Penne Stilografiche da tutto il mondo - Penne a sfera e roller > Il resto del mondo

GRAPHIC - OR: cattivi pensieri.

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Giuseppe Tubi:
Una delle regole non scritte del nostro settore collezionistico ha stabilito - chissà poi perché - che le penne francesi, rarissime eccezioni a parte, non sono degne di considerazione. A quanto si può dedurre dai siti di aste on-line parrebbe che persino gli stessi galli, usualmente alquanto nazionalisti, siano freddi nei confronti delle penne storiche prodotte nel loro Paese.
Eppure non solo mi sembra si possa affermare che mediamente le penne d'oltralpe non siano peggiori delle altre, ma se non ricordo male nell'epoca pionieristica della stilografica del fine '800 - inizio '900, proprio dalla Francia arrivarono importanti contributi allo sviluppo di questo strumento.
In qualche modo anche la penna che vi presento sembrerebbe - seppur in epoca un po' più tardiva - aver dato un suo contributo innovativo.
Vista sulla baia elettronica, malgrado la scarsa documentazione fotografica, aveva attirato la mia attenzione e, stante il prezzo restato inchiodato al popolarissimo ammontare di 14 euro, ho deciso di acquistarla per togliermi la curiosità di esaminarla da vicino.
Sul corpo compare ben leggibile l'iscrizione:
GRAPHIC - ORDUPLICATEURBREVETE' S.G.D.G.
La penna è in tutto e per tutto una rientrante, ma si differenzia per il curioso gruppo di scrittura costituito da un conduttore cilindrico dotato di due tagli longitudinali sfalzati di 90° che percorrano la metà superiore e quella inferiore del diffusore; perfettamente in asse è stato inoltre ricavato un sottile foro che svolge la funzione di far affluire l'inchiostro.
Nel taglio superiore è inserito un piccolo pennino a punta di lancia completamente piatto le cui punte d'iridio sono sferiche, rendendolo quindi idoneo a scrivere da entrambi i lati. Da uno dei lati l'iridio è modellato per dare un tratto decisamente largo, dall'altro un po' più sottile. I due tipi di scrittura vengono ottenuti ruotando la penna in mano di 180° e sono evidenziati da due punti bianchi di diverso diametro incisi sull'imboccatura della penna
Tutto questo ricorda moltissimo la filosofia costruttiva del gruppo scrittura della PARKER 180, che però è uscita 1977, quindi in epoca, direi, non sospetta.
Pur con alcune differenze sostanziali a me sembra richiamare anche un'altra penna, molto brevettata e sicuramente posteriore, ma in questo caso di soli 10 - 15 anni, nella quale la punta del pennino si trovava sull'asse e permetteva di ottenere, ruotandola, due diversi tipi di scrittura nelle posizioni indicate da due punti bianchi di diverso diametro incisi sul puntale, anche se in questo ciò era dovuto essenzialmente alla diversa flessibilità ottenibile dal pennino. Se non ricordo male nella pubblicità era evidenziato come dal lato rigido la penna risultasse particolarmente idonea all'uso con carta carbone. Duplicateur?....
Magari sono il solito malpensante che ce l'ha sempre con lui....

P.S. scusate la qualità infame delle foto fatte in modo fortunoso stante la giornata infame
 

f.hawks:
Ecco dove eri finito, in francia ....... altro che messa a punto cardiaca .........

 :set2010028: :set2010028:

Giuseppe Tubi:

--- Citazione da: f.hawks - Dicembre 05, 2015, 16:37:42 pm ---Ecco dove eri finito, in francia ....... altro che messa a punto cardiaca .........

 :set2010028: :set2010028:

--- Termina citazione ---
No, no.... è che toccandomi il cuore forse mi hanno reso più maligno e perfido.

f.hawks:
Certo che il povero Armando a quest'ora si starà rivoltando nella tomba visto che fine hanno fatto fare alla sua creatura.....

 :set2010027: :set2010027:

Gong-oh:
Si può arrivare a pensare di tutto, ma che il Tubi possa diventare maligno e perfido proprio no.
Sei tornato alla grande o forse non sei mai andato via, però ricominciare a leggere i tuoi post, oserei dire che...... SPALANCA IL CUORE!
 :set2010039:

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