Autore Topic: D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo  (Letto 67562 volte)

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Online turin-pens

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #135 il: Marzo 27, 2013, 16:51:03 pm »
Purtroppo non ho mai posseduto e nemmeno maneggiato una Itala, quindi non sono in grado di avere una precisa posizione in merito ad una ipotetico match contro la Zerollo. Riccardo ha commessoun piccolo errore nell'affermare che " Nella Zerollo prima di chiudere la penna è necessario mettere i due pennini in posizione di mezza corsa. Nell'Itala no."
In realtà anche la Zerollo può calzare il cappuccio con i pennini in qualsiasi posizione, nonché consentire di cambiarla liberamente anche a cappuccio calzato. E' una precisazione che chiaramente non sposta il giudizio espresso, che ritengo sia essenzialmente di tipo soggettivo.
Molto intrigante la questione posta da Alfredo, che ci riporta all'eterno ed irrisolubile quesito se debba prevalere in un oggetto il mero aspetto funzionale, o sia determinante "l'anima" del suddetto.
Trovo, avendolo io stesso utilizzato, molto calzante il parallelo con gli orologi: se si guardasse alla sola funzionalità esisterebbero solo orologi al quarzo.
In un orolagio tradizionale la precisione è gran parte funzione del numero di oscillazioni del bilancere. Ciò perché un'oscillazione "anomala" mediata con quelle corrette assume un rilievo tanto minore quanto è maggiore il numero di queste ultime. Credo che i più sofisticati bilanceri possano raggiungere circa 5 oscillazioni/secondo.  Sottoposto ad una tensione elettrica un cristallo di quarzo come quello di un orologio da polso si mette ad oscillare (fenomeno piezoelettrico) con una frequenza di quasi 33.000 oscillazioni/secondo. E' una spiegazione parziale e semplicistica, ma fa comprendere che non c'è storia. Se si aggiunge che un orologio al quarzo è anche molto più resistente agli urti, per quale motivo si dovrebbe comprare un orologio tradizionale? Eppure non è così. Ormai da decenni le marche più prestigiose non hanno a listino neppure un orologio con movimento al quarzo.
Il motivo è semplicemente che chi è appassionato ed ha una sufficiente cultura in materia non può non apprezzare il lavoro da certosino e la cura maniacale che stanno dietro ad un orologio meccanico di pregio e subirne il fascino.
Per fare un passo di avvicinamento a Zerollo ed Itala, tra gli orologi meccanici esiste la categoria di quelli chiamati "Supercomplicati", concepiti più come esercitazioni tecniche, volte a dimostrare il livello al quale può spingersi una meccanica super raffinata, che non per dare risposta a reali esigenze.  Un approccio funzionale farebbe guardare con sdegno questi costosissimi oggetti essenzialmente inutili (ditemi a chi frega qualcosa della fase lunare in atto).
Sperando di non aver scritto solenni corbellerie avventurandomi in un campo che conosco solo superficialmente, mi fermo qui. Ognuno tragga la morale e le conclusioni che meglio crede.

Ciao Giuseppe, molto intrigante quello che hai scritto sulla Zerollo perché apre un paio di scenari molto interessanti e poi perché devo farti una piccola correzione.

Partiamo dall'ultimo punto la correzione, ovvero non ho scritto che la Zerollo non può essere movimentata con cappuccio calzato ma che farlo con questa penna è più ostico.
Perché dico questo? semplicemente perché l'Itala funzionando a trazione e non a rotazione come la Zerollo, prevede che il cappuccio si avviti al fondello e non calzi "a pressione" come sulla Zerollo o qualsiasi altra penna.

Quello che invece mi lascia piacevolmente sorpreso (letteralmente in senso positivo) è scoprire che anzhe la Zerollo poteva essere riposta chiusa con uno dei due pennini estratti.
Avendo pienissima fiducia in quello che scrivi, ciò significherebbe che di Zerollo ne esistono almeno due versioni. La "prima" quella che conosco e che ho sempre trovato che prevede il posizionamento a mezza corsa dei due pennini quando si avvita il cappuccio.
La seconda invece che permette il posizionamento di uno dei due pennini estratti anche quando si chiude il cappuccio.

Questo sarebbe anche confermato dal fatto che il brevetto depositato prevedeva la prima soluzione (pennini a mezza corsa) quando si chiude la penna avvitando il cappuccio, mentre non è menzionata la seconda via (un pennino estratto).
Ciò vorrebbe anche dire che il progetto Zerollo avrebbe subito una variazione nel corso del tempo. Nulla di più bello almeno per me perché vuol dire che c'è molto da cercare ancora! e anche perché sarebbe una cosa del tutto normale. Anche l'Itala nel corso del tempo subì delle modifiche progettuali e lo stesso vale per l'Asterope, per la Novum etc...

Questo però mi fa anche riflettere; sia io che mio padre abbiamo nel corso del tempo trovato soltanto Zerollo "primo tipo" e mai Zerollo "secondo tipo" mentre leggendo quanto scritto da te, è intuibile che tu abbia trovato più Zerollo "secondo tipo".
E' forse possibile che forse anche a causa della natura della Zerollo, sia più facile trovare almeno nella zona ligure più penne del secondo tipo rispetto al Piemonte? secondo me si.

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Online Giuseppe Tubi

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #136 il: Marzo 27, 2013, 19:41:21 pm »
Quello che emerge è assai intrigante. Farò i possibili controlli, ma darei per certo che tutte le Zerollo che mi sono passate per le mani (non tantissime, ma credo prossime alla decina) fossero del tipo che lascia libertà di movimento ai pennini anche a cappuccio calzato. Ne sono convinto non tanto perché abbia espressamente testato la cosa, ma semplicemente perché ho sempre avvitato i cappucci senza nessuna attenzione, cosa che non risulterebbe plausibile se ci fosse stata una posizione obbligata dei pennini.
Riflettendo viene da pensare che una tale scelta costruttiva dovrebbe presupporre una riduzione della dimensione del cappuccio di un buon centimetro, quindi abbastanza evidente. Il che porterebbe a pensare che le Zerollo di quel tipo dovrebbero risultare visibilmente più "traccagnotte".
Quello che emerge con certezza è che la produzione delle Zerollo risulta molto "artigianale", verrebbe quasi da dire "umorale" per le numerosissime varianti che si possono riscontrare. A parte il discorso dei pennini, dove oltre a quelli marchiati Zerollo (e ne esistono con scritte diverse) ed i "Warranted" è possibile trovarne di ulteriori, si possono trovare terminali piatti o diversamente aguzzi, marchi di più tipi, talvolta apposti sul fusto, talvolta sul cappuccio, per non parlare della finitura, esistente nelle versioni tonda, faccettata, faccettata a tortiglione.   

Online turin-pens

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #137 il: Marzo 28, 2013, 15:35:31 pm »
Quello che emerge è assai intrigante. Farò i possibili controlli, ma darei per certo che tutte le Zerollo che mi sono passate per le mani (non tantissime, ma credo prossime alla decina) fossero del tipo che lascia libertà di movimento ai pennini anche a cappuccio calzato. Ne sono convinto non tanto perché abbia espressamente testato la cosa, ma semplicemente perché ho sempre avvitato i cappucci senza nessuna attenzione, cosa che non risulterebbe plausibile se ci fosse stata una posizione obbligata dei pennini.
Riflettendo viene da pensare che una tale scelta costruttiva dovrebbe presupporre una riduzione della dimensione del cappuccio di un buon centimetro, quindi abbastanza evidente. Il che porterebbe a pensare che le Zerollo di quel tipo dovrebbero risultare visibilmente più "traccagnotte".
Quello che emerge con certezza è che la produzione delle Zerollo risulta molto "artigianale", verrebbe quasi da dire "umorale" per le numerosissime varianti che si possono riscontrare. A parte il discorso dei pennini, dove oltre a quelli marchiati Zerollo (e ne esistono con scritte diverse) ed i "Warranted" è possibile trovarne di ulteriori, si possono trovare terminali piatti o diversamente aguzzi, marchi di più tipi, talvolta apposti sul fusto, talvolta sul cappuccio, per non parlare della finitura, esistente nelle versioni tonda, faccettata, faccettata a tortiglione.

Come ho detto, il fatto che ci siano due versioni della Zerollo non mi stupisce più di tanto e anzi la cosa mi elettrizza moltissimo in senso più che positivo.
Per curiosità, allego immagine tratta dal brevetto originale della Zerollo. Si vede chiaramente che i pennini debbano essere posizionati a mezza corsa quando si chiude la penna col cappuccio.

Questo stando appunto al brevetto della prima versione, nulla esclude che appunto ci sia una seconda versione che preveda la possibilità di lasciare uno dei pennini in posizione di utilizzo anche a cappuccio chiuso.

Se così fosse e non ho assolutamente problemi a pensarlo, saremmo realmente di fronte ad una seconda versione.

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #138 il: Marzo 29, 2013, 16:05:55 pm »
Quello che emerge è assai intrigante. Farò i possibili controlli, ma darei per certo che tutte le Zerollo che mi sono passate per le mani (non tantissime, ma credo prossime alla decina) fossero del tipo che lascia libertà di movimento ai pennini anche a cappuccio calzato. Ne sono convinto non tanto perché abbia espressamente testato la cosa, ma semplicemente perché ho sempre avvitato i cappucci senza nessuna attenzione, cosa che non risulterebbe plausibile se ci fosse stata una posizione obbligata dei pennini.
Riflettendo viene da pensare che una tale scelta costruttiva dovrebbe presupporre una riduzione della dimensione del cappuccio di un buon centimetro, quindi abbastanza evidente. Il che porterebbe a pensare che le Zerollo di quel tipo dovrebbero risultare visibilmente più "traccagnotte".
Quello che emerge con certezza è che la produzione delle Zerollo risulta molto "artigianale", verrebbe quasi da dire "umorale" per le numerosissime varianti che si possono riscontrare. A parte il discorso dei pennini, dove oltre a quelli marchiati Zerollo (e ne esistono con scritte diverse) ed i "Warranted" è possibile trovarne di ulteriori, si possono trovare terminali piatti o diversamente aguzzi, marchi di più tipi, talvolta apposti sul fusto, talvolta sul cappuccio, per non parlare della finitura, esistente nelle versioni tonda, faccettata, faccettata a tortiglione.

Come ho detto, il fatto che ci siano due versioni della Zerollo non mi stupisce più di tanto e anzi la cosa mi elettrizza moltissimo in senso più che positivo.
Per curiosità, allego immagine tratta dal brevetto originale della Zerollo. Si vede chiaramente che i pennini debbano essere posizionati a mezza corsa quando si chiude la penna col cappuccio.

Questo stando appunto al brevetto della prima versione, nulla esclude che appunto ci sia una seconda versione che preveda la possibilità di lasciare uno dei pennini in posizione di utilizzo anche a cappuccio chiuso.

Se così fosse e non ho assolutamente problemi a pensarlo, saremmo realmente di fronte ad una seconda versione.
In questi pochi giorni ho chiamato a raccolta un pò di Zerollo, in tutto cinque. Appartengono tutte al modello in cui il cappuccio può essere calzato ed avvitato con i pennini in qualsiasi posizione oltre a potersi liberamente cambiare l'assetto dei predetti in tutte l'arco del movimento previsto dal meccanismo. Spero di poterne verificare ulteriori prossimamente, e se tra gli utenti del forum ci fossero possessori di Zerollo, sarebbe utile partecipassero al "censimento".
E' interessante osservare come nello schema di corredo al brevetto si possono osservare differenze sostanziali rispetto alle versioni conosciute: nel cappuccio non c'è traccia  della punta da utilizzarsi per il caricamento delle penne i cui serbatoi sembrerebbero collocati al termine di un lungo condotto. Inoltre, se capisco bene il disegno, il movimento delle penne interne sembrerebbe comandato dalla rotazione non dal fondello, bensì della metà posteriore del corpo della penna.

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #139 il: Marzo 30, 2013, 16:44:28 pm »

In questi pochi giorni ho chiamato a raccolta un pò di Zerollo, in tutto cinque. Appartengono tutte al modello in cui il cappuccio può essere calzato ed avvitato con i pennini in qualsiasi posizione oltre a potersi liberamente cambiare l'assetto dei predetti in tutte l'arco del movimento previsto dal meccanismo. Spero di poterne verificare ulteriori prossimamente, e se tra gli utenti del forum ci fossero possessori di Zerollo, sarebbe utile partecipassero al "censimento".
E' interessante osservare come nello schema di corredo al brevetto si possono osservare differenze sostanziali rispetto alle versioni conosciute: nel cappuccio non c'è traccia  della punta da utilizzarsi per il caricamento delle penne i cui serbatoi sembrerebbero collocati al termine di un lungo condotto. Inoltre, se capisco bene il disegno, il movimento delle penne interne sembrerebbe comandato dalla rotazione non dal fondello, bensì della metà posteriore del corpo della penna.


Osservazioni più che giuste quelle fatte sul brevetto Zerollo che se confrontato con le varie esperienze dirette porterebbero teoricamente a tre le versioni della penna in questione di cui almeno due realizzate e la terza (quella del brevetto) almeno progettata sulla carta.

Girando tra il mio archivio alla voce Zerollo ho "ritrovato" anche questo secondo brevetto molto più in linea con la Zerollo che tutti noi conosciamo.
Come si vede, anche in questo caso la penna prevede che i pennini siano a mezza corsa quando chiusa col cappuccio, in linea col le penne che fino ad ora ho avuto avuto.

Se a questo aggiungiamo quelle da te ritrovate, arriviamo a due versioni di Zerollo effettivamente prodotte, più la "terza" versione del primo brevetto.
Come ho già accennato, scoprire che esistono due versioni realizzate e vari brevetti non mi stupisce affatto. Ad esempio dell'Asterope esistono vari brevetti ma nessuno che sia effettivamente attribuibile alla penna che venne prodotta. Questa a sua volta venne realizzata in almeno due differenti versioni. Idem per l'Itala, per la Colorado e tante altre penne inclusa la 361 di Omas.

Online Giuseppe Tubi

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #140 il: Marzo 30, 2013, 17:25:51 pm »

In questi pochi giorni ho chiamato a raccolta un pò di Zerollo, in tutto cinque. Appartengono tutte al modello in cui il cappuccio può essere calzato ed avvitato con i pennini in qualsiasi posizione oltre a potersi liberamente cambiare l'assetto dei predetti in tutte l'arco del movimento previsto dal meccanismo. Spero di poterne verificare ulteriori prossimamente, e se tra gli utenti del forum ci fossero possessori di Zerollo, sarebbe utile partecipassero al "censimento".
E' interessante osservare come nello schema di corredo al brevetto si possono osservare differenze sostanziali rispetto alle versioni conosciute: nel cappuccio non c'è traccia  della punta da utilizzarsi per il caricamento delle penne i cui serbatoi sembrerebbero collocati al termine di un lungo condotto. Inoltre, se capisco bene il disegno, il movimento delle penne interne sembrerebbe comandato dalla rotazione non dal fondello, bensì della metà posteriore del corpo della penna.


Osservazioni più che giuste quelle fatte sul brevetto Zerollo che se confrontato con le varie esperienze dirette porterebbero teoricamente a tre le versioni della penna in questione di cui almeno due realizzate e la terza (quella del brevetto) almeno progettata sulla carta.

Girando tra il mio archivio alla voce Zerollo ho "ritrovato" anche questo secondo brevetto molto più in linea con la Zerollo che tutti noi conosciamo.
Come si vede, anche in questo caso la penna prevede che i pennini siano a mezza corsa quando chiusa col cappuccio, in linea col le penne che fino ad ora ho avuto avuto.

Se a questo aggiungiamo quelle da te ritrovate, arriviamo a due versioni di Zerollo effettivamente prodotte, più la "terza" versione del primo brevetto.
Come ho già accennato, scoprire che esistono due versioni realizzate e vari brevetti non mi stupisce affatto. Ad esempio dell'Asterope esistono vari brevetti ma nessuno che sia effettivamente attribuibile alla penna che venne prodotta. Questa a sua volta venne realizzata in almeno due differenti versioni. Idem per l'Itala, per la Colorado e tante altre penne inclusa la 361 di Omas.
In effetti in questi schemi si riconosce facilmente la classica Zerollo. Anche se non mancano ancora significative differenze, penso che questo possa essere ritenuto il brevetto definitivo.

Offline Giacomo Beltrandi

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #141 il: Gennaio 29, 2014, 00:32:40 am »
Buonasera a tutti! Intanto vi faccio i complimenti per la qualità del forum! Mi chiamo Giacomo, sono da anni un collezionista amatoriale di penne stilografiche, ne sono affascinato sin dai tempi della scuola. Ogni tanto gironzolando per mercatini compro penne che mi piacciono o che sono particolari. Facendola breve, qualche anno fa ho trovato questa Zerollo... Non vi dico il prezzo, ma vi dico solo che era da mercatino...all' inizio non trovai nessuna informazione, ma con il passare del tempo ho trovato molti post, Mi sembra di aver capito che ho avuto un colpo di fortuna... Dico male? Mi piacerebbe avere qualche info in più oltre a quelle che si posso leggere normalmente su internet. Mi sembra di capire che sarebbe necessario un restauro come si deve. Per cui sono qui a chiedervi aiuto. Ringraziando anticipatamente vi saluto

Offline pirulazio

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #142 il: Gennaio 29, 2014, 01:01:14 am »
Ciao benvenuto, bella bestia, sembra a posto a parte la mancanza della parte filettata che copre i pennini,
ma potrebbe essere rimasta incastrata nel cappuccio, sovente accade,
quindi se la parte in causa c'è, il meccanismo della penna funziona e tu non la vuoi usare lasciala così,
che le Zero meno si toccano meno si danneggiano, se la penna è incompleta e/o la vuoi usare per scrivere,
prepara il libretto di assegni, sarà un bagno di sangue, ne varrà la pena ma sempre anemico diventerai.

 :set2010028:

Offline mccagly

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #143 il: Gennaio 29, 2014, 10:53:58 am »
Benvenuto Giacomo e complimenti per l'acquisto (BINGO),

ora capisco le parole del tuo testo " sono uno sciamano...posso guidarti in un viaggio extraterreno...",
con la Zerollo mostrata ti sei elevato a quote altissime .... lasciando molti di noi in "trance".

Chapeaux.

 :set2010049:


Online Giuseppe Tubi

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #144 il: Gennaio 29, 2014, 22:24:32 pm »
Quoto al 100% ciò che ha scritto Mr. P; prima cosa controllare se la parte mancante è rimasta avvitata dentro il cappuccio (cosa tutt'altro che improbabile), dopodiché credo che sia estremamente assennato il consiglio di lasciarla così; scrivere con una Zerollo può essere anche emozionante e privilegio di pochi, ma comporterebbe un intervento piuttosto delicato ed impegnativo sulla penna, che è davvero molto, molto complessa, come avrai potuto notare dagli schemi del brevetto e dalla documentazione presente su questo forum. Inoltre utilizzare la penna significherebbe anche sottoporla a potenziali rischi: considera che una caduta potrebbe comportare un danno ingente alla penna e lo sarebbe conseguentemente anche in termini monetari per la perdita di valore o la necessità di riparazioni.

Online turin-pens

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #145 il: Gennaio 29, 2014, 23:03:16 pm »
Vero però avere una penna del genere e non usarla e come avere una ferrari in garage e non usarla, avere la jolie e non usarla, con il rischio che prima o poi la tentazione di migrare verso altri lidi prenda il sopravvento!

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Offline Giacomo Beltrandi

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #146 il: Gennaio 30, 2014, 23:30:12 pm »
Buonasera a tutti.
Purtroppo il meccanismo non funziona..l sembra bloccato...
Per quanto riguarda il cappuccio sembra essere incastrato nel tappo, ma non saprei come disincastrarlo...
Vi ringrazio per le risposte


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Offline maxpen2012

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Re:D. D. ZEROLLO - Parliamone a tutto tondo
« Risposta #147 il: Gennaio 31, 2014, 00:56:37 am »
Buonasera, benvenuto sul Forum...
Per togliere il copripennini incastrato nel cappuccio puoi provare a riavvitarlo sul corpo
della penna ed a esercitare una cauta trazione per estrarlo, se arriva alla impanatura...
prova ad inserire il corpo nel cappuccio senza avvitarlo e girarlo in senso antiorario
perche' quella impanatura (delicatissima) e' rovescia rispetto a quella del cappuccio
che si avvita girando normalmente in senso orario ...
Probabilmente non ci arrivera', e in questo caso non insistere e soprattutto non forzare
troppo, ci vorra' allora l'intervento di uno specialista per toglierlo...
Per quanto riguarda il meccanismo bloccato la spesa dipende dal perche' lo e'...
Puo' essere una inceppatura da poco, ma ci vuole comunque un bravo riparatore,
oppure una cosa seria, la penna dentro e' complicata, ci sono due sacchetti di gomma
a sezione semicircolare che sicuramente, se sono quelli originali, saranno distrutti o induriti,
cambiarli sarebbe un incubo e una spesa folle (sempre che trovi qualcuno in grado di
farlo) perche' andrebbero rifatti ex novo...
Insomma, per parafrasare il titolo di un vecchio film, "non aprire quella penna",
e se decidi di rimetterla a posto preparati ad un esborso notevole...
Ciao e tanti auguri ...

Online Giuseppe Tubi

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« Risposta #148 il: Gennaio 31, 2014, 10:49:14 am »
Aggiungo qualche ulteriore spunto a quanto già correttamente scritto da Max.
Con la necessaria premessa che la parte rimasta prigioniera del cappuccio è veramente molto delicata perché sottilissima (quindi massima attenzione nel sottoporla a sforzi), la filettatura che la fissa alla penna è inversa (quindi si avvita ruotando in senso antiorario), mentre quella che la accoppia al cappuccio è normale (ovvero in senso antiorario la si svita).
Con tale prenmessa, posizionando il cappuccio sulla penna e ruotandolo in senso antiorario il puntale imprigionato al suo interno dovrebbe imboccare ed avvitarsi sulla penna. Giunti al termine della filettatura il suddetto dovrebbe svitarsi dal cappuccio risolvendo il problema.
Questo è quanto dovrebbe accadere in assenza di cause anomale: va considerato infatti che mentre la filettatura puntale/corpo, pur se inversa, è di tipo "tradizionale", quella puntale/cappuccio è del tipo "a più pincìpi" (5 nello specifico), quindi più rapida ad avvitarsi, ma decisamente meno "tenace".
Chiaro però che la presenza di sporcizia varia, inchiostro seccato od altro potrebbe sovvertire le cose: il mio consiglio pertanto è questo: fai quanto descritto sopra (posizione il cappuccio sulla penna e gira in senso antiorario). Quando senti l'arresto, cioé quando il puntale si è avvitato completamente sul corpo, forza solo un poco: se il cappuccio si sblocca dal puntale è cosa fatta; problema risolto. Se al contrario il tutto rimane bloccato e sarebbe necessario esercitare una forza maggiore, ferma i buoi: è necessario attuare altre strategie.
La prima delle quali potrebbe essere quella di premunirsi di una bomboletta di olio penetrante (il WD-40 va benissimo e non intacca minimamente i materiali), spruzzarne un pò tra penna e cappuccio mettendo la penna a testa in giù affinché l'olio penetri all'interno e raggiunga la filettatura bloccata. Passata qualche ora provare nuovamente a svitare.
Il WD-40 può essere anche un'ottimo aiuto per sbloccare il movimento delle penne interne comandato dalla rotazione del fondello: spruzzane con generosià all'interno della penna (logicamente in assenza del puntale l'operazione è assai più facile), ruotandola e picchiettandola con delicatezza sul tavolo. E' importante che l'olio vada a lubrificare bene la superficie interna del corpo sulla quale scorrono le due semi-penne interne. Salvo rare e disgraziate eccezioni, poco alla volta e senza necessità di forzare le penne iniziano a muoversi e nel giro di poco sono in grado di fare l'escursione completa. A quel punto altre spruzzate di WD-40 e "ginnastica", fatta tenendo la penna a testa in giù in modo che l'olio colando fuori si porti dietro residui e sporcizia. Lasciata scolare per bene va asciugato l'olio dove è possibile farlo: la patina di unto che resta all'interno non da alcun fastidio. Anzi...
La sostituzione dei serbatoi in gomma è un lavoraccio e per farla occorre essere veramente ben attrezzati, perché le due piccole viti visibili sul dorso delle due penne generalmente sono "cotte" e si sgretolano: magari qualcuna si riesce a salvarla, ma è normalissimo che ne servano di nuove. Sono praticamente impossibili da trovare avendo misura e passo in pollici. Quindi, come scritto da Max, è necessario affidarsi a mani esperte e prepararsi ad un considerevole esborso.
Uomo avvisato....

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« Risposta #149 il: Gennaio 31, 2014, 23:08:10 pm »
Giusto quanto detto. Quella parte della penna è abbastanza ostica e delicata sia per lo spessore del materiale davvero ridotto al minimo che per il fatto di avere un filetto sinistro. Le due cose messe insieme sono davvero "esplosive".
Le cose si complicano ulteriormente se il filetto sinistro è rotto, crepato, consumato o mancante in uno o più punti. In quel caso, estrarlo dal cappuccio diventa molto più laborioso ma comunque fattibile.

Le viti descritte, nel 95% dei casi sono da rifare in quanto oltre ad avere un passo in pollici hanno anche la testa fatta apposta. Trovarle in commercio è matematicamente impossibile, e la ricostruzione è d'obbligo.
I gommini anche quelli corretti sono fatti ad hoc, quindi autocostruzione a manetta.
Etc...

La Zerollo non è di certo una penna facile ma non è nemmeno una penna impossibile. Certo metterci le mani sopra per renderla nuovamente funzionante può non essere una passeggiata ma come ho scritto in precedenza, avere una penna del genere e tenerla non funzionante è come avere una Ferrari e non poterla usare.
C'è poi da aggiungere che se sistemata a dovere, la Zerollo è ancora oggi una penna utilizzabile in tranquillità esattamente come l'Itala, l'Asterope, La Pullman etc...

Secondo me la vera domanda da porsi non è se sistemarla oppure no ma se renderla utilizzabile al 100% oppure no.

 

       
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