nettuno, Tabo, Quadretti ecc.), in via dell'Arcoveggio al numero civico 48.
Il marchio sfruttava un logo anch'esso vulcanico, o meglio sulfureo, visto che la sagoma della penna (peraltro a pennino scoperto) era portata a braccio da un diavoletto che, tra i piedi ben distanziati in un passo assai lungo (un gran passo nel progresso), aveva un motto "precedo e procedo" che ribadiva l'idea innovativa che distingueva la stilografica (FOTO 2).
Caratteristica unica di Pensar è quella di avere un sistema di caricamento tutto particolare, unico nel suo genere. Il meccanismo di riempimento è legato alla parte anteriore della penna; la piccola carenatura del pennino è un elemento a sé stante rispetto al corpo della penna e svitato si allunga e diviene libero di muoversi in su e giù grazie a una molla. La pressione sul pennino inzuppato nella boccetta di inchiostro spinge all'indietro il corpo pennino e permette l'afflusso del liquido al corpo serbatoio (FOTO 3). Una volta effettuata la carica, il corpo pennino viene riavvitato e così bloccato e rigido permette la scrittura. Questa inversione di posizionatura negli elementi costitutivi della penna continua anche nel corpo, perché la finestra trasparente rivela-inchiostro, che solitamente è posizionata vicino al colletto della stilografica, stavolta è posta verso la coda della penna. In taluni modelli tale finestrella è caratterizzata da un'anellatura orizzontale.
La produzione prevedeva due modelli: uno con cappuccio laminato oro, l'altro con cappuccio in resina in tinta col corpo della penna. Le penne conosciute sono tutte di colore nero.
La stilo con il cappuccio in tinta aveva la zigrinatura per l'avvitamento, mentre l'altro modello prevedeva una chiusura a pressione. La banda dorata sul cappuccio non laminato è abbellita da un motivo floreale. La clip riecheggia la sagomatura della Pelikan, con la classica forma a becco di pellicano. I due modelli avevano prezzi in linea con quelli del mercato medio-alto: quella con il cappuccio in tinta costava 6.200 lire, mentre l'altra con il cappuccio laminato 7.800 lire.
Il depliant qui riprodotto, nella grafica degli anni cinquanta, accosta in prima pagina la sagoma delle due penne al fungo atomico: così come la bomba a idrogeno, anche la Pensar avrebbe dovuto rivoluzionare un'era (FOTO 4). Si spiegava anche che "una pressione di 240 grammi esercitata sul pennino è sufficiente ad azionarne il dispositivo di riempimento. Il pennino ha una resistenza alla pressione di 12 kg" (FOTO 5).
Pensar era abbinata al numero tre, simbolo della perfezione, perché tre erano i movimenti per il caricamento (sviamento, pressione, riavvitamento del corpo pennino) e perché la sua capienza era tre volte superiore a quella di qualsiasi altra penna. Il depliant riprodotto (FOTO 6) ci fa anche vedere una sezione del corpo/serbatoio, illuminandoci sul sistema di caricamento sopra descritto.
Nonostante fosse garantita in eterno, Pensar non resse alla prova del tempo: il sistema di caricamento ideato danneggiava alla lunga la funzionalità del pennino. Tale problematica fu forse la ragione della rapida scomparsa di questa penna che, quindi, va considerata una vera rarità per il collezionismo.

Wooooow!
E io credevo che non se ne sapesse nulla......
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Ambros - Maggio 24, 2011, 22:31:07 pm
Topic interessantissimo, grazie!! :set2010001: :set2010090:
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 25, 2011, 14:44:56 pm


Wooooow!
E io credevo che non se ne sapesse nulla......
C'è però qualche piccola imprecisione: la parte porta pennino nella posizione di scrittura, quindi bloccata, è nella massima estensione; non è vero pertanto che si allunga, bensì consente di essere spinta all'interno.
Non mi sembra affatto verosimile che il sistema di caricamento potesse alla lunga danneggiare il pennino semicorrazzato, in grado di sopportare indenne pressioni ben più elevate. Anche se, sicuramente, tale sistema non avrebbe potuto essere riproposto su penne tradizionali con pennini flessibili.
Penso pertanto che il flop commerciale della Pen-Sar sia da attribuire ad altri fattori; forse era semplicemente troppo cara e sconosciuta per reggere il confronto con una concorrenza già affermata sul mercato.
Titolo: Re: ... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: turin-pens - Luglio 01, 2011, 10:39:28 am
Mettendo ordine nell'archivio del materiale pubblicitario, ho ritrovato questa busta da lettera personalizzata Pen-Sar.

(http://www.tangotorino.com/pennamania/pen-sar/01.jpg)

Qui in silverlight (http://www.tangotorino.com/pennamania/pen-sar/silverlight.html)

 :set2010021:
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: solido - Luglio 24, 2012, 15:48:46 pm
Sono entrato in possesso di una Pensar nera. Volevo sapere se qualcuno poteva farmi conosere il suo valore attuale. Grazie per le eventuali risposte.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: turin-pens - Luglio 24, 2012, 16:15:41 pm
Il valore è molto variabile, dipende dalle condizioni, dalle rifiniture, dal modello etc.. Oltretutto non è mai elegante dare un valore netto a questi oggetti senza neppure averli visti.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: solido - Luglio 24, 2012, 16:35:19 pm
In verità è in possesso di un mio amico il quale me la cederebbe. La penna in questione risulta essere in ottime condizioni, il meccanismo rientrante del pennino funziona perfettamente e non presenta graffi o ammaccature nè sul fusto nè sul cappuccio. E' nera con il cappuccio nero. Purtroppo non ho foto perchè attualmente il mio amico non stà a Roma. Avrei voluto conoscere una sua, pur generica valutazione, per potermi regolare sull'eventuale acquisto. Grazie in ogni caso.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: turin-pens - Luglio 24, 2012, 17:42:35 pm
Allora in questo caso si tratta di sapere quanto bisogna spendere per l'eventuale acquisto. Domanda ancora più difficile in quanto il prezzo è strettamente legato al proprio portafoglio e alla semplice ma sempre attuale equazione domanda-offerta tipica di ogni transazione.
Ci sono collezionisti che non spenderebbero nemmeno 10 euro per un'Etiopia Bianca, altri invece che sarebbero disposti a vendersi un rene pur di possederne una...

 :set2010080:
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Luglio 24, 2012, 18:12:52 pm
Sono entrato in possesso di una Pensar nera. Volevo sapere se qualcuno poteva farmi conosere il suo valore attuale. Grazie per le eventuali risposte.
Condivido quanto affermato da Riccardo. La soggettività delle valutazione, che è un concetto sempre valido, lo è ancora di più con penne di questo tipo, per le quali la rarità non va di pari passo con la "desiderabilità"; essendo oggetti poco conosciuti possono essere ritenuti di scarso significato, come al contrario delle "chicche" che solo pochi sono in grado di mostrare.
Direi che abbastanza paragonabile è il caso della DP2, che forse è meno originale come fattura, ma sicuramente è altrettanto rara. Un venditore l'ha proposta su Ebay diverse volte a circa 500 euro, ma è sempre andata invenduta. Secondo me il prezzo è eccessivo, ma se un collezionista desse un grosso significato al fatto che è stata la penna che di fatto ha introdotto il converter, potrebbe essere disponibile ad investirci una cifra magari non di molto inferiore. La Pen-Sar, per esempio, ha un caricamento che direi essere unico nel suo genere: volendo non è una cosa da poco....
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Wallygator - Luglio 30, 2012, 19:18:05 pm
Il mistero s'infittisce; dall'allegato sembra che la ditta produttrice fosse un pennellificio! Boh?!?!
http://www.adamoli.org/vecchio_cassetto/fatture/f130.jpg
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Luglio 30, 2012, 22:35:09 pm
Il mistero s'infittisce; dall'allegato sembra che la ditta produttrice fosse un pennellificio! Boh?!?!
http://www.adamoli.org/vecchio_cassetto/fatture/f130.jpg
Il buon Pedewall in uno dei primi post di questo topic ha fornito una serie di notizie sul produttore di questa penna.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: pedewall - Agosto 15, 2012, 23:59:15 pm

Nell'archivio di Stato risultano tre brevetti depositati in Italia da Sartori Ferdinando di Bologna dal giugno 1950 al settembre 1952 e si tratta di:
1.   Pennellessa con lungo manico malleabile ed adattabile per usarsi a distanza, in anfrattuosità ad esempio, fra elementi di termosifoni, od altro
2.   Secchiaio con vano utilizzabile a cassetto…..
3.   Pennello a ghiera metallica cilindrica

Il secchiaio dovrebbe essere una sorta di lavandino.
Nessun brevetto di penne, ma possono anche averli persi.

Pensate che un elenco dell'Archivio di Stato attribuisce a Legnani Umberto (penne LUS) il deposito di circa 150 brevetti con numeri date e descrizioni, infatti gli americani lo hanno premiato come il più prolifico inventore del 900, mentre l'elenco ufficiale gli attribuisce il deposito in Italia di circa 20 brevetti.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Settembre 30, 2012, 18:41:16 pm
Forse non è bellissima, ma ha delle peculiarità veramente uniche: il caricamento, definito nel Castruccio "a pistone di punta", la parte trasparente per il controllo della carica, situata sul fondo della penna, la grafica del marchio, davvero bellissima. Sembra quasi impossibile che con tali presupposti, questa penna e questo marchio siano state una meteora: spuntata dal nulla e nel nulla sparita.
Eppure sinora, a quanto mi risulta, nessuno è riuscito a connetterli né ad una città, né ad un nome. 
Ho fotografato la penna anche da smontata per mostrarne la tecnica costruttiva; il blocco pennino/conduttore, dotato di tubicino, con una mezza rotazione può essere reso solidale al puntale o svincolato e reso libero di scorrere all'interno di esso. Col predetto movimento, contrastato da una molla, si mette in azione un dispositivo che agisce in modo analogo allo stantuffo tuffante brevettato da Simoni per la Omas, benché già precedentemente realizzato con la Dunn Pen americana. :( :(
In analogia con l'Aurora 88, il corpo è in celluloide, mentre sia la perte interna che l'esterna del puntale, sono in ebanite.

Oggi, 30.09.'12, ho trovato una sorella della Pen-Sar qui mostrata; altrettanto ben conservata, anche se in questo caso priva di scatola. Differisce oltre che per il colore (compresa la finestrella sul fondo interamente trasparente) per il fermaglio, di foggia decisamente diversa.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: pirulazio - Maggio 01, 2013, 12:30:18 pm
How about green?

(http://i1215.photobucket.com/albums/cc511/zona900/Pens/DSCN1128_zps9575ad46.jpg) (http://s1215.photobucket.com/user/zona900/media/Pens/DSCN1128_zps9575ad46.jpg.html)

(http://i1215.photobucket.com/albums/cc511/zona900/Pens/DSCN1129_zps4f2819ab.jpg) (http://s1215.photobucket.com/user/zona900/media/Pens/DSCN1129_zps4f2819ab.jpg.html)

(http://i1215.photobucket.com/albums/cc511/zona900/Pens/DSCN1130_zps70907e32.jpg) (http://s1215.photobucket.com/user/zona900/media/Pens/DSCN1130_zps70907e32.jpg.html)
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Wallygator - Maggio 01, 2013, 12:39:08 pm
 :set2010001: :set2010001:
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Marlowe - Maggio 01, 2013, 15:13:07 pm
 :set2010083:
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: turin-pens - Maggio 01, 2013, 16:06:18 pm
Penna molto bella quella mostrata da Paolo ma ciò che la rende ai miei occhi particolarmente interessante è la greca.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 01, 2013, 22:35:13 pm
How about green?

Bella. Mi chiedo se sia antecedente o successiva a quelle col cappuccio in metallo.
Lo si può intuire dalla scatola?
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Massimo - Maggio 31, 2014, 00:23:08 am
Certo che noi italiani in fatto di fantasia e tecnica ne abbiamo da vendere.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Gong-oh - Maggio 31, 2014, 03:22:59 am
 :set2010001:
Topic molto interessante, grazie ai preziosi contributi.
Un'altra penna bella e particolare uscita dal cappello magico del Tubi.
Io ho un debole per le penne burgundy.
Ma un altro prticolare mi è piaciuto tantissimo: lo slogan.
La stilografica che traduce il pensiero.
È esattamente ciò che penso quando scrivo con una stilografica.
È la mission di ogni stilografica.
Per me, nessun altro strumento o metodo di scrittura riesce, più della stilografica, a tradurre in frasi concrete ciò che la mente ha elaborato.

Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: menefra - Settembre 13, 2015, 18:48:56 pm
How about green?

Bella. Mi chiedo se sia antecedente o successiva a quelle col cappuccio in metallo.
Lo si può intuire dalla scatola?

Questa è la mia praticamente mai inchiostrata, col cappuccio in metallo, ancora con la fascetta originale; la scatola con interno di raso, bordata di metallo dorato.

(http://i1375.photobucket.com/albums/ag466/gabrimene/1_zps8obz2mzm.jpg) (http://s1375.photobucket.com/user/gabrimene/media/1_zps8obz2mzm.jpg.html)

(http://i1375.photobucket.com/albums/ag466/gabrimene/2_zpsbhtrhzay.jpg) (http://s1375.photobucket.com/user/gabrimene/media/2_zpsbhtrhzay.jpg.html)

(http://i1375.photobucket.com/albums/ag466/gabrimene/3_zpswizrmcu4.jpg) (http://s1375.photobucket.com/user/gabrimene/media/3_zpswizrmcu4.jpg.html)

(http://i1375.photobucket.com/albums/ag466/gabrimene/4_zpsi15b5jlo.jpg) (http://s1375.photobucket.com/user/gabrimene/media/4_zpsi15b5jlo.jpg.html)

P.S.- Ho segnalato la mancanza di immagini nel post del 30/09/2012 (TUBI)
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Settembre 13, 2015, 18:55:52 pm
Bellissima.
Trovare una penna in quelle condizioni è sempre una goduria.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: menefra - Settembre 13, 2015, 19:01:14 pm
Bellissima.
Trovare una penna in quelle condizioni è sempre una goduria.

Grazie. Pensar che non l'ho trovata: l'ho avuta da anni poi colpevolmente scordata.
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Settembre 13, 2015, 19:05:28 pm
Come si è detto, non sarà una penna per la quale i collezionisti sono disponibili a fare follie, ma è comunque decisamente rara. Poi ha la peculiarità di quel sistema di riempimento e quella grafica fantastica...
Titolo: Re:... E Pen-Sar che nessuno la conosce....
Inserito da: Giuseppe Tubi - Settembre 17, 2016, 12:21:06 pm
Era in vendita su ebay; il prezzo non economicissimo, ma abbordabile. Pensa(r) che ti ri-Pensa(r), ho deciso che poteva completare la serie e l'ho presa, tanto nessuno se l'è filata.
Anche questa, come la verde mostrata da Paolo, è sponsorizzata dall'acqua S. Pellegrino; quello che trovo singolare che la relativa scritta è in una posizione decisamente anomala, che la rende illeggibile quando la penna è chiusa. O meglio, come mostra la foto si legge "A RINO", che fa molto romanesco: A Rino.... 'ndo vai?".
Mah!