Autore Topic: OMAS PRE OMAS  (Letto 18295 volte)

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Online turin-pens

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OMAS PRE OMAS
« il: Gennaio 19, 2013, 12:28:36 pm »
E si è dopo la Minerva pre Omas e dopo la Minerva Duofold del nostro Not e dopo i pennini Comit-Omas e dopo la lunga ma affascinante discussione per attribuire la giusta paternità alle penne The Scotland e dopo lo stiloforo Minerva-SAFIS è giunto il momento di parlare delle Omas pre Omas ovvero di tutta quella serie di penne che furono si firmate dalla Omas ma che vennero prodotte da altre aziende del settore quando le penne non erano ancora la fonte di reddito principale della Omas stessa che ricordiamo era un'officina meccanica dalle grandi potenzialità, vista anche l'eccellente preparazione di colui che verrà successivamente onorato del riconoscimento di Cavaliere, ovvero Armando Simoni.

Ecco a voi una Omas prodotta da terzi in ebanite nera con caricamento a levetta e un ormai finissimo guilloché a ondine. Curiosissima la scritta sul corpo che riporta la scritta safety su una penna non rientrante ma con caricamento a levetta.
Da una rapida controllata, una penna mai apparsa ne sul libro Omas di Emilio Dolcini che sull'enciclopedia di Letizia Iacopini.

La penna è sprovvista di pennino originale ma rimane pur sempre una penna almeno storicamente molto interessante.

E ora una piccola domanda, alla luce del lungo percorso di ricerca e discussione fatto in quasi tre anni di forum, siete ancora convinti che non sia necessario ricollocare la Omas e almeno buona parte dei suoi primi anni di storia e produzione di strumenti da scrittura?



Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #1 il: Gennaio 19, 2013, 12:59:59 pm »
Mi era capitato di vedere tanti, tanti anni fa, al mercatino di Moncalieri, uno stiloforo in ebanite fiammata con leva e scritta analoghi. Non ricordo il particolare del "safety"; è passato troppo tempo. Ma ricordo il marchio OMAS decisamente diverso da quelli che si è abituati a vedere sulle penne più recenti e collocato al centro del cerchio che ricorda il mappamondo Waterman. Peccato che la somma richiesta fosse immorale...
Un particolare che noto è che la leva è la medesima utilizzata, per esempio, da una Williamson n. 449 (copia della Waterman 55). Probabilmente sarà solo un caso; la minuterie erano spesso sempre le stesse.

Online turin-pens

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #2 il: Gennaio 19, 2013, 17:33:48 pm »
Mi era capitato di vedere tanti, tanti anni fa, al mercatino di Moncalieri, uno stiloforo in ebanite fiammata con leva e scritta analoghi. Non ricordo il particolare del "safety"; è passato troppo tempo. Ma ricordo il marchio OMAS decisamente diverso da quelli che si è abituati a vedere sulle penne più recenti e collocato al centro del cerchio che ricorda il mappamondo Waterman. Peccato che la somma richiesta fosse immorale...
Un particolare che noto è che la leva è la medesima utilizzata, per esempio, da una Williamson n. 449 (copia della Waterman 55). Probabilmente sarà solo un caso; la minuterie erano spesso sempre le stesse.

Non è un caso che questa Omas abbia la stessa levetta delle Williamson, se si controlla il libro Omas di Emilio Dolcini a pag. 12 si potrà notare come la penna numero 5 abbia la stessa levetta.
Infatti il collegamento tra SAFIS-Omas-The Scotland-Williamson è molto ma molto più complesso è articolato di quanto si possa pensare... Seguiranno altre notizie.

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #3 il: Gennaio 19, 2013, 18:55:46 pm »

Non è un caso che questa Omas abbia la stessa levetta delle Williamson, se si controlla il libro Omas di Emilio Dolcini a pag. 12 si potrà notare come la penna numero 5 abbia la stessa levetta.
Infatti il collegamento tra SAFIS-Omas-The Scotland-Williamson è molto ma molto più complesso è articolato di quanto si possa pensare... Seguiranno altre notizie.

E' comunque certo che la letteratura su OMAS, per quanto riferito alla prima produzione, alla luce di quanto emerso di recente andrebbe abbondantemente rivista.

Online turin-pens

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #4 il: Gennaio 19, 2013, 21:39:40 pm »

Non è un caso che questa Omas abbia la stessa levetta delle Williamson, se si controlla il libro Omas di Emilio Dolcini a pag. 12 si potrà notare come la penna numero 5 abbia la stessa levetta.
Infatti il collegamento tra SAFIS-Omas-The Scotland-Williamson è molto ma molto più complesso è articolato di quanto si possa pensare... Seguiranno altre notizie.

E' comunque certo che la letteratura su OMAS, per quanto riferito alla prima produzione, alla luce di quanto emerso di recente andrebbe abbondantemente rivista.

Cosa che certamente non farà piacere ad un certo tipo di collezionista.

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #5 il: Gennaio 19, 2013, 22:06:26 pm »

E' comunque certo che la letteratura su OMAS, per quanto riferito alla prima produzione, alla luce di quanto emerso di recente andrebbe abbondantemente rivista.

Cosa che certamente non farà piacere ad un certo tipo di collezionista.
Io credo che le Omas Lucens ed Extra Lucens restino dei capolavori a prescindere dalla storia delle loro progenitrici.
Forse c'è qualcuno a cui farebbe piacere scoprire che la prima Omas, Aurora, Ancora Montblanc, Columbus, Parker o Waterman che sia, L'abbia avuta Mosè dalle mani del Padre Eterno, il quale c'aveva appena scritto la minuta delle tavole dei comandamenti.
Le persone normali, però, dovrebbero apprezzare il fatto di fare luce sulla storia reale e non presunta di una marca, sia pure quella preferita.
Se si scoprisse che l'Aurora non è stata bombardata, ma che in realtà fu Isaia Levi a dargli fuoco per riscuotere l'assicurazione (!?!), per le penne Aurora cambierebbe qualcosa? Diventerebbero forse tutte brutte e ne crollerebbe il valore?

Online turin-pens

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #6 il: Gennaio 20, 2013, 11:50:59 am »

E' comunque certo che la letteratura su OMAS, per quanto riferito alla prima produzione, alla luce di quanto emerso di recente andrebbe abbondantemente rivista.

Cosa che certamente non farà piacere ad un certo tipo di collezionista.
Io credo che le Omas Lucens ed Extra Lucens restino dei capolavori a prescindere dalla storia delle loro progenitrici.
Forse c'è qualcuno a cui farebbe piacere scoprire che la prima Omas, Aurora, Ancora Montblanc, Columbus, Parker o Waterman che sia, L'abbia avuta Mosè dalle mani del Padre Eterno, il quale c'aveva appena scritto la minuta delle tavole dei comandamenti.
Le persone normali, però, dovrebbero apprezzare il fatto di fare luce sulla storia reale e non presunta di una marca, sia pure quella preferita.
Se si scoprisse che l'Aurora non è stata bombardata, ma che in realtà fu Isaia Levi a dargli fuoco per riscuotere l'assicurazione (!?!), per le penne Aurora cambierebbe qualcosa? Diventerebbero forse tutte brutte e ne crollerebbe il valore?

Dici bene. Il problema e che secondo me il collezionismo anzi i collezionisti si dividono sostanzialmente in due categorie i collezionisti veri che hanno come live motive il recupero degli oggetti sia dal punto di vista storico/culturale che estetico e ne apprezzano ogni singola sfumatura prendendo il tutto come un arricchimento personale del proprio intelletto spostando il lato economico in secondo piano.

La seconda categoria invece pur definendosi collezionisti, in realtà sono dei semplici raccoglitori che letteralmente prendono ciò che meglio alimenta la propria vanità e ciò che si potrà vendere (con un lauto ricarico) in un prossimo futuro semplicemente in base alla quotazione che mediamente ha quel determinato oggetto sul mercato.

Non sono un fustigatore nato e so benissimo che l'aspetto economico gioca specialmente nel collezionismo di penne e orologi un ruolo importante ma ciò che fa realmente la differenza è l'onesta della singola persona che sarà migliore quanto più sarà sincero nell'ammettere il proprio tipo d'interesse per questa o quella marca.

Semplificando se chi di dovere ammettesse di scegliere la marca x,y,z principalmente perché permette sempre un margine di guadagno migliore di altre non ci trovo assolutamente nulla di sbagliato.
Mentre letteralmente mi disgusta quando le persone mascherano (per giunta maldestramente) il loro reale motivo/interesse anche perché poi dal modo in cui affrontano determinati discorsi si capisce benissimo che stanno raccontando una non verità.

Al di la di questo poi esattamente come dici, la Omas ha fatto dei prodotti di assoluta eccellenza e di qualità indiscutibile ma non per questo bisogna pontificarla, esattamente come pur essendo un collezionista Aurora non la pontifico così come non pontifico nessun'altra marca come Stilus, Ancora, Columbus, The King etc...

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #7 il: Gennaio 20, 2013, 14:01:39 pm »

Dici bene. Il problema e che secondo me il collezionismo anzi i collezionisti si dividono sostanzialmente in due categorie i collezionisti veri che hanno come live motive il recupero degli oggetti sia dal punto di vista storico/culturale che estetico e ne apprezzano ogni singola sfumatura prendendo il tutto come un arricchimento personale del proprio intelletto spostando il lato economico in secondo piano.

La seconda categoria invece pur definendosi collezionisti, in realtà sono dei semplici raccoglitori che letteralmente prendono ciò che meglio alimenta la propria vanità e ciò che si potrà vendere (con un lauto ricarico) in un prossimo futuro semplicemente in base alla quotazione che mediamente ha quel determinato oggetto sul mercato.

Non sono un fustigatore nato e so benissimo che l'aspetto economico gioca specialmente nel collezionismo di penne e orologi un ruolo importante ma ciò che fa realmente la differenza è l'onesta della singola persona che sarà migliore quanto più sarà sincero nell'ammettere il proprio tipo d'interesse per questa o quella marca.

Semplificando se chi di dovere ammettesse di scegliere la marca x,y,z principalmente perché permette sempre un margine di guadagno migliore di altre non ci trovo assolutamente nulla di sbagliato.
Mentre letteralmente mi disgusta quando le persone mascherano (per giunta maldestramente) il loro reale motivo/interesse anche perché poi dal modo in cui affrontano determinati discorsi si capisce benissimo che stanno raccontando una non verità.

Al di la di questo poi esattamente come dici, la Omas ha fatto dei prodotti di assoluta eccellenza e di qualità indiscutibile ma non per questo bisogna pontificarla, esattamente come pur essendo un collezionista Aurora non la pontifico così come non pontifico nessun'altra marca come Stilus, Ancora, Columbus, The King etc...
Se ci si deve occupare delle patologie, ci vuole prima di tutto la laurea in medicina.....

Offline Macchia Nera

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #8 il: Gennaio 20, 2013, 19:24:36 pm »
Al di là di quello che il "collezionista/commerciante" può pensare, resta il fatto che le Omas, chiunque le abbia prodotte, sono prodotti bellissimi e di alta qualità, caratteristiche inconfutabili. Solo un sprovveduto pagherebbe cifre folli per un prodotto di scarsa qualità, seppur di marca.
Omas, Aurora, così come altre aziende che hanno creato prodotti di qualità, in quanto aziende italiane, mi rendono orgoglioso.
Non ne farei una guerra di marchi. Scoprire nuove verità è un bene e rende tutto più interessante...non ci si annoia mai !
Un grazie a tutti coloro che contribuiscono a chiarire aspetti riguardo le penne stilografiche in generale, e italiane nello specifico.

Offline Marlowe

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #9 il: Gennaio 20, 2013, 23:17:13 pm »
In effetti è il valore aggiunto di discussioni come questa. Si tratta del gusto della scoperta e della conoscenza, che certo poco si conciliano sia con il collezionismo monomaniaco e monomarca, sia con il puro mercantilismo.

Però in fondo tutto è ammesso quando si comprano e vendono oggetti, anche se noi possiamo e dobbiamo giudicare diversamente quei tre tipi di atteggiamenti. Che del resto si ritrovano in tutti le espressioni del collezionismo, anzi dell'arte. Claude Monet rimane lo stesso anche se aveva copiato Turner e affidava l'esclusiva dei suoi quadri a Durand Ruel....

Quanto alla Omas, a parte le prime produzioni che apprezzo sempre alla stregua di tutto ciò che di pioneristico esiste in questo campo, tanto più in Italia, ritengo che il suo periodo d'oro vada dalle Lucens ed Extra Lucens al primo dopoguerra, e forse un po' oltre (la Paragon è una splendida penna sia esteticamente sia funzionalmente). Poi c'è stata la deriva che tutti sappiamo. Ma mi guarderei bene dal pagare il mero "marchio Omas".

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #10 il: Gennaio 20, 2013, 23:31:47 pm »
Grande saggezza, sia nelle parole di Mattia che in quelle di Renzo.
Le sottoscrivo tutte. Dalla prima all'ultima.

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #11 il: Giugno 09, 2014, 18:22:58 pm »
Aggiorno questo topic con un recente ritrovamento. Scartabellando tra i rottami di un amico che gestisce uno dei più vecchi e rinomati negozi di penne di Torino sono emersi questi tre ritrovamenti, due corpi Omas in ebanite con caricamento a levetta e un corpo Columbus sempre in ebanite nera e sempre con caricamento a levetta.

I corpi in questione fanno parte di quei pezzi di ricambio che al tempo, le aziende consegnavano praticamente a kg ai vari negozianti sparsi su tutto il territorio. Fortunatamente pee noi, questi tre corpi sono giunti fino ai giorni nostri ed oggi eccoli qui in bella mostra a rinverdire questo topic.

Il fatto curioso non risiede tanto nel materiale ma quanto piuttosto nel fatto che pur riportando sui corpi due marchi diversi, sono uguali identici. Stessa lunghezza, stesso filetto, stesso diametro, stesso spessore del materiale, stesso scasso per la levetta e per concludere anche lo stesso guilloché!

Esattamente come per la genesi dei pennini Omas, la produzione The Scotland - The King, anche per la produzione Omas in ebanite si sta diramando la nebbia.

Ora però sorge una domanda spontanea, Omas in realtà chi era e cosa faceva? E fino ad ora, quali prove sono state portate per avvalorare la storica tesi che Omas faceva di tutto e di più.?!?

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Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #12 il: Giugno 09, 2014, 18:48:36 pm »
Resta da capire chi fosse il Grande Fratello che faceva tutto per tutti.
O quasi....

Offline Massimo

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #13 il: Giugno 09, 2014, 19:02:12 pm »
Comunque io non ci vedo niente di così scandaloso, hanno semplicemente anticipato i tempi.
Oggi si fa tutto in Cina per i prodotti a basso costo, poi chi fa un prodotto qualitativamente migliore si appoggia a ditte Europee.
Probabilmente essendo inesperto sto dicendo una castroneria.
Solo che vedendo i prodotti di oggi rispetto a quelli di una trentina di anni fa mi scende il cuore nei calzini.
Non per la marca che si fa produrre altrove le parti, ma per la qualità dei prodotti e per l'assemblaggio.

Online Giuseppe Tubi

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Re:OMAS PRE OMAS
« Risposta #14 il: Giugno 09, 2014, 20:38:18 pm »
Comunque io non ci vedo niente di così scandaloso, hanno semplicemente anticipato i tempi.
Oggi si fa tutto in Cina per i prodotti a basso costo, poi chi fa un prodotto qualitativamente migliore si appoggia a ditte Europee.
Probabilmente essendo inesperto sto dicendo una castroneria.
Solo che vedendo i prodotti di oggi rispetto a quelli di una trentina di anni fa mi scende il cuore nei calzini.
Non per la marca che si fa produrre altrove le parti, ma per la qualità dei prodotti e per l'assemblaggio.
Probabilmente la faccenda, se pur simile, aveva delle differenze: All'epoca la stilografica evidentemente tirava forte: il mercato ne richiedeva in grandi numeri. Molti dei marchi minori che conosciamo erano solo marchi: non producevano nulla e si basavano esclusivamente sulle capacità di marketing; si facevano dunque produrre penne da altri fabbricanti, spesso cambiandoli di volta in volta, sicuramente in basa all'offerta dei suddetti ed alle richieste del mercato.
Un esempio emblematico è rappresentato dalle penne Aurora analoghe alla Selene e ad alcune OLO: la base di quella penna la ritroviamo marcata in un'infinità di modi, quali Atlantica, Palladiana, Lux e spesso in penne del tutte anonime. Evidentemente a Torino avevano fatto bene i loro conti e potevamo proporre una penna piacevole ad un prezzo certamente competitivo.
Non ci sarebbe nulla di strano se anche Omas avesse iniziato commerciando penne fatte realizzare da altri.

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