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Relax e altre passioni => Chiacchere in libertà - di tutto un po' => Topic aperto da: pedewall - Febbraio 14, 2017, 16:14:40 pm

Titolo: L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Febbraio 14, 2017, 16:14:40 pm
Anche se gli audiofili amanti della Alta Fedeltà sono in questo Forum non tanti, vorrei sottoporvi alcune mie convinzioni maturate in tanti anni. Sono ormai passati più di dieci lustri da quando comprai il mio primo LP (rigorosamente in mono) che costava tanto e vi assicuro che i soldi che ballavano nelle mie tasche, come anche in quelle di tutti i ragazzi, erano allora veramente pochi; per ascoltarlo mi recavo a casa di un amico che possedeva un Philips ( il massimo in quegli anni) a batteria.
Ma andiamo con ordine.

Il tutto nasce da quanto ha scritto Stefano che chiedeva cosa ne pensassimo dei suoi "nuovi giocattoli".
Invece di limitarmi a rispondergli avendo avuto ed ascoltato quelle elettroniche con esclusione del giraCD cinese e del giraLP, pensavo di introdurre alcune argomentazioni che gli appassionati di HIFI, costantemente malati di "upgradite", ben conoscono, ma trascurano.
Non voglio certo addentrarmi in questioni tecniche, se anche ne fossi capace non ne sarei all'altezza, ma fermarmi a qualche principio di base questo si.
Considero "la macchina ben suonante" l'insieme degli apparecchi che compongono la catena che riproduce quel suono, trascuro sia i collegamenti (non sono altri che cavi atti a trasportare un segnale che se ben schermati e di sezione superiore ai 2,5 mmq, possono porre problemi trascurabili, ma tanti ci spendono una fortuna sperando di poterli eliminare senza pensare che ad azione segue reazione), sia la sorgente analogica, digitale su supporto o liquida (FLAC o similari).
Propongo di seguito alcune personali considerazioni maturate in decenni.

Elettroniche moderne o datate.
 Leggo di un preampli che costa oltre 33.000 euro ed i due finali molto di più. Se devo scegliere tra comprare un impianto HiFi od un bivano, scelgo l'appartamento, sempre. Quindi apparecchi datati che solitamente offrono tanto e costano molto meno, andranno benissimo, ma purtroppo alcuni hanno delle magagne oppure, se comprati on-line il trasporto potrebbe in parte distruggerli. Siccome non sempre si conosce chi vende o cosa vende, o si hanno conoscenze elettroniche da poter riparare il possibile danno, o si conosce qualcuno che con onestà, competenza e serietà sia in grado di farlo.
Ma quali elettroniche?

Comodità e facilità di utilizzo.
Per questo il digitale vincerà sempre sul LP:  se voglio ascoltare la D946 delle Last 3 Piano Sonatas di Schubert, in digitale la trovo in un attimo, su LP (se anche qualcuno fosse riuscito a trovarla in questo formato) ci vuole molto più tempo.
A tal proposito in un impianto utilizzo sempre un giradischi tangenziale, nessun errore radiale di lettura della puntina, cambio la testina in un attimo e ne sono disponibili tante; questi giradischi sono fuori produzione da un ventennio, non sono belli, ma se ne trovano ancora in vendita.

Che tipo di suono prediligo?
Morbido, dolce, rotondo come quello valvolare o dei piccoli (si fa per dire) ampli inglesi.
Oppure gli strapotenti apparecchi USA con tanta potenza ( ma serve?), un forte punch, ma poco definiti.

Mi fermo qui, ma per i malati di "upgradite" che sono poi la maggior parte degli audiofili, la migliore medicina è quella di avere in casa almeno due impianti in funzione: quello preferito che si usa spesso, altro di riferimento da ascoltare e confrontare quando compaiono i primi sintomi.
Un amico mi raccontava che aveva notato nel suo pre alcuni cedimenti e pensava di risolverlo facendo cambiare i condensatori di alimentazione.
Gli ho detto "prova ad ascoltare per qualche giorno questo piccolo ampli inglese, te lo presto"; mi risponde che "...quello non sarebbe mai riuscito a muovere quei due armadi che ho come altoparlanti".
Comunque lo ha portato via e, a distanza di due settimane non me lo ha reso; chiedendogli notizie mi risponde: "...ma lo sai che suona bene". 
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Febbraio 14, 2017, 18:35:17 pm
Gli inglesi generalmente hanno sempre fatto cose che sotto l'aspetto estetico erano inguardabili, ma giudicati con le orecchie e non con gli occhi generalmente facevano scomparire apparecchi sulla carta molto più performanti ed infinitamente più belli. Nella seconda metà degli anni '70 l'alta fedeltà è "esplosa", diventando di massa. A quell'epoca i giapponesi sfornavano apparecchi accattivanti, con centinaia di manopole controlli, filtri di tutti i tipi, nei quali gli aghi di enormi VU meter illuminati di azzurro ballonzolavano al ritmo della musica indicando la potenza erogata: un piacere per la vista e, tutto sommato anche per l'udito, avvezzo sino ad all'ora all'audio di un televisore o di una radiolina a transistor.
Chi si è appassionato e non si è fermato, ammalandosi di "upgradite" ha poco a poco assunto la consapevolezza che un amplificatore accreditato di 100 watt per canale non poteva pesare 2 Kg scarsi, che era molto meglio rivolgersi a costruttori che invece di investire in fronzoli inutili il budget per la realizzazione di un ampli, lo utilizzavano per dotarlo di un'alimentazione, trasformatore in primis, all'altezza della situazione e che non si "sedesse" miseramente in corrispondenza di un pieno d'orchestra o comunque un segnale più forte. Tanto più che le tortuosità circuitali di molteplici controlli di tono, loudness & c. non giovavano affatto alla qualità del suono. E hanno capito anche che per pilotare adeguatamente casse anche a bassa efficienza, 15 watt "sani" bastano eccome.
Poi, per chi l'ascolto della musica ha una sua sacralità e non s'indispone ad aspettare una ventina di minuti almeno  prima che il suo impianto si esprima al meglio, vale sempre un principio: ci sono alcuni amplificatori a transistor che suonano decisamente bene; tantissimi, sicuramente la maggioranza, che suonano così e così, parecchi decisamente non all'altezza. Non credo che esista un amplificatore a valvole che non suoni più che bene o addirittura in modo eccellente.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Febbraio 21, 2017, 16:53:03 pm
bene, cari amici di penna,
ho scatenato una bella discussione......, quindi provo ad esprimere anche il mio parere su queste argomentazioni.
Sono passati circa 42 anni da quando ho chiesto come regalo di compleanno un impianto Hi-Fi (ed ero piccolo...), ricevendo uno "spettacolare" Modulo 20 Akai dotato di amplificatore, giradischi, piastra a cassette e casse con i quali è iniziata la mia carriera di audiofilo.
L'upgradite mi ha naturalmente colpito e nonostante le finanze di un adolescente ho (più o meno di pari passo con le stilografiche) cambiato, permutato, venduto ed acquistato altri elementi per modificare la "catena" musicale, passando per impianti piccoli, medi, potenti, normali, raffinati o esagerati.
Inutile dire che senza scendere nella tecnica esasperata dove un transistor, una valvola, un tweeter a cupola, un woofer in sospensione pneumatica, un crossover, un equalizzatore  parametrico ecc..  motivavano la variazione, l'idea era sempre quella di migliorare la qualità del suono percepito, della complessità della dinamica e della potenza adeguata al volume con cui riempivo la mia stanza di musica.
Poi sono passati alcuni anni di stasi, o meglio di cessato vigore audio, e l'impianto che avevo mi ha accompagnato per alcuni anni immobile, fedele (Hi-Fi) e comunque soddisfacente.
Da qualche tempo però, grazie ad un cognato che commercia in apparecchi Hi-Fi su internet con negozio a Carpi, ho potuto vedere di nuovo apparecchi che negli anni d'oro dell'Hifi erano pezzi mitici (Marantz, Sansui, SAE, McIntosh...) e di colpo si è riaccesa la pulsione audiofila.
Però, a questa età, le caratteristiche ed i dettagli che si ricercano negli apparecchi sono forse cambiati e sempre più frequentemente il suono di un amplificatore "vintage" combinato a casse adeguate con una sorgente anche non particolarmente "costosa" (es. alcuni giradischi Thorens o Technics) regalano di nuovo momenti preziosi, indipendentemente dalla potenza in Watt, dal transistor, dalle valvole, dall'integrato o dalle 2 o 3 o 4 vie delle casse.
Forse ho raggiunto una serenità ed una esperienza che mi fanno valutare gli apparecchi molto meno dalla specifiche tecniche e molto di più dalle sensazioni che mi regalano.
Detto questo sabato ho ascoltato due casse AR Pi Greco 10 che suonavano veramente bene.....
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Febbraio 21, 2017, 18:42:05 pm
La discussione che hai scatenato riprende discussioni precedenti; in alcuni di noi la passione per le penne e quella per musica ed Hi-Fi vanno a braccetto.
Ed in particolare avevo raccontato le mie esperienze con i McIntosh, che riassumo volentieri, visto che hai nominato il prestigioso marchio americano. Quella che vedi riprodotta in foto è un accoppiata preamplificatore C 28 + finale di potenza MC 2105. Negli anni '70 era un mito, inarrivabile ai più per un costo paragonabile ad un intero anno del salario di un metalmeccanico. Lo si guardava come si può ammirare una Ferrari od una Rolls Royce: sogni proibiti. Se poi qualche rivenditore in vena di generosità acconsentiva a farlo ascoltare, il momento era mistico: l'aspetto, già splendido, diventava addirittura sublime quando i due grossi strumenti del finale s'illuminavano di azzurro e tutte le scritte del preamplificatore prendevano vita con una reto illuminazione verde, cui facevano da contorno le spie colorate che indicavano le funzioni inserite. Quando si riprendeva coscienza ed il cervello era disponibile a connettersi con le orecchie c'era un attimo di perplessità ed un dubbio blasfemo si affacciava alla mente: "certo che come suono sembra un po' piatto...". Ma un tale irrispettoso pensiero veniva subito cacciato indietro dal dogma che "se suona così, vuole dire che questo che appare compassato è il suono corretto: sono gli altri apparecchi ad essere fracassoni e colorati".
Dopo una trentina d'anni nei quali nella mia magione si sono avvicendati diversi apparecchi di provata qualità sonora e con un orecchio che si è nel contempo "educato", mi è capitato di comprare ad un prezzo molto vantaggioso i due apparecchi di cui sopra: peso da autotreno, costruzione impeccabile: pannelli di cristallo, manopole in metallo pieno... Naturalmente ho voluto subito collegarli.
Non mi facevo particolari illusioni, visto il tempo passato che aveva portato i transistor MOS-FET, le circuitazioni in Classe A, ecc., ma stante che era da qualche giorno che non accendevo il mio impianto di allora (Pre e Finale Tandberg), pensavo che avrei potuto utilizzare per un po' i due telai McIntosh. Sono bastate solo poche note a farmi capire che ciò non era possibile: afono, piatto, totalmente privo di dinamica. In poche parole, un suono morto. Il paragone che più mi è sembrato calzante è quello di passare da una pallina di caucciù, che lanciata rimbalza in ogni direzione senza quasi perdere l'energia iniziale, ad una palla sgonfia che per quanta energia si metta nel tirarla, dopo un rimbalzo asfittico si ferma immobile. Come si vede sono in bella mostra, vicini al resto dell'impianto, ma assolutamente disconnessi. Ma sono tanto belli che non me ne priverei mai.
Eppure non sono sicuramente apparecchi fatti in economia, ma sembra che la preoccupazione sia stata più quella di realizzare qualcosa in grado di resistere ad ogni sollecitazione, intemperie comprese che quella di curare l'aspetto sonoro. D'altra parte in quegli anni per giudicare gli apparecchi si utilizzavano molto più gli oscilloscopi delle orecchie.
Comunque sia il mito McIntosh sembra tutt'ora resistere: immagino che ora suoneranno degnamente, ma per quanto bene possano suonare hanno dei costi assolutamente ingiustificabili. In particolare nel nostro Paese. Chissà perché....

Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Febbraio 21, 2017, 19:42:20 pm
certo che anche quello che si intravede sulla mensola sopra i due McIntosh......
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Marzo 20, 2017, 14:36:00 pm

Avevo scritto questa risposta da tempo, ma ho poi pensato di non inserirla: inutile dare consigli a chi non ne ha bisogno. Poi mi sono detto: forse può essere utile se legge qualcuno che si avvicina a questo mondo.

Preciso che quanto scrivo è riferito ad elettroniche che hanno più di 15 anni.

Tubi, per il valvolare hai ragione, ma non li utilizzo perchè ascolto la musica tutto l'anno, scaldano talmente tanto (nonostante i dissipatori di calore aggiuntivi) che in estate diventano non solo intoccabili, ma ingestibili (dissaldatura di parti o falsi contatti)  a meno di posizionarli in terra ed avere un ambiente costantemente condizionato a 18-20°C, poi - ma questa è una mia fisima - sono quasi sempre inguardabili.
Dopo aver sciolto (ma ci ha messo decenni) un enorme ampli Marantz d'annata che lavorava in classe A (25+25W), ma utilizzato con carichi quasi estremi,  l'ho cambiato con un pre in classe A (progetto inglese anni 90), scaldicchia un poco (ma basta un dissipatore supplementare esterno), ed un finale dual mono con  dissipatori ed una alimentazione sovradimensionata che gli consente di lavorare bene su carichi limite di 2,6 Ohm, quelli che attualmente utilizzo, ma gli altoparlanti "volano" ad 1/4 di volume (sensibilità 82-84 DB).   
Elettroniche orientali non mi sento di condannarle, vi sono stati sprazzi di estrema lucidità, sonorità e qualità legati al modello, non alla marca (Pioneer, Luxman, Yamaha), che mi sono passati tra le mani. 

In base alle mie esperienze, anche se non richiesti, fornisco alcuni consigli per quello che chiamo impianto di riferimento e confronto (insomma quello di scorta, da ascoltare quando notiamo/pensiamo/crediamo che l'impianto scelto e comunemente usato abbia qualche problema):
- giradischi, oggi, vanno quasi tutti bene e non costano tanto, testine prediligo in ordine: GRADO, ORTOFON, STANTON, SHURE, PICKERING;
- gira CD: se lo trovate provate il Philips anni 90 mod.CD 130 o 140, aspetto plasticoso, ma meccanica magnetica a controllo elettronico (senza ingranaggi) ed un doppio DAC a controllo integrato, favoloso (usato anche da Grundig, Marantz e in tanti attuali giraCD Hi-end a prezzi........); oggi per trovare un qualcosa di simile a quella qualità e definizione di suono, si deve spendere tanto, più di quanto pensate; vanno molto bene anche i NAD, gli ARCAM, o i ROKSAN, ma sono un pelino sotto quel Philips;
- amplificazione: NAD pre anni 2000, ARCAM, CREEK, SUGDEN, ottimo accoppiata QUAD 33 303, ma troppo delicati e con collegamenti poco pratici, CAMBRIDGE AUDIO, ma se volete rimanere in Italia, Audio Analogue;
- sistema di altoparlanti: le italiane ESB vanno bene tutte sopratutto quelle con la sospensione in gomma, altrimenti gli altoparlanti saranno da riconare, ma è una cosa molto semplice, oppure KEF o B&W e in subordine, tutte le vecchie AR se si trovano in buone condizioni.
Inutile mostrare fotografie, in rete vi è tutto. 

Stefano, le AR pi greco sono un riferimento ancora oggi se con i loro altoparlanti e nuovi condensatori, poi sono casse che dove le metti funzionano, non devono stare ad almeno 50 cm da..... sollevate da terra di cm....., basta non metterle in un angolo. Utilizzo ancora, sopratutto per la musica barocca, una coppia di AR 91 del...... 1980?
Tubi, se in futuro deciderai di liberarti dell'accoppiata Tandberg, sopratutto se quella con le fiancatine in ciliegio..... parliamone. Il mese scorso pensavo di prenderne una su ebay dichiarata non funzionante, ma.........NO!

Concludo con quanto scritto da L. Cadeddu nel suo blog on line (TNT Audio) che ci deve far pensare che viviamo nel presente, non nel passato: ''Quindi, se mi chiedi perché sia necessario spendere migliaia di euro in un lettore CD ti rispondo che oggi non è più assolutamente necessario: puoi acquistare i CD e riversarli su hard disk. O scaricare files non compressi (o compressi senza perdita) dalla Rete. Avrai sempre necessità di un buon DAC, comunque. Molti continuano a preferire l'idea di poter toccare con mano, aprire ed archiviare fisicamente i CD o i dischi in uno scaffale, ma se a te questo rito non affascina più, sappi che le alternative già esistono..."
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Marzo 20, 2017, 15:04:16 pm
caro Paolo,
hai fatto benissimo a non tenere per te queste considerazioni, perché penso che quando sono espresse con convinzione, correttezza ed esperienza come hai fatto, siano sempre condivisibili da tutti, esperti o neofiti.
Poi quello che sostieni può essere valutato ed eventualmente contraddetto, ma è comunque un accrescimento importante, quindi oltre a dirti questa cosa che mi è venuta di getto, mi riservo di pensarci un pò su prima di.........esprimere qualcosa di intelligente.



Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Marzo 20, 2017, 21:30:17 pm
Caro Paolo,
il due telai Tandberg non l'ho più da tanto tempo. Non era però quello della serie coi fianchetti in legno di ciliegio, erano della serie precedente, acquistati nella terra madre da un amico che vile là, dietro consiglio del venditore: secondo lui l'ultima serie era un po' più leggerina e costruita in economia. Di quella serie ho ancora il lettore CD, perfettamente funzionante, ma che non uso più da tempo.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Aprile 07, 2017, 16:35:11 pm

Infine la musica, non certo ultima per importanza, le cui emozioni di ascolto ci vengono trasmesse dall'impianto stereo ben suonante.

Tubi aveva consigliato, e gliene sono grato,  tempo fa il doppio LP di Steve Hackett ex Genesis, disco bellissimo.
Voglio suggerirvi l'ascolto di un qualcosa di diverso.

A far data dal 1650 si conosce una canzone popolare portoghese nota come la Follia, poi denominata "Folies d'Espagna". Questa canzone è stata rimaneggiata nei secoli da tantissimi interpreti quali Marais, Vivaldi, Corelli, Bach, Cherubini, Savall e tantissimi altri sino ad arrivare a Vangelis, compositore contemporaneo, che alcuni ricorderanno come fondatore degli Aphrodite's Childs.
L'interpretazione forse più conosciuta di questa canzone è quella di Haendel (Sarabande) colonna sonora del film di Kubrick, Barry Lyndon, cult movie per i giovani e non.
Provate ad ascoltare le variazioni a cui è andata incontro questa musica nell'arco di oltre 4 secoli e le miriadi di interpretazioni.
La musica è bellissima, ma le variazioni nei rimaneggiamenti dei diversi compositori nei secoli è' un qualcosa di affascinante.
Naturalmente, come sempre nella classica,  un ruolo molto importante lo faranno gli interpreti.

Oppure, quante interpretazioni conoscete della canzone "And I love her" dei Beatles? o di quella dei Led Zeppelin "Stairway to heaven"?
Quale ritenete meglio elaborata?
Buon divertimento.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: turin-pens - Aprile 19, 2017, 22:20:55 pm
Per me che vengo dalla generazione del walkman, dei lettori CD e poi lettori mp3, leggere della macchina ben suonante è alta fedeltà mi provoca sentimenti contrastanti. Ad esempio, la mia generazione è cresciuta col credo della musica sempre in tasca, il walkman sotto questo punto di vista fu una grande rivoluzione, certo l'audio forse non era il massimo ma la sensazione di libertà che si aveva ad avere la "propria" musica sempre con sé prevaleva su tutto. Poi arrivarono i lettori mp3 e ora gli smartphone con Spotify e musica pressoché infinita e penso che i giovani di oggi i nuovi adolescenti e anche più piccoli, forse non avranno mai modo di conoscere bellezze come le vostre, senza tempo e dal fascino infinito.

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Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Aprile 20, 2017, 08:32:12 am
caro Riccardo,
io che vengo ancora da prima.... ho dei ricordi che penso i ragazzi "moderni" facciano fatica anche solo ad immaginare.
Sono infatti cresciuto con alcuni riti che oggi sembrano preistoria: il sabato pomeriggio andavo al negozio di dischi in centro a Carpi (ora sparito....sigh...) dove potevo curiosare tra scaffali di legno con impilati tutti i dischi in ordine alfabetico (Italia ed estero); una volta trovato quello giusto (o atteso con ansia dopo averne letto l'uscita su Ciao2001), lo portavo a casa e con una attenzione che sfiorava la maniacalità, lo posizionavo sul piatto e....: ci si sedeva sul divano ed ascoltare prima il lato A, poi il lato B, magari seguendo le parole delle tracce sulla copertina o sulla busta interna dal disco.
Sembra incredibile, ma si stava circa 40 minuti seduti solo a percepire musica, parole, emozioni, non c'era bisogno di condivisione, sharing, social, connessioni ecc...ecc...; al massimo potevi invitare un amico per ascoltarlo con te, ma meglio dal secondo ascolto, il primo andava fatto in solitudine.
Naturalmente se l'impianto era di qualità e l'audio ben equilibrato tutto questo aveva un valore superiore.
Detto questo (e non stiamo parlando di una era geologica fa...), non so se sia pura nostalgia o se in effetti si siano persi di vista obiettivi semplici, ma di valore: con questo non rinnego alcuna delle nuove tecnologie o delle infinite possibilità di scelta che la rete ci offre, però fermarsi per 20 minuti (un lato di un vinile), con calma,  solo ad ascoltare buona musica, rimane sempre una terapia da consigliare a tutti....
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: turin-pens - Aprile 21, 2017, 11:30:14 am
caro Riccardo,
io che vengo ancora da prima.... ho dei ricordi che penso i ragazzi "moderni" facciano fatica anche solo ad immaginare.
Sono infatti cresciuto con alcuni riti che oggi sembrano preistoria: il sabato pomeriggio andavo al negozio di dischi in centro a Carpi (ora sparito....sigh...) dove potevo curiosare tra scaffali di legno con impilati tutti i dischi in ordine alfabetico (Italia ed estero); una volta trovato quello giusto (o atteso con ansia dopo averne letto l'uscita su Ciao2001), lo portavo a casa e con una attenzione che sfiorava la maniacalità, lo posizionavo sul piatto e....: ci si sedeva sul divano ed ascoltare prima il lato A, poi il lato B, magari seguendo le parole delle tracce sulla copertina o sulla busta interna dal disco.
Sembra incredibile, ma si stava circa 40 minuti seduti solo a percepire musica, parole, emozioni, non c'era bisogno di condivisione, sharing, social, connessioni ecc...ecc...; al massimo potevi invitare un amico per ascoltarlo con te, ma meglio dal secondo ascolto, il primo andava fatto in solitudine.
Naturalmente se l'impianto era di qualità e l'audio ben equilibrato tutto questo aveva un valore superiore.
Detto questo (e non stiamo parlando di una era geologica fa...), non so se sia pura nostalgia o se in effetti si siano persi di vista obiettivi semplici, ma di valore: con questo non rinnego alcuna delle nuove tecnologie o delle infinite possibilità di scelta che la rete ci offre, però fermarsi per 20 minuti (un lato di un vinile), con calma,  solo ad ascoltare buona musica, rimane sempre una terapia da consigliare a tutti....
Caro Stefano,
Non posso negare che tu abbia ragione, le generazioni di oggi ed io per molte cose ne faccio parte anche se sotto certi aspetti mi considero un po' borderline, non conosce e forse non conoscerà mai molte di queste "raffinatezze anacronistiche". Pensa che poche settimane fa, ho avuto modo di avere a che fare con una giovane apprendista giornalista de La Stampa, la quale non ha mai visto e neppure usato una penna stilografica... Questo forse fa capire cosa tutto si stia perdendo sia come cultura da tramandare che cultura degli oggetti, che sia musica, vinile o CD, oppure nella scrittura mano ma anche nella fotografia è molto molto altro.
Forse sono più preparato per affrontare lo stesso discorso nella fotografia piuttosto che nella musica ma posso dire che anche la fotografia sta vivendo il medesimo problema, il digitale è comodo, rapido e funzionale ma la pellicola è tutto ciò che il digitale non sarà mai, una fotografia stampata su supporto chimico ha tutto un altro sapore se confrontata con la freddezza di una stampa digitale.

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Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Aprile 22, 2017, 17:50:47 pm
Parole sagge in entrambi gli interventi, sia quello di Stefano che quello di Riccardo.
Il digitale vince in comodità, e vince a mani basse; ma anch'io sono convinto che l'analogico sia in fin dei conti irraggiungibile: semplicemente perché i nostri sensi sono analogici e non digitali, quindi un file digitale deve in ultimo essere convertito in analogico per essere colto, sia dal timpano che dalla retina. Quindi la luce, come una corda che vibra devano essere convertite in segnale digitale per poi tornare analogiche. E' vero però che nella fase intermedia posso beneficiare di molti vantaggi, primo dei quali le dimensioni dei supporti e l facilità di elaborare i segnali.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Aprile 23, 2017, 23:45:46 pm

Intervengo dopo la lettura di un editoriale di Mauro Neri in una rivista mensile.

Riassumo: La vendita dei dischi in vinile incontra un periodo particolarmente favorevole e nel 2016 ha avuto una crescita del +52% rispetto all'anno precedente e nel periodo 2013-2016 il fatturato è quadruplicato passando da 2 a 9 milioni di euro.  Un valore elevato ma che non compensa il diminuito fatturato di vendita dei CD ed è ben poco se paragonato al fatturato degli abbonamenti in streaming della musica digitale che ha superato i 35 milioni di euro.
Gli acquirenti di questi dischi in vinile sono prevalentemente persone con età superiore ai 40 anni.
Ma gli acquirenti nei diversi mercatini di vendita di LP usati che si svolgono ormai quasi dappertutto vi sono moltissimi ragazzi.
Un venditore del settore HIFI ha pensato di allestire in uno di questi mercati un paio di centri di ascolto con apparecchi di alta fedeltà pensando di promuoverne la vendita. Passano le ore, ma nessuno di questi giovani si avvicina per chiedere di ascoltare quanto ha comprato. Il venditore prende coraggio e si avvicina ad un gruppo di questi ragazzi con gli zainetti pieni di LP appena acquistati e domanda, come approccio: "Vedo che avete dei dischi veramente belli, con quale impianto audio li andrete ad ascoltare?"
La risposta fu raggelante e mai se la sarebbe aspettata: "I dischi non li ascoltiamo , a noi interessa collezionarli. La musica la ascoltiamo dal telefonino scaricandola da ...."

Ma come per le stilografiche ed un loro utilizzo, cosa si dovrebbe fare per far avvicinare i giovani a questo mondo fatato.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Aprile 24, 2017, 08:17:23 am

Intervengo dopo la lettura di un editoriale di Mauro Neri in una rivista mensile.

Riassumo: La vendita dei dischi in vinile incontra un periodo particolarmente favorevole e nel 2016 ha avuto una crescita del +52% rispetto all'anno precedente e nel periodo 2013-2016 il fatturato è quadruplicato passando da 2 a 9 milioni di euro.  Un valore elevato ma che non compensa il diminuito fatturato di vendita dei CD ed è ben poco se paragonato al fatturato degli abbonamenti in streaming della musica digitale che ha superato i 35 milioni di euro.
Gli acquirenti di questi dischi in vinile sono prevalentemente persone con età superiore ai 40 anni.
Ma gli acquirenti nei diversi mercatini di vendita di LP usati che si svolgono ormai quasi dappertutto vi sono moltissimi ragazzi.
Un venditore del settore HIFI ha pensato di allestire in uno di questi mercati un paio di centri di ascolto con apparecchi di alta fedeltà pensando di promuoverne la vendita. Passano le ore, ma nessuno di questi giovani si avvicina per chiedere di ascoltare quanto ha comprato. Il venditore prende coraggio e si avvicina ad un gruppo di questi ragazzi con gli zainetti pieni di LP appena acquistati e domanda, come approccio: "Vedo che avete dei dischi veramente belli, con quale impianto audio li andrete ad ascoltare?"
La risposta fu raggelante e mai se la sarebbe aspettata: "I dischi non li ascoltiamo , a noi interessa collezionarli. La musica la ascoltiamo dal telefonino scaricandola da ...."

Ma come per le stilografiche ed un loro utilizzo, cosa si dovrebbe fare per far avvicinare i giovani a questo mondo fatato.
Valutiamo il bicchiere mezzo pieno: collezionarli è comunque apprezzarli; prima o poi la curiosità subentrerà. Magari comprano anche un impianto con giradischi per ambientarli....
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Marzo 08, 2018, 15:20:11 pm
per rinvigorire questo post che langue da un pò, vi faccio vedere l'ultimo gingillo vintage che ho portato a casa per ascoltare i miei amati vinili.
Si tratta di un giradischi Sansui Silent Sinchrotor System XR-Q7 - trazione diretta con ritorno automatico a fine brano e possibilità di repeat: una comodità assoluta ed un design ancora molto attuale.
Adesso procedo con l'ascolto di qualcosa pulendo un paio di stilografiche......

P.S. il vinile che gira è Radio-Activty dei Kraftwerk  Kraut Rock del 1975
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: turin-pens - Marzo 09, 2018, 08:28:57 am
Ciao Stefano,
Spettacolo! Design modernissimo ancora oggi!

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Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 01, 2020, 23:06:22 pm

Mi ricollego a questo argomento avviato da tempo, ma sempre attuale in quanto costantemente vivo la musica in termini di qualità piuttosto che di novità: cerco dischi ben suonanti, nuovi o vecchi poco importa. Penso che ricorderò per anni i dischi della quarantena.
Passo quindi a quanto ho recentemente “scoperto”, sebbene lo avessi da tempo sotto il naso.

Dischi anni 70 rimasterizzati da Steve Wilson, eclettico musicista leader dei Porcupine Tree (la sua musica non mi esalta, ma i dischi che ha remixato si).

Tubi aveva consigliato, e gliene sarò sempre grato,  tempo fa il doppio LP di Steve Hackett ex Genesis, disco bellissimo, suono ed incisione splendida sia su LP che CD. Bene ci suonava Steve Wilson che, pur non apparendo quale amico di Steve Hackett,, ne ha curato il remixaggio.
Ha curato il remix dei dischi dei King Crimson (In the court of…. 50° anniversario e scusate se è poco), dei Jethro Tull (Stand Up Elevation Edition, introvabile, quota 200 €) degli Yes, dei Nucleus, Tamgerine Dream, Roxy Music, XTC - The Dukes of Stratosphear, Yes e tanti altri.

Purtroppo l’ LP ha la pecca della durata, per cui le edizioni sono ridotte rispetto a quelle CD o CD+DVD o Blue Ray, ma la qualità è sempre elevata, musica mai frizzante, equilibrata nella dinamica e mai affaticante: qualsiasi supporto si utilizzi, sembra sempre di ascoltare un LP con suono dolce e garbato, ma con dinamica superiore e bassi rotondi e ben presenti.
Provare per credere, ho sinora ascoltato i Roxy Music, i King Crimson, i Jethro Tull (stupendo Benefit, sebbene lo conosca molto bene, compaiono suoni nuovi), The Duke of…, in attesa Yes, Nucleus.

(https://i.postimg.cc/yDSmFnWc/s-l1600-1-1.jpg) (https://postimg.cc/yDSmFnWc)

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Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 02, 2020, 14:21:58 pm
Molto interessante... Dei Jethro Tull ho sempre amato Aqualung e Thick as a Brick
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Giugno 03, 2020, 11:10:18 am
mi aggiungo alle varie considerazioni....
Dei Jethro Tull vorrei citare anche A Passion Play...un album strano, controverso, odiato ed amato...costituito da un unica traccia su entrambe le facciate....ma apprezzabile ad un ascolto attento e prolungato.
Poi come dischi ben registrati segnalo da non perdere The Nightflight, di Donald Fagen (ex SteelyDan) che risulta a mio parere un disco di riferimento per testare impianti stereo di qualità....
fatemi sapere...
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 03, 2020, 17:18:57 pm

Ho scaricato (versione lossless rimasterizzato a 24bit e la originale)e ascoltato, e continuo ad ascoltare Donald Fagen, buona spazialità del suono ed ampiezza, più avanti ti saprò dire meglio.

Anche "A passion play" dei Jethro Tull, è stato remixato da Steve Wilson; questi dischi (supporto CD) vanno a ruba, non parliamo poi del vinile.

Lo scorso febbario è andata a fuoco la Fabbrica di lacca per vinile Californiana, Apollo qualcosa, per cui viene meno il maggior produttore mondiale, rimane solo il Japan e pochi altri minori che non riescono a star dietro alle richieste e si fanno pagare quanto vogliono.
Nessuno vuole investire nel settore in cui non hanno fiducia pensando sia una moda temporanea e chi cerca un buon prodotto non lo trova. Lo propongono in versione CD, ma non fanno uscire la corrispondente versione LP, o al più, la riducono: versione quattro CD, al max limitata a 2 LP, neanche la metà della musica.

"Mala tempora currunt"
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 03, 2020, 17:23:09 pm

Dimenticavo.
Se non lo avete, In the Court Of Crimson King dei King Crimson è un capolavoro, e quello che dico io conta poco, Attualmente è da poco uscita la versione per il 50° anniversario. 
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Giugno 03, 2020, 17:35:29 pm
...ce l'abbiamo...ce l'abbiamo.... tutti in vinile...
Inoltre una nota di merito a Creuza de 'ma di De Andrè va fatta...inciso perfettamente...quello è l'unico che ho in CD...perchè il vinile costa un botto (originale)
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 03, 2020, 19:23:12 pm
...ce l'abbiamo...ce l'abbiamo.... tutti in vinile...
Inoltre una nota di merito a Creuza de 'ma di De Andrè va fatta...inciso perfettamente...quello è l'unico che ho in CD...perchè il vinile costa un botto (originale)
Bastava comprarlo a suo tempo... :set2010021:
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 03, 2020, 19:45:59 pm
mi aggiungo alle varie considerazioni....
Dei Jethro Tull vorrei citare anche A Passion Play...un album strano, controverso, odiato ed amato...costituito da un unica traccia su entrambe le facciate....ma apprezzabile ad un ascolto attento e prolungato.
Poi come dischi ben registrati segnalo da non perdere The Nightflight, di Donald Fagen (ex SteelyDan) che risulta a mio parere un disco di riferimento per testare impianti stereo di qualità....
fatemi sapere...
A Passion Play è un bel disco, però secondo me non arriva ai livelli di Thick As A Brick, che gli ha aperto la strada del pezzo unico sulle due facciate ma con una maggiore freschezza e con la trovata della notizia (quantomai improbabile) che il testo sarebbe stato opera dell'adolescente Gerald Bostock di otto anni, e la copertina del disco costituita dal quotidiano "St. Cleve Chronicle" che ne da conto.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Giugno 04, 2020, 08:31:20 am
Concordo sul fatto che Thick As brick sia più convincente di A passion play, inoltre anche il "packaging" (si direbbe oggi) lo rende ricercato e lo ha fatto diventare un oggetto di culto nella sua versione originale; stranamente quello l'ho comprato, invece Creuza de mà me lo sono fatto scappare...in quel periodo inoltre (1984) cominciavano ad uscire i primi lettori CD ad uso domestico ad un prezzo abbordabile, e scioccamente si cercavano i CD, al posto dei più tradizionali vinili. Errore fatto anche dal business e dalla case discografiche..che oggi ha invece lo hanno riportato nella sua dimensione più corretta.

Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 04, 2020, 15:50:11 pm
Concordo sul fatto che Thick As brick sia più convincente di A passion play, inoltre anche il "packaging" (si direbbe oggi) lo rende ricercato e lo ha fatto diventare un oggetto di culto nella sua versione originale; stranamente quello l'ho comprato, invece Creuza de mà me lo sono fatto scappare...in quel periodo inoltre (1984) cominciavano ad uscire i primi lettori CD ad uso domestico ad un prezzo abbordabile, e scioccamente si cercavano i CD, al posto dei più tradizionali vinili. Errore fatto anche dal business e dalla case discografiche..che oggi ha invece lo hanno riportato nella sua dimensione più corretta.
Quando sono usciti i primi CD ed i relativi lettori, questo nuovo supporto veniva spacciato come capace di prestazioni largamente superiori a quelle del vinile; la più bieca delle menzogne riguardava la gamma dinamica, in realtà di gran lunga inferiore a quella dei "padelloni" a 33 giri. La superiorità - quella innegabile - del CD in realtà è ridotta alla sola praticità ed alla minore delicatezza. Le prestazioni di CD e lettori sono col passare degli anni è notevolmente migliorate: è sputata anche quella "tridimensionalità" che all'inizio era totalmente assente, ma sono in molti (il sottoscritto è tra questi) a sostenere che le potenzialità del vinile restano tuttora superiori.
Ad onor del vero va detto che con l'immissione dei CD sul mercato le case discografiche hanno spinto i consumatori verso il nuovo supporto con mezzi leciti e meno leciti: gran parte dei dischi in vinile in quel tempo avevano una qualità oscena, verosimilmente perché questa non veniva più minimamente curata: matrici sfruttate all'inverosimile, materiali scadenti e via discorrendo.
Però, come dice il proverbio, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, quindi i discografici che prevedevano lauti guadagni visto che il CD costava di meno a loro e di più agli acquirenti, non avevano calcolato la variabile "M" che avrebbe buttato a catafascio i loro piani. Dove "M" sta per masterizzatore: un apparecchietto nemmeno connesso alla catena Hi-Fi ma sempre più presente sui PC, ed a costi sempre inferiori, che consentiva in pochissimo tempo di fare copie dei CD: quelli musicali compresi. Solo che stavolta ci si trovava di fronte ad una duplicazione che non prevedeva più un cambio di supporto ed un più o meno rilevante decremento di qualità come nel caso dei registratori su nastro magnetico: qui si potevano fare copie infinite sostanzialmente identiche all'originale e ad un costo irrisorio. Dai sognati lauti guadagni i discografici avevano dinanzi a loro lo spettro di un bagno di sangue; la loro reazione fu la più stupida tra quelle possibili: ovvero cercare un sistema informatico anti-copia da inserire sui CD. I tentativi fallirono miseramente l'uno dopo l'altro nonostante i rilevanti investimenti messi in campo. Ricordo il caso addirittura grottesco della Sony, che strombazzò di avere messo a punto un sistema che, pur se costato una fortuna, prometteva di essere "a prova di bomba": nelle prime tracce del CD erano inserite istruzioni che vanificavano ogni possibile tentativo di duplicazione. Purtroppo per loro un anonimo haker mandò in fumo sogni di gloria e capitali investiti con un semplicissimo programma sviluppato in pochi minuti di lavoro: sostanzialmente questo comunicava al masterizzatore la banale istruzione: "salta le prime tracce".
Morale della favola da tempo le case discografiche hanno cambiato totalmente rotta e sono ben liete di proporre agli audiofili esigenti 33 giri di ottima qualità, avendo capito che questa nicchia di utenti (il grosso del mercato è costituito dalla musica da scaricare in rete) è disponibile a spendere somme anche di un certo rilievo per questi prodotti.
Nel frattempo il CD vive quella che sembra destinata ad essere una lenta agonia o quantomeno un drastico ridimensionamento: non più supportato dal mercato informatico, decisamente orientato sui nuovi tipi di memorie e sempre guardato con una certa diffidenza dagli audiofili puristi, il Compact Disk vende con sempre crescente fatica e malgrado il sostegno dei produttori nel renderlo economicamente più appetibile, ha ceduto posizioni nelle classifiche di vendita ed è stato superato, ironia della sorte, proprio dal vecchio vinile.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 04, 2020, 16:54:07 pm

Scusate, una domanda banale, ma voi in auto, se volete ascoltare la Vs musica preferita in maniera accettabile, come la riproducete?

Non mi parlate di Spotify o similari.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 04, 2020, 18:20:25 pm
Registrata su una chiavetta USB.
Credo che ormai da qualche anno su nessuna auto nuova sia più presente un lettore di CD.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Giugno 05, 2020, 08:37:00 am

Scusate, una domanda banale, ma voi in auto, se volete ascoltare la Vs musica preferita in maniera accettabile, come la riproducete?

Non mi parlate di Spotify o similari.
Premesso che ho acquistato la macchina più o meno 18 mesi fa, fortunatamente è ancora presente il lettore CD quindi continuo ad utilizzarlo quando faccio trasferimenti più o meno lunghi, in alternativa alla radio per brevi spostamenti tipo casa-lavoro....
Una altra possibilità è il bluetooth del telefono che tengo sincronizzato con la musica che ho nel computer di lavoro, caricato con la musica dei miei amati vinili..... trasferiti o da un masterizzatore CD e poi tramite il computer, oppure attraverso una accrocchio che converte direttamente l'uscita dell'amplificatore dal giradischi in (purtroppo) MP3 anche se ad una qualità accettabile per l'ascolto in auto....
La chiavetta USB è l'ultima scelta..... ma c'è...
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 05, 2020, 23:11:37 pm

Chiavetta USB, lettore CD, collegamento bluethoot da cellulare o similare.
Quindi in ogni caso siete costretti ad ascoltare musica utilizzando un supporto digitale.

Penso che la qualità audio di quello che ascoltate in auto sia inferiore a quella che percepite a casa, la musica è la stessa, ma non è la stessa. Molto limitata la possibilità di intervenire sugli apparecchi usati (lettore CD o DAC) se anche ce ne fossero disponibili di migliori rispetto a quelli in dotazione sull’auto o sul tele. Trascuro il fatto che si utilizzi spesso lo stesso CD ascoltato a casa (paura di rovinarlo) che non suona mai allo stesso modo come si sentiva a casa e ci si arrabbia.
Quindi cosa cambia oltre l’ambiente, statico e molto curato acusticamente quello di casa, dinamico e fono assorbente a bassa velocità quello dell’auto: cambia solo la qualità audio del supporto sonoro. Esso deve essere ai massimi livelli possibili, mai mp3 anche se a 320KB/s, ed inciso (passatemi il termine) sempre su memoria molto veloce nel trasferimento dei dati che non diventi un collo di bottiglia in uscita.
Diventa fondamentale soprattutto in auto, ma non solo in auto, che l’audio digitale che si ascolta provenga da una “incisione” la cui qualità sia ai massimi livelli possibili.

Ho in auto integrato, un lettore CD (che non uso quasi mai) ed un lettore DAC che legge schede SDHC (non micro, troppo lente), schede sulle quali trasferisco i file audio in formato flac HD; con una scheda da 16GB ho musica per un giorno e sono intercambiabili. Non dico che sento la musica come a casa, ma mi ci avvicino.

La musica digitale ha ancora cammino da fare per avere una qualità sonora pari all’analogico, ma la comodità e flessibilità di utilizzo del digitale è impagabile e non penso la si debba sempre tacciare di “si sente male” che non sempre è vero.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 06, 2020, 14:07:21 pm
La musica in auto non può essere considerata Hi-Fi, e anche se in diversi casi il risultato può essere molto soddisfacente, non può essere raggiunta la qualità di un buon impianto domestico per svariati motivi: dalla qualità dei componenti che paga in primis esigenze di spazio (una portiera non è progettata per fare la cassa armonica) e poi una corrente di alimentazione "imposta" a 12 V. Credo che se qualcuno misurasse il livello di distorsione di un buon impianto da auto, abituati agli 0,000... ci sarebbe da inorridire, anche se poi l'orecchio la distorsione inizia a percepirla quando supera qualche unità. Aggiungiamo a tutto questo che la posizione degli altoparlanti non può essere quella ideale, perché si è seduti asimmetrici rispetto a questi; inoltre quasi sempre il suono ci arriva lateralmente e da dietro.
Per contro però l'abitato di un auto è molto più fonoassorbente ed ovattato di quello domestico e la artificio della musica che arriva anche dal dietro, può dare in alcuni casi effetti molto gradevoli.
Tutto questo per dire che a mio parere i limiti che le attuali sorgenti disponibili (sempre che non si ecceda col livello di compressione) possono avere l'uno rispetto all'altro, tendono ad essere piuttosto ininfluenti rispetto ai limiti dell'intera catena di un impianto da auto.
Il paragone che trovo più calzante può essere quello dell'ascolto in cuffia: In casa comodamente seduti con in testa una cuffia di qualità collegata all'impianto domestico... ci si sente coccolati! Però, siamo onesti, chi non rimasto sorpreso per la qualità (o meglio, la gradevolezza) del suono riprodotto da un semplice telefonino con due auricolari di livello decoroso, magari pure bluetooth?
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 07, 2020, 20:28:29 pm

Tubi, non fare il negazionista: “La musica in auto non può essere considerata Hi-Fi…”, non è da te.

Oppure vallo a spiegare a tutti quelli che si fanno mettere in auto sinto CD con frontalino con VU meter azur e doppio ampli finale della McIntosh con altoparlanti costruiti apposta per la loro auto che so, dalla Kef o dalla B&W e spendono una fortuna per averli mettendosi in fila dal migliore installatore.

Solo i suoni medi ed alti sono diretti e se ne percepisce la provenienza, infatti nelle moderne autovetture questi altoparlanti sono situati nei montanti laterali del parabrezza e la ricostruzione spaziale della musica (non in altezza e profondità) viene fedelmente riprodotta. Anche nelle portiere posteriori gli altoparlanti dei medi e degli acuti sono situati in alto, in basso solo altoparlanti per le tonalità medio basse che sono omnidirezionali.

Quando ascolti la musica in casa o ti siedi al vertice del triangolo che ha gli altri due angoli rappresentati dalle due casse acustiche, oppure hai lo stesso problema della auto che ascolti in posizione decentrata. Che dire poi della musica riprodotta con 5+1 canali al centro dei quali ti dovresti posizionare?

Non sono un tecnico e poco ne capisco, ma una qualsiasi auto diesel ha una batteria di 80-100 Ampere che fornisce energia a 12 volt.
Ma quando mai riusciamo ad avere a casa energia elettrica a 220 volt capace di erogare 80ampere per più di 1 secondo? E sappiamo bene che il problema limitante degli apparecchi audio domestici è lo amperaggio, infatti sono dotati di vistosi e sovradimensionati trasformatori anche toroidali.
Comunque nelle riviste specializzate di car audio, le misure che cerchi sulla distorsione si possono trovare.

In ogni caso, se penso che non potrò sentire bene la musica in auto, cercherò di dotarmi di una sorgente audio, la musica, qualitativamente al disopra di ogni sospetto, sarà sempre migliore di qualsiasi streaming digitale in abbonamento.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 08, 2020, 13:39:05 pm
Paolo, non faccio il negazionista: è così. Tu prendi solo un parametro HiFi: il rapporto segnale/rumore. Come puoi pensare di avere un valore accettabile con un motore, delle gomme che rotolano ed il fruscio del vento.
Quelli che spendono somme astronomiche per un impianto in auto sono folli: intendiamoci, folli a nostro modo lo siamo tutti e noi collezionisti di penne non possiamo proprio parlare di sobrietà.
Mi ricordo che anni addietro vidi un servizio su una specie di raduno di questi fanatici nel quale ripresero un'auto sulla quale i tergicristalli rimbalzavano sul parabrezza per la pressione sonora generata all'interno dell'abitacolo!.
E comunque i 12V sono un limite quando si deve alimentare un aggeggio da più di 100W per canale: quindi si devono cercare artifici per aumentare la tensione, a spese però dell'amperaggio; alcuni cercano di tamponare il problema aggiungendo ulteriori batterie (!!!). C'è poi che rinuncia al bagagliaio per trasformarlo in una cassa acustica, ma è innegabile che si sia persa la strada di casa: non si può più parlare più un'auto con l'accessorio di un impianto acustico, ma di un impianto acustico che ha un'auto per accessorio.
Lo ripeto: sono convinto che non sia difficile avere in auto un suono in grado di soddisfare anche palati fini: però non si può dimenticare che il contesto impone dei compromessi e che l'HiFi vera è una cosa seria.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Giugno 09, 2020, 08:28:00 am
..tra negazionismo e terrapiattismo...mi sono un pò incartato....
Credo che in entrambi gli interventi di Pedewall e Tubi ci siano cose innegabili, condivisibili e supportate da valutazioni tecniche di primissima qualità....allora non volendo né potendo inserirmi con altrettanta precisione, provo a smorzare i toni......
Tutto vero, ma alla fine qualunque strumento di rilevazione o qualsiasi ragionamento logico e progettuale non potranno mai convincermi della piacevolezza, della gradevolezza e della emozione di chiudere gli occhi comodamente seduto ed ascoltare la mia musica preferita, diffusa dall'impianto che le situazioni (economiche, ambientali, logistiche..) mi hanno fatto scegliere come compagno fedele della mia casa. Poiché chiudere gli occhi in macchina non è consigliabile e tranne in alcuni casi rari ed occasionali non credo si passino ore ed ore in strada, allora accettiamo il compromesso di una qualità inferiore in auto, in ogni caso  interrotta dalla sosta al casello, dall'autogrill, dalle notizie, dalle persone con te che parlano ecc.... e cerchiamo di vedere l'hardware come un mezzo per percepire il software (i dischi e la musica) in armonia.....
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: pedewall - Giugno 09, 2020, 09:55:17 am
Bravo Stefano, sei riuscito a centrare con poche parole quello che cercavo di dire con troppe.

Quando ho iniziato a scrivere su questo argomento, volevo solo segnalare che la musica digitale, grazie ad alcuni appassionati, non certo alle case produttrici, ha fatto passi da gigante e diviene anche musicale, fatto da cui si può trarre vantaggio in diverse occasioni.
Ho inteso, forse sbagliando, un netto rifiuto, ciò che è digitale è inascoltabile.

L’esempio dell’auto serviva solo ad ammettere che, volenti o nolenti, in auto si è costretti ad ascoltare musica digitale.
Ma in auto anche le Sonate di Beethoven suonate al piano da Maurizio Pollini sono inascoltabili, ma non dipende certo dal formato del supporto, ma dal tipo di musica rapportata all’ambiente. Anche il Vs migliore impianto stereo se avete un vicino che esegue pesanti lavori di ristrutturazione diventa poco ascoltabile, ma non dipende dalla musica o dall’impianto. Ci si accontenta e si ascolta con le cuffie.

Insomma non esiste solo tutto nero o tutto bianco. 

Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Giugno 09, 2020, 10:14:33 am
Bravo Stefano, sei riuscito a centrare con poche parole quello che cercavo di dire con troppe.

Quando ho iniziato a scrivere su questo argomento, volevo solo segnalare che la musica digitale, grazie ad alcuni appassionati, non certo alle case produttrici, ha fatto passi da gigante e diviene anche musicale, fatto da cui si può trarre vantaggio in diverse occasioni.
Ho inteso, forse sbagliando, un netto rifiuto, ciò che è digitale è inascoltabile.

L’esempio dell’auto serviva solo ad ammettere che, volenti o nolenti, in auto si è costretti ad ascoltare musica digitale.
Ma in auto anche le Sonate di Beethoven suonate al piano da Maurizio Pollini sono inascoltabili, ma non dipende certo dal formato del supporto, ma dal tipo di musica rapportata all’ambiente. Anche il Vs migliore impianto stereo se avete un vicino che esegue pesanti lavori di ristrutturazione diventa poco ascoltabile, ma non dipende dalla musica o dall’impianto. Ci si accontenta e si ascolta con le cuffie.

Insomma non esiste solo tutto nero o tutto bianco.

in effetti....ho sempre apprezzato il cartoncino Kodak grigio medio..... ed Ansel Adams...che per gli appassionati di fotografia......
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 09, 2020, 15:09:12 pm
Se in ciò che ho scritto ho lasciato intendere una messa al bando della musica digitale, me ne scuso. Anche se, avendo scritto cose come questa, mi sembrava evidente che il mio pensiero non fosse quello: "Però, siamo onesti, chi non rimasto sorpreso per la qualità (o meglio, la gradevolezza) del suono riprodotto da un semplice telefonino con due auricolari di livello decoroso, magari pure bluetooth?"
Ve ne dico un'altra: lo vedete il trabiccolo fotografato in questo post? E' il T-AMP un'amplificatore digitale (classe T) che ormai parecchi anni fa si trovava in rete ad una quarantina di euro. Le dimensioni le potete dedurre dalla Capless posata vicino; aggiungo che pesa 174 Grammi e che come si può vedere può essere alimentato con 8 pile stilo per un totale di 12 Volt, anche se il meglio di se lo da con un alimentatore esterno un pò più sostenuto nell'amperaggio. Il vano batterie occupa circa la metà del volume, di conseguenza potete immaginarvi cosa possa essere la circuitazione all'interno. Ebbene, dovreste provare ad ascoltarlo. Probabilmente in rete si troveranno ancora recensioni di questo aggeggio: se ne avete voglia leggetene qualcuna, cercando le più oggettive.
Vi assicuro che ciò che è in grado di fare ha dell'incredibile. Provate poi, per curiosità, a digitare su Ebay "amplificatore stereo digitale": vedrete che, p. es., con meno di 70 € vi potete far arrivare a casa un amplificatore da 2X150W.
Nessuno stupore: sono la generazione che equipaggia la sezione audio degli apparecchi di oggi; dai telefonini, ai PC, ai televisori e che sono il cuore dei vari sistemi di amplificazione da collegare al computer piuttosto che alla TV. Hanno un rendimento altissimo, quindi non scaldano, consumano poca corrente e soprattutto costano una bazzeccola.
Conosco più di un appassionato audiofilo che ha speso una fortuna in alta fedeltà e che oggi, sicuramente complici pigrizia e praticità, ascolta la musica dal PC, dotato di un sistema audio tipo quelli sopra citati. Come si potrebbe dire che suonano male, se il minuscolo T-AMP delle foto è in grado di mettere in crisi chiunque lo ascolti ed abbia sacrificato fior di stipendi nel suo impianto? Chi potrebbe essere tanto pazzo da criticare la resa acustica di un telefonino con due auricolari se per anni ed anni ha ascoltato le musicassette con un Walkman che suonava infinitamente peggio? L'audio digitale è incredibile e consente cose incredibili: in un francobollo di plastica può essere raccolta tutta la discografia dei Beatles che può essere ascoltato con qualcosa i cui ingombri e peso sono in massima parte dovuti alla batteria che l'alimenta. Però non si può pensare che un parente del T-AMP possa farsi beffe di un Audio Research valvolare; e se così ci sembrasse vorrebbe dire che il nostro orecchio è decisamente poco affinato.
Quello che io sostengo è che però occorre prudenza nel collocare la musica digitale (e non parlo del CD) nell'olimpo dell'HiFi: a mio avviso il digitale contiene una certa percentuale d'inganno: l'inganno di mascherare come pregi alcuni difetti: gradevolezza e rigore non sono sinonimi e ciò che risulta appagante ed ammaliante può, dopo una lunga seduta d'ascolto, risultare faticoso. D'altra parte il nostro orecchio è analogico, quindi affinché un suono possa essere da noi percepito deve essere trasformato in analogico, e le conversioni lasciano qualcosa sul campo.
Viva il digitale quindi per tutti gli utilizzi un poco più "profani", dove i suoi pregi superano di gran lunga i suoi limiti: in auto non si può essere totalmente concentrati sulla musica, perché la maggiore attenzione va alla strada; lo stesso discorso vale per la televisione dove l'attenzione è suddivisa tra suono ed immagine. Accetto senza problemi anche la musica via PC, vista l'incredibile vastità della discografia disponibile. Le vette più alte però sono, almeno per adesso, dominio dell'analogico.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: turin-pens - Giugno 11, 2020, 19:25:45 pm
Molto interessante... Dei Jethro Tull ho sempre amato Aqualung e Thick as a Brick

Forse lo sapete già o forse no ma il titolo Aqualung dato dai Jethro Tull, è un omaggio al complesso sistema a circuito aperto realizzato per la prima volta da Jacques-Yves Cousteau e Emile Gagnan. Quello che comunemente conosciamo come erogatore monostadio padre dei più recenti erogatori bistadio. Il nome dell'intero sistema autorespiratore + bombola era proprio Aqualung.
E' giusto ricordare, che sott'acqua si andava già prima dell'invenzione di Cousteau - Gagnan ma con sistemi a circuito chiuso che tra le altre cose, in versioni moderne stanno tornando di moda perché non emettono bolle e aumentano i tempi di autonomia.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: turin-pens - Giugno 11, 2020, 19:43:54 pm
Bravo Stefano, sei riuscito a centrare con poche parole quello che cercavo di dire con troppe.

Quando ho iniziato a scrivere su questo argomento, volevo solo segnalare che la musica digitale, grazie ad alcuni appassionati, non certo alle case produttrici, ha fatto passi da gigante e diviene anche musicale, fatto da cui si può trarre vantaggio in diverse occasioni.
Ho inteso, forse sbagliando, un netto rifiuto, ciò che è digitale è inascoltabile.

L’esempio dell’auto serviva solo ad ammettere che, volenti o nolenti, in auto si è costretti ad ascoltare musica digitale.
Ma in auto anche le Sonate di Beethoven suonate al piano da Maurizio Pollini sono inascoltabili, ma non dipende certo dal formato del supporto, ma dal tipo di musica rapportata all’ambiente. Anche il Vs migliore impianto stereo se avete un vicino che esegue pesanti lavori di ristrutturazione diventa poco ascoltabile, ma non dipende dalla musica o dall’impianto. Ci si accontenta e si ascolta con le cuffie.

Insomma non esiste solo tutto nero o tutto bianco.

in effetti....ho sempre apprezzato il cartoncino Kodak grigio medio..... ed Ansel Adams...che per gli appassionati di fotografia......

Parole Sante!
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Giugno 12, 2020, 13:50:26 pm
Molto interessante... Dei Jethro Tull ho sempre amato Aqualung e Thick as a Brick

Forse lo sapete già o forse no ma il titolo Aqualung dato dai Jethro Tull, è un omaggio al complesso sistema a circuito aperto realizzato per la prima volta da Jacques-Yves Cousteau e Emile Gagnan. Quello che comunemente conosciamo come erogatore monostadio padre dei più recenti erogatori bistadio. Il nome dell'intero sistema autorespiratore + bombola era proprio Aqualung.
E' giusto ricordare, che sott'acqua si andava già prima dell'invenzione di Cousteau - Gagnan ma con sistemi a circuito chiuso che tra le altre cose, in versioni moderne stanno tornando di moda perché non emettono bolle e aumentano i tempi di autonomia.
Interessante precisazione. Nella canzone dei Jethro Tull che da il titolo anche all'album, "Aqualong" è il soprannome dato ad un senzatetto sporco e pedofilo per il suo respiro affannato e rumoroso il cui rumore ricorda un autorespiratore. In realtà Aqualung è un vecchio solo, malato e sofferente di cuinessuno si preoccupa.
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 22, 2021, 15:48:01 pm
A proposito di cose che suonano egregiamente: mi sono fatto un regalo...
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: stefano_R - Maggio 23, 2021, 09:46:28 am
...epperò.....direi un regalino...importante!!!!
Tanto valore...tanto peso di ottimi componenti...tanto ben suonante.
Non ci sono fronzoli, non c'è molto per l'estetica (vedi VU-meter, pulsanti vari o luci ammiccanti...), ma tanta qualità.
Se non fosse che conosco la passione che accomuna gli audiofili e l'amico Tubi...direi che è un apparecchio per "SEMPRE"...in realtà è solo fino al prossimo....

complimenti
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: Giuseppe Tubi - Maggio 23, 2021, 10:15:39 am
"Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguire virtute e caunoscenza"

Ergo: 'un si può mica ascoltà la musica col telefonino!
Titolo: Re:L'Alta Fedeltà del suono e la macchina ben suonante.
Inserito da: turin-pens - Maggio 26, 2021, 20:48:55 pm
Non so esattamente cosa sia ma il design è fichissimo

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