Autore Topic: Elogio del vinile  (Letto 8817 volte)

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Online Giuseppe Tubi

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Elogio del vinile
« il: Novembre 05, 2012, 19:28:10 pm »
Parto un pò da lontano: un caro amico mi ha caldamente consigliato "Genesis Revisited II" di Steve Hackett. L'ho subito acquistato, naturalmente in cd, anzi, doppio cd.
Per inciso: è un disco davvero stupendo, che a mia volta consiglio nel modo più assoluto a tutti coloro che hanno amato i Genesis, particolarmente quelli "prima maniera", quando il cantante era Peter Gabriel: nuove esecuzioni di pezzi classici godibilissime: uguali ma allo stesso modo diverse. Una vera goduria, che si apprezza pienamente già al primo ascolto.
Insomma che vengo a sapere che il disco in questione è stato prodotto anche in vinile: confezione con 4 LP + i due medesimi cd. Il tutto a meno di 60 euro su Ebay, nuovo sigillato. Oggi, rincasando dal lavoro l'ho trovato e ho messo subito sul piatto del Gyro Dec il primo disco. Quel pò di attesa affinché le valvole dell'ampli fossero in grado di funzionare (incredibile di quanto il suono migliori via via che lavorano) e..... MAGIA! La stanza si è riempita di un suono dolce, pastoso, avvolgente. Insomma, come già accaduto tante altre volte, ascolto il cd (che è tanto comodo!) e tutto sembra perfetto, inappuntabile. Poi sento lo stesso disco sul vinile e..... è tutta un'altra musica.
Giuro che non è suggestione: è così.



Offline Marlowe

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #1 il: Novembre 05, 2012, 19:40:30 pm »
Completamente d'accordo!

 :set2010001: :set2010001: :set2010001:

Oltre ai miei vecchi 33, 45 e perfino alcuni 78 che erano di mio padre, sono andato a cercare i vinili ricommercializzati dai giapponesi che anni fa ebbero la vista lunga e comprarono per pochi dollari le matrici di alcune case di jazz allora considerate di nicchia (esempio: l'intera serie Stateside compresi I Charlie Parker On Dial incisi nel 1946). E veramente tutta un'altra cosa; unico problema il prezzo, visto che il mercato lo fanno loro.

Ma vale la pena. Un piccolo suggerimento: ascoltarli con un giradischi a sua volta non digitale, cioè non con un combo che legga sia i vinili sia i cd. Il suono è davvero diverso, più caldo ovviamente ma più denso, e con tutte le imperfezioni che, come dire, fanno la perfezione...

Mi allargo un po': se ami queste penne ami anche il vinile (e viceversa). Bravo G.T.

 :set2010090:


Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #2 il: Novembre 05, 2012, 20:21:55 pm »
Completamente d'accordo!

 :set2010001: :set2010001: :set2010001:

Oltre ai miei vecchi 33, 45 e perfino alcuni 78 che erano di mio padre, sono andato a cercare i vinili ricommercializzati dai giapponesi che anni fa ebbero la vista lunga e comprarono per pochi dollari le matrici di alcune case di jazz allora considerate di nicchia (esempio: l'intera serie Stateside compresi I Charlie Parker On Dial incisi nel 1946). E veramente tutta un'altra cosa; unico problema il prezzo, visto che il mercato lo fanno loro.

Ma vale la pena. Un piccolo suggerimento: ascoltarli con un giradischi a sua volta non digitale, cioè non con un combo che legga sia i vinili sia i cd. Il suono è davvero diverso, più caldo ovviamente ma più denso, e con tutte le imperfezioni che, come dire, fanno la perfezione...

Mi allargo un po': se ami queste penne ami anche il vinile (e viceversa). Bravo G.T.

Quello che poi vede il cd perdente è la spazialità, la cosiddetta "immagine sonora".
Certo, quello del prezzo può essere un problema, tanto più quando si tratta di piccole tirature.
Nel caso che ho raccontato, francamente sono rimasto favorevolmente sorpreso: una sessantina di euro per quattro vinili e due cd mi sembra accettabile.

Offline Marlowe

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #3 il: Novembre 05, 2012, 20:41:07 pm »
Aggiungi che contrariamente a quello che ci avevano raccontato, i cd non sono per nulla eterni: "decadono" naturalmente dopo 15-20 anni. Questo può naturalmente accadere anche per un vinile, ma solo se sono stati maltrattati.

E' chiaro che i vecchi dischi sono meno commerciali e hanno costi di produzione e diffusione infinitamente superiori rispetto ai cd e agli mp3. Che per inciso, parlo per i primi cd, così a buon mercato poi non erano. Però credo che com'è accaduto per le penne, per gli occhiali, per l'arredamento, insomma per ciò che non necessita di una tecnologia legata alla sicurezza (esempio: le vecchie MG sono splendide automobili, ma non molto adatte a circolare sulle strade di oggi), non sarebbe una cattiva idea, neppure da un punto di vista del ritorno economico, il ritorno a qualche produzione con volumi minori che vada oltre l'attuale moda destinata agli aficionados. Certo, bisogna che le industrie abbiano le vecchie matrici perché vinilizzare la musica digitale sarebbe davvero un nonsenso.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #4 il: Novembre 05, 2012, 21:12:40 pm »
Aggiungi che contrariamente a quello che ci avevano raccontato, i cd non sono per nulla eterni: "decadono" naturalmente dopo 15-20 anni. Questo può naturalmente accadere anche per un vinile, ma solo se sono stati maltrattati.

E' chiaro che i vecchi dischi sono meno commerciali e hanno costi di produzione e diffusione infinitamente superiori rispetto ai cd e agli mp3. Che per inciso, parlo per i primi cd, così a buon mercato poi non erano. Però credo che com'è accaduto per le penne, per gli occhiali, per l'arredamento, insomma per ciò che non necessita di una tecnologia legata alla sicurezza (esempio: le vecchie MG sono splendide automobili, ma non molto adatte a circolare sulle strade di oggi), non sarebbe una cattiva idea, neppure da un punto di vista del ritorno economico, il ritorno a qualche produzione con volumi minori che vada oltre l'attuale moda destinata agli aficionados. Certo, bisogna che le industrie abbiano le vecchie matrici perché vinilizzare la musica digitale sarebbe davvero un nonsenso.
Purtroppo quella dell'eternità del cd non è la sola fandonia che ci hanno raccontato, e nemmeno la più paradossale: la dinamica, che doveva essere decisamente superiore a quella degli lp, sarà stata una bufala da poco?
Comunque, sbaglierò, ma comincio a convincermi che il vinile sopravviverà anche commercialmente al cd: come supporto informatico è ormai superato e lo stanno diventando anche i dvd. I blu ray non so se avranno una vita così lunga, ormai incalzati dai micro supporti tipo schede ecc.. Chi vivrà vedrà. Quello che spero e di non essere mai costretto a ricorrere alla musica liquida: ho paura che mi si rovesci....

Offline Marlowe

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #5 il: Novembre 05, 2012, 21:32:22 pm »
Tecnologie di transito. Ciò che è bello e ben fatto resiste.   :)

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #6 il: Novembre 05, 2012, 21:59:31 pm »
Tecnologie di transito. Ciò che è bello e ben fatto resiste.   :)
Sagge parole!

Offline pedewall

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #7 il: Novembre 08, 2012, 16:44:05 pm »

Dopo aver letto questo topic sono stato alcuni giorni a Milano e, avendo tempo a disposizione, dopo le visite d’obbligo a Brunori e Ercolessi (acquistate alcune Pelikan moderne), ho visitato i maggiori venditori di dischi che conosco (Ricordi e Mondadori) alla ricerca di questo vinile.
Avevano il CD, ma non conoscevano l’esistenza di questo cofanetto con gli LP e non si sono certo scomodati a cercarlo, poi si lamentano che non vendono.
Rientrato in albergo l’ho ordinato da Amazon per il gravoso impegno di € 45,99 compresa spedizione, e sono in attesa che arrivi, poi vi farò sapere.

Ho ritrovato  un negozio di musica classica, vicino a Ercolessi, che visitavo una decina di anni addietro e del quale mi ero scordato: La Bottega Discantica.
Ho chiesto del Barocco eseguito con strumenti d’epoca e mi son lasciato consigliare da un espertissimo titolare che mi faceva ascoltare i diversi autori con un eccellente pre-finale Tandberg anche se gli altoparlanti erano mal posizionati.
Ho portato a casa una decina di titoli di autori diversi, alcuni italiani sconosciuti – almeno per me - come il Livornese Nardini,  tutti su CD ( gli LP pongono seri problemi nel viaggio in aereo), ma registrati in maniera ottima.
Dico questo in quanto, per valutare la dinamica della musica, tengo sempre collegato in parallelo allo stereo un equalizzatore con un amplio display a 28 bande di frequenza che, con questi dischi, ballavano da zero al massimo riproducendo la classica forma a campana, non a rettangolo come fanno la maggior parte dei CD.

Talvolta anche l’ascolto dei CD, se non passati in mano a tecnici “emmepitrettari”, offrono piacevoli emozioni.

Offline alfredop

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #8 il: Novembre 08, 2012, 17:27:18 pm »
Dico questo in quanto, per valutare la dinamica della musica, tengo sempre collegato in parallelo allo stereo un equalizzatore con un amplio display a 28 bande di frequenza che, con questi dischi, ballavano da zero al massimo riproducendo la classica forma a campana, non a rettangolo come fanno la maggior parte dei CD.

Talvolta anche l’ascolto dei CD, se non passati in mano a tecnici “emmepitrettari”, offrono piacevoli emozioni.

Un altro piccolo dettaglio tecnico la compressione della dinamica (che causa il rettangolo lamentatto da Paolo), non è una caratteristica intrinseca dei CD (e difatti, come testimoniato da Paolo, non tutti i CD ne risentono), ma un fattore introdotto dai discografici in quanto consente un ascolto migliore con gli auricolari (migliore nel senso che si riesce a far star dentro tutto senza dover alzare troppo il volume, cosa che potrebbe danneggiare l'udito). Ovviamente, visto che è difficile portarsi dietro un giradischi per ascoltare in autobus un LP, questo problema con il vinile non si riscontra.

La soluzione tecnica sarebbe semplice: registrare i CD sfruttando a pieno la dinamica consentita (che è limitata dal numero di bit del formato) e dotare i dispositivi portatili di un compressore di dinamica. Purtroppo non ci hanno pensato, o comunque, non ci hanno pensato tutti.

In realtà anche i sistemi analogici hanno limiti di dinamica, dati dal livello di rumore elettrico e dalla tensione massima in uscita dalla testina, la fortuna del vinile è che i produttori in genere (esistono anche dischi incisi male) sfruttano appieno lo "spazio elettrico" a disposizione.

Alfredo

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #9 il: Novembre 08, 2012, 18:38:22 pm »
Dico questo in quanto, per valutare la dinamica della musica, tengo sempre collegato in parallelo allo stereo un equalizzatore con un amplio display a 28 bande di frequenza che, con questi dischi, ballavano da zero al massimo riproducendo la classica forma a campana, non a rettangolo come fanno la maggior parte dei CD.

Talvolta anche l’ascolto dei CD, se non passati in mano a tecnici “emmepitrettari”, offrono piacevoli emozioni.

Un altro piccolo dettaglio tecnico la compressione della dinamica (che causa il rettangolo lamentatto da Paolo), non è una caratteristica intrinseca dei CD (e difatti, come testimoniato da Paolo, non tutti i CD ne risentono), ma un fattore introdotto dai discografici in quanto consente un ascolto migliore con gli auricolari (migliore nel senso che si riesce a far star dentro tutto senza dover alzare troppo il volume, cosa che potrebbe danneggiare l'udito). Ovviamente, visto che è difficile portarsi dietro un giradischi per ascoltare in autobus un LP, questo problema con il vinile non si riscontra.

La soluzione tecnica sarebbe semplice: registrare i CD sfruttando a pieno la dinamica consentita (che è limitata dal numero di bit del formato) e dotare i dispositivi portatili di un compressore di dinamica. Purtroppo non ci hanno pensato, o comunque, non ci hanno pensato tutti.

In realtà anche i sistemi analogici hanno limiti di dinamica, dati dal livello di rumore elettrico e dalla tensione massima in uscita dalla testina, la fortuna del vinile è che i produttori in genere (esistono anche dischi incisi male) sfruttano appieno lo "spazio elettrico" a disposizione.

Alfredo
E' triste, per non dire tragico, che le case discografiche siano arrivate al punto di realizzare i loro prodotti per privilegiare un ascolto di infima qualità (dispositivi portatili) a discapito di quello dei dispositivi per i quali il pirla di turno a speso diverse migliaia di euro. Mi chiedo davvero in quale direzione si stia andando se si anela l'involuzione anziché l'evoluzione. E benedico una volta di più il vinile.
Voglio chiarire una volta di più che un buon cd ascoltato su un impianto di buon livello può essere completamente soddisfacente: lettori e supporti si sono notevolmente evoluti dalla loro nascita ed il gap col vinile si è decisamente ridotto. Però il vinile, pur coi suoi difetti e scricchiolii, a mio parere è sempre un'altra cosa. Il cd è un pò come il letto di un albergo: se ne trovano di comodissimi perfetti, anatomici, ortopedici, rigidi al punto giusto. Ma quando si torna a casa, il nostro letto ci accoglie con una sensazione di familiarità e naturalezza del tutto irripetibili.
Una nota: ho avuto sino ad un paio di anni fa un Pre + Finale della norvegese Tandberg, un marchio storico purtroppo ormai scomparso dal settore HiFi e che adoravo, soprattutto per i registratori che l'hanno reso famoso. Ottimi apparecchi. Decisamente di una fascia elevata. Però non propriamente eccelsi; quando ho avuto modo di paragonarli con l'attuale valvolare, la differenza è risultata sensibile.

Offline alfredop

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #10 il: Novembre 08, 2012, 19:06:40 pm »
Dico questo in quanto, per valutare la dinamica della musica, tengo sempre collegato in parallelo allo stereo un equalizzatore con un amplio display a 28 bande di frequenza che, con questi dischi, ballavano da zero al massimo riproducendo la classica forma a campana, non a rettangolo come fanno la maggior parte dei CD.

Talvolta anche l’ascolto dei CD, se non passati in mano a tecnici “emmepitrettari”, offrono piacevoli emozioni.

Un altro piccolo dettaglio tecnico la compressione della dinamica (che causa il rettangolo lamentatto da Paolo), non è una caratteristica intrinseca dei CD (e difatti, come testimoniato da Paolo, non tutti i CD ne risentono), ma un fattore introdotto dai discografici in quanto consente un ascolto migliore con gli auricolari (migliore nel senso che si riesce a far star dentro tutto senza dover alzare troppo il volume, cosa che potrebbe danneggiare l'udito). Ovviamente, visto che è difficile portarsi dietro un giradischi per ascoltare in autobus un LP, questo problema con il vinile non si riscontra.

La soluzione tecnica sarebbe semplice: registrare i CD sfruttando a pieno la dinamica consentita (che è limitata dal numero di bit del formato) e dotare i dispositivi portatili di un compressore di dinamica. Purtroppo non ci hanno pensato, o comunque, non ci hanno pensato tutti.

In realtà anche i sistemi analogici hanno limiti di dinamica, dati dal livello di rumore elettrico e dalla tensione massima in uscita dalla testina, la fortuna del vinile è che i produttori in genere (esistono anche dischi incisi male) sfruttano appieno lo "spazio elettrico" a disposizione.

Alfredo
E' triste, per non dire tragico, che le case discografiche siano arrivate al punto di realizzare i loro prodotti per privilegiare un ascolto di infima qualità (dispositivi portatili) a discapito di quello dei dispositivi per i quali il pirla di turno a speso diverse migliaia di euro. Mi chiedo davvero in quale direzione si stia andando se si anela l'involuzione anziché l'evoluzione. E benedico una volta di più il vinile.

Le case discografiche non inseguono chi spende di più per gli apparecchi hi-fi, ma chi spende di più per la musica. Purtroppo non sempre chi spende molto per l'impianto, spende molto anche per la musica (forse perchè sono innamorati dell'impianto).

Alfredo

Online Giuseppe Tubi

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #11 il: Novembre 08, 2012, 22:53:41 pm »
Dico questo in quanto, per valutare la dinamica della musica, tengo sempre collegato in parallelo allo stereo un equalizzatore con un amplio display a 28 bande di frequenza che, con questi dischi, ballavano da zero al massimo riproducendo la classica forma a campana, non a rettangolo come fanno la maggior parte dei CD.

Talvolta anche l’ascolto dei CD, se non passati in mano a tecnici “emmepitrettari”, offrono piacevoli emozioni.

Un altro piccolo dettaglio tecnico la compressione della dinamica (che causa il rettangolo lamentatto da Paolo), non è una caratteristica intrinseca dei CD (e difatti, come testimoniato da Paolo, non tutti i CD ne risentono), ma un fattore introdotto dai discografici in quanto consente un ascolto migliore con gli auricolari (migliore nel senso che si riesce a far star dentro tutto senza dover alzare troppo il volume, cosa che potrebbe danneggiare l'udito). Ovviamente, visto che è difficile portarsi dietro un giradischi per ascoltare in autobus un LP, questo problema con il vinile non si riscontra.

La soluzione tecnica sarebbe semplice: registrare i CD sfruttando a pieno la dinamica consentita (che è limitata dal numero di bit del formato) e dotare i dispositivi portatili di un compressore di dinamica. Purtroppo non ci hanno pensato, o comunque, non ci hanno pensato tutti.

In realtà anche i sistemi analogici hanno limiti di dinamica, dati dal livello di rumore elettrico e dalla tensione massima in uscita dalla testina, la fortuna del vinile è che i produttori in genere (esistono anche dischi incisi male) sfruttano appieno lo "spazio elettrico" a disposizione.

Alfredo
E' triste, per non dire tragico, che le case discografiche siano arrivate al punto di realizzare i loro prodotti per privilegiare un ascolto di infima qualità (dispositivi portatili) a discapito di quello dei dispositivi per i quali il pirla di turno a speso diverse migliaia di euro. Mi chiedo davvero in quale direzione si stia andando se si anela l'involuzione anziché l'evoluzione. E benedico una volta di più il vinile.

Le case discografiche non inseguono chi spende di più per gli apparecchi hi-fi, ma chi spende di più per la musica. Purtroppo non sempre chi spende molto per l'impianto, spende molto anche per la musica (forse perchè sono innamorati dell'impianto).

Alfredo
Quoto e straquoto.
Spesso anch'io, che mi sforzo di essere critico con me stesso, mi son chiesto se mi beavo più a sentire la musica o l'impianto.
Però una tale logica da parte dei discografici è semplicemente opposta al concetto di Alta Fedeltà. Francamente mi pare un pò eccessiva come filosofia. Potrei capirlo sulla musica da scaricare, tipo mp3, ma non sui supporti più nobili.
Che schifo.

Offline sbroglia

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #12 il: Novembre 09, 2012, 15:40:39 pm »
vado a scaricare....

Offline pedewall

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Re:Elogio del vinile
« Risposta #13 il: Novembre 09, 2012, 21:56:33 pm »

Seguendo l’esempio di Stefano, per celerità, ho scaricato il doppio album, musica in formato flac; attesa 10’.
Diverse volte scarico i dischi nuovi da internet e, se mi piacciono, li compro, difficile è scoprire cosa c’è di nuovo e interessante.
Su internet ho anche trovato il disco non più in vendita in cui Steve H. suona con l’orchestra il “Sogno di una notte di mezza Estate” di Mendelssohn; mi accontenterò.

Ho provato ad ascoltare questo flac, Genesis R. II, utilizzando un editor musicale che ti mostra l’andamento del suono da cui si vede (cfr. la foto allegata nella quale ho ridotto l’altezza del suono di una singola canzone per meglio evidenziare il fenomeno) come sia stata saturata l’ampiezza dello stesso per almeno 1/3 della traccia esaminata e quindi sono state eliminate le armoniche che in quelle parti caratterizzavano la canzone.
Ci guadagna solo l’aumentato livello medio del volume, ma quando il segnale va in saturazione, oltre alla perdita delle armoniche il suono viene distorto dando all’ascoltatore, nella migliore delle ipotesi, una sensazione di fastidio: è come che in quel suono manchi qualcosa e sia irreale.
Inserisco una seconda foto nella quale, in grigio sulla sinistra, vi è l’intero 1° CD, mentre in giallo vi è altro CD,  Midnight etc., digitalizzato quasi perfettamente.

Scusate la mia pochezza nella spiegazione che ho cercato di dare, sicuramente i tecnici sapranno essere ben più precisi di me, ma spero di esser riuscito a rendere comprensibile il tutto con buona pace di chi sapeva già tutto.

Aspetto di ricevere ed ascoltare gli LP come confronto, ma per adesso concordo con quanto asserito dal Tubi nel suo post iniziale.

Una ultima considerazione: queste discussioni stimolano e ti portano ad ascoltare qualcosa che avresti molto probabilmente trascurato preso da altre 1000 inutili cose.







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Re:Elogio del vinile
« Risposta #14 il: Novembre 10, 2012, 16:42:32 pm »

Seguendo l’esempio di Stefano, per celerità, ho scaricato il doppio album, musica in formato flac; attesa 10’.
Diverse volte scarico i dischi nuovi da internet e, se mi piacciono, li compro, difficile è scoprire cosa c’è di nuovo e interessante.
Su internet ho anche trovato il disco non più in vendita in cui Steve H. suona con l’orchestra il “Sogno di una notte di mezza Estate” di Mendelssohn; mi accontenterò.

Ho provato ad ascoltare questo flac, Genesis R. II, utilizzando un editor musicale che ti mostra l’andamento del suono da cui si vede (cfr. la foto allegata nella quale ho ridotto l’altezza del suono di una singola canzone per meglio evidenziare il fenomeno) come sia stata saturata l’ampiezza dello stesso per almeno 1/3 della traccia esaminata e quindi sono state eliminate le armoniche che in quelle parti caratterizzavano la canzone.
Ci guadagna solo l’aumentato livello medio del volume, ma quando il segnale va in saturazione, oltre alla perdita delle armoniche il suono viene distorto dando all’ascoltatore, nella migliore delle ipotesi, una sensazione di fastidio: è come che in quel suono manchi qualcosa e sia irreale.
Inserisco una seconda foto nella quale, in grigio sulla sinistra, vi è l’intero 1° CD, mentre in giallo vi è altro CD,  Midnight etc., digitalizzato quasi perfettamente.

Scusate la mia pochezza nella spiegazione che ho cercato di dare, sicuramente i tecnici sapranno essere ben più precisi di me, ma spero di esser riuscito a rendere comprensibile il tutto con buona pace di chi sapeva già tutto.

Aspetto di ricevere ed ascoltare gli LP come confronto, ma per adesso concordo con quanto asserito dal Tubi nel suo post iniziale.

Una ultima considerazione: queste discussioni stimolano e ti portano ad ascoltare qualcosa che avresti molto probabilmente trascurato preso da altre 1000 inutili cose.

....Ma alla fine, il disco di Hackett ti è piaciuto?

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