Autore Topic: Hi-Fi pensieri  (Letto 39548 volte)

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Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #60 il: Ottobre 15, 2012, 23:08:25 pm »
Comunque mi è appena arrivata la conferma della spedizione per  un Rapsberry PI (ordinato a Luglio), la mia catena per la musica liquida comincia a prendere forma.

Alfredo

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #61 il: Ottobre 15, 2012, 23:12:54 pm »
Si intona male?

mmmh... costruisci un meraviglioso scatolo in legno atto ad ospitarla se il salotto è in stile classico o in materiali più tecnologici se in stile moderno...

Ma una prova con la batteria la farei...

 :set2010026:

Marco

Ma si una prova si può fare, comunque devo per prima studiarmi per bene il Rapsberry PI (vedi post precedente) per cercare il migliore S.O. e player, poi non so se studiarmi un pò di elaborazione digitale applicata al sound processing. Il tutto lo connetterò al mio ampli Cambridge, poi tornerò agli esperimenti con il T.

Alfredo

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #62 il: Ottobre 16, 2012, 11:52:55 am »
Si intona male?

mmmh... costruisci un meraviglioso scatolo in legno atto ad ospitarla se il salotto è in stile classico o in materiali più tecnologici se in stile moderno...

Ma una prova con la batteria la farei...

 :set2010026:

Marco
Hai indubbiamente ragione: una batteria da auto ha sicuramente tutto l'amperaggio necessario per "sostenere" l'ampli anche nei passaggi più gravosi, dove la potenza istantanea richiesta è più alta. Inoltre la corrente fornita dalla batteria è esente da qualsiasi disturbo derivante dalla rete elettrica.
Il rovescio della medaglia è il limite di praticità dovuto a dimensioni, peso ed alla necessità di ricariche periodiche, che se la batteria è in ordine possono essere comunque molto rade.
 

Offline iltoda

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #63 il: Ottobre 16, 2012, 22:20:46 pm »
Dai che non è più grande del tuo finale McIntosh!!!

Si, bassa resitenza di uscita, continua perfetta e, considerato il tipo di ampli, direi autonomia elevata.
Ci avevano provato Stax e altri ad alimentare da batterie grossi finali di potenza, polarizzati per giunta alti, con risultati all'ascolto notevoli ma con ingombri, pesi ed autonomie imbarazzanti.

Qui dovremmo esserci, vista la potenza in gioco e la polarizzazione.
Scatolo di legno e passa la paura.

Mi ha sempre incuriosito ma da disintossicato non posso permettermi di avvicinarmi a questi esperimenti..

E poi mi piacciono gli sperpera-corrente...
 :set2010026:

Marco

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #64 il: Ottobre 16, 2012, 22:44:14 pm »
Dai che non è più grande del tuo finale McIntosh!!!

Si, bassa resitenza di uscita, continua perfetta e, considerato il tipo di ampli, direi autonomia elevata.
Ci avevano provato Stax e altri ad alimentare da batterie grossi finali di potenza, polarizzati per giunta alti, con risultati all'ascolto notevoli ma con ingombri, pesi ed autonomie imbarazzanti.

Qui dovremmo esserci, vista la potenza in gioco e la polarizzazione.
Scatolo di legno e passa la paura.

Mi ha sempre incuriosito ma da disintossicato non posso permettermi di avvicinarmi a questi esperimenti..

E poi mi piacciono gli sperpera-corrente...
 :set2010026:

Marco

Attento che ti pericolosamente avvicinando al punto di non ritorno  :set2010033:

Comunque io sono uno scettico, ho partecipato a qualche seduta di ascolto con amici che avevano dei buoni impianti, ma

-  non sono mai riuscito ad ascoltare differenze tra cavi di segnale
- non sono sicuro di aver ascoltato differenze tra cavi di potenza
- faccio una fatica enorme ad ascoltare differenze tra diversi amplificatori (e decidere poi qual'è il migliore è tutto un altro problema)

Alla fine ho addebitato tutto al mio orecchio poco sensibile e vivo felice con il mio impianto. Più che altro mi piace ogni tanto smanettarci ed aggiungere qualche componente per aumentarne la flessibilità.

Alfredo

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #65 il: Ottobre 17, 2012, 09:25:01 am »

Alla fine ho addebitato tutto al mio orecchio poco sensibile e vivo felice con il mio impianto. Più che altro mi piace ogni tanto smanettarci ed aggiungere qualche componente per aumentarne la flessibilità.

Alfredo
Ritieniti fortunato!
Pensa se le avessi sentite ed il tarlo del desiderio avesse cominciato a rodere! Con quel che costano 'ste cosette...
Io sono convinto che con impianti di livello elevato le differenze effettivamente ci siano, anche tra cavo e cavo. Si tratta tuttavia di sfumature percettibili solo dopo faticose, estenuanti, sedute di raffronto frustrate dal fatto che la memoria di ascolto è estremamente evanescente e differenze sottili sarebbero percettibili solo con una commutazione istantanea che a certi livelli è improponibile perchè i commutatori tolgono qualità ed appiattiscono quindi il livello.
E' legittimo chiedersi se di tutto ciò vale la pena. Sono convinto che sia sensibile la differenza sui cavi di collegamento delle casse, in modo direttamente proporzionale alla loro lunghezza. Vale senz'altro la pena di utilizzare buoni cavi di sezione generosa.  Anche sui cavi dei segnali  d'ingresso credo che tutto sommato valga la pena di prendere qualcosa di un pò più elevato rispetto agli striminziti cavetti dati normalmente in dotazione; magari con connettori dorati. Il tutto si può ottenere con investimenti ancora accettabili. Le cose superlative, che comportano l'accensione d'ipoteche sulla casa o giù di lì, mi spaventano e non voglio sentirle proprio. Non sia mai che la differenza c'è davvero....

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #66 il: Ottobre 17, 2012, 09:28:24 am »
Dai che non è più grande del tuo finale McIntosh!!!
Marco
Più grande del finale Mc? no di certo!
Quello è grosso e pesa almeno come una batteria da camion!

Offline pedewall

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #67 il: Ottobre 17, 2012, 11:44:24 am »

Ho fatto anche io numerose sedute di ascolto tra amici variando sullo stesso impianto i cavi di collegamento, o ascoltando lo stesso disco su diversi impianti posti nello stesso locale e questi sono stati i risultati che fornisce il mio orecchio, anche se altri trovavano differenze che io non percepivo.
Naturalmente utilizzando componenti equilibrati tra loro  e si partiva con disco/hi da tutti ben conosciuto, usando i minimi accorgimenti perchè il locale “non suonasse”.
Questi sono stati i risultati.

Valore capacitivo del cavo di collegamento del giradischi all’ampli: è una palla forse si sente qualcosa se supera, ma di molto (lo abbiamo portato a 3-4 metri unendone diversi), la lunghezza dei classici 80-100 cm.
Cavi di collegamento pre-ampli: mai sentita differenza di suono nel variarli, a meno che non li si collegasse con un doppino elettrico di sezione inferiore a 0,75 mm/q; come dice Giuseppe un buon cavo con terminali dorati va più che bene.
Cavo di collegamento ampli casse: qui le differenze si sentono se la lunghezza è superiore a 3 m e se la sezione del cavo è piccola, inferiore a 1 mm/q; quello che conta è la sezione, più è grande meglio è.
Le differenze tra diversi pre e ampli le mie orecchie di solito la percepiscono,  come anche il variare della testina del giradischi; ad esempio le testine Ortofon, soprattutto le Concorde,  riducono drasticamente buona parte degli scricchiolii di sottofondo (come che avessero una funzione derumbler, declicker, declacker incorporata); sicuramente da provare se il vostro giradischi le supporta senza aver bisogno di un contrappeso.

Tutte queste sono differenze che vengono ormai riscontrate solo dai nostalgici e oggi spazzate via  dall’uso della musica liquida, a meno che non si utilizzino compressioni flac; miei figli iniziano a capirlo.

Scritto ascoltando l’ultimo cd di Mark Knopfler, Privateering.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #68 il: Ottobre 17, 2012, 16:03:27 pm »
Sono molto scettico sulla musica "liquida", che viene propagandata qualitativamente alla stregua dei migliori vinili.
Lo sono per l'esperienza vissuta con i CD, propagandati all'inizio come una rivoluzione per purezza e dinamica e rivelatisi, non appena l'effetto ipnotico si è affievolito, dei cessi colossali. Ci sono voluti trent'anni di progressi di supporti e lettori per approssimarsi abbastanza alla qualità del vinile.
A parte che i marchi di maggior prestigio hanno già a listino delle interfacce (o come diavolo si chiamano) per sentire la musica liquida sull'impianto Hi-Fi che costano anche migliaia di euro, aborro questi sistemi, idonei solo a "bruciare" musica: potendo disporre di una discoteca illimitata nessuno, ed i giovani in special modo, avranno mai la pazienza di ascoltare un album per intero, compresi i pezzi meno orecchiabili ma che spesso col tempo si rivelano i migliori: 10 sec. di ascolto e si è deciso se piace o no e si passa ad altro. Analoga sarà la sorte dei libri scaricati sui lettori: chi mai avrà la pazienza di attendere una cinquantina di pagine per dare modo alla trama di un romanzo di dipanarsi? Il verdetto dopo poche righe sarà: "noioso. Proviamo il prossimo."
So bene che sto diventando vecchio e probabilmente, almeno in parte, l'atteggiamento negativo verso queste novità dipenderà da quello. Queste novità mi sembra che possano essere valide alternative alle via tradizionali, spesso più rapide e comode. Ma se devano sostituirle, mi paiono delle gran str...te

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #69 il: Ottobre 17, 2012, 16:20:08 pm »
Sono molto scettico sulla musica "liquida", che viene propagandata qualitativamente alla stregua dei migliori vinili.
Lo sono per l'esperienza vissuta con i CD, propagandati all'inizio come una rivoluzione per purezza e dinamica e rivelatisi, non appena l'effetto ipnotico si è affievolito, dei cessi colossali. Ci sono voluti trent'anni di progressi di supporti e lettori per approssimarsi abbastanza alla qualità del vinile.
A parte che i marchi di maggior prestigio hanno già a listino delle interfacce (o come diavolo si chiamano) per sentire la musica liquida sull'impianto Hi-Fi che costano anche migliaia di euro, aborro questi sistemi, idonei solo a "bruciare" musica: potendo disporre di una discoteca illimitata nessuno, ed i giovani in special modo, avranno mai la pazienza di ascoltare un album per intero, compresi i pezzi meno orecchiabili ma che spesso col tempo si rivelano i migliori: 10 sec. di ascolto e si è deciso se piace o no e si passa ad altro. Analoga sarà la sorte dei libri scaricati sui lettori: chi mai avrà la pazienza di attendere una cinquantina di pagine per dare modo alla trama di un romanzo di dipanarsi? Il verdetto dopo poche righe sarà: "noioso. Proviamo il prossimo."
So bene che sto diventando vecchio e probabilmente, almeno in parte, l'atteggiamento negativo verso queste novità dipenderà da quello. Queste novità mi sembra che possano essere valide alternative alle via tradizionali, spesso più rapide e comode. Ma se devano sostituirle, mi paiono delle gran str...te

Giuseppe lasciando da parte le tue considerazioni sull'uso della musica liquida (che in parte condivido), devi tenere presente che da un punto di vista qualitativo la musica liquida (sarebbe più corretto dire in formato digitale) sfrutta già tutta l'esperienza maturata nei 30 anni in cui il CD è esistito. Per cui se tu oggi puoi ritenere che il CD approssimi abbastanza la qualità del vinile, lo stesso lo devi ritenere per la musica liquida (in formato non compresso). Il CD è infatti solo un supporto di memoria per i dati digitali, e non credo che tu pensi che una foto digitale memorizzata su una SD sia diversa dalla stessa foto trasferita su un hard disk.

Infine la possibilità di avere formati che supportano risoluzioni maggiori (sia in termini di frequenza di campionamento, che di quantizzazione) rende possibile avvicinarsi ancora di più al vinile (ma questo dipende più da chi fa i riversamenti a partire dai master che non dall'utente finale).

Alfredo


Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #70 il: Ottobre 17, 2012, 16:39:12 pm »

Giuseppe lasciando da parte le tue considerazioni sull'uso della musica liquida (che in parte condivido), devi tenere presente che da un punto di vista qualitativo la musica liquida (sarebbe più corretto dire in formato digitale) sfrutta già tutta l'esperienza maturata nei 30 anni in cui il CD è esistito. Per cui se tu oggi puoi ritenere che il CD approssimi abbastanza la qualità del vinile, lo stesso lo devi ritenere per la musica liquida (in formato non compresso). Il CD è infatti solo un supporto di memoria per i dati digitali, e non credo che tu pensi che una foto digitale memorizzata su una SD sia diversa dalla stessa foto trasferita su un hard disk.

Infine la possibilità di avere formati che supportano risoluzioni maggiori (sia in termini di frequenza di campionamento, che di quantizzazione) rende possibile avvicinarsi ancora di più al vinile (ma questo dipende più da chi fa i riversamenti a partire dai master che non dall'utente finale).

Alfredo
Ciò che scrivi non fa una grinza; però nella mia ignoranza ho inteso - correggimi se sbaglio - che il segnale così come scricato dal computer non è registrabile su un cd ed ascoltabile tramite un lettore trdizionale. E' necessario un ulteriore passaggio di "traduzione", che è ben difficile che non deteriori, anche se in minima parte, il segnale. Anche perché so che esistono apparecchi che spaziano su costi dalle decine alle migliaia di euro; qualche differenza dovrà pur esserci.....

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #71 il: Ottobre 17, 2012, 17:18:23 pm »

Giuseppe lasciando da parte le tue considerazioni sull'uso della musica liquida (che in parte condivido), devi tenere presente che da un punto di vista qualitativo la musica liquida (sarebbe più corretto dire in formato digitale) sfrutta già tutta l'esperienza maturata nei 30 anni in cui il CD è esistito. Per cui se tu oggi puoi ritenere che il CD approssimi abbastanza la qualità del vinile, lo stesso lo devi ritenere per la musica liquida (in formato non compresso). Il CD è infatti solo un supporto di memoria per i dati digitali, e non credo che tu pensi che una foto digitale memorizzata su una SD sia diversa dalla stessa foto trasferita su un hard disk.

Infine la possibilità di avere formati che supportano risoluzioni maggiori (sia in termini di frequenza di campionamento, che di quantizzazione) rende possibile avvicinarsi ancora di più al vinile (ma questo dipende più da chi fa i riversamenti a partire dai master che non dall'utente finale).

Alfredo
Ciò che scrivi non fa una grinza; però nella mia ignoranza ho inteso - correggimi se sbaglio - che il segnale così come scricato dal computer non è registrabile su un cd ed ascoltabile tramite un lettore trdizionale. E' necessario un ulteriore passaggio di "traduzione", che è ben difficile che non deteriori, anche se in minima parte, il segnale. Anche perché so che esistono apparecchi che spaziano su costi dalle decine alle migliaia di euro; qualche differenza dovrà pur esserci.....

Il file scaricato dal computer deve essere decompresso in un formato lineare che poi viene effettivamente scritto sul CD, in queste operazioni non si verifica nessuna variazione del segnale digitale e quindi nessun deterioramento. In rete credo si trovino centinaia di prove di ascolto che comparano CD originali con CD masterizzati, ed anche Pedewall avrà fatto qualche prova, se ci sono differenze risiedono nella capacità del lettore CD di estrarre correttamente le tracce da un CD masterizzato (alcuni, vecchi, non ne sono affatto capaci, altri commettono di tanto in tanto degli errori, e come questi errori vengono trattati dipende dal particolare lettore).
Questo problema si risolve eliminando il lettore CD ...

Io uso un DAC USB che si interfaccia direttamente al computer. La qualità della componentistica del DAC determina il suo prezzo (e come si spera la qualità dell'ascolto) cosi come succede per gli altri componenti dell'impianto, quindi il fatto che si possano trovare enormi differenze di prezzo non è di per se una cosa strana.

In altre parole le differenze di prezzo non sono localizzate nella sorgente digitale, ma nel front-end che si occupa della riconversione nel mondo analogico.

Alfredo


Online Giuseppe Tubi

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #72 il: Ottobre 17, 2012, 18:38:27 pm »
Mah, non so che dire; sarò pieno di preconcetti, ma che un processo di compressione/decompressione lasci la musica indenne non lo vedo così scontato. Anche se nella teoria potrà essere sostenuto il contrario, mi si scusi tanto, ma non ci credo.
Io parto sempre dal presupposto che le onde sonore sono emesse in modo meccanico, quindi analogico; analogico pertanto deve essere il microfono che cattura i suoni ed analogico deve essere l'altoparlante (o qualsiasi altra diavoleria possa essere inventata) che lo riproduce. Perché analogico è il nostro orecchio. Quindi gli estremi iniziali della catena non possono che essere analogici e se in mezzo si è fatta una conversione in digitale, dovrà gioco forsa esserci una successiva conversione in analogico. I convertitori sono stati il principale tallone d'Achille dei lettori CD e probabilmente, malgrado gli innegabili miglioramenti, continuano ad esserlo tuttora. Ora, che della musica registrata e trasformata in digitale venga compressa, sparata in rete consentendo di scaricare in pochi minuti un'ora di musica che poi dovrà essere decompressa e convertita in segnale analogico...... Abbiate pazienza e perdonate il mio scetticismo, ma se serve per essere ascoltata con un lettore tascabile facendo joggin, mi va benissimo, ma per il resto mi tengo le mie sorgenti tradizionali.
Mi verrebbe da aggiungere "finché ci saranno", ma su questo sono abbastanza ottimista. Infatti, mentre il digitale è fatto da una sequenza di zero ed uno, l'analogico sfrutta tutti i valori in tutte le sue sfumature intermedie. Nell'analogico in ogni passaggio di duplicazione si perde qualcosa, magari impercettibile, ma che sommandosi passaggio dopo passaggio diventa percettibile eccome. Al contrario per la sua peculiarità il digitale consente in buona teoria di fare un numero infinito di copie tutte identiche di un originale. Questo è stato il boomerang che è tornato con violenza sul coppino delle case discografiche. La cosiddetta "musica liquida" non sposta il problema, perché ammesso e non concesso che sia pagata alla fonte, sarà poi duplicata N volte gratis. Per questo sono abbastanza convinto che i discografici saranno ben lieti di continuare a proporre dei vinili, forzatamente anche di qualità. Magari li faranno pagare ai grulli come il sottoscritto un capitale, ma penso proprio che continueranno a produrli. 

Offline alfredop

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #73 il: Ottobre 17, 2012, 19:34:13 pm »
Mah, non so che dire; sarò pieno di preconcetti, ma che un processo di compressione/decompressione lasci la musica indenne non lo vedo così scontato. Anche se nella teoria potrà essere sostenuto il contrario, mi si scusi tanto, ma non ci credo.
Io parto sempre dal presupposto che le onde sonore sono emesse in modo meccanico, quindi analogico; analogico pertanto deve essere il microfono che cattura i suoni ed analogico deve essere l'altoparlante (o qualsiasi altra diavoleria possa essere inventata) che lo riproduce. Perché analogico è il nostro orecchio. Quindi gli estremi iniziali della catena non possono che essere analogici e se in mezzo si è fatta una conversione in digitale, dovrà gioco forsa esserci una successiva conversione in analogico. I convertitori sono stati il principale tallone d'Achille dei lettori CD e probabilmente, malgrado gli innegabili miglioramenti, continuano ad esserlo tuttora. Ora, che della musica registrata e trasformata in digitale venga compressa, sparata in rete consentendo di scaricare in pochi minuti un'ora di musica che poi dovrà essere decompressa e convertita in segnale analogico...... Abbiate pazienza e perdonate il mio scetticismo, ma se serve per essere ascoltata con un lettore tascabile facendo joggin, mi va benissimo, ma per il resto mi tengo le mie sorgenti tradizionali.
Mi verrebbe da aggiungere "finché ci saranno", ma su questo sono abbastanza ottimista. Infatti, mentre il digitale è fatto da una sequenza di zero ed uno, l'analogico sfrutta tutti i valori in tutte le sue sfumature intermedie. Nell'analogico in ogni passaggio di duplicazione si perde qualcosa, magari impercettibile, ma che sommandosi passaggio dopo passaggio diventa percettibile eccome. Al contrario per la sua peculiarità il digitale consente in buona teoria di fare un numero infinito di copie tutte identiche di un originale. Questo è stato il boomerang che è tornato con violenza sul coppino delle case discografiche. La cosiddetta "musica liquida" non sposta il problema, perché ammesso e non concesso che sia pagata alla fonte, sarà poi duplicata N volte gratis. Per questo sono abbastanza convinto che i discografici saranno ben lieti di continuare a proporre dei vinili, forzatamente anche di qualità. Magari li faranno pagare ai grulli come il sottoscritto un capitale, ma penso proprio che continueranno a produrli.

Caro Giuseppe non voglio convincerti, e d'altra parte anch'io ho ancora il mio giradischi ed ogni tanto compro ancora qualche LP. Quello che voglio cercare di esprimere è il fatto che musica liquida e CD sono equivalenti, anzi la musica liquida può essere meglio.
Il problema della compressione e decompressione è un falso problema, quando comprimi un file testo e poi lo decomprimi riottieni lo stesso file, quando fai viaggiare su internet dei dati dall'altra parte arrivano inalterati (se non fosse cosi il mondo crollerebbe, pensa all'uso dei conti correnti online).

Da questo discorso devi togliere gli mp3, il formato degli mp3 porta infatti ad una compressione con perdita di informazione, ma ci sono altri formati compressi che non portano ad alcuna perdita (i soliti FLAC), ovviamente comprimono di meno. Ma ti dirò di più, oggi con la densità dei dischi rigidi e la velocità della rete nessuno ti impedisce di memorizzare e trasferire file senza alcuna compressione.

Insomma se preferisci una catena completamente analogica io sono con te. Ma se hai già ceduto al digitale, nel senso che usi anche dei CD, non hai alcun motivo per privileggiare questi ultimi rispetto alla liquida.

Alfredo




Offline pedewall

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Re:Hi-Fi pensieri
« Risposta #74 il: Ottobre 17, 2012, 21:41:57 pm »

Mi assento mezza serata e scrivete due romanzi, uno a favore del digitale altro dell’analogico.
Entrambe condivisibili

Voglio innanzitutto precisare il mio pensiero su quanto ho scritto in precedenza: quella che io chiamo musica liquida, non è riferito a tutta la musica digitale, ma solo a quella che si scambia/vende in rete solitamente in formato mp3, formato ottenuto da una spinta compressione del file di origine. Le caratteristiche di questa musica vanno dal buono al pessimo, solitamente mediocre, ma sono di grande comodità dovuta prevalentemente alla ridotta dimensione in byte: si scarica velocemente, la puoi portare con te in un minuscolo contenitore etc., ma quasi mai raggiunge la qualità dell’alta fedeltà.
Per comprenderci faccio un semplice esempio.

Una canzone, ottimamente eseguita, tratta da un vinile o altra sorgente analogica,  viene digitalizzata ed il file creato si sente benissimo come l’analogico.
Questa canzone digitale, diciamo per semplicità che equivale ad un file Wave di dimensione pari a circa 10 MB ogni minuto di suono che, compresso in un mp3 quali quelli comunemente scaricabili da internet ha una dimensione di 1/10: 1MB.
E lecito pensare che all’mp3 più piccolo di dieci volte manchi qualcosa.
In via teorica è come riscrivere la frase precedente togliendo quanto possibile che diventa: 
lcto pensr mp3 piccol – 10 mnchi alcos.
Come vedete lo abbiamo ridotto della meta ed è comprensibile.
Ma nella musica il suono lo fanno, oltre la gamma audio, anche le armoniche che vengono per buona parte ridimensionate. 
Quindi minore sarà la compressione a cui sottopongo il file digitale originario, migliore sarà la qualità, altrimenti devo rinunciare a qualcosa.

Attualmente se voglio ascoltare dei particolari cantanti, li trovo solamente in digitale su CD, forse perdo qualcosa, ma non ho alternative.

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