Post recenti

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1
Eh, sì: è proprio una brutta storia della quale sono stato parte perché il proprietario mi aveva chiesto se potevo dare un'occhiata alla penna per capire perché non caricasse. C'è voluto poco a comprenderne il motivo: il sistema di carica a stantuffo, recuperato da qualche penna di infima qualità ed anche malandato, era troppo corto per il fusto nel quale è stato montato (oddio montato... Diciamo piantato alla meno peggio) quindi lo stantuffo nella sua discesa si sganciava dal suo alberino prima che lo scontro del puntale che ne fermasse la corsa. Ovvero quella penna NON HA MAI CARICATO per il semplice motivo che non poteva farlo.
Probabilmente sarei pure riuscito in qualche modo a rendere funzionante la penna, ma sarebbe stato comunque un rabbercio, anche se sicuramente molto migliore di quello d'origine. La gentilissima offerta da parte di Colui che è in grado "di fa' l'occhi alle pulci", come dicono in Toscana, era ed è stata garanzia di un lavoro fatto come Iddio comanda.
Mi astengo dall'entrare nel merito dell'aspetto morale della questione; dico solo che chi ha avuto la disavventura di comperare (ad un prezzo pure salato) questa penna nelle sue condizioni originarie è una persona assolutamente per bene, un vero signore. Averlo raggirato in questo modo approfittandosi della sua buona fede è un'autentica vigliaccata.
2
Questa è una penna. O perlomeno, ora è una penna, perché in origine era tutto fuorché una penna. Per definire cosa fosse prima, forse sarebbe più appropriato usare il termine "accozzaglia di parti" — e probabilmente anche questo sarebbe un eufemismo.



Ma riavvolgiamo il nastro e trasferiamoci in un'altra dimensione, quasi metafisica: quella dei pen show, tanto amati dagli appassionati. Veri e propri mercatini, più o meno grandi, dove imbonitori di ogni tipo propongono penne vintage, funzionanti o meno, a collezionisti e semplici curiosi. La maggior parte di questi, spesso sprovvista di adeguata preparazione tecnica, storica o culturale, finisce per essere letteralmente travolta da questi eventi. 
In mezzo a questo caos — non troppo diverso da quello dei vecchi mercati rionali dove il venditore di turno turlupinava il pensionato di passaggio — si aggirano anche personaggi che, con più o meno spudoratezza, si autodefiniscono "costruttori artigianali di penne". Con una parlantina di tutto rispetto, riescono a colpire l'ignaro appassionato con la stessa rapidità e precisione di un camaleonte che cattura la cavalletta.

Il problema nasce quando, tornato a casa, l'appassionato si risveglia dal torpore dell'acquisto incauto e, con sommo disappunto, scopre che "l'oggetto" comprato — spacciato per penna — non carica. Ed è a questo punto che i nodi vengono al pettine.

Ora, concediamoci un po' di (amaro) divertimento. Alla segnalazione che la penna non caricava, l’intervento massimo del "produttore" è stato: "Ho lubrificato il pistone"... 
Ora, chiunque abbia una minima dimestichezza sa bene che, se un pistone non carica, non è certo lubrificandolo che magicamente inizierà a funzionare.

Ma vi chiedo: potrà mai funzionare un pistone fatto in questo modo?





Oltre alla pessima realizzazione del pistone e della guarnizione, osservate come la parte superiore sia costituita da una vite in ferro arrugginita; il pistone è troppo corto, tanto da fuoriuscire dalla sua guida, rendendo impossibile il caricamento della penna.

Se tutto ciò non bastasse a classificare questo manufatto come "pessimo", aggiungiamo anche il fondello: come si vede dalle foto, era in realtà un pezzo recuperato da chissà quale altra penna, malamente "vestito" per assomigliare a un fondello vero, senza alcun accoppiamento, battuta, sottosquadra o altro. Anche il castello di guida del pistone è di fattura decisamente scadente.



Tutto questo ha richiesto la costruzione ex novo di un castello, di una madre vite e di un nuovo pistone, della lunghezza corretta, che rimanesse nella sua sede e dotato di guarnizioni capaci di garantire la tenuta.





 
Pistone completamente ricostruito

Come se non bastasse, originariamente la penna montava un pennino regolabile Wahl Eversharp: una bella sorpresa, se non fosse che era stato installato su una comunissima condotta, rendendolo di fatto inutilizzabile. 
Ricordo che il pennino regolabile della Wahl Eversharp, per funzionare correttamente, necessita della sua condotta originale o, almeno, di una condotta opportunamente modificata, dotata di uno scasso sufficientemente lungo e profondo da consentire il corretto scorrimento del cursore e il perfetto appoggio del pennino.

Se il pennino regolabile viene montato su una condotta standard, non solo il cursore non scorre, ma il pennino rimane anche sollevato rispetto alla condotta stessa, interrompendo il velo capillare indispensabile per la scrittura fluida — o addirittura impedendo del tutto l'erogazione dell'inchiostro. 
È stato quindi necessario sostituire completamente la condotta con una nuova, modificata ad hoc.

 
Pennino regolabile Wahl Eversharp montato su condotta "tipo Pelikan". Si nota come il pennino sia montato male (condotta troppo arretrata) e sollevato, impedendo il corretto funzionamento.

 
Condotta "originale"

 
Nuova condotta prima della modifica

 
Nuova condotta dopo la modifica

Anche la clip è stata rifatta. Originariamente, questa "penna" montava una pessima clip mobile, sostituita con una clip ad anello. È stato necessario tagliare il cappuccio per realizzare una testina a vite dotata di naso filettato, in grado di alloggiare correttamente la clip. 
Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia, che un giorno meriterà di essere raccontata.

Ora, finalmente, questo insieme di pezzi è diventato una penna perfettamente funzionante.

 
3
Wahl Eversharp / Re:Wahl Eversharp Skyline Cappuccio Dorato - Radial Stripe
« Ultimo post da turin-pens il Aprile 16, 2025, 10:01:15 am »
Ho una grande simpatia per la Skyline; E' una penna che generalmente si trova a prezzi contenuti e che scrive molto bene, con grande scorrevolezza. La sua originalissima estetica è figlia di Henry Dreyfuss, un famoso designer industriale: il suo grosso cappuccio sembra quasi sproporzionato, ma è proprio lì che secondo me nasce il fascino di questa penna. Guardate nella foto allegata se la caldaia della locomotiva a vapore Hudson degli anni '30, disegnata dallo stesso Dreyfuss, non sembra il cappuccio della Skyline.

Concordo su tutto, aggiungo che la Skyline è una gioia da portare in giro, diversa da tutte non è la solita copia di qualcosa. La Skyline è la Skyline. Ci fossero oggi penne che osano così tanto!
4
Buongiorno e intanto grazie per la risposta,

in realtà una sola stilografica e la uso molto molto raramente, infatti ho fatto una bella pulizia al pennino e al serbatoio, la lascio vuota e la caricherò nel momento in cui saprò usarla. Anche le penne a sfera mi hanno dato qualche problema, nessuna perdita di inchiostri ma alcune si rifiutano di scrivere credo dato che sono state a testa in su e si deve essere asciugata, appunto, la sfera, rimesse a testa in sotto hanno scritto di nuovo.

Intanto ho trovato, a casa di mia madre, un bel portapenne in cristallo, ne allego foto.

Grazie

Giovanni

89158-0
5
Wahl Eversharp / Re:Wahl Eversharp Skyline Cappuccio Dorato - Radial Stripe
« Ultimo post da Giuseppe Tubi il Aprile 14, 2025, 19:05:19 pm »
Ho una grande simpatia per la Skyline; E' una penna che generalmente si trova a prezzi contenuti e che scrive molto bene, con grande scorrevolezza. La sua originalissima estetica è figlia di Henry Dreyfuss, un famoso designer industriale: il suo grosso cappuccio sembra quasi sproporzionato, ma è proprio lì che secondo me nasce il fascino di questa penna. Guardate nella foto allegata se la caldaia della locomotiva a vapore Hudson degli anni '30, disegnata dallo stesso Dreyfuss, non sembra il cappuccio della Skyline.
6
Io non mi preoccuperei troppo: una penna in ordine e col cappuccio calzato (naturalmente parliamo di una penna carica d'inchiostro) non deve dare problemi sia se lasciata in orizzontale che in verticale, sia a testa in su che a testa in giù. Quello che può accadere ad una stilografica se viene lasciata a lungo ferma per parecchi giorni è che stenti un pò a ripartire perché l'inchiostro sul pennino si è asciugato. La ripartenza può risultare difficoltosa in modo proporzionale al tempo di inattività, ma generalmente non si incontrano grosse difficoltà. Naturalmente influisce anche la volatilità del tipo d'inchiostro impiegato, ma non voglio complicare troppo i discorsi.
Insomma, se una penna lasciata in verticale in un bicchiere o simili perde inchiostro ed allaga il cappuccio c'è qualcosa che non va': magari si tratta di un problema banale, ma non deve succedere.
Se si parla invece di riporre le penne di una collezione, piccola o grande che sia, allora è obbligatorio che le penne siano scariche e pulite, ovvero che l'inchiostro sia stato scaricato e la penna lavata. A quel punto si deve solo evitare che vengano colpite dai raggi del sole diretti, evitando altresì luoghi eccessivamente caldi e/o umidi.
Biro e roller hanno logicamente bisogno di molte meno attenzioni.
7
Presentazioni / Re:Presentazioni
« Ultimo post da Giuseppe Tubi il Aprile 14, 2025, 18:21:14 pm »
Ciao Giovanni, ben arrivato.
8
Presentazioni / Re:Presentazioni
« Ultimo post da turin-pens il Aprile 14, 2025, 15:51:10 pm »
Ciao Giovanni,

benvenuto su Pennamania, qui certamente non sei il solo ad amare sia le penne stilografiche che la fotografia.
9
Fotografia / Re:Il mio nuovo giocattolo
« Ultimo post da turin-pens il Aprile 14, 2025, 15:46:20 pm »
Ho appena restaurato il mio di 300/4, vecchio, problema con minima distanza messa a fuoco che è chilometrica ma una gran bella lente con uno sfocato eccellente, la vedo dura la messa a fuoco manuale con la ZF, personalmente mai provato su corpi mirrorless ma se la azzecchi e fai ritratto sarai molto soddisfatto.

p.s. il motore di AF non ti si romperà non essendoci ;-)


https://www.flickr.com/photos/giovanniaprea/albums/72177720325085908

Ciao Giovanni,

ho avuto il 300/4 manuale Ai-S ED. Obiettivo davvero bello, compatto e ben bilanciato. Sfornava fotografie davvero meravigliose ma poi ho avuto l'occasione di prendere questo che è il fratello AF serie D e non ho resistito. Ora fa compagnia al fratello maggiore il 500/4 AF-S DII.

Il bello della serie D e successiva DII è che conserva la ghiera dei diaframmi, quindi si può usare anche su corpi a pellicola privi di modulo AF.
10
Fotografia / Re:Il mio nuovo giocattolo
« Ultimo post da Giovanni68 il Aprile 14, 2025, 12:16:24 pm »
Ho appena restaurato il mio di 300/4, vecchio, problema con minima distanza messa a fuoco che è chilometrica ma una gran bella lente con uno sfocato eccellente, la vedo dura la messa a fuoco manuale con la ZF, personalmente mai provato su corpi mirrorless ma se la azzecchi e fai ritratto sarai molto soddisfatto.

p.s. il motore di AF non ti si romperà non essendoci ;-)


https://www.flickr.com/photos/giovanniaprea/albums/72177720325085908

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
       
Twittear