Autore Topic: Comit - Omas il mistero svelato?  (Letto 20250 volte)

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Online turin-pens

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Comit - Omas il mistero svelato?
« il: Maggio 05, 2012, 12:07:58 pm »
Forse non tutti lo sanno ma le vecchie produzioni Omas hanno una cosa in comune con la produzione attuale. Ovvero la non paternità dei pennini.
Rover-Comit una volta, Bock oggi.

Peccato o forse sarebbe meglio dire Eureka!?!

 :set2010027:



Offline vikingo60

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #1 il: Maggio 05, 2012, 12:22:18 pm »
Non sapevo che anche in tempi lontani la OMAS non si producesse da sola i pennini.

Online turin-pens

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #2 il: Maggio 05, 2012, 12:31:17 pm »
Non sapevo che anche in tempi lontani la OMAS non si producesse da sola i pennini.

Io ho sempre avuto seri dubbi sulla sua capacità produttiva in generale (pennini inclusi) e cercando, leggendo, fotografando e facendo un sacco di prove comparative etc... sono arrivato a scoprirlo/capirlo.
Ciliegina sulla torta è stato l'aver ritrovato un pennino Aurora 88 (quella di Nizzoli) con pennino prodotto proprio dalla Comit ex Rover.
Sicuramente, vi starete chiedendo cosa centra l'Aurora 88 con la Omas e la mia risposta è, apparentemente nulla ma in realtà non è così.
A voi, se avrete voglia, capire il perché!

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #3 il: Maggio 05, 2012, 18:25:04 pm »
Non sapevo che anche in tempi lontani la OMAS non si producesse da sola i pennini.

Io ho sempre avuto seri dubbi sulla sua capacità produttiva in generale (pennini inclusi) e cercando, leggendo, fotografando e facendo un sacco di prove comparative etc... sono arrivato a scoprirlo/capirlo.
Ciliegina sulla torta è stato l'aver ritrovato un pennino Aurora 88 (quella di Nizzoli) con pennino prodotto proprio dalla Comit ex Rover.
Sicuramente, vi starete chiedendo cosa centra l'Aurora 88 con la Omas e la mia risposta è, apparentemente nulla ma in realtà non è così.
A voi, se avrete voglia, capire il perché!

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Sei troppo ermetico Riccardo; svelaci l'arcano!

Offline rembrandt54

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #4 il: Maggio 05, 2012, 20:46:06 pm »
Lontana anni extra-luce dalle Omas di oggi!!! :set2010083:

Volevi dire....anni ....extra-lucens  :set2010053:

Offline pirulazio

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #5 il: Maggio 05, 2012, 21:01:26 pm »
Di pennini nuovi in oro di ricambio per le 88 marcati solamente 14K ne ho un paio di sacchettini pieni,
sacchettini di carta della Rover ovviamente, cosa centra? Non lo so!!!
Il colore è + rosso rispetto a quelli originali, ma per il resto sono uguali, ora li cerco.

Mr. P

Online turin-pens

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #6 il: Maggio 07, 2012, 23:54:31 pm »
Non sapevo che anche in tempi lontani la OMAS non si producesse da sola i pennini.

Io ho sempre avuto seri dubbi sulla sua capacità produttiva in generale (pennini inclusi) e cercando, leggendo, fotografando e facendo un sacco di prove comparative etc... sono arrivato a scoprirlo/capirlo.
Ciliegina sulla torta è stato l'aver ritrovato un pennino Aurora 88 (quella di Nizzoli) con pennino prodotto proprio dalla Comit ex Rover.
Sicuramente, vi starete chiedendo cosa centra l'Aurora 88 con la Omas e la mia risposta è, apparentemente nulla ma in realtà non è così.
A voi, se avrete voglia, capire il perché!

 :set2010021:
Sei troppo ermetico Riccardo; svelaci l'arcano!

Come dico sempre, in realtà non esistono grandi segreti. Personalmente non credo nel caso e se ci sono due oggetti simili, sono portato a pensare che le analogie, indichino qualcosa su cui meriti indagare.
Un esempio pratico, sono proprio i pennini.... Per quale motivo, "oggi" la Omas dovrebbe utilizzare pennini Bock che sia esteticamente che qualitativamente, lasciano abbastanza perplessi e che si sono indubbiamente dei "buoni" pennini per le penne stilografiche di fascia medio-bassa ma non di certo all'altezza di produzioni di alta gamma, specialmente quando hai sulle spalle, un nome blasonato e importante come Omas.
Sarebbe, altresì incomprensibile (almeno per me) rinunciare ad auto-produrre, quella che è l'anima ed il cuore di ogni penna (ovvero il pennino).
Affidare la realizzazione di questa parte ad una azienda esterna, significa standardizzare i tuoi pennini e porli sulla stessa linea qualitativa di tutti gli altri.
Questa decisione, oggi stona con la volontà sia di Omas che di molte altre aziende del settore di voler dare un'impronta di esclusività e qualità assoluta del tuo prodotto.
Sono dell'idea che questa, più che altro, sia una strada obbligata dettata dalla reale mancanza di persone specializzate nella costruzione di pennini all'interno dell'azienda.
Questo accade quando le maestranze mancano o non si sono mai avute. Nel secondo caso, diviene palese che se non si sono mai avute, risulta difficile, per non dire improbabile riuscire ad istruire qualcuno che possa farli e che a sua volta possa istruire una nuova generazione e così via.

Tutto chiaro? Forse no e quindi forse è meglio ragionare da un altro punto di vista. Prendiamo un pennino Omas moderno, osserviamolo con attenzione e poi confrontiamolo con un pennino che sappiamo essere uffialmente di produzione Bock (Visconti, Delta etc..) noteremo subito delle analogie, sia estetiche che qualitative.
Ora, prendiamo un pennino Omas d'epoca come un pennino lucens e poi confrontiamolo con un pennino di produzione Rover-Comit e scopriremo come con questi due pennini d'epoca sia possibile applicare lo stesso ragionamento, tanto da poter riscontrare le stesse caratteristiche.

Si potrebbe obiettare dicendo che fu la Omas a produrre i pennini per la Rover-Comit se non fosse che quest’ultima, esattamente come Bock, nacque proprio come azienda produttrice di pennini e che li produsse anche per l'Itala-Cromograf e tanti altri, arrivando nei primi anni '50 a produrre pennini anche per Aurora che come sappiamo, da sempre è in questo settore autonoma.

Tra l'altro la Rover-Comit è dell'area bolognese e qui non aggiungo altro... Almeno per ora!

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Online Giuseppe Tubi

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #7 il: Maggio 08, 2012, 10:03:19 am »
Come dico sempre, in realtà non esistono grandi segreti. Personalmente non credo nel caso e se ci sono due oggetti simili, sono portato a pensare che le analogie, indichino qualcosa su cui meriti indagare.
Un esempio pratico, sono proprio i pennini.... Per quale motivo, "oggi" la Omas dovrebbe utilizzare pennini Bock che sia esteticamente che qualitativamente, lasciano abbastanza perplessi e che si sono indubbiamente dei "buoni" pennini per le penne stilografiche di fascia medio-bassa ma non di certo all'altezza di produzioni di alta gamma, specialmente quando hai sulle spalle, un nome blasonato e importante come Omas.
Sarebbe, altresì incomprensibile (almeno per me) rinunciare ad auto-produrre, quella che è l'anima ed il cuore di ogni penna (ovvero il pennino).
Affidare la realizzazione di questa parte ad una azienda esterna, significa standardizzare i tuoi pennini e porli sulla stessa linea qualitativa di tutti gli altri.
Questa decisione, oggi stona con la volontà sia di Omas che di molte altre aziende del settore di voler dare un'impronta di esclusività e qualità assoluta del tuo prodotto.
Sono dell'idea che questa, più che altro, sia una strada obbligata dettata dalla reale mancanza di persone specializzate nella costruzione di pennini all'interno dell'azienda.
Questo accade quando le maestranze mancano o non si sono mai avute. Nel secondo caso, diviene palese che se non si sono mai avute, risulta difficile, per non dire improbabile riuscire ad istruire qualcuno che possa farli e che a sua volta possa istruire una nuova generazione e così via.

Tutto chiaro? Forse no e quindi forse è meglio ragionare da un altro punto di vista. Prendiamo un pennino Omas moderno, osserviamolo con attenzione e poi confrontiamolo con un pennino che sappiamo essere uffialmente di produzione Bock (Visconti, Delta etc..) noteremo subito delle analogie, sia estetiche che qualitative.
Ora, prendiamo un pennino Omas d'epoca come un pennino lucens e poi confrontiamolo con un pennino di produzione Rover-Comit e scopriremo come con questi due pennini d'epoca sia possibile applicare lo stesso ragionamento, tanto da poter riscontrare le stesse caratteristiche.

Si potrebbe obiettare dicendo che fu la Omas a produrre i pennini per la Rover-Comit se non fosse che quest’ultima, esattamente come Bock, nacque proprio come azienda produttrice di pennini e che li produsse anche per l'Itala-Cromograf e tanti altri, arrivando nei primi anni '50 a produrre pennini anche per Aurora che come sappiamo, da sempre è in questo settore autonoma.

Tra l'altro la Rover-Comit è dell'area bolognese e qui non aggiungo altro... Almeno per ora!

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Personalmente credo che di persé non ci sia nulla di male ad affidare parti di un prodotto complesso ad aziende specializzate; credo che questo avvenga normalmente e gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici.
Secondo me la vera discriminante dal punto di vista qualitativo è che la parte acquista all'esterno sia realizzato dietro specifiche esclusive o quasi, oppure no.
Faccio un esempio. Mettiamo che Ford, BMW e Volvo si servano dalla selleria X per gli interni delle lora auto. Nulla di male, a patto che su una BMW serie 5 non ci trovi gli stessi sedili della Fiesta. 

Online turin-pens

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #8 il: Maggio 08, 2012, 10:07:08 am »
Come dico sempre, in realtà non esistono grandi segreti. Personalmente non credo nel caso e se ci sono due oggetti simili, sono portato a pensare che le analogie, indichino qualcosa su cui meriti indagare.
Un esempio pratico, sono proprio i pennini.... Per quale motivo, "oggi" la Omas dovrebbe utilizzare pennini Bock che sia esteticamente che qualitativamente, lasciano abbastanza perplessi e che si sono indubbiamente dei "buoni" pennini per le penne stilografiche di fascia medio-bassa ma non di certo all'altezza di produzioni di alta gamma, specialmente quando hai sulle spalle, un nome blasonato e importante come Omas.
Sarebbe, altresì incomprensibile (almeno per me) rinunciare ad auto-produrre, quella che è l'anima ed il cuore di ogni penna (ovvero il pennino).
Affidare la realizzazione di questa parte ad una azienda esterna, significa standardizzare i tuoi pennini e porli sulla stessa linea qualitativa di tutti gli altri.
Questa decisione, oggi stona con la volontà sia di Omas che di molte altre aziende del settore di voler dare un'impronta di esclusività e qualità assoluta del tuo prodotto.
Sono dell'idea che questa, più che altro, sia una strada obbligata dettata dalla reale mancanza di persone specializzate nella costruzione di pennini all'interno dell'azienda.
Questo accade quando le maestranze mancano o non si sono mai avute. Nel secondo caso, diviene palese che se non si sono mai avute, risulta difficile, per non dire improbabile riuscire ad istruire qualcuno che possa farli e che a sua volta possa istruire una nuova generazione e così via.

Tutto chiaro? Forse no e quindi forse è meglio ragionare da un altro punto di vista. Prendiamo un pennino Omas moderno, osserviamolo con attenzione e poi confrontiamolo con un pennino che sappiamo essere uffialmente di produzione Bock (Visconti, Delta etc..) noteremo subito delle analogie, sia estetiche che qualitative.
Ora, prendiamo un pennino Omas d'epoca come un pennino lucens e poi confrontiamolo con un pennino di produzione Rover-Comit e scopriremo come con questi due pennini d'epoca sia possibile applicare lo stesso ragionamento, tanto da poter riscontrare le stesse caratteristiche.

Si potrebbe obiettare dicendo che fu la Omas a produrre i pennini per la Rover-Comit se non fosse che quest’ultima, esattamente come Bock, nacque proprio come azienda produttrice di pennini e che li produsse anche per l'Itala-Cromograf e tanti altri, arrivando nei primi anni '50 a produrre pennini anche per Aurora che come sappiamo, da sempre è in questo settore autonoma.

Tra l'altro la Rover-Comit è dell'area bolognese e qui non aggiungo altro... Almeno per ora!

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Personalmente credo che di persé non ci sia nulla di male ad affidare parti di un prodotto complesso ad aziende specializzate; credo che questo avvenga normalmente e gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici.
Secondo me la vera discriminante dal punto di vista qualitativo è che la parte acquista all'esterno sia realizzato dietro specifiche esclusive o quasi, oppure no.
Faccio un esempio. Mettiamo che Ford, BMW e Volvo si servano dalla selleria X per gli interni delle lora auto. Nulla di male, a patto che su una BMW serie 5 non ci trovi gli stessi sedili della Fiesta.

Ragionamento cristallino ma nel caso dei pennini Bock, succede proprio questo. C'è anche da considerare un'altro punto. Così come Bock produce per molti, ciò non toglie che nomi come Omas se si auto-producessero i pennini, potrebbero a loro volta produrli per altri. Per quale motivo lasciare quel mercato nelle sole mani di Bock quando io azienda pincopallino, posso farli sia per me che per altri?
A quel punto chi sarebbe più importante come nome e come produzione? Omas oppure Bock?

Online Giuseppe Tubi

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #9 il: Maggio 08, 2012, 16:26:15 pm »

Personalmente credo che di persé non ci sia nulla di male ad affidare parti di un prodotto complesso ad aziende specializzate; credo che questo avvenga normalmente e gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici.
Secondo me la vera discriminante dal punto di vista qualitativo è che la parte acquista all'esterno sia realizzato dietro specifiche esclusive o quasi, oppure no.
Faccio un esempio. Mettiamo che Ford, BMW e Volvo si servano dalla selleria X per gli interni delle lora auto. Nulla di male, a patto che su una BMW serie 5 non ci trovi gli stessi sedili della Fiesta.
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Ragionamento cristallino ma nel caso dei pennini Bock, succede proprio questo. C'è anche da considerare un'altro punto. Così come Bock produce per molti, ciò non toglie che nomi come Omas se si auto-producessero i pennini, potrebbero a loro volta produrli per altri. Per quale motivo lasciare quel mercato nelle sole mani di Bock quando io azienda pincopallino, posso farli sia per me che per altri?
A quel punto chi sarebbe più importante come nome e come produzione? Omas oppure Bock?
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Non fa na grinza. Misteri delle gestioni aziendali inarrivabili per noi poveri umani.....

Offline alfredop

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #10 il: Maggio 08, 2012, 17:22:17 pm »

Personalmente credo che di persé non ci sia nulla di male ad affidare parti di un prodotto complesso ad aziende specializzate; credo che questo avvenga normalmente e gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici.
Secondo me la vera discriminante dal punto di vista qualitativo è che la parte acquista all'esterno sia realizzato dietro specifiche esclusive o quasi, oppure no.
Faccio un esempio. Mettiamo che Ford, BMW e Volvo si servano dalla selleria X per gli interni delle lora auto. Nulla di male, a patto che su una BMW serie 5 non ci trovi gli stessi sedili della Fiesta.

Ragionamento cristallino ma nel caso dei pennini Bock, succede proprio questo. C'è anche da considerare un'altro punto. Così come Bock produce per molti, ciò non toglie che nomi come Omas se si auto-producessero i pennini, potrebbero a loro volta produrli per altri. Per quale motivo lasciare quel mercato nelle sole mani di Bock quando io azienda pincopallino, posso farli sia per me che per altri?
A quel punto chi sarebbe più importante come nome e come produzione? Omas oppure Bock?
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Non fa na grinza. Misteri delle gestioni aziendali inarrivabili per noi poveri umani.....
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Questo non mi sembra tanto misterioso, per iniziare a produrre pennini ci sarà bisogno di un investimento iniziale per procurarsi i macchinari ed addestrare il personale. Non è poi detto che una volta approntato il tutto si riesca a produrre ad un costo inferiore al costo di acquisto dalla Bock che parte da una produzione industriale su numeri enormi. Quest'ultimo problema rende anche difficile proporsi come concorrente della Bock e quindi espandere la produzione per servire altre aziende.
Insomma, quello dei pennini mi sembra un mercato difficile in cui inserirsi se non si è già presenti.

Alfredo

Online turin-pens

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #11 il: Maggio 08, 2012, 18:16:05 pm »

Personalmente credo che di persé non ci sia nulla di male ad affidare parti di un prodotto complesso ad aziende specializzate; credo che questo avvenga normalmente e gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici.
Secondo me la vera discriminante dal punto di vista qualitativo è che la parte acquista all'esterno sia realizzato dietro specifiche esclusive o quasi, oppure no.
Faccio un esempio. Mettiamo che Ford, BMW e Volvo si servano dalla selleria X per gli interni delle lora auto. Nulla di male, a patto che su una BMW serie 5 non ci trovi gli stessi sedili della Fiesta.

Ragionamento cristallino ma nel caso dei pennini Bock, succede proprio questo. C'è anche da considerare un'altro punto. Così come Bock produce per molti, ciò non toglie che nomi come Omas se si auto-producessero i pennini, potrebbero a loro volta produrli per altri. Per quale motivo lasciare quel mercato nelle sole mani di Bock quando io azienda pincopallino, posso farli sia per me che per altri?
A quel punto chi sarebbe più importante come nome e come produzione? Omas oppure Bock?
Non fa na grinza. Misteri delle gestioni aziendali inarrivabili per noi poveri umani.....
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Questo non mi sembra tanto misterioso, per iniziare a produrre pennini ci sarà bisogno di un investimento iniziale per procurarsi i macchinari ed addestrare il personale. Non è poi detto che una volta approntato il tutto si riesca a produrre ad un costo inferiore al costo di acquisto dalla Bock che parte da una produzione industriale su numeri enormi. Quest'ultimo problema rende anche difficile proporsi come concorrente della Bock e quindi espandere la produzione per servire altre aziende.
Insomma, quello dei pennini mi sembra un mercato difficile in cui inserirsi se non si è già presenti.

Alfredo
[/quote]

Alfredo quello che dici è giusto ma qui parliamo di Omas un nome che a conti fatti, è nel settore almeno dal 1925 quindi esperienza e capitali allenspalle ne ha eccome.
Altro discorso invece e se parliamo di aziende giovani che magari all'inizio trovano più conveniente delegare la produzione dinalcune parti (come i pennini) fuori sede e conto terzi. Questo va bene all'inizio ma poi non è molto conveniente anche perché ad esempio Bock sotto i 5000 pennini non ti prende nemmeno in considerazione.
Oltretutto per un ordine così piccolo te li consegna in bianco senza punzone personalizzato, il che vuol dire che poi devi trovare un'altra azienda che ti apponga il punzone sopra i pennini acquistati dalla Bock.
Dimmi tu se questo ti sembra conveniente.

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Offline roberto v

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #12 il: Maggio 08, 2012, 19:27:12 pm »
Alfredo quello che dici è giusto ma qui parliamo di Omas un nome che a conti fatti, è nel settore almeno dal 1925 quindi esperienza e capitali allenspalle ne ha eccome.
Altro discorso invece e se parliamo di aziende giovani che magari all'inizio trovano più conveniente delegare la produzione dinalcune parti (come i pennini) fuori sede e conto terzi. Questo va bene all'inizio ma poi non è molto conveniente anche perché ad esempio Bock sotto i 5000 pennini non ti prende nemmeno in considerazione.
Oltretutto per un ordine così piccolo te li consegna in bianco senza punzone personalizzato, il che vuol dire che poi devi trovare un'altra azienda che ti apponga il punzone sopra i pennini acquistati dalla Bock.
Dimmi tu se questo ti sembra conveniente.

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Come fai ad essere così sicuro che Omas abbia avuto nel recente passato, quando era ancora nelle mani della figlia di Simoni, i capitali necessari per riprendere la produzione dei pennini?

Considera la crisi che ha attanagliato tutti i produttori di penne stilografiche negli anni 60/70 e che ha provocato la chiusura di tutti tranne Omas e Aurora se non sbaglio. E vedendo un mercato così in crisi non aveva forse senso passare a farseli fare da terzi in modo da regolarsi con le richieste del mercato? Mica detto poi che i macchinari "vecchi" fino ad allora usati potessero essere ancora utilizzati con le nuove norme antinfortunistiche...

Per le abilità delle maestranze a fare i pennini, poi, può benissimo essere successo quello che è successo in Svizzera alle varie manifatture che dopo la crisi derivante dal dilagare degli orologi al quarzo, con la ripresa dell'interesse per i movimenti manuali si sono trovati senza tecnici (hanno "saltato" una generazione) e sono dovuti ripartire da zero.



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« Risposta #13 il: Maggio 08, 2012, 19:49:45 pm »
Alfredo quello che dici è giusto ma qui parliamo di Omas un nome che a conti fatti, è nel settore almeno dal 1925 quindi esperienza e capitali allenspalle ne ha eccome.
Altro discorso invece e se parliamo di aziende giovani che magari all'inizio trovano più conveniente delegare la produzione dinalcune parti (come i pennini) fuori sede e conto terzi. Questo va bene all'inizio ma poi non è molto conveniente anche perché ad esempio Bock sotto i 5000 pennini non ti prende nemmeno in considerazione.
Oltretutto per un ordine così piccolo te li consegna in bianco senza punzone personalizzato, il che vuol dire che poi devi trovare un'altra azienda che ti apponga il punzone sopra i pennini acquistati dalla Bock.
Dimmi tu se questo ti sembra conveniente.

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Come fai ad essere così sicuro che Omas abbia avuto nel recente passato, quando era ancora nelle mani della figlia di Simoni, i capitali necessari per riprendere la produzione dei pennini?

Considera la crisi che ha attanagliato tutti i produttori di penne stilografiche negli anni 60/70 e che ha provocato la chiusura di tutti tranne Omas e Aurora se non sbaglio. E vedendo un mercato così in crisi non aveva forse senso passare a farseli fare da terzi in modo da regolarsi con le richieste del mercato? Mica detto poi che i macchinari "vecchi" fino ad allora usati potessero essere ancora utilizzati con le nuove norme antinfortunistiche...

Per le abilità delle maestranze a fare i pennini, poi, può benissimo essere successo quello che è successo in Svizzera alle varie manifatture che dopo la crisi derivante dal dilagare degli orologi al quarzo, con la ripresa dell'interesse per i movimenti manuali si sono trovati senza tecnici (hanno "saltato" una generazione) e sono dovuti ripartire da zero.
Secondo me sono tutte argomentazioni valide, ma il nocciolo della questione a mio avviso è che tra la gestione Simoni/Malaguti, quella Francese che l'ha acquistata in seguito e le ulteriori che si sono susseguite, pensare che qualcuno, disponendo di un marchio come Omas, potesse attuare una politica di espansione che la ponesse seriamente in concorrenza con Montblanc, non era poi un'ipotesi così fantascientifica.
Purtroppo mi pare che invece tutti abbiano un approccio alquanto conservativo, usando un termine eufemistico.

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Re:Comit - Omas il mistero svelato?
« Risposta #14 il: Maggio 08, 2012, 21:50:37 pm »
Sulla costruzione dei pennini si è sempre favoleggiato molto ma la realtà e che per la loro realizzazione, non sono necessari macchinari particolarmente evoluti o costosi, specie se si è interessati alla realizzazione dei pennini soltanto per se stessi e non per altri.
Oltretutto oro, iridio e acciaio, non deperiscono e non sono materiali che necessitano di particolari cure nello stoccaggio come la celluloide.
Tornando invece ai macchinari, quelli necessari per la costruzione dei pennini, non subiscono particolari usure o stress tanto che con la normale manutenzione, è possibile mantenere in funzione ed utilizzare con tutta tranquillità macchinari anche del 1919 o giù di li.
Aurora in questo insegna poiché essendo una fabbrica storica, mantiene ancora in funzione e in attività produttiva molti macchinari.

Tra l'altro i pennini oggi come ieri si producono nello stesso modo, non sono cambiati se non nell'estetica e quindi la realizzazione in loco è più una questione di volontà che di reali impedimenti tecnici, economici etc...

Tornando invece alla Omas, la scelta di appoggiarsi alla Bock fu una scelta obbligata in quanto la Rover-Comit cessò l'attività. Onestamente non trovo nulla di male oggi nell'utilizzare pennini Bock ma bisogna anche essere abbastanza onesti nel dire che questo provoca una standardizzazione nel grupponscrittura che difficilmente risulta ammissibile in un prodotto mediamente di lusso come oggi è la penna stilografica.
Avere una Omas così  come una Visconti, Delta, etc... che nel gruppo scrittura risultano uguali, lascia l'amaro in bocca.

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