Autore Topic: S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate  (Letto 9712 volte)

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Online turin-pens

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S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« il: Dicembre 12, 2013, 18:46:25 pm »
Avendo un po' di tempo libero, in queste ultime settimane ho deciso di mettere un po' d'ordine tra le varie penne di produzione recente/moderna che, non più di nostro interesse, giacevano sole e sconsolate in vari cassetti, scatole etc...

È così saltata fuori una piccola collezione di penne S.T. Dupont laccate alcune frutto di scambi parziali, altre ritrovate nei vari mercatini insieme a penne per noi più interessanti ed altre ancora ricevute in regalo da parenti, amici etc...

Data la varietà di modelli ho pensato di aprire questo topic così da deliziare tutti voi.

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Online turin-pens

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #1 il: Dicembre 12, 2013, 18:56:43 pm »
Inizio con questa S.T. Dupont Montparnasse in pura lacca cinese o almeno così dice la Dupont. La linea è abbastanza azzardata ma in qualche modo la trovo a suo modo gradevole senza cadere nel trash più assurdo. Al di la della linea estetica che può piacere o meno, quello che trovo più interessante è quella specie di chiavetta presente nel fondello del corpo. Questa chiavetta che ricorda molto quella presente sulle macchine fotografiche a pellicola e che serviva per aprire il dorso, serve per svitare tutto il gruppo scrittura.
Allora mi viene da pensare che chi ha progettato questa penna, forse era un appassionato fotografo?

















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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #2 il: Dicembre 12, 2013, 19:11:23 pm »
Questa invece è una S.T. Dupont Gatsby con cappuccio placcato e corpo in pura lacca cinese (ma sarà vero?) O almeno così dice la S.T. Dupont.
A differenza della Montparnasse, la Gatsby non è dotata di quel curioso sistema a chiavetta per avvitare il blocco scrittura al corpo ma è dotata di un'altra piccola curiosità piuttosto aprezzabile (almeno per me), ovvero il labbro del cappuccio molto lungo e di diametro minore rispetto al resto del cappuccio stesso ed anche del corpo.
Così sviluppato, il labbro del cappuccio rientra e si incastra perfettamente o nella parte anteriore del corpo (quando la penna è chiusa) oppure in uno spazio apposito sul fondello (quando la penna è aperta col cappuccio calzato).
In questo modo, il metallo non segna la lacca del corpo e ne previene l'usura.











In questo caso le immagini non sono ottimali ma in questo periodo devo fare di necessità virtù. Appena posso ne farò di migliori.

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #3 il: Dicembre 12, 2013, 19:23:25 pm »
Questo invece è un modello simile alla Gatsby ma senza la caratteristica del labbro del cappuccio lungo. Non ha caratteristiche particolari  come i due modelli precedenti e forse anche per questo motivo la S.T. Duponto identifica questo modello come Classic.
Corpo rigato placcato oro e cappuccio in lacca bordeax.

















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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #4 il: Dicembre 12, 2013, 19:31:42 pm »
Concludo per ora con un'altra S.T Dupont Classic ma questa volta interamente laccata blu/azzurra con striature bianche.















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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #5 il: Dicembre 12, 2013, 23:48:09 pm »
Questa invece è una S.T. Dupont Art Nouveau in lacca nera. Particolari gli inserti decorativi del cappuccio che proseguono fino alla parte alta del corpo.
Linea classica, sobria con una certa eleganza non eccessivamente vistosa.

















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Offline Marlowe

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #6 il: Dicembre 13, 2013, 16:22:25 pm »
Sempre interessanti queste mini-collezioni, se non altro come specchio di un gusto e di un periodo. Ma, come dire, definirei queste penne belle senz'anima (senza offesa, eh?).
Quanto alla chiavetta di fondo tutto è possibile, dipende dall'azienda alla quale hanno commissionato questa finitura. Trattandosi di Dupont farei però riferimento a qualcosa di molto simile che ho visto su certi accendini di argento massiccio degli anni 70, e che serviva per accedere al blocco di carica della benzina.

Offline Wallygator

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #7 il: Dicembre 13, 2013, 17:49:32 pm »
Inizio con questa S.T. Dupont Montparnasse in pura lacca cinese o almeno così dice la Dupont. La linea è abbastanza azzardata ma in qualche modo la trovo a suo modo gradevole senza cadere nel trash più assurdo. Al di la della linea estetica che può piacere o meno, quello che trovo più interessante è quella specie di chiavetta presente nel fondello del corpo. Questa chiavetta che ricorda molto quella presente sulle macchine fotografiche a pellicola e che serviva per aprire il dorso, serve per svitare tutto il gruppo scrittura.
Allora mi viene da pensare che chi ha progettato questa penna, forse era un appassionato fotografo?


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Quel tipo di chiavetta era presente anche sulle Cartier Vendome (quelle piatte tanto per intenderci) e ritengo che il richiamo giusto sia agli accendini come già citato dal buon Marlowe.

Online turin-pens

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #8 il: Dicembre 13, 2013, 18:43:16 pm »
Non saprei, quelle chiavette erano presenti già nelle prime macchine fotografiche a rullino degli anni '30/'40. Per gli accendini non saprei, non ho mai fumato in vita mia e l'accendino è per me un oggetto sconosciuto.

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #9 il: Dicembre 13, 2013, 18:44:41 pm »
Sempre interessanti queste mini-collezioni, se non altro come specchio di un gusto e di un periodo. Ma, come dire, definirei queste penne belle senz'anima (senza offesa, eh?).
Quanto alla chiavetta di fondo tutto è possibile, dipende dall'azienda alla quale hanno commissionato questa finitura. Trattandosi di Dupont farei però riferimento a qualcosa di molto simile che ho visto su certi accendini di argento massiccio degli anni 70, e che serviva per accedere al blocco di carica della benzina.

Condivido in pieno, sono belle senz'anima!

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Offline FLO_mac

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #10 il: Aprile 03, 2014, 23:25:18 pm »
A me piacciono molto le penne S.T. Dupont, soprattutto per la qualità dei materiali impiegati.
Possiedo una Olympio di produzione contemporanea ed ogni volta che la ho tra le mani resto incantato dall'incredibile sensazione di qualità che riesce a trasmettermi.
Perché le definite "belle senz'anima"? Forse perché, prescindendo dalla ricercatezza stilistica, le penne Dupont si caratterizzano per la scarsità dei contenuti tecnici soprattutto a livello di sistemi di caricamento di inchiostro?


Offline Giovanni Abrate

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #11 il: Maggio 24, 2014, 15:14:00 pm »
Sono belle, ma non le amo. Avevo una Vertigo FP nuova e l'ho venduta ( e io vendo penne molto di rado...).

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #12 il: Maggio 24, 2014, 19:39:15 pm »
Sono belle, ma non le amo. Avevo una Vertigo FP nuova e l'ho venduta ( e io vendo penne molto di rado...).

Quoto, le uniche penne laccate che ho tenuto sono le Hastil giapponesi. Queste Dupont le ho tutte cambiate con penne Aurora d'epoca.

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Offline livelegend

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Re:S.T. Dupont - breve introduzione sulle penne laccate
« Risposta #13 il: Marzo 19, 2016, 17:41:50 pm »
considerando che è vera lacca di cina sono degne di nota al di là dello stile discutibile
secondo me la lacca di cina è uno dei materilai piu' rari e pregiati  per la creazione di un accessorio di pregio che deve durare nel tempo
mantenendo il suo aspetto lucente ma al tempo stesso resistente agli urti
essendo poi un materiale limitato e naturale (rus vernicifera) è prezioso

le lacche dupont, quando venivano fatte a Parigi prima che diventasse cinese, erano davvero da riferimento

come anche Cartier e qualche Waterman, penso fosse qualcosa in cui i francesi erano bravi
tenevano le produzioni delle lacche in ambienti molto sterili per evitare ogni contaminazione da polvere

concludendo la lacca di cina suscita in me un certo fascino
se poi è su belle penne a livello estetico come la Olympio di Dupont, abbinata al palladio ancora meglio

p.s.  avevo una olympio buttata in una tasca di uno sportello dell'auto, dovevo sistemare la clip e me l'ero dimenticata, dopo anni di urti sbattimenti ancora perfetta, una lacca contemporanea si sarebbe scheggiata, una resina/metacrilato  opacizzata rigata


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