Penne Stilografiche Italiane > Il resto della produzione italiana

Ancora (avverbio) DP2

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alfredop:
Posto un po' di foto della DP2 cacciata oggi:











La penna mi sembra costruita molto bene e tutti i pezzi sembrano essere di ottima qualità. Il luogo di produzione doveva essere questo:
https://maps.google.it/maps?oe=utf-8&client=firefox-a&q=via+g.+palmieri+40+napoli&ie=UTF-8&hq=&hnear=0x133b080ee088e493:0x8fcc8abca4e1d5db,Via+Marchese+Palmieri+Giuseppe,+40,+Napoli&gl=it&ei=976PUaOoOYOS4AT8iYDADA&ved=0CDEQ8gEwAA
adesso sembra non esserci più nulla.

Alfredo

Wallygator:
 :set2010001: :set2010001:

Giuseppe Tubi:
E' indubbiamente una penna che nella storia della stilografica ha un suo posto, ed anche di un certo rilievo.
Le cartucce hanno qualche differenza dal tio in dotazione alla mia, che sono poi quelle che si vedono nel depliant, con un gommino tipo contagocce alla sommità.

Marlowe:
Quando vedo questi foglietti di istruzione mi intenerisco... ma oltre a questo, se li paragono agli odierni manuali dei cellulari, o peggio degli smartphone, mi colpisce quanto allora si riuscisse a spiegare con poche e semplici illustrazioni mentre oggi ingegneri pazzi e/o frustrati scrivono cose assolutamente incomprensibili. E non solo quelli: il mio ultimo televisore ha un manuale di 358 pagine, con allegato un altro volume di indirizzi di garanzie internazionali, ed un breve opuscolo sull'importanza di utilizzare la tv in sutuazioni di sicurezza (esempio, non esporla alle fiamme né portarla nella cabina pressurizzata di un aereo. Ci manca che scrivano di non mangiarla....).

Giovanni Abrate:
Molto bella! Ne ho una anche io: devo tirarla fuori e fotografarla. Molto bello il corredo della tua!

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